mercoledì 8 febbraio 2017

La battaglia di Hacksaw Ridge (2016)

Forte delle sue sei nomination all'Oscar (Miglior Film, Andrew Garfield Miglior Attore Protagonista, Miglior Regia, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro), è stato anticipato dalla distribuzione italiana e la settimana scorsa è approdato nel Bel Paese La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge), diretto nel 2016 dal regista Mel Gibson.


Trama: durante la seconda guerra mondiale, Desmond Doss si arruola nell'esercito americano come medico, rifiutando tuttavia di portare con sé un fucile o di uccidere i nemici. Nonostante le rimostranze dei superiori, il soldato riuscirà comunque ad andare in guerra ad Okinawa e a tenere fede alle sue convinzioni...


Strana la storia di Desmond Doss. Uno pensa che gli obiettori di coscienza non desiderino andare in guerra e ritengano sia meglio mettersi al servizio della comunità in altri modi, rimanendo comunque sul suolo patrio, invece questo ragazzo della Virginia aveva un enorme desiderio di affiancare i suoi compatrioti in battaglia e provava un enorme senso di colpa all'idea di restarsene al sicuro. Come conciliare dunque le fortissime credenze religiose di un Avventista del settimo giorno e le necessità dell'esercito? Semplice: andando in guerra senza fucile, come medico, rischiando la propria vita e molto probabilmente anche quella degli altri. Solo che la scelta di Desmond Doss è stata tutt'altro che semplice, come potete immaginare, e il film di Mel Gibson ce la racconta senza eccessi di retorica né elogi del superuomo (anzi, pare che nell'ultima battaglia prima di venire congedato il soldato Doss, benché ferito dalle schegge di una mina, abbia lasciato il posto sulla barella ad un suo commilitone e abbia aspettato i soccorsi per alcune ore, episodio che Gibson ha scelto di non mostrare perché "difficilmente il pubblico ci avrebbe creduto"), focalizzando l'attenzione sul Credo inflessibile di un ragazzo al tempo stesso patriota ed altruista, sicuramente ingenuo ma anche molto coraggioso, con una prima parte di pellicola dedicata al difficile periodo passato da Desmond in un campo d'addestramento dell'esercito e una seconda in cui l'orrore della guerra viene sbattuto in faccia allo spettatore con la crudezza di cui solo il regista australiano è capace. Benché sia stato tacciato di fascismo, il bello de La battaglia di Hacksaw Ridge è che non elogia la guerra, anzi. La figura di Tom Doss, padre di Desmond, potrà anche sembrare un personaggio aggiunto tanto per dare colore e un trauma infantile al protagonista, eppure è palese come questo reduce disperato, alcoolizzato e desideroso di morire ribadisca l'inutilità dei conflitti armati e l'enorme prezzo pagato da chi, ferito nel fisico o nell'animo, non riesce più a vivere un'esistenza normale. Al limite, si può discutere della valenza di un personaggio ambiguo come quello di Desmond ma qui dipende dalla soggettività dello spettatore e dalla sua disponibilità ad accettare l'esistenza di un uomo che ha effettivamente vissuto le esperienze descritte nel film e compiuto determinate scelte.


E' indubbio, infatti, che Mel Gibson celebri Desmond Ross e renda omaggio al primo obiettore di coscienza decorato con la Medal of Honor, tuttavia non si può negare che le azioni di questo soldato fossero paradossali, come viene più volte sottolineato nel corso della pellicola. Andare in guerra come medico, benché giurando di non uccidere nessuno e di salvare vite umane, significa comunque appoggiare le azioni di chi combatte e chiudere gli occhi davanti alla morte di migliaia di individui, amici o nemici che siano, senza contare il rischio di diventare un ulteriore peso per i commilitoni che non possono venire difesi e che, in qualche modo, devono comunque difendere il medico. Certo, questo è il ragionamento di chi vive nel 2016 e non ha mai provato sulla pelle un conflitto armato, mentre è chiaro che la seconda guerra mondiale è stato uno sconvolgimento capace di mandare a gambe all'aria retorica, pacifismi e buonismi, quindi tanto di cappello a chi ha avuto il coraggio di "fare il suo dovere nei confronti del proprio Paese" e salvare quante più persone possibili (alla fine del film ci sono dei filmati originali che mostrano Desmond Ross in tempi recentissimi; al netto della follia religiosa, mi fossi trovata davanti quest'uomo lo avrei abbracciato come un nonno, altro che apologia del fascismo). Tanto di cappello anche a Mel Gibson, che è riuscito a girare un film interessante, pieno di momenti in qualche modo toccanti e con delle sequenze di battaglia realistiche, ben definite, a tratti difficili da sostenere ma incredibilmente belle dal punto di vista della regia. L'incubo (altro che battaglia) di Hacksaw Ridge è degno di un Train to Busan, con i giapponesi che escono a frotte, come ratti o zombie, dai tunnel sotterranei e cominciano a falciare soldati senza pietà, mentre a noi spettatori non resta che sentire sulla pelle ogni goccia di sangue, il fango, il sudore e il dolore di questi esseri umani ridotti a sacchi sanguinolenti, impossibilitati a contrastare un nemico che mette davanti al proprio benessere quello del paese (anche la scena del seppuku è parecchio impressionante). Quindi bravissimo Mel Gibson e bravo anche Andrew Garfield, molto intenso nei panni di Desmond Doss, nonostante come attore continui a preferirgli altri. La battaglia di Hacksaw Ridge non è magari un film di guerra all'altezza del più volte citato Full Metal Jacket (Vince Vughn dev'esserselo guardato più di una volta in preparazione al ruolo del Sergente Howell) ma è comunque un grande film che merita almeno una visione, possibilmente su grande schermo per godere appieno dell'orribile spettacolo della guerra.


Del regista Mel Gibson ho già parlato QUI. Andrew Garfield (Desmond Doss), Hugo Weaving (Tom Doss), Rachel Griffiths (Bertha Doss), Teresa Palmer (Dorothy Schutte), Vince Vaughn (Sergente Howell) e Sam Worthington (Capitano Glover) li trovate invece ai rispettivi link.


Se La battaglia di Hacksaw Ridge vi fosse piaciuto recuperate American Sniper, Salvate il soldato Ryan e l'immancabile Full Metal Jacket. ENJOY!

24 commenti:

  1. Come sai, pur non amando il genere ma apprezzando Gibson (uomo e attore discutibile, ma regista dalla mano fermissima), mi è piaciuto un bel po'. Bravissimo Garfield, che a me piace molto da un po'. Ha una faccia buona, che in certi ruoli è perfetta.

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    1. Andrew Garfield a me ricorda una tartaruga. In Silence la barba cristiforme dissimulava un po' ma qui nulla, tra qualche anno probabilmente sarà pronto per il remake di ET in qualità di alieno XD

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  2. Io lo devo rivedere oggi con il cinema2day... per cui mi astengo ancora per un po'! Ma tendenzialmente concordo coi pregi che anche tu elenchi, ma non ho potuto fare a meno di notare alcune cose che non mi sono piaciute.

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    1. Come al solito il Cinema2Day io lo salterò per motivi logistici, ahimé.
      Allora alla seconda visione, solo per amor di discussione e curiosità, mi riscrivi qui sotto cos'è che non ti ha convinto? :)

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  3. Sai che non mi ispira nemmeno un pochino? Non so se riuscirò a vederlo prima del 26.

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    1. Al momento, tra tutti quelli visti finora "in preparazione" agli Oscar, è stato uno di quelli che ho preferito e sarei contenta se portasse a casa qualche premio importante. Come "gradimento" lo metto subito sotto Arrival, primissimo, e La La Land ma devo vederne ancora tre di film quindi aspetto a stilare un giudizio definitivo :)

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    2. Eh anche io devo aspettare un attimo anche a fare pronostici. Adesso vedo, se questo weekend come temo non ci sarà nulla di interessante, magari vado a vederlo.

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    3. Bah, i pronostici sono già fatti da mo'. Mi rimane solo il dubbio sull'attore, visto che devo vederli ancora quasi tutti. Il resto piglia tutto La La Land.

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  4. Ogni volta che esce un nuovo film di Mel Gibson rispuntano puntuali le accuse di fascismo da parte di alcuni giornali. Io invece credo che il regista australiano cerchi sempre di presentare posizioni e figure storiche controverse per obbligare gli spettatori a pensare e a rimettere in discussione le loro idee. Magari sbaglio ma credo Gibson ami sinceramente andare contro le posizioni preconcette.

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    1. La penso come te. Sinceramente, poi, io a queste cose faccio davvero poco caso: se un film mi interessa e coinvolge posso non essere d'accordo col messaggio che veicola ma non sto a cercare strane ideologie dietro e lo apprezzo per quello che è!

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  5. Un'occhiata gliela darei, non credo al cinema. Oggi giornata pesante per cui al cinema2day vedrò cose molto più leggere.

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    1. Oggi è già giovedì quindi sono curiosa di sapere cosa sei riuscita a vedere :)

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  6. Mel come regista, nonostante l'ossessione religiosa, è una sicurezza. Spero di riuscire a guardarlo al cinema prima che lo tolgano...

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    1. Te lo auguro, anche perché sul grande schermo è uno spettacolo!

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  7. Concordo in tutto e per tutto.
    Film di fede più che di guerra, che ha colpito un ex obiettore ateo come il sottoscritto neanche l'avesse girato qualcuno di meno pazzo del vecchio Mel.

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    1. Già a mio avviso un film che arriva potente a più persone formate da esperienze diverse è un gran film! :)

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  8. Io pensavo che l'avrei snobbato perchè ho un rapporto altalenante con i film di guerra, ma da quando ho visto Silence Andrew Garfield è diventato un tatone amatissimo e quindi lo guarderò per lui!:D

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    1. Guardalo invece perché Mel ha confezionato delle scene esaltantissime!!

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  9. Visto ieri sera, molto bello anche se posso confermare che nelle scene di guerra ho tenuto gli occhi chiusi per parte del tempo (altrimenti nn avrei retto), e che a tratti la vicenda mi è sembrata impossibile e forzata (per lungo tempo Doss va da solo sul campo di battaglia recuperando feriti, facendosi solo poche ferite pur essendo senza nulla per porteggersi ed essendo pieno di giapponesi bastardi?). per quanto riguarda i suoi ideali, mi pare di aver capito che lui come idee stesse dalla parte del suo paese, e che non rigettasse l'idea della gueraa in quanto (ai suoi occhi) guerra di difesa.

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    1. Eppure la storia è vera: Doss si è ferito pesantemente più o meno nel punto di cui parla il film, prima è stato in qualche modo "graziato", chissà perché. Però Mel a quanto pare ha avuto ragione a non raccontare le storie vere più incredibili :P

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  10. La storia Desmond Doss l'ho trovata interessante, non ti nego che non la conoscevo. Forse il problema del film è il nome del regista. Mel Gibson genera discussioni a priori...

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    1. Non capisco perché. A prescindere da idee politico/religiose è un regista della Madonna e almeno questo gli andrebbe riconosciuto :)

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    1. Davvero! E considera che io non vado matta per i film di guerra!

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