venerdì 27 maggio 2022

Violation (2020)

Gli originali Shudder sono sempre opere che val la pena di vedere, come questo Violation, diretto e sceneggiato nel 2020 dai registi Dusty Mancinelli e Madeleine Sims-Fewer.


Trama: dopo essere stata violentata dal marito della sorella, una donna cerca vendetta...


Violation
è un film difficilissimo, per mille ragioni. Intanto ha una carburazione lentissima, un po' come She Dies Tomorrow, che rischia di allontanare più di uno spettatore dal cuore della pellicola a causa di dialoghi fiume, personaggi ben poco simpatici e riprese artistiche di elementi naturali che, per quanto affascinanti espressioni del marasma che regna nella mente della protagonista, di sicuro contribuiscono a rallentare ulteriormente il ritmo, spezzato anche dalla scelta di annullare la linearità dell'azione con flashback e vari sfasamenti temporali. Come seconda cosa, è brutale e rivolta lo stomaco, non solo per ciò che di esplicito viene mostrato, ma per il realismo della situazione in cui viene a trovarsi Miriam. La quale, dopo una serata ad alto tasso alcoolico passata con l'amico storico (che è anche il marito della sorella) e dopo un bacio fuggevole subito rinnegato da entrambi, viene violentata nel sonno dal cognato. Lungi dal vergognarsi come un cane il giorno dopo, l'uomo ovviamente, messo alle strette, rivolta completamente la frittata arrivando ad accusare Miriam, "rea" di avere confessato di non fare sesso col marito da mesi e di averlo quindi fondamentalmente invitato a "soddisfarla", soprattutto dopo averlo baciato (e allora perché approfittare del fatto che fosse addormentata?). Disperata, Miriam decide di raccontare tutto alla sorella ma quest'ultima sposa in pieno il punto di vista del marito e, forte di un legame tra sorelle burrascoso e non facile, la accusa a sua volta di avere sedotto il povero cognato e di essere una stronza egoista. Di fronte a un matrimonio sull'orlo del fallimento e all'odio irrazionale della sorella, plagiata da un uomo orribile, a Miriam non rimane altro da fare che pianificare una feroce vendetta. 


Quanto feroce, ovviamente, non vi starò a dire ma vi avviso: Violation è crudo ed incredibilmente esplicito. Miriam non è la protagonista "tipo" del rape and revenge, nonostante faccia cose che una donna probabilmente non riuscirebbe mai a fare neppure in una situazione realistica come quella in cui viene a trovarsi; è funestata da dubbi, ripensamenti, da un profondo disgusto che non l'abbandona neppure una volta arrivata alla fine dell'ordalia perché, di fatto, l'ordalia non è mai finita e mai finirà. Non c'è catarsi nella vendetta di Miriam, solo uno sfogo che lascia il tempo che trova e che non potrà mai lenire cicatrici profondissime inflitte non solo da azioni irreparabili, ma anche dalle parole; l'accusa del cognato di averlo istigato, quelle del marito che ormai ha rinunciato ad amarla perché consapevole della difficoltà di lei di ricambiarlo, quelle della sorella che dà sfogo ad un risentimento causato da anni di conflitti sottesi e da un probabile senso di inferiorità verso chi è "scappato" andando in città a cercare fortuna, abbandonando gli affetti dietro di sé. La vendetta lascia solo lacrime e dubbi, un groppo alla gola impossibile da vomitare, non quando attorno a noi c'è solo l'incapacità di provare empatia e di capire. Se decidete di affrontare Violation, quindi, sappiate che andrete incontro a una sensazione di pesantezza e sconfitta che necessita di una certa predisposizione d'animo. Spettatori avvisati...   

Dusty Mancinelli è il co-regista e co-sceneggiatore della pellicola. Canadese, anche produttore, è al suo primo lungometraggio. Madeleine Sims-Fewer è la co-regista e co-sceneggiatrice della pellicola, inoltre interpreta Miriam. Canadese, anche produttrice, è al suo primo lungometraggio.




2 commenti:

  1. Filmone duro da digerire ma davvero bello!

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    1. Mi sembrava che l'avesse visto qualcun altro oltre a Lucia! Ecco chi! Concordo :)

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