mercoledì 18 maggio 2022

Bolla loves Bruno: Appuntamento al buio (1987)


Pensavate che non mi avesse toccato il ritiro dalle scene del mio adorato Bruce Willis? Oh, come vi sbagliavate. Davanti alla ferale notizia, lo ammetto, ho pianto come una bambina, vergognandomi anche delle brutte parole spese per un uomo che, negli ultimi anni, non ha più azzeccato un film prettamente per gravi questioni di salute, non certo perché era impazzito. E quindi la mia idea è dedicare, almeno una volta al mese, un post celebrativo a uno dei miei attori preferiti, alla mia crush di sempre, all'uomo che, in un mondo ideale, avrebbe sposato me, mica quella giovinetta sgallettata che gli sta appresso. Bolla loves Bruno andrà in ordine rigorosamente cronologico (saltando ovviamente i film di cui ho già parlato), cominciando con Appuntamento al buio (Blind Date), diretto nel 1987 dal regista Blake Edwards.


Trama: Walter è un workaholic che non riesce a far carriera. Costretto a portare un'accompagnatrice alla cena della ditta, chiede aiuto al fratello che gli presenta Nadia, potenzialmente la donna dei sogni... non fosse per la follia totale che la prende anche dopo una singola goccia di alcool.


Nel 1987, Bruce Willis interpretava David Addison, investigatore nella serie Moonlighting, da un paio d'anni e aveva fatto delle comparsate in un paio di film (tra cui Il verdetto di Lumet) e in un paio di serie famose quali Miami Vice e persino Ai confini della realtà (in un episodio diretto da Wes Craven, Shatterday, che recupererò al più presto, dove Willis è protagonista assoluto); c'era stato anche un mockumentary per la HBO dal titolo The Return of Bruno, dove l'attore interpretava un cantante fittizio omaggiato da una discreta quantità di artisti famosi, dando così sfogo alle sue abilità canore, ma il primo vero film per il grande schermo dove il nostro ha recitato come protagonista è Appuntamento al buio. Come esordio, vista la nomea di action star che Willis ha acquisito nel corso degli anni, non rende assolutamente l'idea della carriera che sarebbe toccata all'adorabile Bruno, in quanto Walter Davis è il fratello mancato del Paul Hackett di Fuori Orario o del Loudon Trott di Who's That Girl? (entrambi, guarda caso, interpretati da Griffin Dunne), ovvero il prototipo dell'uomo comune, neanche particolarmente avvenente, che si ritrova a perdere il controllo della propria esistenza banale ed insoddisfacente nel giro di un paio di giorni. Dotato di un viso gradevole e rassicurante, e di un phisique du role perfetto per i ruoli comici, Willis è l'ideale "uomo medio" da contrapporre alla bomba sexy Kim Basinger (reduce dal successo di 9 settimane e 1/2 e pronta ad imbarcarsi in un paio di pellicole "per tutta la famiglia"), quel tipo di uomo che fa sospirare il pubblico femminile nella speranza di trovare qualcuno di simile sul posto di lavoro e che risulta simpatico anche a quello maschile; l'alchimia tra i due, apparentemente, funziona, perché Nadia diventa (complice una goccia di champagne) la scheggia impazzita che sconvolge completamente la vita di Walter e, com'è ovvio, gliela migliora riportandolo a dar valore alle cose davvero importanti, in primis l'amore.


Noterete che ho scritto "apparentemente". La verità è che, come la maggior parte delle commedie sentimentali anni '80, la trama di Appuntamento al buio funziona nel momento in cui lo spettatore ne accetta i meccanismi irreali. Non c'è nessun motivo logico per cui, dopo una sola serata in cui, tra l'altro, Walter rischia di essere più volte ucciso e finisce in prigione con l'accusa di tentato omicidio e in cui Nadia è poco più di una pericolosa scema ciarliera, l'uomo se ne innamori perdutamente, al punto da volerla addirittura sposare; allo stesso modo, non c'è motivo per cui Nadia si innamori follemente di Walter (salvo l'incredibile figaggine di Bruce Willis, ovvio) solo in virtù del suo essere unico maschio newyorkese dotato di cortesia, soprattutto quando la natura rispettosa del protagonista spicca soltanto perché affiancata a quella di porco matricolato del collega e a quella di folle dell'ex di Nadia. A tal proposito, bisogna anche ammettere che gli unici momenti di reale divertimento sono offerti proprio dal David di John Larroquette, soprattutto in coppia con il giudice di William Daniels, e che la verve corrosiva e divertita di un Blake Edwards particolarmente anonimo si percepisce solo davanti alle due/tre sequenze corali in cui la doppia personalità di Nadia dà vita alle peggiori situazioni di scontri verbali e fisici, per il resto Appuntamento al buio continua a provocarmi un po' di noia, oggi come allora. D'altronde, da bambina l'avrò visto giusto una volta, perché era un altro il film con Kim Basinger che ho guardato fino allo sfinimento, Ho sposato un'aliena, che al posto di Willis contava Aykroyd e mezzo futuro cast di Buffy l'ammazzavampiri. Di Appuntamento al buio, rivisto a 41 anni, rimarrà ovviamente la bellezza di Bruce Willis, quel mezzo sorriso tra il furbetto e il malinconico, e i sospiri invidiosissimi davanti a quei baci appassionati scambiati con Nadia, in un trionfo di aMMore e romantiche spiagge hawaiane. Al prossimo appuntamento!


Del regista Blake Edwards ho già parlato QUI. Kim Basinger (Nadia), Bruce Willis (Walter Davis), John Larroquette (David Bedford) e Joyce Van Patten (la madre di Nadia) li trovate invece ai rispettivi link.


Phil Hartman, che interpreta il fratello di Walter, è stato per anni la voce di Troy McClure e Lionel Hutz ne I Simpson mentre Armin Shimerman, l'odioso cameriere francese, era l'altrettanto odioso preside Snyder di Buffy l'ammazzavampiri; infine, William Daniels, che interpreta il giudice, è la voce originale di K.I.T.T. in Supercar. Madonna avrebbe dovuto interpretare Nadia ma la cantante aveva deciso di imporre l'allora marito Sean Penn come Walter e il regista ha giustamente messo il veto. Ciò detto, se Appuntamento al buio vi fosse piaciuto recuperate i già citati Who's That Girl e Fuori orario. ENJOY!

6 commenti:

  1. Non aggiungo nulla, sono qui dietro la tastiere che mimo un cuore con le dita della mano, KIm e Bruno qui funzionano alla grande, poi Blake Edwards è da sempre uno dei miei prediletti, sapeva sempre dare grande ritmo alla sue commedia, certo qui rientra tutto molto nella categoria, però ottima scelta per l'omaggio ;-) Cheers

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    1. Sì, la chimica tra i due c'è ed è innegabile, e qualche zampata di Edwards comunque c'è. L'omaggio, tempo permettendo, continuerà fino a coprire tutta la filmografia di Bruno!

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  2. Visto per la prima volta a 15 anni, in un pomeriggio estivo, mi ha fatto scompisciare, anni dopo lo registrai e ancora ce l'ho.

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    1. Io da ragazzina non lo apprezzavo, ma comunque è divertente!

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  3. Bruce Willis non è mai stato fra i miei preferiti, ciononostante ha fatto molti bei film e come attore comunque non mi dispiaceva, l'ho apprezzato più nelle commedie che nei film d'azione. Mi spiace tantissimo per ciò che gli sta capitando.

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    1. Guarda, per me è un dolore gigantesco, non hai idea.

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