domenica 25 agosto 2019

The Nest (Il nido) (2019)

Inaspettatamente, tornata dalle ferie mi aspettava una bellissima sorpresa: al multisala era ancora in programmazione, dopo più di una settimana, The Nest (Il nido), diretto e co-sceneggiato dal regista Roberto De Feo. NO SPOILER, tranquilli.


Trama: il piccolo Samuel, paraplegico, vive all'interno di una lussuosa villa accanto al lago assieme a sua madre e a uno stuolo di servitori e medici. All'interno della casa vigono regole severissime che impongono agli abitanti, tra le altre cose, di non uscire all'esterno, ma tutte queste regole vengono sovvertite con l'arrivo inaspettato di Denise, coetanea di Samuel...


Non è facile parlare di The Nest senza fare spoiler e soprattutto dopo due settimane di astinenza da scrittura, cosa che mi ha resa più arrugginita di quanto già non fossi, ma ci proverò. The Nest è una sorta di thriller dalle sfumature horror che a tratti pare più un racconto gotico d'altri tempi, un'opera difficile da incasellare in un unico genere, come spesso succede a quelle più riuscite. Ambientato in una villa apparentemente fuori dal tempo, piena di oggetti palesemente anacronistici (Villa dei Laghi, nel comune di Druento, in Piemonte), il film si concentra sulla figura desolata e desolante di Samuel, ragazzino leopardiano e paraplegico, costretto dalla madre Elena ad una vita ben triste, fatta di giochi solitari, studio e ambigui personaggi a popolare la magione. Tutto ciò che gravita attorno a Samuel e alla villa in cui vive è inquietante e "sbagliato", la pazzia serpeggia tra corridoi oscuri che a tratti ricordano quelli dell'Overlook Hotel di Shining, i dialoghi contengono piccolissimi ma fondamentali indizi capaci di far suonare campanelli di allarme assortiti nel cervello dello spettatore più smaliziato e, ovviamente, non tutto è quello che sembra. In soccorso del pubblico confuso arriva la delicatissima figura di Denise, ragazzina "hippy" attraverso la quale riusciamo a penetrare qualcuno dei segreti che circondano la villa e Samuel, anche se lì per lì vorremmo non averlo mai fatto; Denise si ritrova infatti a dover subire le regole impositive della casa, a veder scomparirne piano piano gli abitanti, a lottare contro lo sguardo sempre più torvo di Elena, gelosa e spaventata all'idea che la ragazzina possa a poco a poco conquistare l'affetto del figlio vanificando tutti gli sforzi per proteggerlo dal mondo esterno. I segreti di The Nest si svelano pian piano proprio grazie alla presenza di Denise e all'influenza che la fanciulla esercita su Samuel, consentendo allo spettatore di scoprire nuovi punti di vista capaci di mettere alcuni personaggi sotto una luce diversa rispetto ai gusci monodimensionali nei quali erano rinchiusi all'inizio. Questo vale innanzitutto per Elena, dipinta inizialmente come la folle erede della signorina Rottenmeier e poi sempre più complessa nella sua pazzia, risultato di un amore tanto distorto quanto profondo e di un altrettanto profondo terrore.


Continuare a ricamare sulla trama di The Nest sarebbe un delitto, quindi, già che ho nominato Elena, comincerei a spendere due parole sulla realizzazione del film, partendo proprio dagli attori. Sapete bene quanto mi faccia male il 90% di cani maledetti che popolano le opere nostrane e non posso dire che abbia capito per intero i dialoghi di The Nest, questo no, ché talvolta la dizione degli attori andava allegramente per i fatti suoi; tuttavia, non c'è un solo personaggio all'interno del film che non sia stato interpretato alla perfezione, a partire dal piccolo, cupissimo e triste Samuel, passando per la deliziosa Denise (la quale tanto mi ha ricordato la bellissima Deborah che affascinava il giovane Noodles in C'era una volta in America, con la sua danza innocente e sensuale sulle note di una melodia bellissima e struggente, leitmotiv dell'intero film, l'interpretazione a pianoforte di questa canzone) per arrivare ad Elena, appunto, incarnata da un'attrice di singolare bellezza dotata di due enormi occhi di un colore incredibile, pescata direttamente all'interno delle millemila fiction che infestano la TV italiana. Impossibile, poi, dimenticarsi di Maurizio Lombardi e del suo mad doctor, ma in generale tutto il film è pieno di facce interessanti, un po' alla "american gothic", che colpiscono lo spettatore per la loro mera presenza scenica, al di là della recitazione in sé. Altra cosa che non può non colpire l'occhio di chi è stato tanto fortunato da dar fiducia a The Nest è la cura messa da Roberto de Feo nella costruzione delle singole sequenze e delle immagini, all'interno delle quali vi è una simmetria (soprattutto in quelle realizzate nelle stanze della villa, dotate di un'evocativa carta da parati) splendida, specchio delle regole rigide della casa e della loro illusoria armonia; le inquadrature sono ricercate, l'illuminazione e la fotografia non sono da meno (forse è una ilusion en mi pensamiento ma Samuel è sempre un po' in ombra e "grigio" rispetto agli altri personaggi) eppure guardando The Nest non traspare la volontà di realizzare un film "fighetto" giusto per mero sfoggio di bravura tecnica o per desiderio di scimmiottare dei grandi registi. All'interno di The Nest ci sono cuore e sentimenti, c'è il desiderio di raccontare una storia e indagare nell'animo dei personaggi, di un ragazzino al quale è stata negata l'infanzia (che paradossalmente viene costretto ad assumersi tutte le responsabilità di un adulto senza aver la possibilità di diventarlo davvero), di una donna che ha perso tutto e si appiglia all'ultima speranza di essere felice, di una ragazzina precipitata in un incubo più grande di lei. The Nest non è un film perfetto ma è comunque molto molto bello e soprattutto è un film tutto italiano da vedere e consigliare, così da rendere possibile che ne escano altri così.

Roberto de Feo è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Nato a Bari, anche produttore, è al suo primo lungometraggio e ha 38 anni.


Francesca Cavallin interpreta Elena. Nata a Bassano del Grappa, ha partecipato a serie quali Vivere, Don Matteo, Un medico in famiglia e Rocco Schiavone. Ha 43 anni.


Maurizio Lombardi interpreta Christian. Nato a Firenze, ha partecipato a serie quali Don Matteo, Romanzo Criminale - La serie, The Young Pope e Il nome della rosa. Ha 45 anni e un film in uscita.


20 commenti:

  1. Spero tanto, tantissimo di vederlo. Mi sa di quegli organi alla The Orphanage o Marrowbone, pieni di cuore.

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    1. Con The Orphanage ha abbastanza cose in comune, l'atmosfera in primis. Penso ti potrebbe piacere davvero tanto.

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  2. Ottima recensione, Babol! Mi trovi perfettamente d'accordo, anch'io ho gradito tantissimo il film e trovato che tutti inpersonaggi fossero proprio al posto loro e interpretati ottimamente! Il dottore poi, mi metteva seria inquietudine: grandissimo!!

    P.S. Bentornata 😊👋🏻 ieri ho visto Il signor diavolo 😍❤

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    1. Grazie mille! Il Signor Diavolo andrò a vederlo domani sera, quindi si spera di avere una recensione per venerdì! :)

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    2. Ottimo! Buona visione...a me è piaciuto moltissimo!! Sulla scia dell'entusiasmo mi sono rivisto L'arcano incantatore 😊😊

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    3. Ma sai che quello devo ancora guardarlo? Sono una cinefila horror della domenica XD

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    4. Secondo me ti piace! Try it on for size! 😆😆

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    1. Spero non l'abbiano già tolto, io ho avuto molta fortuna!

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  4. Sono andato a vederlo il giorno di Ferragosto... quasi per disperazione! :) in quanto non avevo davvero niente, niente da fare. E con mia grande sorpresa mi sono trovato di fronte a un horror coi fiocchi (e per giunta italiano!). Una bella sorpresa. Spero di riuscire a parlarne (a questo punto dopo Venezia)

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    1. Ho letto invece che Il signor diavolo a te non è piaciuto... peccato ç_ç Spero di poterlo apprezzare domani, visto che il romanzo da cui è tratto, scritto sempre da Avati, è molto bello.

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    2. Sì, il film di Avati mi ha deluso. Non ho letto il libro, ma il film è vecchio di quarant'anni... in particolar modo negli effetti speciali, girati in economia e davvero naif. Fammi poi sapere che ne pensi :)

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    3. Il libro te lo consiglio, prende dall'inizio alla fine ed è scorrevolissimo. Però dal trailer mi par di aver capito sia molto simile al film, quindi conoscendo già la storia forse non ha molto senso...

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  5. Ecco, io ero in Italia ma non sono riuscita a vederlo perché l'unico cinema della mia cittadina sta ancora facendo il cinema all'aperto. Magari lo vendono in Uk, dipende se a Boris Johnson piacciono i film italiani (i porno no, dice che i maschi italici ce l'hanno piccolo XD). Finger crossed!

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    1. Quell'uomo lì è l'unico film d'orrore di cui voi e il mondo avete bisogno ç___ç
      Comunque spero lo vendano perché merita!

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  6. L'ho visto Sabato sera al cinema in una sala semi deserta e mi è piaciuto veramente un sacco, inquietante, angosciante e sul finale mi sarei alzato ad applaudire da solo: ero talmente concentrato su quanto il film mi stesse angosciando che non ci stavo proprio pensando a come sarebbe potuta finire la vicenda. Benissimo così per il nostro cinema!

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    1. Io diciamo che avevo presentito qualcosa quando hanno fatto tutto il discorso sull'ipod, ma ciò non toglie che sul finale mi sono esaltata anche io :)

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    2. Esatto!! Anche noi alla vista dell'ipod inizialmente avevamo nasato una cosa del tipo «ah ma allora si tratterà di un futuro prossimo dove magari prima ci sarà stata una sorta di mega epidemia che ha decimato gli esseri umani (vedi Ettore moribondo con la macchia di peste sul collo) e alcuni sopravvissuti si sono rifugiati cercando inoltre di creare una società "migliore" » Ammeto che alla questione zombie non ci siamo arrivati subito, ma quasi! In ogni caso davvero una gran bel film, belli i luoghi di ambientazione e fotografia veramente fatta bene!

      E' per me curioso il fatto che, criticando sempre il cinema italiano, a conti fatti gli ultimi film che mi sono davvero piaciuti sono due film italiani: questo e quello di Pupi Avati!! Magari fosse sempre così!

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    3. Sì, diciamo che agli zombi non pensavo ma ho scommesso tutto su qualche piaga apocalittica di qualsivoglia specie, quindi...
      Quanto al cinema italiano, ultimamente qualche bel film in effetti spunta. Adesso vorrei vedere 5 è il numero perfetto di Igort, speriamo bene :)

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    4. Idem! Visto il trailer un paio di volte e mi ha incuriosito molto! 🤞🏻🤞🏻

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