domenica 16 novembre 2014

Il BollOspite: Metropolis (1927)

Tornano le collaborazioni con La fabbrica dei sogni ed Arwen! Stavolta è toccato a me "sfidarla" a redigere la doppia recensione di un caposaldo come Metropolis, diretto nel 1927 dal regista Fritz Lang.


Trama: in una futuristica società divisa tra poveri operai e ricchi dirigenti, il giovane figlio di un industriale, Freder, si innamora della bella Maria, portavoce di un sentimento di unione tra "braccia e menti". L'inventore Rotwang, deciso a vendicarsi del padre di Freder che gli aveva portato via la donna amata, crea però un automa con le fattezze di Maria e lo usa per sobillare i lavoratori...



Il punto di vista di Arwen...

Eh si, chiedo venia, con colpevole ritardo ho visto Metropolis dopo più di vent'anni di visioni cinematografiche, cospargo il capo di cenere e dico perdonatemi.
Ovviamente come si dice, meglio tardi che mai piuttosto che non vederlo assolutamente meglio aspettare no? Comunque sia ora che siamo in ballo, balliamo!!
Metropolis è entrato nella mia vita come un fulmine a ciel sereno, cambiandola in bene!
Avevo già inquadrato l'opera cinematografica di Fritz Lang e visto alcuni suoi film perchè facendo la Nouvelle Vague mi resi conto che quei registi hanno spolverato la sua filmografia per preservarla nel tempo, siccome mi ispirava ho deciso di percorrere la conoscenza del suo cinema, e ogni tanto guardavo qualche film da lui diretto - e alla fabbrica potete trovare qualche suo film già recensito da me medesima - è inutile dire che come film Metropolis è imprescindibile in ogni collezione che si rispetti, sia per il fatto che è un capolavoro assoluto, sia per la capacità di essere attuale nonostante siano passati 87 anni dalla sua uscita, ma ciò che rende Metropolis affascinante, è il fatto di essere un film muto!!!
Sembra strano vero? Nell'epoca di tanti e roboanti film fracassoni, guardare un film come Metropolis è come prendere un pezzo di storia del cinema e restarne incantati per tutta la durata.
Nonostante ciò credo che Fritz Lang, molto più di altri autori a venire, -  come Kubrick o Tarkovskij, che hanno provveduto a rivoluzionare il genere, rendendolo adulto - abbia diretto un film che trascende il tempo, nel senso che ogni momento per vedere Metropolis è quello giusto, sarà sempre attuale grazie alla visionarietà all'avanguardia all'epoca del suo autore, che poi è stato di ispirazione a parecchi film come diceva anche Bollicina quali Guerre Stellari tra gli altri.
Io vedo Metropolis come il padre della fantascienza moderna, o meglio, come l'antenato dei film del genere, un capolavoro assoluto di un importanza fondamentale che trovare le parole adatte per una recensione è quanto mai un impresa, non ci vogliono voti per un film del genere, ma solo un invito a guardarlo e a collezionarlo, cosa fondamentale per ogni cinefilo che si definisca tale.
In poche parole TUTTI I CINEFILI DEVONO AVERE METROPOLIS NELLA LORO COLLEZIONE, altrimenti non possono essere definiti tali, in qualsiasi formato, in vhs, divx, dvd, non importa vi invito caldamente a guardare questo film, e immergervi nel mondo fantastico creato da Fritz Lang.
Oppure vederlo al cinema, ma ci pensate come sarebbe guardare Metropolis al cinema nel terzo millennio?
Sapete una cosa? Ho già l'acquolina in bocca al solo pensiero.
FILM DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE!!!

...E quello della Bolla!

Come posso io, umile detentrice di un misero blog, anche solo osare parlare di un caposaldo come Metropolis? Semplice, cercando di mettermi nei panni di uno spettatore degli anni '20 e abbandonandomi ad una meraviglia ancora oggi senza tempo, in grado di influenzare pesantemente tutto il cinema che sarebbe venuto dopo, a cominciare da Guerre Stellari, senza tanto ricamare su tecnicismi e significati nascosti di cui, tanto, non capirei nulla. Metropolis è un film semplice nella trama e grandioso nella realizzazione, lo specchio di una società che stava cambiando e che cercava il modo di parlare dei propri problemi attraverso la finzione, la fuga dalla realtà, per non dover vedere riproposte sullo schermo le sue misere condizioni in maniera palese. Ecco dunque che Fritz Lang e Thea Von Harbou creano Metropolis, futuristica città anche troppo somigliante alle caotiche metropoli (appunto!) della mitica America, all'interno della quale ricostruiscono lo squallido ed ingiusto divario tra la bistrattata classe operaia e la ricca classe dirigente, che dall'alto maneggia, decide ed impone senza preoccuparsi delle condizioni precarie in cui sopravvive la maggior parte della popolazione. Nella neonata Repubblica di Weimar era importante che tutti gli aspetti sociali collaborassero per mandare avanti la Nazione ed ecco la necessità, ribadita più volte nel corso di Metropolis, di trovare un mediatore, un Cuore, che unisse il braccio e la mente così da creare una società forte, collaborativa, indistruttibile, in grado di superare le costanti tentazioni che avrebbero affossato il singolo e portato quindi alla morte l'intera comunità (capite ora perché, anche se Metropolis non è assolutamente un film d'ispirazione nazista, quel povero pirla di Hitler se lo fosse guardato ed interpretato per i suoi biechi propositi...). Freder rappresenta così il Cuore, un privilegiato che, dopo aver testimoniato le terribili condizioni dei lavoratori, decide di diventare il mediatore auspicato dall'angelica Maria e portare la pace all'interno di Metropolis; a mettergli i bastoni tra le ruote ci pensa però l'inventore Rotwang, reso folle da un tragico amore che lo ha portato a creare un "uomo macchina" o, meglio, una donna macchina che obbedisce ad ogni suo volere e che lo aiuterà a perpetrare un'egoistica e terribile vendetta che finirà per minacciare l'intera città.
Al di là della storia, è indubbio però che quel che rende ancora oggi Metropolis un capolavoro del genere sono l'impianto incredibilmente visionario e, soprattutto, la favolosa donna-macchina, sia col suo aspetto meccanico che con quello umano. Le immagini sono splendide, le scenografie sono ancora fortemente debitrici dell'espressionismo tedesco (con le sue ombre decise e spigolose) ma già catapultate verso qualcosa di più moderno e "americano" nella sua grandiosità, interamente espressa con degli effetti speciali all'avanguardia e l'utilizzo di uno sterminato numero di comparse. La figura di Maria, come ho detto, calamita tutta l'attenzione dello spettatore, oggi come allora: al di là di un design che ha fatto storia e che è tutt'oggi fuori dal normale (tra l'altro la povera Brigitte Helm indossava un costume fastidiosissimo!), è incredibile il delirante sdoppiamento dell'attrice che passa dall'essere una figura angelicata all'incarnazione stessa della puttana di Babilonia, un essere ultraterreno e pericoloso che da il la ad una delle sequenze più surreali della pellicola, quella in cui la finta Maria danza attorniata dagli occhi (occhi, non sguardi. Occhi! E' incredibile!) lubrichi degli spettatori adoranti, una sequenza eguagliata solo dalla terribile visione in cui Freder vede una semplice macchina trasformarsi in un orribile mostro mangia-operai. Anche l'inquietante aspetto di Rotwang, un perfetto mad doctor, e della terribile spia di Fredersen hanno fatto scuola e ancora oggi conservano inalterata la capacità di turbare gli animi, in quanto determinate caratteristiche sono ormai state codificate nella concezione stessa di "malvagio" o "strano" fino a diventare quasi parte del nostro DNA di spettatori, anche occasionali. Altro non sto a dire, ne hanno parlato fior di critici e di studiosi del cinema; io posso solo consigliarvi, una volta nella vita, di ignorare il bianco e nero, il muto, la lunghezza e di gustarvi un caposaldo cinematografico ancora modernissimo e in grado di stupire!!

Fritz Lang (vero nome Friedrich Christian Anton Lang) è il regista della pellicola e probabilmente ha messo mano anche alla sceneggiatura assieme alla moglie Thea Von Harbou. Originario di Vienna, ha diretto film come Il dottor Mabuse, I nibelunghi, M - Il mostro di Dusseldorf, Il testamento del dottor Mabuse, Il prigioniero del terrore, Il grande caldo, La bestia umana e Il diabolico Dr. Mabuse. Anche produttore e attore, è morto nel 1976 all'età di 85 anni.


Per decenni, tutte le versioni esistenti di Metropolis erano copie accorciate e rimontate del negativo originale incompleto (forse la più famosa è quella del 1984, "colorata" ed accompagnata dallo score di Moroder) ma nel 2008 è stata ritrovata al Museo del Cine Pablo Ducrós Hicken di Buenos Aires una copia integrale del film originale, spedita in Argentina nel 1928. Nel 2010 è stata quindi presentata a Berlino la versione "definitiva" di Metropolis, contenente più o meno 25 minuti di scene ritrovate nella copia argentina e accompagnata dalle musiche originali di Gottfried Huppertz, ed è la versione che ho visto io in DVD. Onestamente, visto che Metropolis è unico nel suo genere, non saprei cosa consigliarvi di vedere se vi fosse piaciuto: provate con dei capisaldi come M - Il mostro di Dusseldorf e Tempi moderni. ENJOY!

15 commenti:

  1. eeeh stavolta ci siamo superate, alla prossima ti sfido io con un film d'autore per altro bellissimo Rosetta dei Fratelli Dardenne hehe ^_^

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    1. Ahahah alla prossima "sfida" allora, dei Dardenne non ho visto nulla!!

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    2. eh io ho visto 3 film, ma sono sicura che Rosetta ti piacerà, così come è piacito a me xD

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  2. Madonna che film che è Metropolis!
    Uno dei migliori mai visto in vita mia...

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    1. E se lo dice anche il Grande Arbitro vuol dire che E' così!! U__U

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  3. Da vedere assolutamente!! Imprescindibile per la formazione di ogni piccolo cinefilo che si spetti...

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  4. Belle recensioni. Tutto il cinema di fantascienza dal '27 in poi deve qualcosa a Metropolis,

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  5. Che vergogna non averlo mai visto... Il cinema muto e comunque quello in bianco e nero non è certo il mio forte. Prima o poi mi devo fare una cultura anche da sto punto di vista qui

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    1. Anche senza farti una cultura, bastano i capisaldi. Buttati senza remore, vedrai che ti appassioni!! :)

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    2. forza non c'è paragone, pigliate sto grande film e guardatelo. ti cambierà la vita ^_^

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  6. Ecco vedi? Questo è uno di quelli di cui non sono (ancora) riuscito a trovare mezza parola contro in rete...Mammanco mezza eh... :D

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    1. Secondo me è perché nessuno ha voglia di spararsi tre ore di film in vena, sti critici della domenica!! :D

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