mercoledì 20 settembre 2017

La notte brava del soldato Jonathan (1971)

Siccome domani dovrebbe uscire in tutta Italia (ma figuriamoci se a Savona succederà) L'inganno di Sofia Coppola ho deciso di recuperare il film di cui è remake, La notte brava del soldato Jonathan (The Beguiled), diretto nel 1971 dal regista Don Siegel e tratto dal romanzo omonimo di Thomas P. Cullinan.


Trama: durante la guerra civile americana un soldato nordista ferito viene accolto in un collegio di sole ragazze, stanziato in Virginia. Inizialmente diffidenti davanti al nemico, insegnanti e allieve si ritroveranno presto ad essere pericolosamente attratte dall'uomo...


Ho cominciato la visione di La notte brava del soldato Jonathan (che poi il soldato si chiama John quindi non capisco perché intitolarlo così...) senza troppe aspettative, convinta che mi sarei trovata davanti un melodrammone lento e datato, invece ho avuto la fortuna di vedere un film angosciante e a mio avviso parecchio "avanti" per l'epoca, al punto che leggere on line di come L'inganno ne sia una versione più "divertente e gentile" mi ha fatto passare interamente la voglia di guardare la pellicola di Sofia Coppola. Di divertente e gentile nel film di Siegel non c'è proprio nulla per fortuna e la cosa è chiara fin dall'inizio, con la carrellata dei suoni di guerra che accompagna i titoli di testa, per poi sfumare nella melodia fiabesca che introduce l'innocente Amy, bimbetta in cerca di funghi nel bosco che s'imbatte all'improvviso nel nemico. Il nemico ha le fattezze familiari e decisamente piacenti di Clint Eastwood, attore verso cui lo spettatore già all'epoca era spinto a provare determinate emozioni positive, non certo a riconoscerlo come villain, se mi passate il termine; eppure, la prima impressione che si ha del bel Clint è assimilabile all'incontro con un serpente nell'erba, un serpente pronto ad infiltrarsi nell'Eden tutto femminile creato da Miss Martha e corromperlo col fascino e l'inganno, approfittando dei cuori "deboli" di un branco di donne. Da esponente del sesso femminile, non posso non riconoscere a La notte brava del soldato Jonathan un fondo di maschilismo compiaciuto, concretizzato in una sceneggiatura che dipinge le donne alternativamente come zoccolotte in erba (la splendida e sensuale Carol), zitelle indurite dalla vita che davanti alla vista di un uomo si sciolgono come burro e verginelle ingenue pronte a promettere amore eterno al primo streppone che le intorta con un paio di promesse e ovviamente a perdonarlo in caso di tradimento, tuttavia la pellicola è anche inusitatamente crudele e alcune sequenze farebbero la gioia di un thriller-horror alla Misery non deve morire oppure di un revenge movie. La morale della pellicola infatti potrebbe essere "attenti a non giocare coi cuori delle fanciulle perché non si sa mai come potrebbero reagire" ma non è solo questo aspetto a rendere il film di Siegel inquietante e in qualche modo "sbagliato".


A rendere scomoda la poltrona dell'eventuale spettatore c'è la claustrofobica messinscena che trasforma il collegio femminile di Miss Martha in un mondo altro, un'oasi di pace all'interno di una zona di guerra che in realtà nasconde qualcosa di ancora più oscuro, dei segreti che minacciano di distruggerne l'armoniosa facciata. Incesto, violenza, schiavitù e depressione sono le manifestazioni tangibili di un disagio alimentato dall'isolamento e dal terrore di ciò che si trova fuori dai sicuri cancelli della villa, che potrebbero essere varcati da un momento all'altro da soldati alleati ma vogliosi, disposti ad offrire protezione dai nordisti in cambio delle grazie di un gruppo di belle signorine, ed è in questa situazione già altamente esplosiva che va ad inserirsi con anche troppa baldanza il "soldato Jonathan", convinto di poter diventare il gallo del pollaio. La regia di Siegel alimenta quest'atmosfera oscura con sequenze oniriche che sono un mix tra i sogni erotici dei coinvolti e un serpeggiante senso di colpa (il parallelo tra la deposizione del corpo di Cristo e quello di John è blasfemo ma colmo di significati), al quale si aggiungono le immagini di animaletti condannati a un ben triste destino e flashback che chiariscono la mentalità dei protagonisti e li sbugiardano rivelando la doppiezza delle loro parole, soprattutto per quel che riguarda il personaggio di Clint Eastwood. Quest'ultimo, dal canto suo, si "limita" a recitare la parte del bel manzo, elargendo generosamente baci, abbracci e anche di più, mentre invece il cast femminile è perfettamente in grado di reggere qualsiasi sguardo in camera e spedire dritta giù per la schiena dello spettatore abbondanza di brividi. Geraldine Page nel ruolo di Miss Martha è la quintessenza della matrona inflessibile con lo sguardo folle ma la migliore è forse Elizabeth Hartman, la cui apparente delicatezza d'animo cela una furia terrificante, per non parlare poi di un paio di giovani attrici costrette in ruoli abbastanza scomodi, in odore di pedofilia. Altro non aggiungo per non rovinare la sorpresa a chi non avesse mai visto La notte brava del soldato Jonathan, dico solo che, nel caso L'inganno non dovesse arrivare nelle vostre sale, il film di Don Siegel è sicuramente un ottimo, sorprendente sostituto.


Di Clint Eastwood, che interpreta John McBurney, ho già parlato QUI.

Don Siegel (vero nome Donald Siegel) è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come L'invasione degli ultracorpi, Ispettore Callaghan: Il caso Scorpio è tuo!, Fuga da Alcatraz ed episodi di serie quali Ai confini della realtà. Anche produttore, attore e sceneggiatore, è morto nel 1991, all'età di 78 anni.


Geraldine Page interpreta Martha. Americana, ha partecipato a film come Il giorno della locusta, In viaggio verso Bountiful (ha vinto l'Oscar come Migliore Attrice Protagonista) e a serie quali Il tenente Kojak; ha lavorato come doppiatrice per il film Bianca e Bernie, dove ha prestato la voce a Madame Medusa. E' morta nel 1987, all'età di 62 anni.


Melody Thomas Scott, che interpreta la giovane Abigail, è diventata col tempo una delle attrici principali della soap opera Febbre d'amore di cui tuttavia non ho mai visto una puntata. Clint Eastwood e Jo Ann Harris (all'epoca quarantunenne lui e ventiduenne lei) hanno avuto una love story che è durata anche dopo la fine delle riprese; questo è stato anche il film durante cui Eastwood si è cimentato per la prima volta con la regia, realizzando un dietro le quinte di 12 minuti dal titolo The Beguiled: The Storyteller, interamente focalizzato sul lavoro di Don Siegel. Grande esclusa dal film è stata invece Jeanne Moreau, fortemente voluta dal regista per il ruolo di Miss Martha ma invisa ai produttori. Nell'attesa che esca L'inganno, se La notte brava del soldato Jonathan vi fosse piaciuto recuperate Brivido nella notte, sempre con Clint Eastwood e sempre del 1971. ENJOY!

17 commenti:

  1. si vorrei vederlo anche io, uno di questi giorni lo guardo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Brava, che alla Coppola bisogna arrivare preparati.

      Elimina
  2. Ci credi che non sono mai riuscito a vederlo? Lo cercherò perchè anch'io voglio fare il confronto, comunque mi ritrovo abbastanza in quello che hai scritto perchè il cinema degli anni '70 (e specificatamente il cinema di Siegel e Eastwood) era indubbiamente maschilista: basti pensare ai film con l'ispettore Callaghan, dove le donne non esistono o quasi...
    Però a me non fa passare affatto la voglia di vedere il remake della Coppola, anzi: sono curioso di vedere raccontata la storia dall'altro lato, e guarda che i film della Coppola, in realtà, non sono per nulla "divertenti e gentili", malgrado le apparenze ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riporto quello che ho letto su un paio di siti, francamente io non mi sono mai divertita guardando i film della Coppola, anzi, sono sempre intrisi di affascinante malinconia. Speriamo che stavolta sia lo stesso!

      Elimina
  3. La notte brava del soldato Jonathan è un piccolo cult, per questo motivo non sono molto sicura di voler affrontare la visione del film della Coppola. Ma mai dire mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me viene già da ringraziare la Coppola perché probabilmente se non avesse diretto un remake non mi sarebbe mai venuto in mente di recuperare il film di Siegel. In cambio, andrò a vedere L'inganno se uscirà da queste parti :)

      Elimina
  4. Dopo aver saputo che Sofia avrebbe diretto il remake l'ho recuperato e l'ho trovato... lento e datato. :)

    Devo però dire che l'ho abbandonato per noia dopo i primi minuti. Magari dopo aver visto la versione coppoliana farò un secondo tentativo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero?
      Sarà che io l'ho guardato in tre tranche al mattino ma l'ho trovato davvero inquietante. Però adoro il vintage e poi quell'Eastwood lì è un incentivo in più :P

      Elimina
  5. Certo che Clintuccio era proprio un bel manzo! Io ho visto l'altroieri i cartelloni de "L'inganno" e ho una voglia matta di vederlo, non so bene quando. Mi segno anche questo, anche solo per un confronto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fortunatamente sono venuta a sapere che domani arriverà anche a Savona quindi conto di guardarlo la settimana prossima. Clint figone astrale *__*

      Elimina
  6. Bravissima, gran bel recupero! Siegel è uno di quei registi dei quali va visto assolutamente tutto, è spesso ancora moderno in maniera sorprendente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, assolutamente. Purtroppo ho visto ben pochi film del regista T__T

      Elimina
  7. Per me un grande e sottovalutato film, angosciante e tesissimo.
    Inutile dire che Siegel e Clint qui spaccano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente. Devo già ringraziare la Coppola, anche solo per avermi spinto a recuperarlo!

      Elimina
  8. Brava, bella recensione. Quanto al remake di Sofia lei fa del suo peggio; purtroppo stavolta le vergini non si suicidano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie :)
      Eh, se segue pedissequamente la trama del film di Siegel lo immagino!

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...