martedì 13 settembre 2016

A Bigger Splash (2015)

Nei giorni di recuperi estivi ho guardato anche A Bigger Splash, diretto nel 2015 dal regista Luca Guardagnino e tratto dal romanzo La piscina di Alain Page.


Trama: in convalescenza per problemi di voce, la cantante Marianne Lane si rifugia in una villa sull'isola di Pantelleria assieme al giovane fidanzato Paul. A rovinare la vacanza arriva Harry, produttore discografico ed ex di Marianne, assieme alla figlia Penelope, della quale nessuno era a conoscenza, che si installano a loro volta nella villa...



Cosa si nasconde sotto la superficie dell'acqua? Cosa c'è stato prima e dopo il Bigger Splash di David Hockney? Queste le domande che si è posto Luca Guadagnino, nella sua elegante rielaborazione de La piscina a base di isole sulle quali il tempo sembra essersi fermato e artisti che paiono non appartenere a questo mondo, nonostante i loro difetti. La cornice bucolica di Pantelleria è lo scenario perfetto per una storia a base di sentimenti, capricci e rimpianti, all'interno della quale la bella e carismatica cantante Marianne viene contesa tra il fidanzato Paul e l'ex amante Harry, ma fosse tutto così semplice il film finirebbe lì. Il fatto è che Marianne, dopo una carriera folgorante, si è ritrovata ad una certa età priva della voce che le ha dato successo e ciò la rende in qualche modo dipendente dal giovane Paul, fragile documentarista alla perenne ricerca del progetto perfetto che, un giorno, si è visto letteralmente regalare Marianne dallo spregiudicato Harry. Marianne e Paul sono legati in maniera quasi morbosa da questo rapporto di interdipendenza e il produttore discografico nonché ex fidanzato della cantante arriva non invitato a Pantelleria sperando di trovare una breccia onde  distruggere un legame che lui stesso, vuoi per noia vuoi per qualsivoglia motivo muova un donnaiolo fanfarone, ha creato (salvo poi pentirsene amaramente). Purtroppo, Harry si porta dietro un bel carico da undici col sembiante di una figlia bellissima che tiene il mondo intero (soprattutto Marianne) in gran dispitto e che non ha altro modo per combattere il tedio e l'ingombrante presenza di un padre che quasi neppure conosce se non distruggendo psicologicamente chiunque le capiti a tiro. A questo punto ce n'è abbastanza per fare esplodere Pantelleria e Guadagnino si diletta, per due ore che sembrano una, ad esplorare la psicologia di questi eleganti e peculiari personaggi all'interno di un ambiente a loro non familiare, capace di donare a Marianne e compagnia un'illusione di sicurezza e libertà che, se mal gestita, rischia di frantumare la luminosa e fragile maschera che cela i loro volti agli occhi degli adoranti autoctoni.


La cinepresa di Guadagnino coglie immagini di rara bellezza baciate dalla luce dorata di una terra splendida, all'interno della quale i campi coltivati, le strade zeppe di curve, le grotte misteriose e i piccoli paesini attraversati dalle processioni convivono con l'opulenza di ville costruite per stranieri ricchissimi e probabilmente annoiati, i quali vedono i problemi dell'isola come qualcosa di irreale e lontano (almeno finché non diventano utili...). La stessa Tilda Swinton, mai così bella e fragile, è l'incarnazione di una divinità superiore, non solo perché lontana fisicamente dalla "plebe" ma anche perché impossibilitata a comunicare con i suoi stessi "simili"; l'attrice offre una performance fatta interamente di sguardi, gesti e poche parole sussurrate in tono graffiante, che esplode sul finale in un crescendo di tensione e dolore difficilmente sostenibile. Suo degno compagno è un inedito Ralph Fiennes, incontenibile e a tratti insopportabile ciclone fatto di canti, balli, celie e fisicità prorompente, costretto ad interpretare un personaggio spesso sgradevole ma comunque dotato di una profondità toccante, ovviamente visibile solo dagli occhi della bella Marianne. Discorso a parte, ahimé, lo meritano i due giovani. Ormai è assodato che, almeno per quanto mi riguarda, Matthias Schoenaerts sia uno degli attori più sopravvalutati di sempre e non capisco perché mai ogni regista se ne innamori e lo voglia nei suoi film; Paul è il personaggio più mollo ed intollerabile della pellicola, un uomo da nulla che dalla vita ha avuto ogni fortuna eppure non gli è bastata, ed è vero che Schoenaerts, con la sua inespressività, è perfetto per il ruolo, tuttavia ciò non lo rende più bravo ai miei occhi. Anche Dakota Johnson è perfetta per la parte di annoiata spaccamaroni priva di qualsivoglia qualità ma non penso che per un'attrice ciò sia qualcosa di cui vantarsi. Mi rendo conto che il confronto con una Swinton carismatica e bellissima sia nei panni di cantante cazzutissima che in quelli di artista ormai sfiorita ed imborghesita risulti forzatamente impari, ma la pallida imitazione di Dominique Swain in Lolita mi ha davvero depressa. Preferisco di gran lunga vedere Guzzanti nel ruolo di Maresciallo da operetta: in tanti hanno criticato il modo parodico in cui il geniale comico interpreta un appuntato che potrebbe figurare alla perfezione in una delle tante barzellette sui carabinieri ma sinceramente mi è sembrato che l'intera Pantelleria, con tutti i suoi abitanti, sia stata rappresentata filtrandola attraverso gli occhi degli ospiti stranieri, piegata ai loro pregiudizi e ai loro desideri. Forse mi sbaglio ma, a prescindere da questo, ho trovato A Bigger Splash davvero bellissimo ed intrigante e ora mi è venuta voglia di conoscere meglio il buon Guadagnino, altro autore italiano da me perennemente snobbato in quanto tale.


Di Tilda Swinton (Marianne Lane), Matthias Schoenaerts (Paul De Smedt), Ralph Fiennes (Harry Hawkes) e Dakota Johnson (Penelope Lannier) ho già parlato ai rispettivi link.

Luca Guadagnino è il regista della pellicola e compare in un piccolo cameo quando Paul sta girando il documentario su Harry. Nato a Palermo, ha diretto film come Melissa P. e Io sono l'amore. Anche produttore e sceneggiatore, ha 45 anni e due film in uscita, tra cui il remake di Suspiria.


Corrado Guzzanti interpreta il Maresciallo. Nato a Roma, lo ricordo ovviamente per trasmissioni storiche come Avanzi, Tunnel, Mai Dire Gol, Pippo Chennedi Show, La posta del cuore, L'ottavo nano e Il caso Scafroglia ma ha anche partecipato a film come Fascisti su Marte e serie come Boris oltre ad aver doppiato un episodio de I Simpson. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 51 anni.


Margot Robbie avrebbe dovuto interpretare Penelope ma le riprese di The Legend of Tarzan le hanno impedito di partecipare al progetto, cosa che ha portato all'arrivo di Dakota Johnson, mentre pare che Tilda Swinton abbia sostituito Cate Blanchett, impegnata a teatro. Se siete fan di Jovanotti vi farà piacere sapere che le riprese del concerto di Marianne sono state effettuate a San Siro, proprio durante uno dei concerti del Cherubini. Detto questo, torno in ambito cinematografico per dire che A Bigger Splash non è l'unico film tratto dal romanzo di Alain Page: nel 1969 il regista Jacques Deray aveva già diretto La piscina, con Alain Delon, Romy Schneider e Jane Birkin nei panni rispettivamente di Jean-Paul, Marianne e Penelope mentre François Ozon ha tratto spunto dallo stesso romanzo per il suo The Swimming Pool (tra l'altro Yorick Le Saux ha lavorato come direttore della fotografia sia per A Bigger Splash che per The Swimming Pool). Se A Bigger Splash vi fosse piaciuto recuperate quindi questi due film e aggiungete Il mistero dell'acqua. ENJOY!

10 commenti:

  1. Affascinantissimo, fresco, sexy. Mi è piaciuto, deriva finale a parte.
    Con Guadagnino, che ha una mano riconoscibilissima, tutto e tutti sono più belli. Anche la Swinton, che come donna non mi è mai piaciuta, ma qui è bellissima, anche se va verso i sessanta ed è un chiodo.
    Bello e noioso Shoenaerts, che però ti consiglio di rivalutari (non ricordo se lo avevi visto) con Audiard, in Un sapore di ruggine e ossa. ;)

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    1. Un sapore di ruggine e ossa è nei prossimi On Demand quindi prima o poi lo guarderò e spero di riuscire a rivalutare Schoenaerts, almeno con quello.
      Con la Swinton invece sono di parte, la trovo affascinantissima!

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    2. Quello sì, ma magari vestita di tutto punto :-P
      Anche in Io sono l'amore, gelido ma emozionante, è straordinaria.
      Melissa P bleah.

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    3. Melissa P non avevo assolutamente in programma di guardarlo, mi tedia al sol pensiero!

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  2. Anch'io l'ho snobbato a priori per il regista italiano. Invece potrebbe essere interessante anche se non è proprio il mio genere.

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    1. Eh, secondo me invece potrebbe piacerti, è davvero affascinante e ben fatto :)

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  3. Di guadagnino mi era piaciuto "Io sono l'amore", dove la Swinton recitava in italiano. Poi sì, suo è anche "Melissa P."...
    Questo ti dirò, non mi ha detto molto :/

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    1. Sei già il secondo che mi nomina Io sono l'amore, a sti punti devo proprio recuperarlo. Secondo me con The Bigger Splash mi sono fatta trasportare dalla bellezza dei luoghi e da Ralph Fiennes, ma capisco che possa non appassionare tutti :)

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  4. Questo me l'ero segnato lo scorso anno, che l'ho scoperto quando sono andato a vedere "Black Mass". Ma alla fine l'ho dimenticato :P
    Sono il solito XD

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    1. Io invece non l'avevo neppure mai sentito nominare, ho letto un paio di recensioni recentemente e mi ha incuriosita...

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