venerdì 8 febbraio 2019

L'esorcismo di Hannah Grace (2018)

Ogni tanto una pausa dal recupero pre-Oscar è doverosa, anche solo per rinfrescare il cervello. Visto che è uscito al cinema, mercoledì sono quindi andata a vedere L'esorcismo di Hannah Grace (The Possession of Hannah Grace), diretto nel 2018 dal regista Diederik Van Rooijen.


Trama: un'ex poliziotta con problemi di droga e alcool si ritrova a fare il turno di notte nell'obitorio dell'Ospedale di Boston. Tutto sembra andare per il meglio, finché il cadavere della giovane Hannah Grace non viene portato nella struttura...


L'esorcismo di Hannah Grace (che esorcismo, in effetti, non è, come da titolo originale, bensì possessione) è un horror che parte dalla fine, ovvero dalla morte della persona posseduta, relegando giusto ai primi minuti di film la solita tiritera a base di crocefissi, ringhi e preti sbattuti contro il muro che quest'anno, visti i trailer pre-pellicola, parrebbe andare per la maggiore. Questo è sicuramente il pregio maggiore di un film altrimenti dimenticabile, né bello né brutto, imperniato sullo jump scare e soprattutto sull'incredibile fastidio (almeno per me) di vedere una creatura dinoccolata, invertebrata, storta e scrocchiante deambulare sullo schermo a velocità intollerabili, cosa che ovviamente mi ha portata a strillare in più di un'occasione. Se non siete come me, L'esorcismo di Hannah Grace rischia di non farvi paura nemmeno durante la visione, perché spesso il film sbaglia i tempi e, invece di battere il ferro finché è caldo rimanendo sui binari dello spavento continuo, spesso si sofferma su evitabilissimi approfondimenti dei problemi mentali e di dipendenza della protagonista, i quali diversamente dal solito non inficiano particolarmente la sua credibilità. Ne L'esorcismo di Hannah Grace la protagonista viene sì rimbrottata per le sue abitudini, per così dire, ma la sua sanità mentale non viene mai messa in dubbio e più o meno tutti arrivano ad accettare che ci sia "qualcosa" all'interno dell'obitorio, non necessariamente una cadaverA posseduta ma comunque qualcosa che non dovrebbe esserci e che potrebbe rappresentare un pericolo. Detto questo, la razionalità va lo stesso a farsi friggere spesso e volentieri: per esempio, dopo un'aggressione il lavoro di Megan prosegue come se niente fosse e a nessuno dei suoi superiori viene in mente di costringere una tizia ex drogata e traumatizzata a tornarsene a casa per riposare fino al giorno dopo. Tranquilli, tutto sotto controllo.


Avevo detto che il pregio maggiore di L'esorcismo di Hannah Grace è l'incipit un po' diverso ma in realtà un altro dei suoi punti forti è l'ambientazione. Se non ricordate Last Shift fareste bene a recuperarlo o prima o dopo aver visto L'esorcismo di Hannah Grace perché il senso di claustrofobia dato dalla situazione di solitudine combinata all'ambiente chiuso e asettico dell'obitorio è qualcosa che Diederik Van Rooijen riesce a gestire alla perfezione grazie all'ausilio di luci al neon ballerine, pareti bianchissime e luci d'emergenza rossastre combinati a vetri e porte automatiche dietro alle quali potrebbe nascondersi qualunque cosa. A proposito di qualunque cosa, un plauso andrebbe fatto anche alla giovane Kirby Johnson, perfettamente a suo agio nei panni della posseduta prima e della cadavera dopo; non è tanto quando la fanciulla strilla e urla ma quando, viceversa, rimane immobile e cadaverica con quel guizzo inquietante negli occhi a mettere ansia, complice anche un ottimo make up che contrasta con effetti speciali non sempre all'altezza e con una certa ripetitività nel modus operandi seguito da Hannah Grace nell'uccidere le sue vittime. C'è poi anche quel finale a perplimermi un po', apparentemente buttato lì in fretta e furia come se il tempo a disposizione di regista e sceneggiatori a un certo punto fosse venuto a mancare e avessero dovuto risparmiare su un paio di passaggi ( in effetti il film sarebbe stato pronto già nel 2016 ma un cambio ai vertici della casa di produzione ha allungato la post-produzione e modificato il finale), ma in definitiva ho visto di molto peggio e L'esorcismo di Hannah Grace è uno di quei film che merita comunque la sufficienza. Anche se, in questi tempi di rinascita horror, la sufficienza somiglia tanto a un voto negativo.

Diederik Van Rooijen è il regista della pellicola. Olandese, ha diretto film come Taped. Anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 44 anni.


Nick Thune interpreta Randy. Americano, ha partecipato a film come Molto incinta, Johnson il cattivo, Dave Made a Maze, Venom e a serie quali Non fidarti della str**** dell'interno 23; come doppiatore ha lavorato in American Dad!. Anche sceneggiatore, produttore e compositore, ha 40 anni e film in uscita.


Shay Mitchell, che interpreta Megan Reed, era una delle protagoniste di Pretty Little Liars. Se L'esorcismo di Hannah Grace vi fosse piaciuto recuperate Last Shift e Autopsy. ENJOY!




2 commenti:

  1. Come scrivi anche tu, un film che merita la sufficienza ma non di più!

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    1. Questo ci tocca, prima dell'arrivo dei pezzi grossi!

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