mercoledì 13 settembre 2017

Baby Driver - Il genio della fuga (2017)

L'ultimo film scritto e diretto da Edgar Wright è uscito persino a Savona! Potevo quindi perdermi Baby Driver - Il genio della fuga (Baby Driver)? Assolutamente no!


Trama: a seguito di un incidente stradale accorsogli da bambino, Baby è affetto da acufene, cosa che lo costringe ad andare in giro con la musica perennemente sparata nelle orecchie. Questa sua particolarità lo rende anche un autista provetto, nonché il migliore alleato di un ladro professionista, Doc, che lo utilizza sempre per i suoi colpi.


Baby Driver è un film che Edgar Wright si rigirava nella mente fin dagli anni '90 e che è riuscito brevemente a fare capolino in un video diretto proprio dal regista, Blue Song dei Mint Royale, uscito nel 2004 e avente tra gli attori protagonisti anche ciccio Nick Frost (il video si può vedere brevemente in una sequenza di Baby Driver); il progetto era talmente caro a Wright da spingerlo a fare persino il gesto dell'ombrello alla Marvel e al loro Ant-Man, con buona pace di noi spettatori amanti dello stile del regista britannico e di film realizzati col cuore più che col portafoglio. E' un bene che esistano ancora Autori con la A maiuscola anche in ambito "commerciale" perché Baby Driver, nonostante la natura di film un po' supercazzola tutto stunt automobilistici (favolosi) e malviventi spacconi (o forse proprio in virtù di questo), è un'opera che titilla tutti i sensi dello spettatore, almeno quelli utilizzati per la recezione di una pellicola, e dalla quale traspaiono interamente la bravura, la perizia e l'impegno di chi l'ha realizzata. La trama di Baby Driver, a dirla tutta, non brilla di originalità: la storia di un animo fondamentalmente candido costretto suo malgrado a compiere brutte azioni, vuoi per necessità economiche vuoi perché ricattato da chi è davvero malvagio (forse), che arriva a compiere determinate scelte per amore, è stata raccontata mille e una volta, eppure come al solito il tocco leggero di Edgar Wright riesce a non rendere banale né il racconto in generale né la caratterizzazione dei vari personaggi. Baby, con tutti i suoi tic quasi autistici e quell'atteggiamento tra il buffo e l'esasperante col quale letteralmente fugge dalla realtà che lo circonda, è un protagonista assai carino, col quale lo spettatore può facilmente empatizzare, ma ogni personaggio viene reso vivo ed indimenticabile anche quando gli vengono concessi poco più di alcuni minuti sullo schermo, si vedano il duro interpretato da Jon Bernthal ("Se non mi rivedrete vorrà dire che sarò morto"), il nipotino di Kevin Spacey, la commessa dell'ufficio postale e persino la vecchina derubata della macchina. E poi c'è quel protagonista unico ed indispensabile che è la musica, punto fermo di una pellicola che rischiava di essere il tipico "videoclip" stilosetto ma freddo e invece proprio grazie ad essa trova una sua personalità tutta particolare, un calore difficile da trovare al giorno d'oggi.


Baby è la musica, e la musica è Baby. Il ragazzo vive di Ipod, campiona i dialoghi di chi lo circonda per creare una nuova melodia, cammina a ritmo di ciò che in quel momento passa nelle sue cuffie, parla riportando brani di canzoni o film a seconda dell'occasione ed è talmente innamorato di questa forma d'arte da riuscire a trasmettere la sua passione persino al nonno adottivo, sordomuto. La realtà della vita criminale non lo tange, almeno fino a un certo punto, perché tutto ciò che gli capita viene filtrato dalle cuffiette dell'Ipod e finché il fanciullo è libero di fare quel che più gli piace e c'è da guidare e rubare senza fare male a nessuno, tutto bene; lo stesso vale per la storia d'amore con Debora e per il suo destino finale, al punto che sembra quasi che la realtà stessa si plasmi a seconda di ciò che ascolta Baby, tra graffiti che riportano interi testi di canzoni e arcobaleni che spuntano all'improvviso come in un brano di Dolly Parton, a ricordarci che la felicità arriva solo dopo l'inevitabile pioggia e il temporale chissà quanti anni potrà durare. E la musica scandisce non solo il ritmo della vita di Baby ma anche quello della struttura stessa del film, con Edgar Wright che si permette di ri-citare se stesso e una delle scene più famose di Shaun of the Dead seguendo Ansel Elgort con un elegante piano sequenza mentre il protagonista va a prendere il caffé, per poi cominciare a giocare col montaggio e i suoni degli spari o delle portiere sbattute, che seguono letteralmente il ritmo della colonna sonora. E quando quest'ultima non c'è, ecco che lo spettatore si ritrova a dover sentire quel fastidioso ronzio che porta Baby a cercare riparo nella musica, cosa che crea ancora più empatia col personaggio. A completare il tutto c'è infine un cast d'eccezione, con due premi Oscar come Kevin Spacey e Jamie Foxx pronti a gigioneggiare senza ritegno, una Eiza Gonzáles particolarmente gnocca e un Jon Hamm che definirlo figo è poco visto lo sviluppo a cui va incontro il suo personaggio, ribaltando decisamente le aspettative del pubblico benché molte cose vengano prefigurate da tutti i piccoli dettagli che meriterebbero a Baby Driver una seconda visione e persino una terza. Ovviamente in lingua originale, ché l'adattamento italiano fa perdere non solo alcuni giochi di parole e le citazioni delle canzoni, ma a un certo punto mi ha portata anche a non capire una mazza di ciò che dice Doc e giuro che è la prima volta che mi accade al cinema!


Del regista e sceneggiatore Edgar Wright ho già parlato QUI. Jon Bernthal (Griff), Jon Hamm (Buddy), Lily James (Debora), Kevin Spacey (Doc) e Jamie Foxx (Pazzo) li trovate invece ai rispettivi link.

Ansel Elgort interpreta Baby. Americano, ha partecipato a film come Lo sguardo di Satana - Carrie, Divergent, Insurgent e The Divergent Series - Allegiant. Ha 23 anni e tre film in uscita.


Walter Hill non si vede ma è la voce originale dell'interprete in tribunale. Famosissimo regista, ha diretto film come Driver l'imprendibile (una delle fonti di ispirazione del film, ovviamente), I guerrieri della notte, 48 ore, Danko, Johnny il bello, Ancora 48 ore, Ancora vivo ed episodi di serie come I racconti della cripta. Anche produttore e sceneggiatore, ha 75 anni.


Eiza Gonzáles, che interpreta Darling, era la Santanico Pandemonium della serie Dal tramonto all'alba e dovrebbe tornare sul grande schermo con l'uscita di Alita: Battle Angel di Robert Rodriguez, a luglio dell'anno prossimo mentre la cantante Sky Ferreira, già vista in Twin Peaks, è la mamma di Baby e il bassista dei Red Hot Chili Peppers, Flea, intepreta Eddie; l'attore CJ Jones, che interpreta Joseph, è invece davvero sordo ed è molto attivo nel promuovere e realizzare spettacoli proprio per i portatori di questo handicap. Emma Stone era stata scelta per il ruolo di Debora ma ha rinunciato per partecipare a La La Land (ecco forse perché il look delle due è molto simile in una scena) mentre Michael Douglas era stato preso in considerazione per il ruolo di Doc ed è stato proprio Edgar Wright ad assegnargli quello di Hank Pym prima di abbandonare il set di Ant-Man. Detto questo, se Baby Driver vi fosse piaciuto recuperate Grindhouse - A prova  di morte, Driver, l'imprendibile, Mad Max: Fury Road, The Blues Brothers, Hudson Hawk - Il mago del furto e Una vita al massimo. ENJOY!

18 commenti:

  1. Io avevo sempre pensato che Santanico Pandemonium fosse Salma Hayek,ohibò!
    Il film aspetta quatto quatto in HD,ce lo vediamo prestissimo,poi ripasso! ;)
    Ti avevo risposto nei commenti al tuo post x il Liebster,ma non so se lo avevi visto...

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    1. Sì, lo era nel film ma non nella serie :)
      Spero vi piaccia un sacco questo Baby Driver!
      I commenti me li ero persi, aspetta che vado a vedere o__O

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    2. Visto ieri sera,davvero carino!!!Mi piace il personaggio di Baby,e anche se la trama è stratelefonata e non scevra di assurdità,resta un filmetto divertente :)

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    3. Sì, non c'è nulla di nuovo ma mi sono affezionata a tutti i personaggi e in generale come film è esaltantissimo! :)

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  2. Cioè, davvero il personaggio di Jamie Foxx nella versione doppiata si chiama... pazzo?
    Dio, che merda.
    :)

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    1. Pazzo, sì.
      Probabilmente perché ad un certo punto lo definiranno "batshit crazy"? Non so, ipotesi, sai che noi a Savona non siamo così fortunati da avere i film in v.o., è già tanto se arrivano normali XD

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    2. ah, non ti so dire. Il mio cinemino lo dava in v.o. in orario fattibile tra i due dunkirk e ne ho approfittato, e li è semblicemente "bats".

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    3. Attenderò un'uscita in DVD allora :P

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    4. Sì sì che merita anche solo per la voce supermaschia di Jon Hamm <3

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    5. Madonna cosa non è quell'uomo lì! *__*

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  3. Ottimo lavoro di Edgar Wright. Adesso spero che torni come un treno a fare film.
    Dopo il problema con "Ant-Man" e la cancellatura di "Me & my shadow", gli auguro un futuro sempre più roseo.

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    1. Assolutamente, si merita tutto il meglio possibile!

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  4. nonostante non sia per niente il mio genere mi intriga non poco

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  5. Pensavo che questo film non sarebbe potuto essere meglio di così, ma ora che dici che Emma Stone poteva avere la parte di Debora ho cambiato idea. :)
    Però pazienza, anche Lily James è adorabile e il resto mi è sembrato perfetto.
    Almeno fino a che non scoprirò qualche altro colpo di scena sul casting...

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    1. Lily James è molto carina, sì. Forse Emma Stone avrebbe sviato un po' troppo l'attenzione, comunque è innegabile che quell'abitino giallo facesse molto La La Land :)

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  6. Dannatamente divertente. La prima metà è splendida è i titoli di testa da antologia per come realizzati. Bisogna ammettere che però la storia d'amore tra baby e Debora gira a vuoto perchè Wright non sembra gestirla al meglio. Nonostante questo la parte finale della pellicola riesce comunque a creare la giusta tensione nonostante la relazione che è il motore della terza parte, non riesca ad appassionare.

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    1. La storia d'amore è un pretesto, io mi sono goduta tutta l'azione tamarra di questo musical atipico :)

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