domenica 11 agosto 2019

Il Bollodromo #69: The Boys - Prima serie (2019)

Prima della partenza, è giusto che parli della serie The Boys, tratta dalla serie omonima di Garth Ennis e Darick Robertson (purtroppo ci sono anche e soprattutto gli orripilanti disegni di altri disegnatori, ahimé, uno peggio dell'altro), disponibile su Prime Video e creata da Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen.


Di cosa parla?
The Boys descrive un mondo in cui i "super" sono dei divi idolatrati dalla gente, protetti dalla potentissima multinazionale Vought che, di fatto, insabbia l'unica cosa davvero importante che bisognerebbe sapere dei cosiddetti supereroi: i super sono umorali, corrotti, maiali, assassini, psicopatici e pericolosi e pensano solo a fare soldi sfruttando il loro nome e il loro marchio, non certo a salvare la gente. Hughie assiste un giorno all'omicidio della fidanzata Robin, falciata da supereroe disattento e rifiuta i soldi che la Vought gli offre per comprare il suo silenzio. Questo attira l'attenzione di Billy Butcher, ex agente che verso i super cova un odio bruciante, il quale decide di prenderlo sotto la sua ala protettiva e scagliarlo contro la Vought.

Cose che mi sono piaciute
Di solito detesto quando cambiano molti degli aspetti delle opere d'origine ma in questo caso, giocando di lima e sottrazione, The Boys ci ha guadagnato. Il fumetto di Ennis infatti prende tutti gli aspetti grotteschi ed esagerati di Preacher, all'interno del quale sesso, sangue e perversione trovavano un miracoloso equilibrio, e li porta al parossismo, risultando fastidioso dopo i primi sfavillanti due o tre volumi. Nella serie televisiva, per fortuna, non è così. Certo, vengono mantenuti alcuni elementi chiave, come la "perdita dell'innocenza" di Starlight (aggiornata al #MeToo, con un discorso sul palco da applausi) e alcune perversioni dei super, ma la trama è più coesa, non ruota attorno alle scopate tra protagonisti o alla ricerca del disgusto fine a se stesso. Ho molto apprezzato anche i piccoli cambiamenti riservati ai protagonisti. Hughie non è così clueless come nel fumetto e l'interpretazione di Jack Quaid (oltre al cameo di Simon Pegg, fonte d'ispirazione dello Hughie cartaceo) è azzeccata così come quella di Karl Urban nei panni di Billy Butcher, anche se spesso il suo accento inglese mi faceva partire l'ormone impedendomi di capire alcunché. Che figo, santo dio. Ehm. Meravigliosi comunque tutti gli altri attori coinvolti, capaci di creare figure a tutto tondo perfettamente affini alle loro controparti cartacee: il Francese, la Femmina, il Patriota, A-Train e il ridicolo Abisso (oddio, il delfino ed Everybody Hurts!), per come sono stati caratterizzati, donano gioie sia agli amanti del fumetto sia a chi di The Boys non ha mai nemmeno sentito parlare.. e occhio alle guest star. Ce ne sono un paio da commuoversi. Furbissimo inoltre l'utilizzo della colonna sonora, uno degli aspetti della serie che più ho apprezzato.

Cose che non mi sono piaciute
Quel finale lì priva un certo personaggio di tutto ciò che, alla fine, è la raison d'etre del fumetto stesso. E quindi come cavolo la porteranno avanti la seconda stagione? Spero non si arrampichino sugli specchi come con Preacher (peggiorato di stagione in stagione e visto che i realizzatori sono gli stessi...), sarebbe davvero un peccato. Ah, e poi sì, manca Terrore. Quello un po' mi è dispiaciuto.

E quindi?
E quindi se vi piacciono le storie di supereroi ma quelli Marvel ormai vi hanno stufato, perché volete qualcosa di più "realistico", dissacrante, crudo e verosimile, specchio della triste realtà in cui viviamo, The Boys è la serie che fa per voi. Preparatevi a grasse risate e ancor più grossi shock, perché non guarderete più Capitan America con gli stessi occhi!




8 commenti:

  1. Messa in lista e appena posso la guardo. Mi pare di capire, da come viene presentata, che siano dei supereroi tipo i Watchmen di Snyder, con grossi problemi personali, cinici e bastardi. Purtroppo al momento sono ancora barricato nella Casa Di Carta 3 (tra l'altro abbastanza deludente, per una serie di motivi che chi l'ha già vista non può fare a meno di notare) e non mi piace mischiare le serie tv per poi dimenticarmele a metà.

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    1. Più che altro sono super dotati di superdiritti ed intoccabilità, quindi tocca ai Boys ridimensionarli e metterli coi piedi per terra. Watchmen era ancora un po' diverso perché il gruppo di Moore aveva voglia (tranne il Comico) di salvare il mondo, almeno all'inizio... questi lo fanno solo per i soldi, la fama e il sesso XD

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  2. Per me che i supereroi li odio, vederli fare a pezzi è stato uno spasso.
    Ne ho parlato oggi. :)

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    1. Appena riesco passo a leggere. In vacanza, paradossalmente, ho molto meno tempo :P

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  3. Potrebbe essere una storia diversa per me che i super eroi non li amo (nulla contro, ma vivo anche bene senza, ecco).

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    1. A mio avviso può piacere sia a chi ama che chi odia i super :)

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  4. Di bello è bello, però me lo aspettavo ben più spinto, ma in generale è tutto sommato una bella serie.

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    1. So che qualcosina Amazon ha voluto censurarlo ma a me francamente piace più così: l'opera di Ennis è anche troppo esplicita sessualmente, carica di una violenza scioccante e fine a se stessa, pare quasi un fanservice per gli estimatori dello scrittore, visto che alla fine non sono elementi che fanno o meno progredire la trama né aggiungono qualcosa ai personaggi e ai loro legami.

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