tag:blogger.com,1999:blog-33290884636334456382024-03-19T00:01:32.578+01:00Il Bollalmanacco di CinemaTutto quello che NON volevate sapere sul Cinema... e che la Bolla vi propina comunque!!Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.comBlogger3122125tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-91251115955564879512024-03-19T00:01:00.006+01:002024-03-19T00:01:00.242+01:00Revealer (2022)<div>Attirata dalla trama particolare, ho recuperato <b>Revealer</b>, diretto e co-sceneggiato dal regista <b>Luke Boyce</b>. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-HVB2kdjrQHH_p1gCLuD3X7wvJJgBSIehL7UqP9_o9z8xkCQA-no4fxC_X_VtsZEf8xFn6u1LSSX_jFTU5wPb_zKzIUtbCQ5hm2MLXlp0MNxHsu7K-Zl7bLFDJ2iL3VHUVbo-OGxkkdZMr4yy8A8UKvAKe8hzrFShDLWcKjrrHHcNYtTKUc-i_oNT/s1500/revealer.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-HVB2kdjrQHH_p1gCLuD3X7wvJJgBSIehL7UqP9_o9z8xkCQA-no4fxC_X_VtsZEf8xFn6u1LSSX_jFTU5wPb_zKzIUtbCQ5hm2MLXlp0MNxHsu7K-Zl7bLFDJ2iL3VHUVbo-OGxkkdZMr4yy8A8UKvAKe8hzrFShDLWcKjrrHHcNYtTKUc-i_oNT/w266-h400/revealer.jpg" width="266" /></a></div><br /><div>Trama: <i>una spogliarellista e un'attivista religiosa si ritrovano bloccate all'interno di un locale per peep show proprio il giorno dell'Apocalisse e devono tentare di sopravvivere all'invasione di demoni...</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjidT2hR-h4vU7HvJ9Ab7Yc7kvf8NA-4Ly_Kn196PCmVIsx-NQdTTCPkPMhJmkwNnCwGdBT-m9hI2AqlEfCiIWxY141CeChvWe8PiHWZ7cGJq1hFQyr0Sq7KWysaQT0z9ZEteXub9eQGItlxhZ5ZYfGlMogFkyUO1iKUHkrI4xJYZTWDiguVWJ8rUkB/s1920/revealer-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjidT2hR-h4vU7HvJ9Ab7Yc7kvf8NA-4Ly_Kn196PCmVIsx-NQdTTCPkPMhJmkwNnCwGdBT-m9hI2AqlEfCiIWxY141CeChvWe8PiHWZ7cGJq1hFQyr0Sq7KWysaQT0z9ZEteXub9eQGItlxhZ5ZYfGlMogFkyUO1iKUHkrI4xJYZTWDiguVWJ8rUkB/w400-h225/revealer-.jpg" width="400" /></a></div><br /><div><b>Revealer </b>è un horrorino simpatico che parte dall'interessante premessa di cui sopra, grazie alla quale i realizzatori sono riusciti a superare gli evidenti limiti di budget e a rendere il film interessante proprio in virtù dei confronti tra le due protagoniste. Da una parte abbiamo Angie, spregiudicata spogliarellista tutta pose dark e volgarità, dall'altra c'è Sally, attivista religiosa delle peggiori, di quelle che non concepiscono una vita diversa da quella imposta da Dio e conoscono a menadito la Bibbia. Quando l'Apocalisse, quella vera, descritta proprio nel Libro, si abbatte sul mondo, le due si trovano a dover formare una scomoda ed inusuale alleanza per uscire vive dall'unico rifugio disponibile, ovvero il localaccio dove lavora Angie. Lasciando un attimo da parte l'Apocalisse, la relazione tempestosa tra le due nasce in primis dall'atteggiamento di Sally, la quale ovviamente non solo accusa Angie di essere una delle cause della fine del mondo in virtù del suo essere una tsoccola scostumata, ma si considera immune dalla minaccia dei demoni, a suo dire giunti solo per fare scempio dei peccatori, cosa che lei non è... apparentemente. E' chiaro fin dall'inizio, infatti, che i feroci mostri scatenati in <b>Revealer </b>sono, in quanto "rivelatori" per l'appunto, puntigliosi da morire e non fanno passare nemmeno un peccatuccio, soprattutto a chi mente persino a se stesso ed è pronto a puntare il dito sulle persone con una superficialità imbarazzante, e ciò porterà la nostra suorina mancata a farsi un bell'esame di coscienza. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhesGeuVixzFGOSwj_rCMPptKk4RTFpQzYx0LeZu0UKnzMi-XM_w33G6mO5EHUbKUeV40XO31yCZINNUMvYoqU8f241BKpDN_Vu1Aos7KHgfWWg73dvD3Cm3ppSZzP1LbQXn6DBVd8uQ8jvK1f92sfhIty4UZI-uBw8drTNnO82RInxAucjz3hpj6vQ/s572/Revealer-5.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="235" data-original-width="572" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhesGeuVixzFGOSwj_rCMPptKk4RTFpQzYx0LeZu0UKnzMi-XM_w33G6mO5EHUbKUeV40XO31yCZINNUMvYoqU8f241BKpDN_Vu1Aos7KHgfWWg73dvD3Cm3ppSZzP1LbQXn6DBVd8uQ8jvK1f92sfhIty4UZI-uBw8drTNnO82RInxAucjz3hpj6vQ/w400-h164/Revealer-5.webp" width="400" /></a></div><br /><div>E' una fortuna, dunque, che le due attrici protagoniste siano brave, convinte e abbiano una bell'alchimia tra loro, anche perché il resto del film non è proprio un capolavoro ineccepibile. Per carità, col budget palesemente risicato che si è ritrovato tra le mani, <b>Luke Boyce</b> è riuscito comunque a sfruttare appieno le due location a disposizione del film e a renderlo claustrofobico e labirintico anche grazie al montaggio e al sapiente uso di luci che mi hanno ricordato parecchio i film di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/joe%20begos" target="_blank">Begos</a></b>, inoltre si è tenuto da parte qualcosina per l'interessante panoramica al computer che accompagna i titoli di coda, offrendo allo spettatore un'idea più chiara del destino delle due protagoniste. Chiudendo un'occhio, si riescono a trovare gradevoli anche i pochi momenti gore e le sparute creature demoniache, i quali denotano una discreta padronanza degli effetti speciali più artigianali e del make-up (mi è parso che di computer grafica ne sia stata usata poca ma è anche vero che dopo avere letto <a href="https://www.i400calci.com/2022/05/effetti-speciali-film-marvel/" target="_blank">questo articolo</a> non posso fidarmi più di nulla), anche se di vera paura non ne ho mai provata, per intenderci non siamo ai livelli del maledetto<b> We Need to Do Something</b>. L'unico, vero difetto di <b>Revealer</b>, in realtà, è la sua ambientazione anni '80, che non aggiunge NULLA alla storia, non è funzionale alla trama ed è arrivata già da un paio d'anni a saturarmi, soprattutto quando diventa mera strizzata d'occhio come in questo caso. Se a voi gli anni '80 "come li immaginano i Post-Millenials" non hanno ancora stufato e volete godervi un horror che riesce ad essere in qualche modo ottimista davanti ad una situazione da pessimismo cosmico, recuperate tranquilli <b>Revealer</b>!</div><div><br /></div><b>Luke Boyce</b> è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, è al suo primo lungometraggio e lavora anche come produttore.<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRWS1fRyyy6Vjnr4gSkcI1VkW2Xkz-FVfTwAGG-HfbiWxRlwM9P3mDDPew1-TJGMyMcFGnQosnub18t3oc-qMvH-Hz1G3Zefs54WdzbgtkhYbClf4zgDunsIWS-LTbCebipzddpx_lO-ONgRWKACNU7JGNi6s8hLKVwEH_EEHzUqqUCXnLYAksjyCQ/s198/boyce.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="198" data-original-width="177" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRWS1fRyyy6Vjnr4gSkcI1VkW2Xkz-FVfTwAGG-HfbiWxRlwM9P3mDDPew1-TJGMyMcFGnQosnub18t3oc-qMvH-Hz1G3Zefs54WdzbgtkhYbClf4zgDunsIWS-LTbCebipzddpx_lO-ONgRWKACNU7JGNi6s8hLKVwEH_EEHzUqqUCXnLYAksjyCQ/w179-h200/boyce.png" width="179" /></a></div><br /><div>A luglio è stato annunciato che la <b>Vault Comics </b>pubblicherà un tie-in di <b>Revealer</b>, scritto dagli stessi sceneggiatori del film (<b>Tim Seeley, Mark Moreci </b>e <b>Luke Boyce</b>, con l'aggiunta di <b>Aaron Koontz</b>) e disegnato da<b> Dean Kotz</b>, e dico la verità non mi dispiacerebbe affatto leggerlo visto che qui non ci saranno limiti di budget. Se <b>Revealer </b>vi fosse piaciuto recuperate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2021/10/we-need-to-do-something-2021.html" target="_blank">We Need to Do Something</a></b>. ENJOY!</div><div><div><br /></div></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-24439934770994118112024-03-15T00:01:00.010+01:002024-03-15T00:01:00.194+01:00La sala professori (2023)<div>Pur essendo candidato come miglior film straniero, è uscito in ritardo rispetto alla serata degli <i>Academy Awards</i>, ma sono comunque andata al cinema a vedere <b>La sala professori</b> (<i>Das Lehrerzimmer</i>), diretto e co-sceneggiato nel 2023 dal regista<b> Ilker Çatak</b>.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrNz-cNZdg3IE-BAuPlxOev0kMXWL2Gu5wX7P2N_wIS85EH0zhD7vKOfQA6Xb2WvAF9_Ee46Fm38kncg6LCRQ0dn3dvLuSiT7mKNlXadw5En3r4iVWogrqffHrfk1lET_3boTpK9HhgISzT4TIonCf5Sk4pOqm2etCnv49bTMWxopP4s1llCJG5L5O8R4/s1600/sprof.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1130" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrNz-cNZdg3IE-BAuPlxOev0kMXWL2Gu5wX7P2N_wIS85EH0zhD7vKOfQA6Xb2WvAF9_Ee46Fm38kncg6LCRQ0dn3dvLuSiT7mKNlXadw5En3r4iVWogrqffHrfk1lET_3boTpK9HhgISzT4TIonCf5Sk4pOqm2etCnv49bTMWxopP4s1llCJG5L5O8R4/w283-h400/sprof.webp" width="283" /></a></div><br /><div>Trama: <i>dopo una serie di furti avvenuti all'interno della scuola in cui lavora, la giovane insegnante Carla decide di indagare a modo suo, dando il via ad una serie di eventi sempre più stressanti...</i></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgia-8cdPhvKLBaJh1OJcL6gcztpsdnvOXs4w6Qw2t4bNU2n6A2VKE3_7PxokBAEltzR7T-QUO2w5EOwNJi_3_BHpyxq9JYaCAx-SmT0tD2R7lte8k2juOQ1P0OHzDaP0pYhDe1Usv65Ejw6AGRYZG_4uxPQ5INDjL8WLSRLc61d1q4tyfWpDLplF-JA2s/s1864/das_lehrerzimmer_.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1049" data-original-width="1864" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgia-8cdPhvKLBaJh1OJcL6gcztpsdnvOXs4w6Qw2t4bNU2n6A2VKE3_7PxokBAEltzR7T-QUO2w5EOwNJi_3_BHpyxq9JYaCAx-SmT0tD2R7lte8k2juOQ1P0OHzDaP0pYhDe1Usv65Ejw6AGRYZG_4uxPQ5INDjL8WLSRLc61d1q4tyfWpDLplF-JA2s/w400-h225/das_lehrerzimmer_.webp" width="400" /></a></div><br />Sono andata a vedere <b>La sala professori</b> con, appunto, un professore. Alla fine del film, abbastanza demoralizzato dalla visione, mi ha confermato che, da anni, la scuola è l'inferno che viene rappresentato all'interno della pellicola e che porre rimedio alla situazione è praticamente impossibile. Nel film, tutto nasce da una serie di furti per i quali viene sospettato un bambino figlio di immigrati turchi. Nonostante il sospetto non venga mai formalizzato in un'accusa vera e propria, la vicenda apre una crepa all'interno del delicatissimo ingranaggio che regola i rapporti tra insegnanti, allievi e genitori. La giovane professoressa Carla (alla sua prima esperienza o quasi), onde trovare in modo incontrovertibile il colpevole e sanare così la crepa, decide di ricorrere a un metodo di "indagine" poco ortodosso e, così facendo, scatena una serie di eventi deflagranti che trasformerà un clima di inquieto fastidio, tutto sommato sopportabile, in un delirio di recriminazioni ansiose e vite rovinate. Per parlare dell'intelligenza e della verosimiglianza della sceneggiatura de <b>La sala professori</b>, mi tocca prendere in prestito le parole dell'amico Toto: "la scuola è diventata un'azienda". <b>Ilker Çatak </b>e <b>Johannes Duncker</b> descrivono alla perfezione un'ambiente trasformatosi da "tempio del sapere" in un'azienda di servizi gestita da un dirigente scolastico deciso ad accontentare il cliente che ha sempre ragione, ovvero gli studenti presi nel complesso e, soprattutto, i genitori. I docenti si sono trasformati, nel tempo, in dipendenti costretti a mettere burocrazia e beghe legali davanti all'insegnamento, ad assumersi anche il ruolo di psicologo/psichiatra/assistente sociale senza averne le competenze e, soprattutto, senza essere troppo invasivi nell'esercizio di queste funzioni, perché le prime cose da tutelare non sono gli alunni in quanto individui, ma la scuola nella sua totalità, soggetta alla spada di Damocle di azioni legali ecc, quindi i problemi vanno risolti nel modo più rapido possibile. I bisogni dei singoli alunni vengono quindi sacrificati in primis al funzionamento dell'azienda, il dirigente scolastico (che sia competente oppure no) si fa portatore dell'unico verbo accettabile e gli insegnanti, privi di qualsivoglia tutela, devono sopravvivere in due modi: o fregandosene di tutto assimilandosi ad automi privi di passione, oppure cercare di proteggersi a scapito degli studenti. Persone entusiaste e sensibili come Carla fanno una brutta fine, perché se è vero che i ragazzi sono portati, naturalmente, a vedere l'insegnante come "nemico" asservito all'autorità, succede anche che i colleghi si mettano a fare muro e, ancor peggio, che i genitori partano dal presupposto che i loro "piccoli angeli" siano sempre e comunque maltrattati. </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaHCf7I_FZBmVLadkM_LtFsMjyjF0f0FWVX4IIERct9USOxQT59TFRI5Y02BIyh9tFBzhSBU5lKy3Fv3uQng0GHDnLQgHAFmQBPwDgJh1bHVs5Ht_koX7wEzubRAbJ3iEihzdfCs7C85jfF0syxoYEH5bcnok1Vg017KXN5-OHasCkx18ydVG4H-A4guU/s2400/das-lehrerzimmer-102.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1350" data-original-width="2400" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaHCf7I_FZBmVLadkM_LtFsMjyjF0f0FWVX4IIERct9USOxQT59TFRI5Y02BIyh9tFBzhSBU5lKy3Fv3uQng0GHDnLQgHAFmQBPwDgJh1bHVs5Ht_koX7wEzubRAbJ3iEihzdfCs7C85jfF0syxoYEH5bcnok1Vg017KXN5-OHasCkx18ydVG4H-A4guU/w400-h225/das-lehrerzimmer-102.jpg" width="400" /></a></div><br />Questo microcosmo angosciante viene reso sullo schermo con il ritmo di un thriller in grado di inchiodare lo spettatore alla poltrona. La sceneggiatura, granitica e priva di sbavature (salvo sul finale, che probabilmente voleva essere una di quelle conclusioni a effetto un po' "artistiche"e che, in realtà, lascia un po' a bocca asciutta, forse perché una vera risoluzione dei problemi della scuola non c'è e non ci sarà mai), è un campo minato di azioni, parole e atteggiamenti dettati dal buon senso che si scontrano col dominio assoluto della burocrazia e della diffidenza. Quest'ultima si concentra sugli sguardi, su ciò che gli occhi colgono o su quello che accade dietro a porte socchiuse o in stanze vuote; da un certo punto in poi, c'è addirittura un accumulo di sguardi, quando tutti gli occhi della scuola sembrano puntati su Carla, pronti a cogliere ogni suo errore, a sottolinearne l'inadeguatezza, e ci sono ben pochi rifugi in un edificio scolastico che, nonostante la quantità di finestre e l'architettura molto ariosa, sembra chiudersi sulla protagonista intrappolandola. <b>Leonie Benesch</b>, dal canto suo, è fantastica. Il suo personaggio compie un'involuzione che la porta dall'essere una fresca insegnante sicura di sé e dai metodi carinissimi (il ritmico battimani iniziale, che diventerà anch'esso fonte di biasimo, è delizioso e rappresenta perfettamente la personalità pratica e sicura di Carla, nonché il suo amore per i ragazzi) a una donna spaventata ed arrabbiata, piena di ansia eppure ancora convinta che i ragazzi possano e debbano essere compresi ed educati, come dimostra l'espressione risoluta sul finale. Sia che siate insegnanti, genitori, studenti un po' più grandini o persone che nulla più hanno a che fare con la scuola, <b>La sala professori</b> è un film che dovreste guardare, innanzitutto per aprire gli occhi su una realtà ancora vittima di pregiudizi e false convinzioni, e poi per riflettere sul fatto che ciò che accade a scuola è la versione in piccolo di un disagio sociale che minaccia di abbruttire tutti noi. </div><div><br /></div><div><b>Ilker Çatak </b>è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Tedesco, ha diretto film come <b>I Was, I Am, I Will Be</b>. Anche produttore e attore, ha 40 anni.</div><b><div><b><br /></b></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Qu3NxdHrlu-Yy3lfwx19yzKmP7GUnZm3HdmHnBce05ynGqqtpsRk8AFFHDXCTJ5VoyF4Yi7wmpNpFmv9D494_nJquWr5wL0SISf0A8ogWEckuLgzwNQN5vtyZtAesMFoYk2_28MaEVsGvksp55QASohht94F4p_k8MGcaEuHTgRrH296g5oo9mOZEJc/s960/ilkca.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="640" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Qu3NxdHrlu-Yy3lfwx19yzKmP7GUnZm3HdmHnBce05ynGqqtpsRk8AFFHDXCTJ5VoyF4Yi7wmpNpFmv9D494_nJquWr5wL0SISf0A8ogWEckuLgzwNQN5vtyZtAesMFoYk2_28MaEVsGvksp55QASohht94F4p_k8MGcaEuHTgRrH296g5oo9mOZEJc/w133-h200/ilkca.jpeg" width="133" /></a></div><br /></b><div><div><br /></div><div><br /></div></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-67753006420284914042024-03-13T00:01:00.006+01:002024-03-13T00:01:00.135+01:00Maestro (2023)<p>Continua la corsa dietro ai titoli nominati per l'Oscar. Oggi tocca a <b>Maestro</b>, diretto e co-sceneggiato nel 2023 dal regista <b>Bradley Cooper</b> e candidato a 7 premi <b>Oscar</b>: Miglior film, Miglior attore protagonista, Miglior attrice protagonista, Miglior sceneggiatura originale, Miglior fotografia, Miglior trucco e Miglior sonoro.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2CWEtcRyfusqMoIoAzDmW8zVXGZcm_hEWUMt_5mmYk-PYnxFtTEwoyBYpL85eDdp4JeFN1sYC_pZbuQ8_W2Kkvp75RLVo7Ik_MQSAae1Y8peTc6cSYoBJPrzy7NMCa2ECk6G77gblB9jwlvZ0pP1H3wek1YxYpqioRQ6dEhS_GeVBVQrljdSkCf58XCA/s1000/maestro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="750" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2CWEtcRyfusqMoIoAzDmW8zVXGZcm_hEWUMt_5mmYk-PYnxFtTEwoyBYpL85eDdp4JeFN1sYC_pZbuQ8_W2Kkvp75RLVo7Ik_MQSAae1Y8peTc6cSYoBJPrzy7NMCa2ECk6G77gblB9jwlvZ0pP1H3wek1YxYpqioRQ6dEhS_GeVBVQrljdSkCf58XCA/w300-h400/maestro.jpg" width="300" /></a></div><br />Trama: <i>vita del musicista Leonard Bernstein, dal suo primo lavoro come direttore d'orchestra al legame con la moglie Felicia, complicato dalle pulsioni omosessuali di lui...</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl7-rGpMLRbXT9rSjN4FVsHjSu4Ql31k4mA1T8D3fpDTcFR0mbJmauSypejzXX-8R1kBVS4gXSafFg2yV4kD1aVUKIEyS1gNkON0t9HWdhKHtzSChG-NCvVd5fpBpqG6JxOdOkAE6I8uG1WkQlMp3vs0Jov4Vfnis1ppHGsdYnbXAcdKHYSC_KHX1KnmU/s970/Maestro_2023.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="546" data-original-width="970" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl7-rGpMLRbXT9rSjN4FVsHjSu4Ql31k4mA1T8D3fpDTcFR0mbJmauSypejzXX-8R1kBVS4gXSafFg2yV4kD1aVUKIEyS1gNkON0t9HWdhKHtzSChG-NCvVd5fpBpqG6JxOdOkAE6I8uG1WkQlMp3vs0Jov4Vfnis1ppHGsdYnbXAcdKHYSC_KHX1KnmU/w400-h225/Maestro_2023.jpg" width="400" /></a></div><br />Io quest'anno sto facendo una fatica incredibile a farmi trasportare dalle atmosfere dei film che guardo e, soprattutto, ad allinearmi ai giudizi dei cinefili che, oltre ad amarla, s'intendono della settima arte. <b>Maestro </b>è candidato a sette premi <b>Oscar</b>, di cui quattro tra i più importanti, e io riesco solo a pensare all'indicibile noia che mi ha avvinta per tutta sua durata. E d'accordo, io sono ignorante, non conoscevo <b>Bernstein </b>(e il film non mi ha aiutata a colmare la lacuna, beninteso), ma ho guardato <b>Maestro </b>con un appassionato conoscitore di musica classica, e anche lui è uscito sconfitto dalla visione. La cosa, da un lato mi consola, dall'altra mi abbatte. <b>Maestro </b>è uno splendido lavoro a livello di regia e montaggio, entrambi usati in modo estremamente raffinato per sottolineare non solo il passaggio delle epoche (la transizione dal bianco e nero degli inizi al colore), ma anche il rapporto profondo tra Bernstein e la sua musica, con la vita che si fa musical e viceversa, mentre i personaggi passano da un ambiente e una sequenza all'altra senza apparente soluzione di continuità, come se si trovassero su un palcoscenico. Le interpretazioni dei due protagonisti, poi, sono grandiose. Nascosto, ma neppure poi tanto, da un trucco che lo rende somigliantissimo al vero Bernstein e impegnato in un'interpretazione fisica e vocale che ha dell'incredibile, <b>Bradley Cooper </b>riporta in vita l'artista, con tutta la sua logorrea e il suo enorme ego, sottoponendo personaggi secondari e spettatori a un estenuante, continuo confronto con un protagonista che divora lo schermo. Esce vincitrice, da questo confronto, solo un'eterea <b>Carey Mulligan</b>, dotata di una dignità e un carisma delicato ma deciso, che si prende con naturalezza lo spazio che le compete, consentendo a dialoghi e sequenze di "respirare", fare una pausa e cambiare un po' il punto di vista di un film interamente imperniato sul dramma personale di Bernstein, su una storia d'amore "pilotata" dal musicista. E qui passiamo alle note, per me, dolenti.<p></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAUSKdtfD-YUInLZy1ngQJqvv6W6blsRleSKxf8ybL9JtU4UOIF_Hrg1PkvJT_Lt78Yce_ONMZx5CvP4eKGc1lxwi4fAJd5ONEQ-lingf2FIn-On9Hx0dq09bYA_Q3W4qJy_JeNksRCTdR8xCm3BI10vkuzjBcMheCE553iIKRM-49myhts8oFj7H17MY/s1076/maestro2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="662" data-original-width="1076" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAUSKdtfD-YUInLZy1ngQJqvv6W6blsRleSKxf8ybL9JtU4UOIF_Hrg1PkvJT_Lt78Yce_ONMZx5CvP4eKGc1lxwi4fAJd5ONEQ-lingf2FIn-On9Hx0dq09bYA_Q3W4qJy_JeNksRCTdR8xCm3BI10vkuzjBcMheCE553iIKRM-49myhts8oFj7H17MY/w400-h246/maestro2.png" width="400" /></a></b></div><b><br />Maestro </b>è imperniato per quasi tutta la durata sul rapporto tra Bernstein e Felicia, con la musica "usata" soprattutto come mezzo per enfatizzare la <i>grandeur </i>del protagonista e come <i>plot device</i> per sottolineare come dietro un grande uomo ci sia sempre una grande donna, paziente per la maggior parte del tempo, scanzonata e sognatrice, ma anche dotata di cazzimma alla bisogna, perché va bene l'amore ma Bernstein era filantropo (cit.), caro lui. Il film, in realtà, la fa anche troppo facile. Benché Felicia fosse consapevole dell'orientamento sessuale del marito e cercasse di non ostacolarlo per non renderlo infelice, Bernstein ha passato comunque anni in cura da psichiatri, alcuni dei quali praticavano l'orrida e sbagliatissima "terapia di conversione", e questo in <b>Maestro </b>non viene mai accennato. Al di là di questo dettaglio insignificante, ho trovato, comunque, che due ore e fischia di psicodramma amoroso fossero anche troppe, soprattutto perché, da un certo punto in poi, il film relega in secondo piano l'evoluzione della carriera di Bernstein per concentrarsi su una sequela infinita di ragazzetti piacenti ghermiti dalle grinfie del musicista sotto l'occhio sempre più critico della moglie. Il risultato è quello di avere un film né carne né pesce, indeciso se essere una travagliata storia d'amore, il dramma psicologico di un genio tormentato o il resoconto dei sensi di colpa di un uomo dalla sessualità aperta e, per l'epoca, "scomoda". Tre identità che, a mio parere, non riescono ad amalgamarsi e che mi hanno portata a non provare interesse per nessuna di esse, trasformando la visione di un film plurinominato in una sofferenza che eviterei volentieri di riprovare. Evidentemente, l'estate non canta più dentro di me, che vi devo dire. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnO_nP3FZ-16M6wMrqqyajZnRDyiffT6a0z_AuHP_q-7feYpRrCSKyfNleV0FmXJ79V53oYgC_RBV9WzFKLsn0EdoK0eTvz5jS5zgp92jfUEbiAqmei-Oaz_Xw8Ps7tZoBcQNZ9GnUTdXNhZZo72nk9QDagLAWvVfV-AcyeJBaULHg-vg-afwTu2QY8RQ/s660/m3.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="371" data-original-width="660" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnO_nP3FZ-16M6wMrqqyajZnRDyiffT6a0z_AuHP_q-7feYpRrCSKyfNleV0FmXJ79V53oYgC_RBV9WzFKLsn0EdoK0eTvz5jS5zgp92jfUEbiAqmei-Oaz_Xw8Ps7tZoBcQNZ9GnUTdXNhZZo72nk9QDagLAWvVfV-AcyeJBaULHg-vg-afwTu2QY8RQ/w400-h225/m3.webp" width="400" /></a></div><br />Del regista e co-sceneggiatore<b> Bradley Cooper</b>, che interpreta anche Leonard Bernstein, ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/bradley%20cooper" target="_blank">QUI</a></b>. <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/carey%20mulligan" target="_blank">Carey Mulligan</a></b> (Felicia Montealegre), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2016/06/the-nice-guys-2016.html" target="_blank">Matt Bomer</a></b> (David Oppenheim),<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/sarah%20silverman" target="_blank"> Sarah Silverman</a></b> (Shirley Bernstein),<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/maya%20hawke" target="_blank"> Maya Hawke</a></b> (Jamie Bernstein) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/josh%20hamilton" target="_blank">Josh Hamilton</a></b> (John Gruen) li trovate invece ai rispettivi link.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqCKUsH_-eWir8yv2wiXTqPClchiwB-RCtcU4tHlTwb3_LvtixeaDaMHitHrCXePxrqe2OIARDkRnknK6CVfDjnBACy4VSiYJThhHQiQKyFCVd76WDcaTmB6LOPmlS5HuShR5LoFiqpuHw4HBP63dBIQg0HKCnscqvoobITUJzce69g47fVbEg58GmdVc/s540/bern.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="432" data-original-width="540" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqCKUsH_-eWir8yv2wiXTqPClchiwB-RCtcU4tHlTwb3_LvtixeaDaMHitHrCXePxrqe2OIARDkRnknK6CVfDjnBACy4VSiYJThhHQiQKyFCVd76WDcaTmB6LOPmlS5HuShR5LoFiqpuHw4HBP63dBIQg0HKCnscqvoobITUJzce69g47fVbEg58GmdVc/w400-h320/bern.webp" width="400" /></a></div><br />Il film avrebbe dovuto essere diretto da <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/steven%20spielberg" target="_blank">Steven Spielberg</a></b>, che ha lasciato il progetto a <b>Cooper </b>per dedicarsi a <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/01/west-side-story-2021.html" target="_blank">West Side Story</a></b>, o da <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/martin%20scorsese" target="_blank">Martin Scorsese</a></b>. Entrambi figurano come produttori. Se <b>Maestro </b>vi fosse piaciuto recuperate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/02/tick-tick-boom-2021.html" target="_blank">Tick, Tick... Boom!</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2016/02/the-danish-girl-2015.html" target="_blank">The Danish Girl</a> </b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/02/tar-2022.html" target="_blank">Tár</a></b>. ENJOY!<p></p><p><br /></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-32728053184127473232024-03-12T00:01:00.011+01:002024-03-12T00:01:00.132+01:00Il labirinto del fauno (2006)<div>La <b><a href="https://letterboxd.com/kynky/list/horrorx52-2024/" target="_blank">Challenge HorrorX52</a></b> questa volta mi ha dà una gioia immensa. Seguendo la regola "HORRORx52 REWIND. A film someone watched from 2021's rules", oggi parlerò di <b>Il labirinto del fauno</b> (<i>El laberinto del fauno</i>), diretto e sceneggiato nel 2006 dal regista <b>Guillermo del Toro</b> e vincitore di tre premi Oscar: <b>Migliore Fotografia, Miglior Scenografia </b>e <b>Miglior Trucco</b>.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrdcv2LEKG1OHhPJwcluC8lulh5arEv86xS_zjO60VmojwePZhfHTZlzrCYfrfnHQZAIvGcsm6daA_AUZF01wQjw7kaV6O-6Xzn4N7aDs4lt9SpO2VH7VvR5NAQIL9A_PVaew2L09cbytAeD8gWsSIw75atXzMoB4e0Rz-WPAmyi1XLgbSFY5iXiPyFWM/s1440/laberinto.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="960" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrdcv2LEKG1OHhPJwcluC8lulh5arEv86xS_zjO60VmojwePZhfHTZlzrCYfrfnHQZAIvGcsm6daA_AUZF01wQjw7kaV6O-6Xzn4N7aDs4lt9SpO2VH7VvR5NAQIL9A_PVaew2L09cbytAeD8gWsSIw75atXzMoB4e0Rz-WPAmyi1XLgbSFY5iXiPyFWM/w266-h400/laberinto.webp" width="266" /></a></div><br /><div>Trama: <i>nella Spagna del 1944, Sofia e la madre Carmen si trasferiscono in una zona montuosa, nel quartier generale dello spietato colonnello Vidal, padre del bambino che la donna porta in grembo. Lì, Sofia viene avvicinata da un fauno, che le rivela di essere la reincarnazione di Moanna, figlia del Re del mondo sotterraneo, e la sottopone a tre difficili prove...</i></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiabMNL8f4L3syOF_OBb6dAweupxQ0p2ROmaSJIWI-i2ytXYswF6CFHExRNKtU3tMZPLzvDX106e2n6Fwt2ItVHXuaWKpHFrVdeJG1skuXwozEcZ7zXEDN-LK_59L53mq7Ewwv1UGDvQWb7QD3pG-ZJIlY3ydl7_095_GXGo-iwebyCKxA1iueDYnRWLmQ/s800/paleman.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="537" data-original-width="800" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiabMNL8f4L3syOF_OBb6dAweupxQ0p2ROmaSJIWI-i2ytXYswF6CFHExRNKtU3tMZPLzvDX106e2n6Fwt2ItVHXuaWKpHFrVdeJG1skuXwozEcZ7zXEDN-LK_59L53mq7Ewwv1UGDvQWb7QD3pG-ZJIlY3ydl7_095_GXGo-iwebyCKxA1iueDYnRWLmQ/w400-h269/paleman.jpg" width="400" /></a></div><br />Non so dire perché fossi convinta di avere già visto <b>Il labirinto del fauno</b> ma, a mano a mano che il film andava avanti, mi sono resa conto che o avevo sognato o l'ho sempre confuso con qualche altro titolo. Poco danno, meglio tardi che mai: ci sono capolavori senza tempo e <b>Il labirinto del fauno</b> è uno di quelli, una pellicola splendida con tanti di quei livelli di lettura e capace di veicolare così tante emozioni che una visione non basterà di sicuro. <b>Guillermo del Toro</b> parte dalla rappresentazione di un periodo storico terribile (la guerra civile spagnola verso la fine della Seconda Guerra Mondiale) e la intreccia con una fiaba nera, utilizzando due registri apparentemente diversissimi che si uniscono sotto lo sguardo innocente e sognatore della piccola Sofia. Quest'ultima è una ragazzina che adora leggere, soprattutto fiabe e leggende, e nella sua giovane vita ha già dovuto subire l'orrore della morte del padre e lo shock di essere costretta ad andare a vivere con la madre incinta nel quartier generale del suo nuovo marito, il violento colonnello Vidal. Sul confine temporale che separa l'infanzia dall'adolescenza, Sofia viene a scoprire da una creatura fantastica, un Fauno, la propria natura di principessa perduta del mondo sotterraneo, e mentre attorno a lei la realtà si fa sempre più tragica e complessa (all'interno del quartier generale la domestica Mercedes affronta i pericoli di essere una spia della resistenza, la gravidanza di Carmen è difficile e rischia di compromettere irreparabilmente la salute della donna, Vidal non ha un briciolo di affetto per Sofia o per sua madre), le prove imposte dal Fauno perché Sofia possa tornare nel suo regno, per quanto difficili, sono fiabesche e lineari, per l'appunto. </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihByFgM8Z80SHPDzgeKOtwSJGE_yFuNLoQBTKK1USU9fK4hLAXD8ebn125zssOqYI29XySTGlqrS3sSB5fXlXQLyjn8kB27oumwlq2LNtE_bO3xqsChF1z67S3Ml76qBSgQZ9L2el2O_huxt8ScCA_mCbeRkswTckdDK5egQmeoCrJkCQMFtZwvxtT36c/s1200/el-laberinto-del-fauno-.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihByFgM8Z80SHPDzgeKOtwSJGE_yFuNLoQBTKK1USU9fK4hLAXD8ebn125zssOqYI29XySTGlqrS3sSB5fXlXQLyjn8kB27oumwlq2LNtE_bO3xqsChF1z67S3Ml76qBSgQZ9L2el2O_huxt8ScCA_mCbeRkswTckdDK5egQmeoCrJkCQMFtZwvxtT36c/w400-h200/el-laberinto-del-fauno-.jpg" width="400" /></a></div><br />Sembrerebbe quasi che la protagonista si rifugi in un mondo di fantasia per venire a patti con le brutture che la circondano, ma in realtà <b>Guillermo Del Toro</b> sta molto attento a non prendere mai una posizione definitiva sulla questione, e a lasciare l'interpretazione allo spettatore, perché questo dualismo è solo la punta dell'iceberg de <b>Il labirinto del fauno</b>. Il film, infatti, parla soprattutto del coraggio necessario per fare la cosa giusta, per disobbedire di fronte ad imposizioni irragionevoli (Sofia, nel suo piccolo, disobbedisce alle chiare istruzioni del Fauno, una volta "egoisticamente", in virtù della natura ingiusta del divieto, la seconda volta per amore di chi non ha modo di difendersi) e dannose per gli altri, per affrontare persino la morte se l'alternativa è un'esistenza vissuta nella paura e nel disgusto di noi stessi; il commoventissimo finale, in particolare, sottolinea come il male e la tirannia possano essere cancellati con un colpo di spugna, condannati all'oblio perpetuo dopo tanta sofferenza, mentre un'esistenza coraggiosa e virtuosa assicura l'immortalità nel ricordo e nell'amore, con valori positivi portati avanti da chi resta, pur col cuore spezzato. In questo,<b> Il labirinto del fauno</b> è lapalissiano, oltre che assai più potente di altre pellicole che veicolano messaggi simili in maniera trattenuta. Benché la protagonista sia una bambina, infatti, <b>Del Toro</b> non nasconde allo spettatore la spietatezza della guerra e della tirannia. Allo stesso modo, il mondo di fantasia abitato dal Fauno è pieno di creature orribili e sanguinarie, in grado di rendere inospitale un regno "dove la bugia, il dolore, non hanno significato", e l'atmosfera del film risulta, pertanto, costantemente impregnata di inquietudine e un senso di tremenda ineluttabilità.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwhIIrUC-l5s6nIOzcrIpV4Y2BbXujLeipanpwQ5jCEP3XIqDW6vaj4qMZSZGlux21a442m68H1tnQ_SauZjc3GqOGy3IP8fJgX7MFOkechN7sw3iXdA1LVILDwnBxyozBbCNNQ-9dkHi5rQ_pEA9enNdYGJ5myofhpK4efjSxyItNhfjwUO0kDeNFcGc/s450/vidal.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="294" data-original-width="450" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwhIIrUC-l5s6nIOzcrIpV4Y2BbXujLeipanpwQ5jCEP3XIqDW6vaj4qMZSZGlux21a442m68H1tnQ_SauZjc3GqOGy3IP8fJgX7MFOkechN7sw3iXdA1LVILDwnBxyozBbCNNQ-9dkHi5rQ_pEA9enNdYGJ5myofhpK4efjSxyItNhfjwUO0kDeNFcGc/w400-h261/vidal.jpg" width="400" /></a></div><br />Nonostante questo, le immagini del film sono splendide. Le scenografie, giustamente premiate con un Oscar, arricchiscono la vicenda di personalità e ciò non vale solo per la bellezza del labirinto del titolo o dei dettagliatissimi ambienti del mondo sotterraneo (in primis l'antro del Pale Man), che sembrano usciti dritti da una fiaba, ma anche per la cantina in cui Vidal passa buona parte del suo tempo, in cui ogni aspetto, anche il più insignificante, è fondamentale per delineare la personalità dell'uomo. Inoltre, nonostante siano passati quasi vent'anni, le creature risultano non solo naturalissime, ma hanno un <i>character design </i>talmente iconico che è impossibile dimenticarle. <b>Doug Jones</b>, che interpreta sia il Fauno che il Pale Man, ci mette del suo grazie ad una fisicità e una mimica impareggiabili, ma buona parte del merito va agli artisti del make-up che hanno realizzato alla perfezione le fantasie di <b>Del Toro</b> (nel bene e nel male, ovvio. Il Pale Man è un incubo spaventosissimo!). Per quanto riguarda gli attori, Vidal è un personaggio talmente abietto che viene da chiedersi come abbia fatto <b>Sergi López</b> a non sentirsi male durante le riprese e a portare a casa una performance così agghiacciante; per contrasto, il mio cuore è volato non solo alla piccola, bravissima <b>Ivana Baquero</b>, ma soprattutto a chi cerca di arginare la malvagità del colonnello, come l'affascinante <b>Maribel Verdù</b> e il dolcissimo Dottor Ferreiro di <b>Álex Angulo</b>, un personaggio, quest'ultimo, che cresce mano a mano che la pellicola prosegue. Ci sarebbero altre mille cose da dire su <b>Il labirinto del fauno </b>ma è bene scoprirle guardando il film, tenendo ovviamente a portata di mano un pacchetto di fazzoletti perché, come succede con tutte le migliori pellicole di <b>Del Toro</b>, il vostro cuore verrà preso e fatto in tanti piccoli pezzetti. Per tanta bellezza ne vale la pena, ma che dolore!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTcFuFkuDD3xYpHO5yf8cYfOFgmoyHTde4GATifYJFc8L9Et7eYZPsWw0r5AAYwvPFHVlE-MH4zavgcc-HacEhusVo3GN5jps9HN5iD0Hb_UZV21wZS80-XaMzEUGru4f8x1LB8bTKoVlzWNji7mRbM2kwU7x0J8Gmj2KQkic6zGwc0bT40QKFBGcN-pY/s1280/el-laberinto-del-fauno.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="870" data-original-width="1280" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTcFuFkuDD3xYpHO5yf8cYfOFgmoyHTde4GATifYJFc8L9Et7eYZPsWw0r5AAYwvPFHVlE-MH4zavgcc-HacEhusVo3GN5jps9HN5iD0Hb_UZV21wZS80-XaMzEUGru4f8x1LB8bTKoVlzWNji7mRbM2kwU7x0J8Gmj2KQkic6zGwc0bT40QKFBGcN-pY/w400-h272/el-laberinto-del-fauno.jpg" width="400" /></a></div><br />Del regista e sceneggiatore <b>Guillermo Del Toro </b>ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/guillermo%20del%20toro" target="_blank">QUI</a></b>. <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2013/11/blancanieves-2012.html" target="_blank">Maribel Verdú</a></b> (Mercedes), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/doug%20jones" target="_blank">Doug Jones </a></b>(Fauno / Pale Man) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2013/06/bollalmanacco-on-demand-il-giorno-della.html" target="_blank">Álex Angulo </a></b>(Dottor Ferreiro) li trovate invece ai rispettivi link.<div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-uBfZ9_l3g6datITvMTnYUA62xZfJjbYPOk-RNObSy9K0GmqGZXmprrtS_dEnaSGEhP9q_nttKKuZJnmnX3RS7BfXo-2vVFf8ZxO6UoSwnmShnh6wqvdIOmLprwUidqsspc02yhCHjvBtO0la6bgMb8Pl4THoKTn0PAF1VihXP-UXP9SPVB4-R-HSZA/s540/labgif.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="540" height="259" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-uBfZ9_l3g6datITvMTnYUA62xZfJjbYPOk-RNObSy9K0GmqGZXmprrtS_dEnaSGEhP9q_nttKKuZJnmnX3RS7BfXo-2vVFf8ZxO6UoSwnmShnh6wqvdIOmLprwUidqsspc02yhCHjvBtO0la6bgMb8Pl4THoKTn0PAF1VihXP-UXP9SPVB4-R-HSZA/w400-h259/labgif.webp" width="400" /></a></div><br />Se <b>Il labirinto del fauno </b>vi fosse piaciuto recuperate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/01/bolle-di-recensioni-in-streaming.html" target="_blank">Pinocchio</a></b>, <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/02/la-forma-dellacqua-shape-of-water-2017.html" target="_blank">La forma dell'acqua</a>, La spina del diavolo</b> e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2010/05/anche-il-mio-cervello-ha-bisogno-di.html" target="_blank">Labyrinth</a></b>. ENJOY!! <br /><div><br /></div><div><br /></div></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-15586801560284895912024-03-11T08:00:00.001+01:002024-03-11T08:00:00.133+01:00Oscar 2024<p>Buon lunedì a tutti! Dopo due notti matte e disperatissime, gatta Sandy ha scelto proprio questa per dormire fino alle 5, facendomi perdere la serata degli <b>Academy Awards. </b>Poco danno. Quest'anno il mio tifo da stadio era ai minimi storici e le uniche due cose che m pento di non aver visto sono <b>John Cena</b> ignudo e l'esibizione di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/ryan%20gosling" target="_blank">Ryan Gosling</a></b> sulle note di <i>I'm Just Ken</i>, per il resto direi che questa sia stata una delle edizioni più "educate" e prevedibili di sempre, almeno a livello di premi. Sarà, infatti, molto facile scrivere il post visto che un film ha vinto praticamente tutto... ENJOY!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizU66jbuOw35oLVRdTzZh4w4KSPuW2RhlabeA0fErgZ5cPZhrSTOJdlG8U7lghb_zMNXU1oouJfQWYi4rxKmdt5i24a1ibPePkiGEnWU2GENz2d4Lj8oik8_ZAstgAly2sR4Wh-vDHzzqPQLEAQb8OLEFtzt222SkHcFxlFpMiFPwuUwtqYXn0hVDlF9s/s1400/oscar.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="1400" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizU66jbuOw35oLVRdTzZh4w4KSPuW2RhlabeA0fErgZ5cPZhrSTOJdlG8U7lghb_zMNXU1oouJfQWYi4rxKmdt5i24a1ibPePkiGEnWU2GENz2d4Lj8oik8_ZAstgAly2sR4Wh-vDHzzqPQLEAQb8OLEFtzt222SkHcFxlFpMiFPwuUwtqYXn0hVDlF9s/s320/oscar.jpeg" width="320" /></a></div><br />Come ampiamente previsto, <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/08/oppenheimer-2023.html" target="_blank">Oppenheimer</a></b> ha vinto la statuetta come miglior film e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/christopher%20nolan" target="_blank">Christopher Nolan</a></b> quella come miglior regista. L'esito era scontato fin dall'uscita della pellicola: stavolta il regista britannico ha unito la sua indiscutibile tecnica a una storia universale, perfetta per il periodo storico, realizzando un film evento che, diciamolo senza paura, ha sfruttato anche l'antagonismo verso <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/07/barbie-2023.html" target="_blank">Barbie</a></b>, uscito ridimensionato e sconfitto con una cattiveria tale da chiedermi cos'abbia fatto di così male all'industria cinematografica. <b>Oppenheimer</b> si porta a casa altri cinque Oscar. Uno, scontatissimo, per <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/cillian%20murphy" target="_blank">Cillian Murphy </a></b>come miglior attore protagonista (perfetto, non discuto assolutamente, ma posso comunque spendere una lacrima per <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/paul%20giamatti" target="_blank">Paul Giamatti</a></b>?), uno per <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/robert%20downey%20junior" target="_blank">Robert Downey Jr. </a></b>(avrei preferito il collega <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/mark%20ruffalo" target="_blank"><b>Mark Ruffalo</b></a> ma ogni premio dato a Robertino è cosa buona e giusta) e tre premi "tecnici", il doveroso miglior colonna sonora e i più discutibili miglior fotografia e montaggio, che io avrei dato rispettivamente a <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/09/el-conde-2023.html" target="_blank">El conde</a> </b>e<b> Anatomia di una caduta</b>. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdNitIbcxG39fL1ZGQM7dCAcBMoLRHPxmuAvmnP9udyls8ymBm5BS9w4JjOYumpXwHlfUeCgQfpPSGq4jdpaHaDT3SUQ6l7J9mnhxiadV3CaSH9FWeK6PPfSZqdluebdsoPx84tHYF3nWTrJBBvmBsKaZ1KdgVfL7uEMVpCnTaFonp73MxD4rDiT5Jy-U/s1200/opp.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1200" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdNitIbcxG39fL1ZGQM7dCAcBMoLRHPxmuAvmnP9udyls8ymBm5BS9w4JjOYumpXwHlfUeCgQfpPSGq4jdpaHaDT3SUQ6l7J9mnhxiadV3CaSH9FWeK6PPfSZqdluebdsoPx84tHYF3nWTrJBBvmBsKaZ1KdgVfL7uEMVpCnTaFonp73MxD4rDiT5Jy-U/w400-h300/opp.webp" width="400" /></a></div><br />Altro <b>Oscar</b> ampiamente prevedibile e doverosissimo è stato quello ad <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/emma%20stone" target="_blank">Emma Stone </a></b>come miglior attrice protagonista in <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/02/povere-creature-2023.html" target="_blank">Povere creature!</a></b> A chi ha non ha dormito per giorni pensando a un colpo di mano di <b>Lily Gladstone</b> ricordo che <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/martin%20scorsese" target="_blank">Scorsese</a></b> è stato snobbato per film molto migliori della <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/10/killers-of-flower-moon-2023.html" target="_blank">sua ultima opera</a>, quindi un po' di realismo ci stava, su. L'ultimo film di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/yorgos%20lanthimos" target="_blank">Lanthimos</a></b> partiva stra-favorito ma, tolto l'oscar alla strepitosa <b>Stone</b>, alla fine si è "limitato" ad ottenere riconoscimenti per gli spettacolari costumi, l'interessantissimo trucco e parrucco e le altrettanto splendide scenografie (anche se avrei preferito che il premio andasse a <b>Barbie</b>, visto tutta la vernice rosa consumata).<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyya3jFFaJy5BKGlqjtOLXoB0TUmW3Qe0WvRDHWj6kOBk9LNvukPOvym_SxvzeH7DvPEiJgNn6dMTVJ4QnW5f8aKLOnNMHBz7dm1UdUaRZEQ-bsbfhmZCnUj49AL5zQXOiyLgHWNnAORmfkwWxDLDKOYHpRsvW4mtvaF1M6DQPs2P8ZtmuPEnxBCpg-9Q/s1280/oscar-2024-emma-stone.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1280" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyya3jFFaJy5BKGlqjtOLXoB0TUmW3Qe0WvRDHWj6kOBk9LNvukPOvym_SxvzeH7DvPEiJgNn6dMTVJ4QnW5f8aKLOnNMHBz7dm1UdUaRZEQ-bsbfhmZCnUj49AL5zQXOiyLgHWNnAORmfkwWxDLDKOYHpRsvW4mtvaF1M6DQPs2P8ZtmuPEnxBCpg-9Q/w400-h250/oscar-2024-emma-stone.jpeg" width="400" /></a></div><br />Vince l'<b>Oscar</b> come miglior attrice non protagonista <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/01/the-holdovers-lezioni-di-vita-2023.html" target="_blank">Da'Vine Joy Randolph</a></b>. Quest'anno non c'era nessun'attrice che mi ispirasse per la categoria, quindi una vale abbastanza l'altra. Auguro alla vincitrice di non fare la fine di molte altre sue colleghe esordienti, finite nel dimenticatoio dopo la brillante carriera promessa dalla statuetta.<p></p><p><b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/02/bollalmanacco-on-demand-anatomia-di-una.html" target="_blank"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOtGnW0abEjEer7J8hl51v47Kv8t5s0C8PfwsLWSnxDxQ7dH_nKlOm4E3oLeuk0cTPZBHgYy92Kmh2hgKnTT6SH9WpQceqIBl3sAshwCA3DqNnHpauUJp4hkiCEzANVcV70eYA-WZ-fAJMin8nGAlKDZTQdxEu2CnmSb8RkE7m9HZEQWHBJGyuC6Dvh10/s1500/DaVine-Joy-Randolph-2024-.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOtGnW0abEjEer7J8hl51v47Kv8t5s0C8PfwsLWSnxDxQ7dH_nKlOm4E3oLeuk0cTPZBHgYy92Kmh2hgKnTT6SH9WpQceqIBl3sAshwCA3DqNnHpauUJp4hkiCEzANVcV70eYA-WZ-fAJMin8nGAlKDZTQdxEu2CnmSb8RkE7m9HZEQWHBJGyuC6Dvh10/w400-h266/DaVine-Joy-Randolph-2024-.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Comunque la prossima volta scegli un altro abito, please</td></tr></tbody></table><br />Anatomia di una caduta </a></b>vince la miglior sceneggiatura originale lasciandomi molto soddisfatta. E' l'unico premio andato a un film partito favoritissimo, ma meglio che rimanere a bocca asciutta.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYqdNcNUrP8IP6LtDv5LezV_O36Zs1C-RrdXlukCeJ1FF-P4QEqnwlCyyRE7yOvvNUGXnTqTEUmwomNKfW7S1KPecO2msrXlM-ciYCh-6rItN9WD4e86FzzhWfmEH3C9DPR8VcoHze_vARJ4QNdQpbLGGcMY7eeVU12JjyMbU8pQP-1bzOrVU4rkvRoI8/s1200/aoaf.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYqdNcNUrP8IP6LtDv5LezV_O36Zs1C-RrdXlukCeJ1FF-P4QEqnwlCyyRE7yOvvNUGXnTqTEUmwomNKfW7S1KPecO2msrXlM-ciYCh-6rItN9WD4e86FzzhWfmEH3C9DPR8VcoHze_vARJ4QNdQpbLGGcMY7eeVU12JjyMbU8pQP-1bzOrVU4rkvRoI8/w400-h225/aoaf.jpeg" width="400" /></a></div><br />La miglior sceneggiatura non originale è andata a un film che, a me personalmente, ha detto proprio poco ma che ha fatto sfracelli in patria, <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/03/american-fiction-2023.html" target="_blank">American Fiction</a></b>. Forse non era il mio genere, ma era quello che meno preferivo tra tutti i candidati. Meglio questo che altri premi per cui era in lizza, per carità.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg93mpQvwCX5LKwt3Fp-grKfXxguuXcMQ-IE47794PyaFS49XzvTMFV7QJI8mVF6af6FTeVGLlI8rJlcZiisbHZkDHQICarbyjl9brleuwUJOGT_B80kmdNjhqjwM8odtnMpp209yLxExCuxkmnI_ThoL1QnT6F8UH_sD87FZ37UvGAqn3J_XmV2pT9Wvc/s620/cord-jefferson_oscars-.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="620" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg93mpQvwCX5LKwt3Fp-grKfXxguuXcMQ-IE47794PyaFS49XzvTMFV7QJI8mVF6af6FTeVGLlI8rJlcZiisbHZkDHQICarbyjl9brleuwUJOGT_B80kmdNjhqjwM8odtnMpp209yLxExCuxkmnI_ThoL1QnT6F8UH_sD87FZ37UvGAqn3J_XmV2pT9Wvc/w400-h225/cord-jefferson_oscars-.jpeg" width="400" /></a></div><br />Mi dispiace per i patrioti, ma sono molto contenta che <b>l'Oscar</b> per il miglior film straniero sia andato a <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/02/la-zona-dinteresse-2023.html" target="_blank">La zona d'interesse</a></b>, uno dei pochi film di quest'anno ad avermi convinta in toto, che giustamente porta a casa anche l'<b>Oscar</b> per il miglior sonoro, tratto distintivo e fondamentale della pellicola.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg37dWNLW8jzdKC_9ni5SZfrdyNDzrJNNJIyOutSFED-VRW12FOeWFIZpmubItRt_uRN4aBDrn4EUlSLS-g9wrLgFcurD5GPe_yhNO-9W7GAnHr34xy-krjLqfL_XG_iyCL91d7CVCzpm7NmY7WfVFFpSL92OsOjJoCJfWtvvUICDhbJolvchnMyc6v8HE/s992/glaz.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="558" data-original-width="992" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg37dWNLW8jzdKC_9ni5SZfrdyNDzrJNNJIyOutSFED-VRW12FOeWFIZpmubItRt_uRN4aBDrn4EUlSLS-g9wrLgFcurD5GPe_yhNO-9W7GAnHr34xy-krjLqfL_XG_iyCL91d7CVCzpm7NmY7WfVFFpSL92OsOjJoCJfWtvvUICDhbJolvchnMyc6v8HE/w400-h225/glaz.jpeg" width="400" /></a></div><br />Travolge, giustamente, lo strapotere dell'animazione americana l'ultima opera di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/hayao%20miyazaki" target="_blank">Miyazaki</a></b> sensei, <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/01/il-ragazzo-e-lairone-2023.html" target="_blank">Il ragazzo e l'airone</a></b>. Sono curiosissima di vedere <b>Il mio amico robo</b>t ma, nel frattempo, gioisco per lo <b>Studio Ghibli</b> e il suo fondatore (che, conoscendolo, avrà gettato già la statuetta nel bidone della rumenta).<p></p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl5MbDJuyQp1rfYUmv0bjuL7kCvytlXGvr8NJyVcGdUEI51Wgn0GehEx-cjoWcIW1RpQRlwIMmUvO9XeMPsUb-FH49TqEf7wXTWHhz7X4B_fsNGsVaQvS9fyMEDjkNxfvw5YfQJazBLfo0AWUSkmz8GYz_5YTZ0TXQ2vmpPIXYOH-YqGxYTdWqO-5C5fo/s2560/boh.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl5MbDJuyQp1rfYUmv0bjuL7kCvytlXGvr8NJyVcGdUEI51Wgn0GehEx-cjoWcIW1RpQRlwIMmUvO9XeMPsUb-FH49TqEf7wXTWHhz7X4B_fsNGsVaQvS9fyMEDjkNxfvw5YfQJazBLfo0AWUSkmz8GYz_5YTZ0TXQ2vmpPIXYOH-YqGxYTdWqO-5C5fo/w400-h266/boh.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Siccome il sensei non era presente, è giusto postare della figaggine</td></tr></tbody></table><br />Infine, riassumo quell'altro paio di premi "tecnici" andati ad altre pellicole. <b>Godzilla -1.0</b>, che purtroppo non ho visto, vince l'<b>Oscar</b> per i migliori effetti speciali. <b>Barbie</b>, alla fine, ha vinto solo la miglior canzone originale, purtroppo non <i>I'm Just Ken</i> come avrei voluto ma <i>What Was I Made For?</i> (oh, ma mai una gioia, eh). Aggiungo, come ogni anno, quelle categorie di cui non ho assolutamente conoscenza, tranne che per lo spettacolare <b>La meravigliosa storia di Henry Sugar</b>, giustamente vincitore del premio come miglior corto: <b>20 Days in Mariupol </b>Miglior Documentario (mi è bastato il trailer per sentirmi male e piangere, vi credo sulla fiducia), <b>The Last Repair Shop</b> come Miglior Corto Documentario e <b>War Is Over! </b>come Miglior Corto Animato. Vi lascio con tre foto meravigliose e vi dico che da domani, per fortuna, torno a recuperare horror e affini, ma le recensioni a tema <b>Oscar</b> vi accompagneranno, ahivoi, per moltissimo tempo ancora! </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpw-CZx1Oa8otc4Xy6Q_V4-9PlJs0296IRQfMLJvS2vFw6jbIFOf5DoKTUN10qc045-Zr-Af10bMgwF9SGIUeU3XJDFSkU0YlDuNam8kwjuKhmxNMmZuGFn3v0WaOgQ5vA2-wZXcHmeAF4aybzZ5bXO1YiVEelyLdJznsN1urhCe49QtF8raQRyDGLVEg/s1296/Ryan-Gosling-Im-Just-Ken-.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="730" data-original-width="1296" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpw-CZx1Oa8otc4Xy6Q_V4-9PlJs0296IRQfMLJvS2vFw6jbIFOf5DoKTUN10qc045-Zr-Af10bMgwF9SGIUeU3XJDFSkU0YlDuNam8kwjuKhmxNMmZuGFn3v0WaOgQ5vA2-wZXcHmeAF4aybzZ5bXO1YiVEelyLdJznsN1urhCe49QtF8raQRyDGLVEg/w400-h225/Ryan-Gosling-Im-Just-Ken-.webp" width="400" /></a></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnPWZl_x-d4XpsCtrOQGntjDtOLAGxZtH7WdAQlSZJ1FY_wESYXk5hBV6gs4Nq_OpxW65XFu4owtXN3_as5ifzl83j17-eV_5L9zLPmgcd8TS5UUh3275G-zW9GYRjpUCDFTQwrtfwtz7JsMbAwyuqDvxCkt3pDmYmwISupGrF4Mqz82cyj87GvX7AhVA/s1500/messi-the-dog-oscars-2024-.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnPWZl_x-d4XpsCtrOQGntjDtOLAGxZtH7WdAQlSZJ1FY_wESYXk5hBV6gs4Nq_OpxW65XFu4owtXN3_as5ifzl83j17-eV_5L9zLPmgcd8TS5UUh3275G-zW9GYRjpUCDFTQwrtfwtz7JsMbAwyuqDvxCkt3pDmYmwISupGrF4Mqz82cyj87GvX7AhVA/w400-h266/messi-the-dog-oscars-2024-.jpeg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzpgw3slQwlZUtTAYnPRDGbiD9AW9WaZ7OWXdPUMGCcG9MCrKZ1qIT-4_qLe8Dx35u2vxZwaf7ri2iEh2otX_BqDSgtyWW9uVtrNcqi2nzOj-AfQkEdmo0f0SvwS4R9hjm14S4s9COsGafqz1Rs3wncvb1T_NQb1bfaZ7A3DDV7rwgzhgm-H9Ez944dAg/s1200/jcnak.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzpgw3slQwlZUtTAYnPRDGbiD9AW9WaZ7OWXdPUMGCcG9MCrKZ1qIT-4_qLe8Dx35u2vxZwaf7ri2iEh2otX_BqDSgtyWW9uVtrNcqi2nzOj-AfQkEdmo0f0SvwS4R9hjm14S4s9COsGafqz1Rs3wncvb1T_NQb1bfaZ7A3DDV7rwgzhgm-H9Ez944dAg/w400-h266/jcnak.jpeg" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-71500405148296632922024-03-08T00:01:00.004+01:002024-03-08T00:01:00.134+01:00NYAD - Oltre l'oceano (2023)<p>Sono immersa fino al collo nei recuperi pre-Oscar ed è una fortuna che venga in soccorso anche <b>Netflix</b>, che già qualche mese fa aveva fatto uscire <b>NYAD - Oltre l'oceano </b>(<i>NYAD</i>), diretto nel 2023 dai registi <b>Jimmy Chin </b>ed <b>Elizabeth Chai Vasarhelyi</b> e candidato a due <b>Oscar</b>, Miglior attrice protagonista e Miglior attrice non protagonista.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2vW56UnjWmPX9roWAqw7sZLak9CDRXuoWIWYUte8IkKlgYekxZ7DVg_4eaULxPtUPOhSwd3FaZPpHHC7_yPrJBGmjf0eRT9oh1FxIzM2VAIaUXQb-TyhejwuNPMEIK1n4nuTqTEmPABtwI7c7CqweezkNlopJFFml93uPZ6FTTi3SxYOBdninHtBR3UQ/s1500/nyad.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2vW56UnjWmPX9roWAqw7sZLak9CDRXuoWIWYUte8IkKlgYekxZ7DVg_4eaULxPtUPOhSwd3FaZPpHHC7_yPrJBGmjf0eRT9oh1FxIzM2VAIaUXQb-TyhejwuNPMEIK1n4nuTqTEmPABtwI7c7CqweezkNlopJFFml93uPZ6FTTi3SxYOBdninHtBR3UQ/w266-h400/nyad.jpg" width="266" /></a></div><br />Trama: <i>all'età di 64 anni, l'ex nuotatrice Diana Nyad decide di compiere una traversata in solitaria, a nuoto, da Cuba alla Florida.</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQuqlqlMI1oDlaINQCoqFdjvzNHxk2bP32wR8_jISlUFMfVXzZxTpN08O9GvmwVW9k6jP4Hsbb4EDhjcn0BJMCTrsdiIPUziR-2YN0Zs9TfjVUecnK6RWAIRp1cuJs255p2HaJRQFPQ0clDWv8J1im3M84-DN2EKhOow4jgPJVHlEx9R0ZhrPPN4QT7fY/s1000/NYAD_.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQuqlqlMI1oDlaINQCoqFdjvzNHxk2bP32wR8_jISlUFMfVXzZxTpN08O9GvmwVW9k6jP4Hsbb4EDhjcn0BJMCTrsdiIPUziR-2YN0Zs9TfjVUecnK6RWAIRp1cuJs255p2HaJRQFPQ0clDWv8J1im3M84-DN2EKhOow4jgPJVHlEx9R0ZhrPPN4QT7fY/w400-h225/NYAD_.webp" width="400" /></a></div><br />Da brava ignorante in ogni campo, ma soprattutto in quello sportivo, non avevo mai sentito nominare <b>Diana Nyad</b>, nuotatrice che ha fatto delle traversate in mare aperto la sua ragione di vita. Per fortuna, ad arricchire la mia cultura ci pensano annualmente questi biopic realizzati per racimolare <b>Oscar</b>, che ogni volta mi portano a conoscere personaggi della cultura americana a me totalmente avulsi. Di solito, film come questo sono anche di una noia o di una pochezza allucinanti, e spesso mi chiedo come sia possibile che l'Academy li ricopra di candidature, ma fortunatamente non è il caso di <b>Nyad</b>, che ha generato un entusiasmo abbastanza contenuto tra i membri della commissione. La sceneggiatura, tratta dall'autobiografia della nuotatrice (sorvolerei quindi sulle controversie legate al fatto che l'effettivo coronamento dell'impresa sia ampiamente dibattuto), si concentra sui suoi tentativi di percorrere a nuoto la distanza tra la Florida e Cuba, dopo avere fallito all'età di 28 anni, a seguito di una "crisi di età avanzata" (64 anni) in cui Nyad si è ritrovata priva di un obiettivo nella vita. Il film segue, dunque, il pattern tipico delle opere a tema sportivo, con un primo atto scoppiettante in cui l'impresa viene messa in piedi, un secondo atto di tragedia totale e, finalmente, un terzo atto di faticosa e meritata vittoria. Nulla di innovativo, ma se non altro viene data molta attenzione alla caratterizzazione dei personaggi: Nyad non è una protagonista positiva, anzi, è una fanfarona testa di cazzo ed egoista, e il suo orribile carattere viene smussato sia dalla presenza benefica dell'allenatrice ed amica Bonnie, persona capace, paziente e con la testa sulle spalle, sia dal rude capitano John Bartlett, personaggio che mi ha molto commossa sul finale. Nel corso del film, alcuni flashback danno una tragica, ulteriore spiegazione alla cieca determinazione di Nyad, ma a mio avviso si tratta di un di più, perché la storia raccontata è già di per sé interessante, in grado di tenere desta l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTdqnLIUjmHMQrZc3UPfUeHajzbPUoqytIcbAKWFGshOEna-ng-mgnB4yGxJntx9fCWTVDtb0xbIR8eOrKlTrHLTNYDQKuy8u9Cxs3RHaqd4lXbsoAIrecHwEm-JntQLTJrRJs3ENwyQCSEZSev4KAPDPt9i1FNJjj4BhlCYRLqU5jUF0vJh9KPEfw1Ao/s1125/Jodie-Foster-Nyad-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="633" data-original-width="1125" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTdqnLIUjmHMQrZc3UPfUeHajzbPUoqytIcbAKWFGshOEna-ng-mgnB4yGxJntx9fCWTVDtb0xbIR8eOrKlTrHLTNYDQKuy8u9Cxs3RHaqd4lXbsoAIrecHwEm-JntQLTJrRJs3ENwyQCSEZSev4KAPDPt9i1FNJjj4BhlCYRLqU5jUF0vJh9KPEfw1Ao/w400-h225/Jodie-Foster-Nyad-1.jpg" width="400" /></a></div><br />Poiché la sceneggiatura non è particolarmente innovativa, a catturare lo spettatore ci pensano soprattutto le interpretazioni intense di <b>Annette Bening </b>e <b>Jodie Foster </b>(che non vinceranno nulla, ma è un altro discorso). La <b>Bening </b>è irriconoscibile, distante anni luce dalla bellissima donna che percorre solitamente i red carpet. Bruciata dal sole e dalla salsedine, nonché priva di trucco, l'attrice diventa il perfetto doppelgänger della vera Nyad, della quale riporta sullo schermo il modo di parlare e gli atteggiamenti tronfi e teatrali. A farle da degna spalla, in guisa di amica del cuore, c'è una <b>Jodie Foster</b> asciuttissima, in perfetta forma fisica, la voce della ragione in una vicenda di volontà impetuose ed ego smisurati; le sequenze in cui le due dialogano e si confrontano vivacizzano moltissimo la vicenda e, alternativamente, strappano risate e lacrime, queste ultime enfatizzate da un'interpretazione stranamente misurata di <b>Rhys Ifans</b>, degno completamento di un triangolo perfetto. Non particolarmente entusiasmante, invece, la regia. Le riprese (intervallate da spezzoni in cui si intravede la vera Nyad, che accompagnano anche i titoli di coda) sono state realizzate da <b>Jimmy Chin </b>ed <b>Elizabeth Chai Vasarhelyi</b>, solitamente impegnati come documentaristi. Il risultato è un mix di eleganti riprese in mare aperto, camera a mano più "rozza" ma comunque efficace per le sequenze subacquee o ravvicinate, scene in interni degne di un film per la TV ed inquietanti momenti "fantasy" a rappresentare le allucinazioni di una Nyad sull'orlo del tracollo fisico, cosa che contribuisce a non rendere la pellicola particolarmente memorabile. Se vi piacciono, comunque, le storie di riscatto sportivo e cercate un film da vedere per una serata in relax, <b>NYAD - Oltre l'oceano </b>merita almeno una visione. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh70V2tTA-AA68M73v0x7BjwtD62sN7lfU08pArvGrC10tawZAHc44PDW6hukIU3clmu7zhXzVZQQz4CD1uKClD5ysGQjzp0xrrNCCNrOCIvIPuomTmnbZQi13GkF5C3Z6gQLwbuIupjvIyWCI2LzanXluRMYvnS4Pm1b5l-SQ8jB_ch00_YhHrAPRX3Jk/s800/Nyad-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="800" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh70V2tTA-AA68M73v0x7BjwtD62sN7lfU08pArvGrC10tawZAHc44PDW6hukIU3clmu7zhXzVZQQz4CD1uKClD5ysGQjzp0xrrNCCNrOCIvIPuomTmnbZQi13GkF5C3Z6gQLwbuIupjvIyWCI2LzanXluRMYvnS4Pm1b5l-SQ8jB_ch00_YhHrAPRX3Jk/w400-h250/Nyad-.jpg" width="400" /></a></div><br />Di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/annette%20bening" target="_blank">Annette Bening</a></b> (Diana Nyad), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/jodie%20foster" target="_blank">Jodie Foster </a></b>(Bonnie Stoll) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/rhys%20ifans" target="_blank">Rhys Ifans </a></b>(John Bartlett) ho già parlato ai rispettivi link.<p></p><p><b>Jimmy Chin </b>ed <b>Elizabeth Chai Vasarhelyi </b>sono i registi della pellicola. Marito e moglie, hanno diretto assieme documentari come <b>Free Solo - Sfida estrema </b>e<b> The Rescue - Il salvataggio dei ragazzi. </b>Americani, entrambi produttori e sceneggiatori, Jimmy ha 50 anni ed Elizabeth ne ha 45. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY-cWklgewETlbA9D_PNyi2iqwq-pgblZTJ8eBlYULEV3Hwi1eqmM1q16kMvR4z8hJ06w3WmHs6c8BGM8bzjdEd61E6OCG9r7Y2_r5lRlRDojjKzQO_MGhU1bQvdILa8kPB8APKtToyAvRmyjHTXtdni9a4poXSg0bR2LTql-PZsOSwPt79R2kMuuOEgA/s480/registi.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="480" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY-cWklgewETlbA9D_PNyi2iqwq-pgblZTJ8eBlYULEV3Hwi1eqmM1q16kMvR4z8hJ06w3WmHs6c8BGM8bzjdEd61E6OCG9r7Y2_r5lRlRDojjKzQO_MGhU1bQvdILa8kPB8APKtToyAvRmyjHTXtdni9a4poXSg0bR2LTql-PZsOSwPt79R2kMuuOEgA/w200-h200/registi.jpeg" width="200" /></a></div><br /> <p></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-34955304438048605302024-03-06T00:01:00.011+01:002024-03-06T08:52:35.580+01:00Dune - Parte due (2024)<div>Domenica siamo corsi a vedere <b>Dune - Parte 2</b> (<i>Dune - Part 2</i>), diretto e co-sceneggiato da <b>Denis Villeneuve </b>a partire dal romanzo <b>Dune</b> di <b>Frank Herbert</b>.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBVDcR2H7QHo5gB7lCvtBmfIE9jMRwSrJEok5lJ25qucXmx22FLD_x3Owon-f0igtA6kWsl3qnuqGuRwEFLUokQZGqf12049fHPhlIwgzgmPHgetSBPMdpCWbM4SIXhvHgL0CeVfflpTiIJWkYRW9IooKhdrWNQwVncXjUVw2d8sKJVjwlsiXSYzl9skY/s4096/dune2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4096" data-original-width="2764" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBVDcR2H7QHo5gB7lCvtBmfIE9jMRwSrJEok5lJ25qucXmx22FLD_x3Owon-f0igtA6kWsl3qnuqGuRwEFLUokQZGqf12049fHPhlIwgzgmPHgetSBPMdpCWbM4SIXhvHgL0CeVfflpTiIJWkYRW9IooKhdrWNQwVncXjUVw2d8sKJVjwlsiXSYzl9skY/w270-h400/dune2.jpg" width="270" /></a></div><br />Trama: <i>dopo l'incontro-scontro con la tribù dei Fremen, Paul ne impara i costumi diventando uno dei guerrieri più potenti. Ma l'ombra di un futuro sanguinoso come Messia incombe su di lui...</i></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit8rBtlJxk92H0xHuqTrYdjjCd9FPOdYVEbRZa0ccsaN_guEzpQ2eHMqcQCpM57vTN_XDj_4R6xABnSCgqHYxNjI0dB7-UMGzRO6S85y7vHRx0x5FEe_vkurCj9kfGbApXtBFKKN5GrNzH1CDs058uM-UWjW9sTJlS-yJus460s2sGcDKr79-hXnvkWBg/s878/dune-part-2-pic.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="494" data-original-width="878" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit8rBtlJxk92H0xHuqTrYdjjCd9FPOdYVEbRZa0ccsaN_guEzpQ2eHMqcQCpM57vTN_XDj_4R6xABnSCgqHYxNjI0dB7-UMGzRO6S85y7vHRx0x5FEe_vkurCj9kfGbApXtBFKKN5GrNzH1CDs058uM-UWjW9sTJlS-yJus460s2sGcDKr79-hXnvkWBg/w400-h225/dune-part-2-pic.webp" width="400" /></a></div><br />Sarò priva di mezze misure: <b>Dune - Parte 2</b> è un trionfo. Lo dico da profana, perché dal 2021, anno di uscita di <b>Dune</b>, non ho mica trovato il tempo di leggermi il romanzo di <b>Herbert</b> e, in tutta sincerità, ero persino riuscita a dimenticarmi il primo capitolo (guardato con estrema soddisfazione, per la seconda volta, nel weekend), quindi il mio è il commento a caldo di una mente fresca. Ripeto quello che avevo giù dichiarato tre anni fa: "Gli ultimi <b>Star Wars</b>, ma anche quelli vecchi, con tutto il rispetto, a <b>Dune </b>spicciano casa", e gli spiccia casa qualsiasi saga moderna, in primis i fumettoni <b>Marvel</b> da cui il regista ha preso tre quarti del cast. Serio ed epico, senza alcuna concessione nemmeno alla più piccola briciola di umorismo, <b>Dune - Part 2</b> mette in scena la crescita di Paul Atreides, da rampollo in fuga di una nobile famiglia a ragazzo maturo, deciso a prendere il futuro tra le sue mani senza seguire un cammino che qualcuno ha scelto per lui, almeno per buona parte del film. Il desiderio di vendetta verso chi ha sterminato la sua casata lascia presto il posto a un sentimento più complesso verso la tribù dei Fremen, alimentato sì dall'amore verso la bella Chani, ma anche dall'ammirazione verso la tenacia, l'intelligenza e gli usi di un popolo ben lontano dall'accozzaglia di selvaggi dipinta dalla nobiltà ignorante. Purtroppo per Paul, il mondo di Dune è fatto di complotti vecchi di secoli, invischiato in una tela tessuta in primis dalle Bene Gesserit, ed è difficile sottrarsi ad apocalittiche visioni di un tragico futuro, quando quella stessa ignoranza che rende ciechi i nobili viene sfruttata per aizzare il fondamentalismo di popolazioni isolate, istigandole a combattere una guerra santa in nome di segni e profezie assai facili da manipolare e fare avverare. Se i terribili Harkonnen sono i nazisti, quindi orribili e malvagi per definizione, le Bene Gesserit sono la Santa Inquisizione, gli Atreides i Crociati e gli invasati Fremen dei fondamentalisti islamici, e ben sappiamo a cosa possa portare ogni tipo di estremismo, anche quello che nasce con intenti "buoni", soprattutto quando ci si distanzia sempre più dal popolo che si vorrebbe guidare, e subentrano interessi personali. </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLbmCs3YqI_8foH7DRAhb9HCc5PsJhAHa8wIKfOjzYmggHMbSELq_0e1fbn990qw23Mg1UsPXfsOQV0qMLi616JztcLk3nHM2lQnaw297pBVKn8kNmTwxabROQJPqooVgEADqufeUxNW_qJz_fWBhDdVWa7B82vcXdab7I4oQUp71DR9hqVf8TTV17lQM/s1500/Dune-Part-Two-02.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLbmCs3YqI_8foH7DRAhb9HCc5PsJhAHa8wIKfOjzYmggHMbSELq_0e1fbn990qw23Mg1UsPXfsOQV0qMLi616JztcLk3nHM2lQnaw297pBVKn8kNmTwxabROQJPqooVgEADqufeUxNW_qJz_fWBhDdVWa7B82vcXdab7I4oQUp71DR9hqVf8TTV17lQM/w400-h266/Dune-Part-Two-02.jpeg" width="400" /></a></div><br />Come già succedeva nel primo capitolo, <b>Villeneuve</b> fa corrispondere il valore della storia narrata alla <i>grandeur </i>di una fantascienza visiva fatta di mostruose navi spaziali che si muovono e crollano con la lentezza di giganti, trascinando con sé buoni e cattivi, di paesaggi sconfinati che lo schermo fa fatica a contenere, di battaglie epiche girate e montate con nitida chiarezza anche a fronte del limite del PG13 (che non impedisce la percezione di torture e morti orripilanti, soprattutto quando si ha a che fare con i mostruosi Harkonnen), il tutto con l'ausilio di una CGI mai invasiva né "finta". Un'altra cosa che adoro di <b>Villeneuve</b> è la capacità di dare ad ogni ambiente la sua personalità, sfruttando non solo la regia, ma anche la scenografia e i costumi, oltre che la coinvolgente colonna sonora di <b>Hans Zimmer</b>. Le inquadrature ampie della zona nord di Arrakis, la ricostruzione di questo deserto sconfinato, benché pericoloso, dove una comunione con la natura inclemente può garantire libertà e un futuro tranquillo, fanno a pugni con le sequenze realizzate per rappresentare la zona sud dei fondamentalisti, più claustrofobiche, con lo schermo che si riempie di impenetrabili tempeste di sabbia e folle di persone adoranti, chiuse all'interno di sotterranei dove la novella Reverenda Madre Jessica (sulla quale poi tornerò) tesse le sue trame. Il pianeta degli Harkonnen è invece un glaciale, geometrico orrore in odore di espressionismo tedesco, dove prevalgono il bianco e il nero di tristissimi fuochi d'artificio che "esplodono" silenziosi come macchie di inchiostro, mentre la natura "medievale" dei luoghi dove risiedono l'imperatore e la figlia viene richiamata da chiostri, mise che sembrano uscite dal ciclo arturiano e interni che, per quanto moderni, contengono elementi architettonici assimilabili a quelli di un castello. Alcune chicche, come l'inquadratura ravvicinata di formiche brulicanti sul cranio e sull'orecchio di un certo personaggio, oppure la rappresentazione iniziale delle truppe Harkonnen come silenziosi scarafaggi volanti, mi hanno fatto apprezzare la regia ancora di più e chissà quante cose ci sarebbero da dire dopo una seconda visione.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp1NWR1KjbnF18R4gK9Pc0T3cl5A95Su9W3_csh6y-aFjT5aek8jHkAr2116JHusCXMD8TzWPrMMiNHQfwUnMYqnb9cflLRb-LU4A_0E5qgvxjfT83PtrBYXcycgUOy7z8AjwVCTHzsLoLvIBI4pWO8DuEKdSF9dnYfi236UjMxiWO3MEe-EBLGjjQFfk/s660/dune2.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="660" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp1NWR1KjbnF18R4gK9Pc0T3cl5A95Su9W3_csh6y-aFjT5aek8jHkAr2116JHusCXMD8TzWPrMMiNHQfwUnMYqnb9cflLRb-LU4A_0E5qgvxjfT83PtrBYXcycgUOy7z8AjwVCTHzsLoLvIBI4pWO8DuEKdSF9dnYfi236UjMxiWO3MEe-EBLGjjQFfk/w400-h211/dune2.webp" width="400" /></a></div><br />Per quanto riguarda gli interpreti, a me pare che <b>Villeneuve</b> sia riuscito a tirare fuori il meglio da ognuno dei coinvolti. Per quanto non mi sia mai strappata i capelli né per le doti recitative di <b>Chalamet</b> né per il suo fisico da twink, il ruolo di Paul Atreides gli calza a pennello, con quell'espressione malinconica e fiera che si ritrova, e ammetto di essermi parecchio emozionata nei momenti decisivi della sua ascesa a messia, con tanto di vecchia che urlava all'abominio e altri istanti di pura esaltazione che vi lascio scoprire. Il legame che si va a creare tra Paul e Chani viene reso alla perfezione non solo da un regista che rifugge la via dell'amore bimbominkia, ma soprattutto da due giovani attori dall'interessante alchimia, capaci di mantenere l'innocenza dei ragazzi e la consapevolezza quasi rassegnata di due persone adulte che ne hanno viste di cotte e di crude, scambiandosi sguardi e gesti che, sul finale, diventano commoventi. Tra le nuove aggiunte al cast spicca, neanche a dirlo, un irriconoscibile <b>Austin Butler</b>, affascinante nell'assoluta empietà di un personaggio che tiene tranquillamente testa al sempre valido <b>Stellan Skarsgård </b>e ad annientare il povero <b>Bautista</b>, mentre tra i "vecchi" non si può non citare un ottimo <b>Javier Bardem</b> assurto al ruolo di <b>Paolo Brosio </b>della situazione (grazie a <b><a href="https://medium.com/@sillypure82" target="_blank">Kara Lafayette</a></b>, alla quale ho rubato la citazione!). Il mio cuore, però, sarà per sempre di <b>Rebecca Ferguson</b>. Se nel primo film l'attrice viveva di pochi sguardi fragili che la rendevano umana anche a fronte di una natura tenace e dura, ottimamente dissimulata, in <b>Dune - Parte 2</b> Jessica perde ogni traccia di umanità (sia in una realtà che la vede spesso celata dietro veli e tatuaggi, ma anche in visioni da incubo) e diventa un'invasata dallo sguardo folle, pronta a tutto pur di favorire il figlio e metterla nello stoppino alle maledette vecchiacce che l'hanno resa così, trasudante di fascino e carisma dalla prima all'ultima inquadratura. Aspettare altri quattro anni per rivederla, conoscere il destino finale di Paul e cogliere più di uno scintillio della bellezza particolare di <b>Anya Taylor-Joy </b>sarà una cosa durissima, ma se <b>Villeneuve</b> riuscirà a confezionare un altro film come questo, varrà la pena soffrire!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8CwuKKhWt6TDKiFAVlfOemN6OdQpIJf7OSFdc8PQ2CYGB6nooGoFspR7rUB1_9RPIY_ZHhLAw9N3DR2ToTwTDQRyg4dL8-fbRCvgMZfYXunmFfRWREOksf9SFcGvM4jsW5jXH2apZjSwkCYClD0RE53n8PPeNAvnJ_JEoekw0ldHPlLww8GX7TSdBJYg/s1920/rebecca-ferguson-dune-2-.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1920" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8CwuKKhWt6TDKiFAVlfOemN6OdQpIJf7OSFdc8PQ2CYGB6nooGoFspR7rUB1_9RPIY_ZHhLAw9N3DR2ToTwTDQRyg4dL8-fbRCvgMZfYXunmFfRWREOksf9SFcGvM4jsW5jXH2apZjSwkCYClD0RE53n8PPeNAvnJ_JEoekw0ldHPlLww8GX7TSdBJYg/w400-h208/rebecca-ferguson-dune-2-.jpeg" width="400" /></a></div><br />Del regista e co-sceneggiatore <b>Denis Villeneuve</b> ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/denis%20villeneuve" target="_blank">QUI</a></b>. <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/timoth%C3%A9e%20chalamet" target="_blank">Timothée Chalamet</a></b> (Paul Atreides), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/zendaya" target="_blank">Zendaya </a></b>(Chani), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/rebecca%20ferguson" target="_blank">Rebecca Ferguson</a></b> (Jessica), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/javier%20bardem" target="_blank">Javier Bardem</a></b> (Stilgar), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/josh%20brolin" target="_blank">Josh Brolin</a></b> (Gurney Halleck), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/06/elvis-2022.html" target="_blank">Austin Butler</a></b> (Feyd-Rautha),<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/florence%20pugh" target="_blank"> Florence Pugh</a></b><span style="white-space: pre;"> </span>(Principessa Irulan), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/dave%20bautista" target="_blank">Dave Bautista </a></b>(Rabban), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/christopher%20walken" target="_blank">Christopher Walken</a></b> (Imperatore), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/l%C3%A9a%20seydoux" target="_blank">Léa Seydoux </a></b>(Lady Margot Fenring), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/stellan%20skarsgard" target="_blank">Stellan Skarsgård</a></b> (Barone Harkonnen), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/charlotte%20rampling" target="_blank">Charlotte Rampling</a></b> (Reverenda Madre Mohiam) e<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/anya%20taylor-joy" target="_blank"> Anya Taylor-Joy</a></b> (Alia Atreides) li trovate invece ai rispettivi link.<div><br /></div><div><b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/03/lady-bird-2017.html" target="_blank"></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/03/lady-bird-2017.html" target="_blank"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdUWtMYW4XN6Eag-V-XpSYjNVrAIZzXue7H0F391-larUJPJ_Z5Sprx9R24yxPmedxZdeYpdGzxiSnprGsB-O939hyphenhyphenb7R1v7JSOgV7PCKI6DPO_8HTmE5ndVGtw5Jg9wIBIvuway-SGUojfe0qepGJvr1Z-ClBgJY0dab2mmE5djFWnpmRVdyERRqXR8Q/s540/dunegif.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="540" height="274" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdUWtMYW4XN6Eag-V-XpSYjNVrAIZzXue7H0F391-larUJPJ_Z5Sprx9R24yxPmedxZdeYpdGzxiSnprGsB-O939hyphenhyphenb7R1v7JSOgV7PCKI6DPO_8HTmE5ndVGtw5Jg9wIBIvuway-SGUojfe0qepGJvr1Z-ClBgJY0dab2mmE5djFWnpmRVdyERRqXR8Q/w400-h274/dunegif.gif" width="400" /></a></div><br />Stephen McKinley Henderson</b> e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/tim%20blake%20nelson" target="_blank">Tim Blake Nelson</a></b> hanno girato delle scene nei panni, rispettivamente, di Thufir Hawat e del Conte Hasimir Fenring, ma sono state tagliate e i due attori sono stati ringraziati nei credit, mentre <b>Sting </b>ha rifiutato di comparire in un cameo. Non ce l'hanno fatta, invece, <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/bill%20skarsg%C3%A5rd" target="_blank">Bill Skarsgård</a></b> e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/barry%20keoghan" target="_blank">Barry Keoghan</a></b>, in lizza per il ruolo di Feyd-Rautha; addirittura, per il ruolo di Margot Fenring si erano fatti i nomi di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/elizabeth%20debicki" target="_blank">Elizabeth Debicki</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/eva%20green" target="_blank">Eva Green</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/amy%20adams" target="_blank">Amy Adams</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2016/09/the-forest-2016.html" target="_blank">Natalie Dormer</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/olivia%20taylor%20dudley" target="_blank">Olivia Taylor Dudley</a></b> e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/gwyneth%20paltrow" target="_blank">Gwyneth Paltrow</a></b>. Inutile dire che <b>Dune - Parte due </b>va visto dopo <b>Dune </b>e, nel caso non vi basti, potete aggiungere anche il <b>Dune </b>di <b>David Lynch</b> o la miniserie televisiva <b>Dune - Il destino dell'universo</b>, oltre a leggere i libri. ENJOY!</div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-32348343347359012812024-03-05T00:01:00.006+01:002024-03-05T00:01:00.134+01:00Night Swim (2024)Pur boicottata da orari incivili, ho recuperato comunque <b>Night Swim</b>, diretto e co-sceneggiato dal regista <b>Bryce McGuire</b>.<div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEkg9JIG5X_kMdBJ40bl6PEVTdeMmPFcyvBIKU-TwA_7sJcfy_ixC0_3uxHqKAkn74Sjgl1ceIvrbH5ZPE6PAbh3pmC0UQCGkmptm-TXs3whzJd_jPU00R2Qs77QhpsnqgoYf10-VXyj8vVAJKd6oUJp_JP8fdG-W76pOFB_-2z4aVRdbekBXqUmHTZhs/s1583/nswim.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1583" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEkg9JIG5X_kMdBJ40bl6PEVTdeMmPFcyvBIKU-TwA_7sJcfy_ixC0_3uxHqKAkn74Sjgl1ceIvrbH5ZPE6PAbh3pmC0UQCGkmptm-TXs3whzJd_jPU00R2Qs77QhpsnqgoYf10-VXyj8vVAJKd6oUJp_JP8fdG-W76pOFB_-2z4aVRdbekBXqUmHTZhs/w253-h400/nswim.jpg" width="253" /></a></div><br />Trama: <i>Ray è un giocatore di baseball affetto da una malattia degenerativa. In cerca di una nuova casa con la famiglia, si imbatte in una proprietà dotata di piscina, innamorandosene all'istante. Purtroppo la piscina nasconde un orribile segreto...</i></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggnK9IIsJIZ9ImjpbpSXnzA-KS5uPD90j1F_HpuQnAleOCu5wl8yrHLQjacW_U2p2zPmJp2zg6xNCvdtEi-CyNYCyrziuWO0uYgo4Nuy7aPlIeEWc2oE6zMovfGmLAhCbmx0c5FFHo1SXDhpYUxqojEXgN-O65eP51nzRJPnfjEDwRZdquyR7w5OUD8AE/s1800/Night-Swim-.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggnK9IIsJIZ9ImjpbpSXnzA-KS5uPD90j1F_HpuQnAleOCu5wl8yrHLQjacW_U2p2zPmJp2zg6xNCvdtEi-CyNYCyrziuWO0uYgo4Nuy7aPlIeEWc2oE6zMovfGmLAhCbmx0c5FFHo1SXDhpYUxqojEXgN-O65eP51nzRJPnfjEDwRZdquyR7w5OUD8AE/w400-h266/Night-Swim-.webp" width="400" /></a></div><br />Il multisala di Savona ci aveva provato ad avvertirmi, relegando <b>Night Swim</b> alla fascia oraria delle 18, quella dei bambini, dei pensionati e degli statali. Ma io, di coccio, ho voluto ugualmente vedere l'ultima produzione targata <b>Wan/Blumhouse</b>, tratta dal corto omonimo sempre di <b>Bryce McGuire</b>. Ammetto che, dopo la visione, non ho nemmeno voglia di recuperare il corto, quindi non starò a disquisirne, e l'unica cosa che mi viene da dire su <b>Night Swim </b>è che trattasi di un <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/welcome%20to%20the%20blumhouse%202" target="_blank">Welcome to the Blumhouse</a></b> che, non si sa come né perché, è stato promosso al grande schermo. Ora, chi mi segue da almeno due o tre anni sa che i <b>Welcome to the Blumhouse </b>sono dei film prodotti dalla casa in questione, finiti direttamente su <b>Amazon Prime Video</b>, accomunati (salvo un paio di lodevoli eccezioni) dall'essere lavori di rara pochezza, scarsamente inquietanti e anche un po' noiosini. Ecco, <b>Night Swim </b>ha tutte queste caratteristiche. In primis, non fa paura neanche per sbaglio. L'unica sequenza "tesa" è quella che si vede nel trailer, in cui la figlia di Ray gioca a Marco Polo col ganzo di turno, per il resto, come potete immaginare, è difficile che una PISCINA INFESTATA, per quanto risulti lunga e quasi infinita come il campo da gioco di Holly e Benji grazie a un paio di trucchi di regia e montaggio, metta paura. Basterebbe, di fatto, non entrarci più e la piscina si attaccherebbe al *azzo, soprattutto alla terza volta che i protagonisti rischiano di annegarci dentro dopo aver visto cose strane, invece come carico a coppe qui decidono anche di organizzare un party a tema. Aggiungeteci, inoltre, che la trama è il bignami dell'horror d'accatto, e comprende cliché inevitabili come possessioni demoniache (?), signore spiegoni, ricerche su internet, incontri con esperti poco raccomandabili e un finale in cui una tragedia terribile viene affrontata col "vabbé" dipinto in volto, a fronte di un <i>bodycount </i>di due persone e un gatto che, ovviamente, è la vittima per la quale mi sono dispiaciuta di più.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWNy1XSIVjEchkQ36Wz6Rm9YBAHUqIoh3QI-HNDYDyo0QIjQoPmc3nHSEK6T4Dml6smdpklkUXM_z5cXaqWsZpINcPIy1-ZzN0F6WJkeS8w4LoRSVS58u0qIyE-dyD-sloct7fsTgQ684BI97Kr6chwmhleWGQYeuvxGUaOB14yRyKcBT6lMVEwP2Win4/s1000/night-swim.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWNy1XSIVjEchkQ36Wz6Rm9YBAHUqIoh3QI-HNDYDyo0QIjQoPmc3nHSEK6T4Dml6smdpklkUXM_z5cXaqWsZpINcPIy1-ZzN0F6WJkeS8w4LoRSVS58u0qIyE-dyD-sloct7fsTgQ684BI97Kr6chwmhleWGQYeuvxGUaOB14yRyKcBT6lMVEwP2Win4/w400-h225/night-swim.webp" width="400" /></a></div><br />A livello di regia c'è poco o nulla da dire, un dispiego di inquadrature subacquee o a pelo dell'acqua con aggiunta di luci inquietanti per fare atmosfera, nulla di più rispetto a quanto mostrato dal trailer. A livello di effetti speciali, direi che si sono accontentati di abbozzare un'orribile creatura posticcia dagli occhi in stile Gollum che si riuscirebbe a vedere bene giusto con un fermo immagine, per il resto non ricordo qualcosa di particolarmente notevole. A livello di attori, c'è da chiedersi perché <b>Kerry Condon</b>, dopo avere sfiorato l'Oscar l'anno scorso, si sia prestata a 'sta ciofeca. Il personaggio di Eve Waller è caratterizzato da "paura delle piscine", tratto che la porta, per l'appunto, a lanciare sguardi di biasimo dubbioso alla piscina e le impedisce di affezionarsi in toto alla casa, ma non di farsi lunghi bagni di notte (!) e impedire ai figli di fare la stessa cosa dopo averci quasi lasciato il pacco, quindi trattasi di interpretazione non particolarmente memorabile. Meglio, neanche a dirlo, di <b>Wyatt Russell</b>. Il povero patatone non ha preso né il fascino rustico del padre né la verve frizzante della madre, e sta lì a fare la figura della bietola con velleità da Jack Torrance sul finale, ispirando solo tanta voglia di rispedirlo tra i campi, o a prendersi due lezioni di recitazione, che non guasterebbero. Continuo a dire che, quest'anno, l'horror mi sta deludendo abbastanza. <b><a href="https://ilgiornodeglizombi.org/" target="_blank">Lucia</a></b>, si sono messi in pausa per te? Torna, ti prego, così magari tornerà anche il buon cinema di genere!!</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrdxRU0eBFRkL5Y6cueE0o1emGMXLtcPhPl2VUxY7rlTuCHYrABtFLFMrUwaLfl_Rk83_mlBWWc88kEs9AVxk2KQYFVq_nLJBhzBHHxBpCgh_NOQdNnR3L959pqbURr90HpiSW8X-MtiRtlnU8lVm7z4tKez6cu8CUJiAjdDyy5eJl6hT6iJcheLbKomQ/s1200/boh.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="514" data-original-width="1200" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrdxRU0eBFRkL5Y6cueE0o1emGMXLtcPhPl2VUxY7rlTuCHYrABtFLFMrUwaLfl_Rk83_mlBWWc88kEs9AVxk2KQYFVq_nLJBhzBHHxBpCgh_NOQdNnR3L959pqbURr90HpiSW8X-MtiRtlnU8lVm7z4tKez6cu8CUJiAjdDyy5eJl6hT6iJcheLbKomQ/w400-h171/boh.jpg" width="400" /></a></div><br />Di <b>Kerry Condon</b>, che interpreta Eve Waller, ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/01/tre-manifesti-ebbing-missouri-2017.html" target="_blank">QUI</a></b>.<div><br /></div><div><b>Bryce McGuire</b> è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo lungometraggio. Americano, anche produttore, ha 54 anni.<div><br /></div><div><b><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7hGUuIpMFj1Lpm9DxSraRkyFdSRHUykvchGD9F_PkLhEVLK0S1KVqlduRxAjLFdj_nmeryg8a25HRys3wh_8H-fSb29dKjPJQbHDiSc6XcQN9PCFRZyeGZfqxmBBjZFcFItns7lffC4_2O-PYmcFaVo-CJhdYh8FLmflmNvV98QPT2WUH4Wvnd183XVE/s1525/mcguire.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1525" data-original-width="1000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7hGUuIpMFj1Lpm9DxSraRkyFdSRHUykvchGD9F_PkLhEVLK0S1KVqlduRxAjLFdj_nmeryg8a25HRys3wh_8H-fSb29dKjPJQbHDiSc6XcQN9PCFRZyeGZfqxmBBjZFcFItns7lffC4_2O-PYmcFaVo-CJhdYh8FLmflmNvV98QPT2WUH4Wvnd183XVE/w131-h200/mcguire.jpg" width="131" /></a></div><br />Wyatt Russell</b> interpreta Ray Waller. Americano, figlio di<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/kurt%20russel" target="_blank"> Kurt Russell</a> </b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/goldie%20hawn" target="_blank">Goldie Hawn</a></b>, ha partecipato a film come <b>Fuga da Los Angeles, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2011/10/ieri-sera-sono-andata-vedere-il-secondo.html" target="_blank">Cowboys & Aliens</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/11/overlord-2018.html" target="_blank">Overlord</a></b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/11/overlord-2018.html" target="_blank"> </a>e a serie come <b>Falcon and the Winter Soldier</b>. Anche produttore, ha 38 anni e dovrebbe tornare a interpretare US Agent in <b>Thunderbolts</b>.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXNebCpvsYJ7lntQVHulLaew9YDeq7hAs-RNKWuhWI4QJy3KYrQGMgf_pAIZ2Dasvo39EPYNAbFnkwJM3XuxZIMFG_pQDGLDOahcZJWXGwXnPPl6Cf8YOO0I0S3CbQRanMnfN42uPcnwHE7SZ5z9pgUJwR_9-mB7iMbp9282ypV64OyFcHXqYFAIWUgpA/s1501/russell.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1501" data-original-width="1000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXNebCpvsYJ7lntQVHulLaew9YDeq7hAs-RNKWuhWI4QJy3KYrQGMgf_pAIZ2Dasvo39EPYNAbFnkwJM3XuxZIMFG_pQDGLDOahcZJWXGwXnPPl6Cf8YOO0I0S3CbQRanMnfN42uPcnwHE7SZ5z9pgUJwR_9-mB7iMbp9282ypV64OyFcHXqYFAIWUgpA/w133-h200/russell.jpg" width="133" /></a></div><br /> </div></div></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-4415171097907434972024-03-01T00:01:00.014+01:002024-03-01T00:01:00.125+01:00American Fiction (2023)<div>Era il "pokémon raro" di questa edizione degli <b>Oscar</b>, poi, il 27 Febbraio,<b> Amazon Prime Video</b> ha deciso di mettere a catalogo <b>American Fiction</b>, diretto e co-sceneggiato dal regista <b>Cord Jefferson</b> a partire dal romanzo <b>Cancellazione </b>di <b>Percival Everett</b> e candidato a cinque premi <b>Oscar</b>: Miglior film, Miglior attore protagonista, Miglior attore non protagonista, Migliore sceneggiatura non originale e Migliore colonna sonora.</div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEL1_-L__mCBfvXnqCvNn0E5naFGxxgOVzgz_zNLelhHXr3rZ6-HHqTBrt7VdN7_y5Et2Qijh4f5j7BxI1JReLtf-YoijeW906U815W8TbMs7THcd9z8vPczZmBfWE8iLgWxYm9IRiSnlAtJU8ZGqvXej9CWBWcX7Bcojk1qxXLnpzzDghrLGmPiANtmo/s1000/amfi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="679" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEL1_-L__mCBfvXnqCvNn0E5naFGxxgOVzgz_zNLelhHXr3rZ6-HHqTBrt7VdN7_y5Et2Qijh4f5j7BxI1JReLtf-YoijeW906U815W8TbMs7THcd9z8vPczZmBfWE8iLgWxYm9IRiSnlAtJU8ZGqvXej9CWBWcX7Bcojk1qxXLnpzzDghrLGmPiANtmo/w271-h400/amfi.jpg" width="271" /></a></div><br />Trama: <i>Thelonious "Monk" Ellison è uno scrittore di colore dallo scarso successo. Colpito da gravi problemi lavorativi e familiari, Monk decide di scrivere una parodia dei romanzi "neri" di successo e, inaspettatamente, editori e lettori ne sono entusiasti...</i></div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ToBVkewczUuM4CUWggH9AAv66FIWeefnwGNVnrm8LQXSNFjO4fjGIRBaMcVAyJO64C4UIinv3Hx_VOKc2XFwAqYZNl1voMac9RLfIcy54OA9pLi0twOqhTLfeUAa1ZAQekI1O_2iJU768vaNZ9AZ2fIbGIfohfXcvMkgBno6BpPrKx9OP-Xx3euIfD0/s700/American-Fiction-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="332" data-original-width="700" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ToBVkewczUuM4CUWggH9AAv66FIWeefnwGNVnrm8LQXSNFjO4fjGIRBaMcVAyJO64C4UIinv3Hx_VOKc2XFwAqYZNl1voMac9RLfIcy54OA9pLi0twOqhTLfeUAa1ZAQekI1O_2iJU768vaNZ9AZ2fIbGIfohfXcvMkgBno6BpPrKx9OP-Xx3euIfD0/w400-h190/American-Fiction-.jpg" width="400" /></a></div><br />Non sarà facile separare la quantità di candidature ottenute da <b>American Fiction</b> da un giudizio oggettivo sul film anche perché, detto in tutta sincerità, non lo avrei neppure mai guardato se non avesse fatto parte della rosa dei candidati. Il mio timore è quello di essere eccessivamente severa verso un'opera che probabilmente è stata accompagnata da troppe aspettative, quindi cercherò di non ragionare in funzione degli <b>Oscar </b>e di trattare <b>American Fiction</b> come uno dei tanti film che escono annualmente (tenendo anche in considerazione che non ho mai letto il libro <b>Cancellazione</b>). Il film racconta la "lotta" di Thelonious "Monk" Ellison, professore e scrittore di scarso successo, contro un'idea ghettizzata e bianca di letteratura di colore. In pratica, Monk viene accusato dal suo agente di non vendere in quanto troppo acculturato e poco "nero", troppo borghese e tranquillo per fare breccia nel cuore di chi vuole il tragico stereotipo della povertà, della violenza, dell'ignoranza , percepito come l'unica, genuina "verità". Svariati, gravi problemi familiari e il successo di un'autrice con un'opera identica a quelle tanto odiate da Monk, lo spingono a scrivere una parodia di questi libri e ad inviarla al suo agente, cosa che gli procura da subito una prelazione a cifre da capogiro ma anche una serie di dubbi etici e filosofici non da poco. Questo, in soldoni, è il canovaccio principale di <b>American Fiction</b>, al quale si affianca l'approfondimento di un personaggio non particolarmente simpatico attraverso le sue interazioni con i familiari (dai quali si è progressivamente allontanato nel corso del tempo), la nuova fidanzata e un paio di fidati conoscenti che gravitano nell'orbita della casa al mare di Monk. L'aspetto più interessante del film, comunque, non è tanto vedere quanto Monk possa imparare dalla ritrovata famiglia (anzi, le malinconiche pennellate legate alle infedeltà del padre e all'omosessualità del fratello, a mio avviso, aggiungono poco alla storia e sembrano appiccicate con lo sputo) quanto, ovviamente, la critica a una percezione della letteratura asservita alle mode del momento.</div><div><br /></div><div><i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmyAYwcXsMeMFPXtNSCxr0YV_ScmWVChsmZ396f3AgRTgxOU1V8anlzBekB3QRiYtys_7_QLioTBX7T2R-PBjitzZLzmhPP0kyEzWfUOvdmcCZY5_cXQIczT6aSWrZ6LXYXJCs74SyEft8KZ7efSXqlKlrHlLj0czULfjdqYmr-qtVi1cYNJYAe6Zl2Fo/s500/americanfiction-still.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="212" data-original-width="500" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmyAYwcXsMeMFPXtNSCxr0YV_ScmWVChsmZ396f3AgRTgxOU1V8anlzBekB3QRiYtys_7_QLioTBX7T2R-PBjitzZLzmhPP0kyEzWfUOvdmcCZY5_cXQIczT6aSWrZ6LXYXJCs74SyEft8KZ7efSXqlKlrHlLj0czULfjdqYmr-qtVi1cYNJYAe6Zl2Fo/w400-h170/americanfiction-still.jpg" width="400" /></a></div><br />American Fiction</i>. Letteratura americana, sì, ma anche "finzione" americana, la pretesa che la realtà si pieghi a quelle che sono le nostre aspettative, a quello che ci piace o che ci fa sentire bene. Nella fattispecie, la vera "esperienza di colore" deve passare per lo stereotipo del nero ignorante, malvivente, in lotta col mondo, perché non avrebbe senso, altrimenti, leggere di vite troppo simili a quelle dei bianchi borghesi. Come sarebbe possibile, in caso contrario, ripulirsi le coscienze dando soldi a chi percepiamo in difficoltà o bisognoso di riscatto, ergersi a eroi che danno voce agli oppressi, parlare di "genuinità" come se sapessimo con certezza che i neri DEVONO essere così, tutti interessati alle loro radici, a mantenere uno status quo probabilmente non perpetrato da loro? Un paio di dialoghi, a tal proposito, sono molto interessanti, anche perché Monk non è necessariamente un personaggio "affidabile", arroccato com'è nella sua idea di letteratura intellettuale, e altrettanto interessanti sono i tentativi di riprendere la struttura metanarrativa e metatestuale di <b>Cancellazione</b>, magari non originalissimi ma comunque funzionali al concetto che il film vuole veicolare. Purtroppo, questo cambiamento di registro e questa metatestualità sono sprazzi di stile in un film per buona parte convenzionale, sia a livello di regia che di interpretazioni; in particolare, il professore di <b>Jeffrey Wright</b> soffre di un confronto impari con un altro docente nominato all'Oscar, quello interpretato da <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/paul%20giamatti" target="_blank"><b>Paul Giamatti</b>,</a> sicuramente molto più stronzo ma anche umanamente imperfetto e impegnato in un vero percorso di maturazione personale, in grado di coinvolgere ed interessare lo spettatore, mentre Monk sembra affrontare l'esistenza con la tristezza indolente di chi è convinto che tutti ce l'abbiano con lui. Per tutti questi motivi, mi sento un po' come Wiley Valdespino: avrei preferito guardare piuttosto uno stereotipato, dinamico film <i>nigga</i>, mi sarei divertita di più (anche se stranamente non mi sono addormentata!) e non mi vergogno a dirlo. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpsek9DlTUF2MEBLsqZSJ23LMZicWiBx08sM_0rJLUsnNaPalZ1iOKz_8YtyHIXrvBSJhtvEJW6nZPwJ5MEvPSJzzPvIKcARlAGa655H6Hq7Z299io7WGKgs1r-Uo9CI-PLnBuCvHmhqJd4NgzcYDQoftOikqNPzsD2Gq2Ir4tiRd6gWjjheqsnC1y8Yo/s1240/american-fiction-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="698" data-original-width="1240" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpsek9DlTUF2MEBLsqZSJ23LMZicWiBx08sM_0rJLUsnNaPalZ1iOKz_8YtyHIXrvBSJhtvEJW6nZPwJ5MEvPSJzzPvIKcARlAGa655H6Hq7Z299io7WGKgs1r-Uo9CI-PLnBuCvHmhqJd4NgzcYDQoftOikqNPzsD2Gq2Ir4tiRd6gWjjheqsnC1y8Yo/w400-h225/american-fiction-2.jpg" width="400" /></a></div><br />Di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/jeffrey%20wright" target="_blank">Jeffrey Wright</a></b> (Thelonious "Monk" Ellison), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/adam%20brody" target="_blank">Adam Brody </a></b>(Wiley Valdespino), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/keith%20david" target="_blank">Keith David</a></b> (Willy the Wonker) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/sterling%20k%20brown" target="_blank">Sterling K. Brown</a></b> (Clifford Ellison) ho parlato ai rispettivi link. <div><br /></div><div><b>Cord Jefferson </b>è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, al primo film dietro la macchina da presa. Americano, ha lavorato come sceneggiatore per la serie <b>Watchmen</b>. Anche produttore, ha 42 anni.<div><br /></div><div><b><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD2BzzkZ1owyT9mrGdKwwHNW6ZX8Hg62hIFvDq5XrLLSeccx3KB4qypPYBFCotXARJY7qBfrclesTnhRxrDA-MzT3hjArM5WB-3-XAPKObHoPIgbgIvo0OKBXm9knoAe1WwKHyMSt5SSbvmIyW2T6aDYpZh-iF7BBF79ae3nOcMv_VBKEVnG-E5dqa2wE/s5000/jeff.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5000" data-original-width="3375" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD2BzzkZ1owyT9mrGdKwwHNW6ZX8Hg62hIFvDq5XrLLSeccx3KB4qypPYBFCotXARJY7qBfrclesTnhRxrDA-MzT3hjArM5WB-3-XAPKObHoPIgbgIvo0OKBXm9knoAe1WwKHyMSt5SSbvmIyW2T6aDYpZh-iF7BBF79ae3nOcMv_VBKEVnG-E5dqa2wE/w135-h200/jeff.jpg" width="135" /></a></div><br />Leslie Uggams</b>, che interpreta Agnes Ellison, è la Blind Al dei film dedicati a <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/deadpool" target="_blank">Deadpool </a></b>e tornerà, ovviamente, nell'imminente <b>Deadpool & Wolverine</b>. Se <b>American Fiction </b>vi fosse piaciuto recuperate <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2011/11/sar-un-impresa-scrivere-questa.html" target="_blank"><b>Il ladro di orchidee</b></a>. ENJOY!</div></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-54714661264326766662024-02-28T00:01:00.063+01:002024-02-28T00:01:00.136+01:00La zona d'interesse (2023)<div>Gli <b>Oscar </b>si avvicinano a grandi passi e so, anche quest'anno, che il mio intento di vedere tutti i film candidati naufragherà miseramente. La distribuzione sta comunque dando una mano per quelli più importanti, come <b>La zona d'interesse</b> (<i>The Zone of Interest</i>), diretto e co-sceneggiato nel 2023 dal regista <b>Jonathan Glazer</b> a partire dal romanzo omonimo di <b>Martin Amis</b> e candidato a cinque premi Oscar: Miglior film, Miglior regista, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior film internazionale, Miglior sonoro.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3tWZXXNVoqkoc9qhmLBX5K62c2aDXbW-r3ZdQUOF143RbQ1DwQJ1Au1cx0s1_HkPfdoq8itg_mTOE28MCbHxoHPhhzNbx8mV6VCDuuntJ3sNn39N1imhHwF7Nf4QnGiSpVk8Nm8AmbhuzIFGzNmTOb8PsYKd1Xz7rh8Sbs0WyuPD08C4LSub9xqloALY/s2250/tzoi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2250" data-original-width="1500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3tWZXXNVoqkoc9qhmLBX5K62c2aDXbW-r3ZdQUOF143RbQ1DwQJ1Au1cx0s1_HkPfdoq8itg_mTOE28MCbHxoHPhhzNbx8mV6VCDuuntJ3sNn39N1imhHwF7Nf4QnGiSpVk8Nm8AmbhuzIFGzNmTOb8PsYKd1Xz7rh8Sbs0WyuPD08C4LSub9xqloALY/w266-h400/tzoi.jpg" width="266" /></a></div><br /><div>Trama: <i>vita quotidiana di Rudolf Höss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, che vive assieme alla sua famiglia in un'idilliaca casetta a un passo dall'orrore...</i></div><div><i><br /></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilUh52zKNynUooZSOrfmyvBPUCrwsYFVQwciEPg00zfrNwX9YALZJ5AYRn4AgewEi3RDbBuCiEz7SgisDz-W3fUDI8WE7AqWNpgIkLmcBch_TnpUpJZV5YVfDu9LFTQoEbHGZzELumnvK4sdFAcsrRPtQFmbllZQqw6ODOnZOyHLYHKhFxqrwer4S9Jos/s1920/TheZoneOfInterest-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilUh52zKNynUooZSOrfmyvBPUCrwsYFVQwciEPg00zfrNwX9YALZJ5AYRn4AgewEi3RDbBuCiEz7SgisDz-W3fUDI8WE7AqWNpgIkLmcBch_TnpUpJZV5YVfDu9LFTQoEbHGZzELumnvK4sdFAcsrRPtQFmbllZQqw6ODOnZOyHLYHKhFxqrwer4S9Jos/w400-h225/TheZoneOfInterest-1.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Siccome cerco (a ragione o a torto) di sapere il meno possibile sui film, prima di guardarli, non avevo idea di cosa aspettarmi da <b>La zona d'interesse</b>, tranne che avesse a che fare col nazismo e con una pericolosa vicinanza ad Auschwitz. Ciò ha contribuito ad aumentare il disagio di fronte alla cronaca della quotidianità dell'allegra famiglia Höss, novelli Von Trapp ibridati con le peggiori caratteristiche WASP, che vivono (in)felici in un paradiso borghese a pochi metri da un luogo dove si consuma uno dei più grandi crimini della storia dell'umanità. Ho messo "in" davanti a "felici" perché il comandante Rudolf Höss e la moglie, Hedwig, sperimentano tutti i banali problemi di un lavoratore indefesso e una casalinga devota. Rudolf è "il migliore in quello che fa", la versione nazi dell'impiegato del mese, e si impegna quotidianamente per inventare nuovi ed efficienti metodi di sterminio ad Auschwitz, ciò nonostante i suoi superiori temono non sia in grado di gestire il carico di lavoro e, come succede in qualsiasi multinazionale, il rischio è quello di venire trasferito o demansionato. Hedwig vive per la splendida casetta frutto del lavoro del marito e per i privilegi da esso derivanti, come abiti e gioielli provenienti dal "Kanada", vacanze italiane, scuole esclusive per i pargoli, giardini lussureggianti e chi più ne ha più ne metta, ma non crediate che la sua sia una vita più facile: tirare su alberi e viti in grado di coprire muri di cinta, filo spinato e il fumo che esce dai forni crematori è un lavoraccio, tanto quanto passare le giornate ignorando l'orrore o derubricandolo a uno sconveniente fastidio. Questo, in breve, è ciò che lo spettatore deve "subire" dall'inizio alla fine de <b>La zona d'interesse </b>e se la regia asseconda il desiderio dei protagonisti di non vedere, attraverso riprese di rigorosa e fredda geometria che relegano i dettagli indesiderabili a bordo schermo (tranne quando il punto di vista diventa quello della madre di Hedwig, che viene travolta da un orrore inaccettabile che la spinge a fuggire), il sonoro non concede un attimo di tregua né di pietà e violenta le orecchie con un costante brusio di urla, spari, sirene e pianti disperati, a malapena celati dal perenne rombo di un motore. </div><div><br /></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYdTUj6Nmb9kQyupHzXxbKFOvVq-_ym0ZX8TWN__JvwNqmz7HqltBjXq21o7L_Yj5-DHUtyR6wBLjZ5cGvVc_Ja7yqFgBvKYQDWN-dPSWC248XCYShwfkavgO4PvraY1LABm3qDTKuuc9l4_UEJQSAZunoy2YOmCvDKYZANcV8w96k3jDTuDfC9HnE9E0/s1600/tzoi2.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYdTUj6Nmb9kQyupHzXxbKFOvVq-_ym0ZX8TWN__JvwNqmz7HqltBjXq21o7L_Yj5-DHUtyR6wBLjZ5cGvVc_Ja7yqFgBvKYQDWN-dPSWC248XCYShwfkavgO4PvraY1LABm3qDTKuuc9l4_UEJQSAZunoy2YOmCvDKYZANcV8w96k3jDTuDfC9HnE9E0/w400-h225/tzoi2.webp" width="400" /></a></div><br />Col suo stile rigoroso, <b>Glazer </b>mette in scena un atteggiamento sociale attualissimo e quanto mai pericoloso. Non si tratta solo di vivere come se niente fosse davanti a tragedie umanitarie enormi, tappandosi il naso per non sentire e inorridendo solo quando le conseguenze indesiderate arrivano a sfiorarci più da vicino, incupendoci per un minuto o due, ma anche della stolida determinazione ad ignorare il bene. Realizzate utilizzando una telecamera termica per non ricorrere alla luce artificiale, le sequenze in cui una ragazza, mettendo a repentaglio la propria vita, esce di notte per lasciare viveri nei luoghi dove gli ebrei ridotti in schiavitù potranno trovarli, sono ulteriore emblema della cecità dei protagonisti e dell'orrore di una società dove i mostri vestono di un bianco abbacinante, baciati dalla luce del giorno, e dove i pochi eroi strisciano non visti, illuminati da un'invisibile luce interiore che la tecnica in questione amplifica ed evidenzia. La figura della domestica polacca, realmente esistita, è l'unica fonte di speranza in un film che non solo condanna il passato, ma mette in guardia anche le future generazioni. Separata dal presente da quotidiane pulizie e comode teche di vetro, la storia rischia di perdere mordente e ridursi ad innocue (per quanto tristi) immagini di un passato che si pensa, erroneamente, non potrà mai ripetersi; la luce che, dal fondo di un buio tunnel, colpisce Höss sul finale, preceduta da conati di vomito, potrebbe essere simboleggiare il corpo che si ribella a una mente capace di annullare la percezione di un orrore senza limiti, ma anche la paura di vedersi derubricato a nota a margine di una tragedia in cui vengono celebrati i vinti, oppure l'incubo di avere "lavorato" tanto per nulla, ché del grandioso progetto nazista non è rimasto altro che un asettico museo, un monumento al loro fallimento. Comunque la si veda, un film come <b>La zona d'interesse</b> (al di là dei suoi effettivi meriti artistici, e sono tanti, a partire dalla bravura dei due interpreti principali) è necessario per i <i>mala tempora</i> in cui ci troviamo. Non saremo sicuramente cattivi come Rudolf o Hedwig, almeno non tutti, ma l'orrore della morte e della guerra è a un passo dall'enorme casa con giardino in cui abbiamo la fortuna di abitare ed è sempre più facile girare la schiena e fare finta di non vedere, tra un apericena e un meme su <b>Facebook</b>.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrRZghDAL3EADoWwuy-4B9Z0pq1EwESHIaPGSmDsIq59h0sB_k-dVJZ3F2mBW0Y8_yCJjUBxaNO0xexU_dewpuJ32FtsQYkhx7EqS7Rag-LDHZng2PbXmcL72fz4cBYsvIaGOMkq4_40fdQUH4HPCUOomBOAVYnUNoLrZRzwfFfLC8_43knNTPKR0Q7XE/s1000/the-zone-of-interest-.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="689" data-original-width="1000" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrRZghDAL3EADoWwuy-4B9Z0pq1EwESHIaPGSmDsIq59h0sB_k-dVJZ3F2mBW0Y8_yCJjUBxaNO0xexU_dewpuJ32FtsQYkhx7EqS7Rag-LDHZng2PbXmcL72fz4cBYsvIaGOMkq4_40fdQUH4HPCUOomBOAVYnUNoLrZRzwfFfLC8_43knNTPKR0Q7XE/w400-h275/the-zone-of-interest-.webp" width="400" /></a></div><br />Del regista e co-sceneggiatore <b>Jonathan Glazer </b>ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2014/09/under-skin-2013.html" target="_blank">QUI </a></b>mentre <b>Sandra Hüller</b>, che interpreta <span style="white-space: normal;">Hedwig Höss, la trovate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/02/bollalmanacco-on-demand-anatomia-di-una.html" target="_blank">QUA</a></b>.</span><div><span style="white-space: normal;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijMES7xViFAqurXfRbI7__jhu2qwt86Jj8B4aX04XUc1Ac53pxZAImOXNIs4pJRHx-EtAEKwBwsGZN25GRchTpnjXlBD7sjsAa7DcGMMRyA5jW0QOYqxakZzObsFJ8MSoa9DSu7olMwskPX3i6Lsr5ZAlYhrLTnN8jeOtzMAHSjHDLn31WIfPTHJLKHlk/s498/the-zone-of-interest-.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="332" data-original-width="498" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijMES7xViFAqurXfRbI7__jhu2qwt86Jj8B4aX04XUc1Ac53pxZAImOXNIs4pJRHx-EtAEKwBwsGZN25GRchTpnjXlBD7sjsAa7DcGMMRyA5jW0QOYqxakZzObsFJ8MSoa9DSu7olMwskPX3i6Lsr5ZAlYhrLTnN8jeOtzMAHSjHDLn31WIfPTHJLKHlk/w400-h266/the-zone-of-interest-.gif" width="400" /></a></div><br /><span style="white-space: normal;"><br /></span></div><div><span style="white-space: normal;"><br /></span></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-4995506343322507652024-02-27T00:01:00.004+01:002024-02-27T00:01:00.130+01:00NAGA (2023)<p><b>Silvia </b>lo ha incensato come uno degli horror dell'anno, quindi mi sembrava giusto dare un'occhiata a <b>NAGA </b>(<i>ناقة</i>), disponibile su <b>Netflix</b>, diretto e co-sceneggiato dal regista <b>Meshal Al Jaser</b>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfWCbKX6mcpInpnBL07hEVv5__3u96jLHMnh8yFUiCU2Ar61Y2b1g8v-aWmLYjy9EzKICAONIa6R_pp5oDRUVRBNRnYGkfaNDz99Vpp7VgVkCmpnz-E08U9KMEaGBjQdNSKU-QUrhVmCG9JlUxZggOPumyzykGOMw-MsfzOabQJxtvXQC9GwG47TTji20/s4321/naga.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4321" data-original-width="2848" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfWCbKX6mcpInpnBL07hEVv5__3u96jLHMnh8yFUiCU2Ar61Y2b1g8v-aWmLYjy9EzKICAONIa6R_pp5oDRUVRBNRnYGkfaNDz99Vpp7VgVkCmpnz-E08U9KMEaGBjQdNSKU-QUrhVmCG9JlUxZggOPumyzykGOMw-MsfzOabQJxtvXQC9GwG47TTji20/w264-h400/naga.jpg" width="264" /></a></div><br />Trama: <i>Sarah, dopo essere andata a una festa in mezzo al deserto all'insaputa dei genitori, incappa in una serie di terribili disavventure che rischiano di farla arrivare tardi all'appuntamento col padre...</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieBVZdhOpcQnCLMs7DX95FYWjFYEgV_N6TgJeNIVbZkJ-sbHvGQr7mSMX_IMLFMchUCHmFwo0Di0AXLTPCOw-Moq-JlM9BMOItykaKS_FhZHvLmy4EN41-Cs03XaPJuu0V_epnleZc9F61WRUa9kMYKiroe49RsxEH7b5poiHb4WfZXVprzXVL6dudWHA/s448/naga2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="252" data-original-width="448" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieBVZdhOpcQnCLMs7DX95FYWjFYEgV_N6TgJeNIVbZkJ-sbHvGQr7mSMX_IMLFMchUCHmFwo0Di0AXLTPCOw-Moq-JlM9BMOItykaKS_FhZHvLmy4EN41-Cs03XaPJuu0V_epnleZc9F61WRUa9kMYKiroe49RsxEH7b5poiHb4WfZXVprzXVL6dudWHA/w400-h225/naga2.jpg" width="400" /></a></div><br />Una bella botta di adrenalina questo <b>NAGA</b>, nonché uno dei film più particolari che potete trovare nel catalogo <b>Netflix</b>. Non fatevi però trarre in inganno dalla fuorviante descrizione, che lo categorizza come un horror con un ben strano antagonista da sconfiggere, perché rischiereste di non apprezzarlo; <b>NAGA </b>non è un <i>survival horror </i>o un<i> (wo)man vs animal </i>ma provoca ugualmente ansia e un senso di disagio, in virtù della sua trama allucinata e al cardiopalma, interamente imperniata sulla corsa contro il tempo della protagonista. Sarah è una giovane ribelle, la cui personalità spiccata è enfatizzata dal fatto di essere nata in Arabia Saudita, per di più all'interno di una famiglia rigorosissima, dominata da un padre-padrone. La sua ribellione è tanto giusta quanto ben più pericolosa rispetto a quella delle sue coetanee occidentali, perché il pericolo non si nasconde solo in casa ma anche negli occhi di ogni uomo che incrocia la sua strada e che la vede come vittima o come creatura inferiore. Di conseguenza, la decisione di andare di nascosto assieme al fidanzato (o amico d'infanzia? Il rapporto è un po' ambiguo...) a una festa in mezzo al deserto si traduce in una serie di imprevisti uno più terrificante dell'altro, scanditi da un conto alla rovescia in sovrimpressione che si colora di rosso a mano a mano che l'ora dell'appuntamento col padre si avvicina. L'idea è simile a quella di un <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2017/09/bollalmanacco-on-demand-fuori-orario.html" target="_blank">Fuori orario </a></b>virato al femminile ma senza sesso: Sarah esce dalla sua <i>(un)comfort zone</i> e viene punita da incontri con personaggi allucinanti o amici stronzi, passando per poliziotti particolarmente incazzati fino ad arrivare a mostruosi cammelli che sembrano usciti dritti dall'inferno, e ad ogni incontro sia il suo fisico che la sua sanità mentale vanno comprensibilmente in pezzi. Ciò che, però, rende diverso <b>NAGA </b>da film con trame simili, è la natura assolutamente cazzuta della protagonista, una ragazza stupenda che detesta il mondo, odia essere trattata a pesci in faccia e, soprattutto, non se la fa menare da anima viva, nemmeno quando la situazione la vorrebbe rannicchiata e piangente in un angolo, rassegnata alla sconfitta. Potere della strizza di papino, certamente, ma soprattutto potere della consapevolezza di vivere in una società dominata da stronzi paraculi tutelati da leggi e religioni ingiuste, e non avete idea di quanto sia liberatorio il fotogramma finale, che vede Sarah sfogare tutta la sua rabbia con uno sberlone degno di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/bud%20spencer" target="_blank">Bud Spencer</a></b>.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1a7TbV3q6Kdy7wQ9GwpSPkzxhPgSZ6S-Z0ZhuxtGc7cnUBfOf09CEjXy4zS6iQwqvdNTisHv62DKOtNpIhQnldRRLbj1e6-BKQcSM5rwKV-FZxKLFrFjLLOvPQJomtwe6NbyhtDEK3TMhorGHl5Cu_40k9VRaG3zlf5hLQQ-G0zs7IcB2VoSd6n7kBrY/s289/camel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="174" data-original-width="289" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1a7TbV3q6Kdy7wQ9GwpSPkzxhPgSZ6S-Z0ZhuxtGc7cnUBfOf09CEjXy4zS6iQwqvdNTisHv62DKOtNpIhQnldRRLbj1e6-BKQcSM5rwKV-FZxKLFrFjLLOvPQJomtwe6NbyhtDEK3TMhorGHl5Cu_40k9VRaG3zlf5hLQQ-G0zs7IcB2VoSd6n7kBrY/w400-h241/camel.jpg" width="400" /></a></div><br />La regia e il montaggio rispecchiano non solo la forsennata corsa contro il tempo di Sarah, ma anche la sua natura indomita. La macchina da presa di <b>Meshal Al Jaser </b>non sta mai ferma, segue ed asseconda la protagonista (l'esordiente e bravissima <b>Adwa Bader</b>, che dovrebbe fungere da modello per ogni donna vessata sul pianeta e dà fior di punti sia a <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/sheryl%20lee" target="_blank">Sheryl Lee </a></b>che ad <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/amanda%20seyfried" target="_blank">Amanda Seyfried</a></b> in quanto ad urla incazzate) in ogni movimento e trasforma gli ambienti più banali e raccolti in dimensioni distorte dove non è assicurata la possibilità di uscirne vivi; la prospettiva delle riprese restituisce un punto di vista influenzato non solo dalla droga che prende Sarah all'inizio delle sue disavventure, ma soprattutto una realtà filtrata da un costante senso di disgusto o ansia, come se ogni evento del film fosse un incubo dove il senso del tempo e dello spazio non esiste più. Nonostante questo, non c'è una sola sequenza del film che non sia assolutamente comprensibile, almeno a livello di percezione visiva, anche nelle abbondanti riprese notturne, inoltre la frenesia di <b>NAGA </b>viene ulteriormente alimentata da un montaggio sincopatissimo e dalla scelta di spezzare la <i><b>consecutio </b>temporum </i>con flashback che lasciano in sospeso le situazioni più spinose. L'unico difetto di NAGA è che mette troppa carne al fuoco a livello di trama, non tanto per quanto riguarda l'ossatura della stessa, quanto piuttosto per un paio di "deviazioni" che non si amalgamano bene alla storia principale e sollevano dubbi (a mio parere) ininfluenti, ai quali ho trovato difficile dare una motivazione. Limite mio, ovvio, che non vi deve fermare dal dare una chance a questo film particolarissimo, per una serata ad alto tasso di adrenalina! <p></p><p><b>Meshal Al Jaser</b> è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Arabo-saudita, è al suo primo lungometraggio. Ha 28 anni.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbTHvaa0okFyNR53BdqlHpftF0xrFuoeXCcKMe9SB3Niaz_X67FDcG9VIBwD7nRRLZWov1b8YlywWiii457HmjKyWagNZtB9P5uN8sLZZKL1Xe_WnpjzTg1E4L3gB7kgfMYrFVBDb_o41P-QG61I9bX58U_ZsZtaRJcshluTI_g2aP7nGxyYls3KGiNo0/s245/regista.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="206" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbTHvaa0okFyNR53BdqlHpftF0xrFuoeXCcKMe9SB3Niaz_X67FDcG9VIBwD7nRRLZWov1b8YlywWiii457HmjKyWagNZtB9P5uN8sLZZKL1Xe_WnpjzTg1E4L3gB7kgfMYrFVBDb_o41P-QG61I9bX58U_ZsZtaRJcshluTI_g2aP7nGxyYls3KGiNo0/w168-h200/regista.jpg" width="168" /></a></div><br /><p><br /></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-45660445676752755432024-02-23T00:01:00.002+01:002024-02-23T00:01:00.239+01:00Past Lives (2023)<p>E' uscito la settimana scorsa un altro dei pluricandidati per l'imminente notte degli <b>Oscar, Past Lives</b>, diretto e sceneggiato nel 2023 dalla regista <b>Celine Song</b> e candidato a due statuette: <b>Miglior Film e Miglior Regia</b>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOy3wi59RtL810WSyNZx2q3PLfCJUaTCv3Wcxm5P6cqTW6AE_SBCrQQAIt4dIxTMAihugxtjuU3BsiGQusAjQH5iFyhXCPp_l6d0vJRP5PhyK3jXf9pDFUZ-lTdnfYa0H8MBR_379fIph2lmEZH-ikSSC2gFRYuqXIpJpBIugdyUsasPh8u2zbHRDUdFY/s1440/plives.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="972" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOy3wi59RtL810WSyNZx2q3PLfCJUaTCv3Wcxm5P6cqTW6AE_SBCrQQAIt4dIxTMAihugxtjuU3BsiGQusAjQH5iFyhXCPp_l6d0vJRP5PhyK3jXf9pDFUZ-lTdnfYa0H8MBR_379fIph2lmEZH-ikSSC2gFRYuqXIpJpBIugdyUsasPh8u2zbHRDUdFY/w270-h400/plives.jpg" width="270" /></a></div><br />Trama: <i>Na Young e Hae Sung sono due ragazzini coreani che si frequentano e si piacciono. Il giovanissimo sentimento viene stroncato dalla partenza di Na Young, che si trasferisce coi genitori e la sorella in Canada. Passano dodici anni, Na Young è ormai diventata Nora Moon e, un giorno, trova su Facebook un messaggio di Hae Sung, che vorrebbe parlare di nuovo con lei...</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGrvugiJNPFcq7-biVSfNkGA32pbhpmWLnpoaTvKXXj4BKeZplG1i-PmbfCil8NNR332IPbUPQ0JshghFodFC3GWRg7Jx9cqktZ8L0aMVztUepRxOojpz8Xya0LehcRNmkUeyIImfX13nMKya0o8do4iW5dutjF1DbgHqjZm0OBxaZrBlX9ALWfs5c-z0/s2560/Past%20Lives%20-%20Still%201.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="2560" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGrvugiJNPFcq7-biVSfNkGA32pbhpmWLnpoaTvKXXj4BKeZplG1i-PmbfCil8NNR332IPbUPQ0JshghFodFC3GWRg7Jx9cqktZ8L0aMVztUepRxOojpz8Xya0LehcRNmkUeyIImfX13nMKya0o8do4iW5dutjF1DbgHqjZm0OBxaZrBlX9ALWfs5c-z0/w400-h225/Past%20Lives%20-%20Still%201.webp" width="400" /></a></div><br />Lo sapete, io sono refrattaria alle storie d'amore. Forse però non sapete che, se amore dev'essere, allora deve andare come dico io, perché all'età di 43 anni io, gli amori di finzione, li gestisco come delle <i>ship</i>: a me piace il personaggio X quindi mi incazzo come un'ape se il/la protagonist* finisce insieme a Y. Non c'è verso che i miei desideri irrealizzati non mi infondano nervoso, nemmeno quando, razionalmente, capisco tutti i motivi per cui non è andata come speravo, ché già ci sono tante delusioni nella vita, quindi perché anche nei film/libri/fumetti deve finire male? (cioè, un attimo. Preferisco che piuttosto il personaggio non realizzi il suo amore perché l'altro muore, pensate fin dove arriva la mia psicosi) Ecco, Past Lives mi ha lasciato questo tipo di nervoso. Ma è un film talmente bello che non ho potuto arrabbiarmi, giusto piangere sul finale perché, all'età di 43 anni, sono una bambina che detesta i sentimenti adulti, anche se li comprendo bene. <b>Past Lives</b>, basato in parte su un'esperienza autobiografica di <b>Celine Song</b>, racconta il rapporto decennale tra Nora Moon (nata Na Young) e Hae Sung. Da bambini, i due sono migliori amici, competono per i voti, si cercano e si piacciono, c'è del potenziale perché possano fidanzarsi alla maniera tenera dei ragazzini. Invece, i genitori di Nora decidono di emigrare in Canada e, per dodici anni, i due non si vedono né si sentono. Ci pensa internet a riunirli, quando Nora scopre che Hae Sung la sta cercando, ma è una riunione a distanza, fatta di sentimenti soffocati da un'inevitabile differenza linguistica, sociale, lavorativa, e nessuno dei due sembra in grado di fare un salto nel buio e abbandonare la propria nuova vita. Da questi presupposti, seguiti da un'altra fase dell'esistenza di Nora e Hae Sung, Celine Song costruisce una riflessione sul concetto coreano di in-yun. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqGUvQpt_c7RzMZ7iZwlbeWaWTiTZt-heVFUMygk2xzTp4vAzT8Fl7xOHKPg4rxSonV-w8CUsoq242_ny872cdSWJsuHShlDLlH0k2Kkv2KJeUagacsLVYOi0hHCXhL0VaoFiCX2tMu-WciPUF-yDhzH32OtEo7VGjZoNnp5s_LD06LQfl19nPB74aWeE/s1200/Past-Lives-4-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqGUvQpt_c7RzMZ7iZwlbeWaWTiTZt-heVFUMygk2xzTp4vAzT8Fl7xOHKPg4rxSonV-w8CUsoq242_ny872cdSWJsuHShlDLlH0k2Kkv2KJeUagacsLVYOi0hHCXhL0VaoFiCX2tMu-WciPUF-yDhzH32OtEo7VGjZoNnp5s_LD06LQfl19nPB74aWeE/w400-h200/Past-Lives-4-1.jpg" width="400" /></a></div><br />In-yun è qualcosa che travalica le epoche e che destina due persone a stare insieme o comunque ad incontrarsi, ed è tanto più intenso quanto più, nelle vite passate, il legame tra questi due individui era profondo. E' un concetto interessante e quasi "fatalista", se mi passate il termine, che potrebbe predisporre ad attendere un momento più propizio in un'altra esistenza, oppure a "bloccare" le persone in questa: Hae Sung è rimasto ancorato al passato, all'immagine di una Nora piagnucolona e sognatrice, bisognosa del suo sostegno, mentre la ragazza ha dovuto affrontare la solitudine in un paese straniero, ha tirato su una bella corazza, si è letteralmente dimenticata di lui. Quando i due si ritrovano su Internet, anche Nora si accorge che lo in-yun li lega ma, come Hae Sung, non ha il coraggio di rinunciare ai suoi sogni per seguire l'amore, né la pazienza di aspettare di, eventualmente, rimanere delusa. I sentimenti raccontati da<b> Celine Song</b> sono trattenuti e ragionati, la regista dà loro il tempo di respirare e di venire messi alla prova dal tempo e dall'intrecciarsi di destini, in una rappresentazione della vita tanto malinconica quanto "spietata" per chi spera che le cose non possano mai cambiare. Se avete visto il film, dal mio incipit capirete quanto ho odiato il personaggio di Arthur, il marito di Nora, che il mio cervello ha etichettato fin dalla prima scena come "terzo incomodo rompipalle". In realtà, poveraccio, l'occidentale Arthur è anche troppo consapevole di come il concetto di in-yun possa inghiottire in un boccone quello di <i>sliding doors</i>, e di come sia stata solo questione di fortuna diventare il marito di Nora. Una fortuna cementata, nel tempo, da amore, vita in comune e mille altri fattori, ma passabile di venire sgretolata nel momento stesso in cui la "vera" anima gemella, quella eletta fin dall'infanzia, dovesse ripresentarsi. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE_vHxKY4M11bhWOftiiGqJKGMJ96lj2cgSMrLMESAfGF4lmDhZTmPLSn7_AHcOncP-U8zAD6clxamOroRhx85RwOwb8_d_m47C5T3TyA7K56W0BIvx19_CkfAqxW4NMnL5InctsACXE4HrgX96urq-JNGkeRnWuM7AHXC1wsLEpF1M_-XwOba1NiUIzk/s1024/Past-Lives-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="549" data-original-width="1024" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE_vHxKY4M11bhWOftiiGqJKGMJ96lj2cgSMrLMESAfGF4lmDhZTmPLSn7_AHcOncP-U8zAD6clxamOroRhx85RwOwb8_d_m47C5T3TyA7K56W0BIvx19_CkfAqxW4NMnL5InctsACXE4HrgX96urq-JNGkeRnWuM7AHXC1wsLEpF1M_-XwOba1NiUIzk/w400-h215/Past-Lives-.jpg" width="400" /></a></div><br />Questo triangolo amoroso viene gestito da <b>Celine Song</b> con una delicatezza incredibile e con un esito non scontato, sottilmente intrecciato ad una regia funzionalissima alla sceneggiatura. <b>Past Lives</b> non è un film granché dialogato (nonostante, soprattutto sul finale, il gap tra coreano e inglese diventi una delle cose più importanti del film), perché ci pensano le immagini a veicolare più concetti di mille parole. La sequenza iniziale, col "gioco" delle voci fuori campo che cercano di capire quale sia il legame che intercorre tra Nora, Arthur e Hae Sung, le due stradine che si dividono per poi scorrere parallele durante l'addio infantile e silenzioso dei protagonisti, l'insistenza sugli sguardi, sui gesti non portati a termine, quel tesissimo prefinale in cui Nora e Hae Sung sembrano separati da una calamita che cerca di attirarli l'uno all'altra, il ritorno al passato di Hae Sung mentre Nora si avvia verso il futuro, sono tutti esempi di una raffinatezza rara per un'esordiente. E gli attori hanno un'alchimia talmente forte che, anche se<b> Past Lives</b> non è né mucciniano né teatrale a livello di espansività, sembra davvero che <b>Greta Lee </b>e <b>Teo Yoo</b> abbiano un passato comune di attrazione reciproca, con tutto quello che ne consegue. <b>John Magaro</b>, infine, è talmente dimesso da fare tenerezza e i dialoghi stentati tra Arthur e Hae Sung colpiscono molto più di quelli tra marito e moglie, così come il linguaggio corporeo e gli sguardi di un uomo che aspetta, con rassegnazione, la bastonata peggiore della sua vita. Insomma, a me le storie d'amore non piacciono ma mi è piaciuto <b>Past Lives</b>. Non è il film dell'anno e lo avrei candidato "solo" per la sceneggiatura, però è una bellissima sorpresa, da recuperare assolutamente. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDka-9elToOS8zp70VDfwUx7YxFXwOfSbo2a-HC02G0ONMpRByu2r3_HXAYtzV0ImNewXlexZ413Uv9tLX98PNp2b1QIWJn-Yut8-hbqsUmO8XmPBB3TNGBYz4kFjAeC5JLhfIbrQUTtR22KCdZAnGp1dfHRAsT4ulGcr558qYN8IjC9kX0w8vlO32lek/s2560/Past-Lives-5-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="2560" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDka-9elToOS8zp70VDfwUx7YxFXwOfSbo2a-HC02G0ONMpRByu2r3_HXAYtzV0ImNewXlexZ413Uv9tLX98PNp2b1QIWJn-Yut8-hbqsUmO8XmPBB3TNGBYz4kFjAeC5JLhfIbrQUTtR22KCdZAnGp1dfHRAsT4ulGcr558qYN8IjC9kX0w8vlO32lek/w400-h200/Past-Lives-5-.jpg" width="400" /></a></div><br />Di <b>John Magaro,</b> che interpreta Arthur, ho già parlato <b>QUI.</b><p></p><p><b>Celine Song</b> è la regista e sceneggiatrice della pellicola, al suo primo lungometraggio. Sud-coreana, anche produttrice, ha 36 anni.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdHwqRSSuRGd0Ehz55o249nuQh5ieWoLgqHJ_rQ23VeWUwJyyD4gaJg4kTci-OhmN4zzViTdmsuK7M_SegLWeMYV6uvkz3agE89dMOpoEYE4QIR4fcXts3tCJ_rNRNiZMaswOoZAkh9Tc5fT03dZBPcV0k4oySMV06sQdgrpt-rA0pIgIZYbh-3qcOPyg/s2550/song.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2550" data-original-width="1700" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdHwqRSSuRGd0Ehz55o249nuQh5ieWoLgqHJ_rQ23VeWUwJyyD4gaJg4kTci-OhmN4zzViTdmsuK7M_SegLWeMYV6uvkz3agE89dMOpoEYE4QIR4fcXts3tCJ_rNRNiZMaswOoZAkh9Tc5fT03dZBPcV0k4oySMV06sQdgrpt-rA0pIgIZYbh-3qcOPyg/w133-h200/song.webp" width="133" /></a></div><br />Se il film vi fosse piaciuto recuperate la "<b>Before Trilogy</b>" di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/richard%20linklater" target="_blank">Richard Linklater </a></b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/06/decision-to-leave-2023.html" target="_blank">Decision to Leave</a></b>. ENJOY!<p></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-91311884430700685462024-02-21T00:01:00.005+01:002024-02-21T00:01:00.130+01:00I tre moschettieri - Milady (2023)<p>Una pausa dalla <i>Road to the Oscars </i>ci vuole e un film come<b> I tre moschettieri - Milady</b> (<i>Les Trois Mousquetaires: Milady</i>), diretto nel 2023 dal regista <b>Martin Bourboulon</b>, è l'ideale!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEircvZ12PiAn2N5Z2PoVSjVvzBK1t0_JGNykFXfF_82f8J8nA5KPVgZHDiEhXawXVVkcJCO3GsHBRB0GCZs_pqL0oaM-mdDu4JiSMVGmlIf3794yARiAmzlqbXPBD2LmeplG2zNweD8CTNqDMH-NpGqxTu47Sy35V-aldBrPE0eAdWUMoQyfBhmWflYNbM/s818/L-affiche-des-Trois-Mousquetaires-Milady-.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="818" data-original-width="600" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEircvZ12PiAn2N5Z2PoVSjVvzBK1t0_JGNykFXfF_82f8J8nA5KPVgZHDiEhXawXVVkcJCO3GsHBRB0GCZs_pqL0oaM-mdDu4JiSMVGmlIf3794yARiAmzlqbXPBD2LmeplG2zNweD8CTNqDMH-NpGqxTu47Sy35V-aldBrPE0eAdWUMoQyfBhmWflYNbM/w294-h400/L-affiche-des-Trois-Mousquetaires-Milady-.jpg" width="294" /></a></div><br />Trama:<i> dopo l'agguato subito davanti a casa, D'Artagnan si mette alla ricerca di Constance, in mano a rapitori sconosciuti. L'incontro con una rediviva Milady e l'esacerbarsi delle tensioni tra cattolici e protestanti complicano ancora di più le cose, per tutti i Moschettieri...</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxs3g0ZZBZz87kTCKwUmWhttbdvgJlEXhiBecC86yUV__LUujabhWe0zsKxC1xy2umUqMOHe82TbrBDBZmeItquXnkGtOYUjffHHhDRo1k8qjJVRT-k9ye_tNXC-MLyeDYmzCRA18uw9HlTDrL9Rz1aVVb5jbLOu5EWS9j7MLDjXIaYr6M2CYkEhr-OFM/s1656/eva.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1060" data-original-width="1656" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxs3g0ZZBZz87kTCKwUmWhttbdvgJlEXhiBecC86yUV__LUujabhWe0zsKxC1xy2umUqMOHe82TbrBDBZmeItquXnkGtOYUjffHHhDRo1k8qjJVRT-k9ye_tNXC-MLyeDYmzCRA18uw9HlTDrL9Rz1aVVb5jbLOu5EWS9j7MLDjXIaYr6M2CYkEhr-OFM/w400-h256/eva.webp" width="400" /></a></div><br />L'anno scorso ero rimasta con un palmo di naso davanti alla conclusione de <b>I tre moschettieri - D'Artagnan</b>, disperata all'idea di dover aspettare mesi per poter vedere la fine della saga. Quest'anno sono rimasta ancora più di tolla, perché (confermando la natura "maledetta" del popolo francese in generale) non solo <b>I tre moschettieri - Milady</b> ha un finale apertissimo, ma non c'è nessuna notizia di un terzo capitolo, anzi, pare che i realizzatori vogliano dedicarsi a riadattare <b>Il conte di Montecristo</b>. Ciò mi fa abbastanza girare le scatole, perché, se <b>D'Artagnan </b>era stata una bella sorpresa, con tutti gli ovvi limiti del caso, <b>Milady </b>sa molto di lavoro frettoloso, realizzato per dare un minimo di chiusa a una saga pur lasciando tantissimi spunti in sospeso e, soprattutto, con poca attenzione alla psicologia dei personaggi. In particolare, la Milady del titolo viene gestita in maniera pessima, a parer mio. Intrigante spia con un debole per il guascone D'Artagnan nelle prime sequenze del film, elegantissima amica-nemica dal fascino pericoloso, col proseguire della storia la donna assume sfumature sempre più cupe, legate principalmente al triste passato condiviso con Athos (non spiegato proprio benissimo né nel primo film né in questo, tanto che a un certo punto non si capisce più bene perché Milady detesti il moschettiere visto che lui pare devastato dal dolore e dall'aMMore, salvo poi dimenticarsene nell'ultimo atto); verso il finale, la sceneggiatura parrebbe tratteggiarla come un'antieroina femminista, in giusta lotta contro un mondo di uomini che l'hanno privata della libertà e della dignità senza mai neppure provare a capirla, ma il grado di menefreghismo col quale affronta l'unico, vero colpo di scena del film sconfessa interamente quest'interpretazione, relegandola al ruolo di pazza furiosa il cui unico scopo è vedere morto D'Artagnan. Va bene tutto, ma la pagina di <b>Wikipedia </b>dedicata al personaggio letterario è più comprensibile e meno superficiale, giuro. L'altra mossa poco accorta, per non dire cretina, è stata introdurre il personaggio del moschettiere di colore, Hannibal, in guisa di potentissimo deus ex machina con la personalità di un Gary Stu qualsiasi, solo perché su di lui verrà basata, a quanto pare, un'intera serie. Forse, solo forse, era meglio dare più spazio a Porthos e Aramis o a Richelieu visto che i primi due vengono usati come <i>comic relief</i> e il secondo, pur avendo più <i>screentime </i>rispetto al capitolo precedente, continua ad avere il carisma di un tizio lasciato a frollare su una croce e dimenticato lì (altro momento abbastanza <i>cringe </i>del film. Vedere per credere)?<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGHpIH_HrEXGyw996i4jnOE8Oif7kqupWOrMbzmTITHzwgEJWghdcZ4JGGv9zQMidE3-Cz6RMjAIj3x73HGYJomr7pbZYdCXVR3nYlejfHF6TBRzu8XhX5tPSZyCE6vPsBUzREvW2og1ZK4j45mcQ5hLtDVBWBOXqeY81sUIIb0fpFZmCeIbMHRjlvBa0/s860/cassel.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="860" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGHpIH_HrEXGyw996i4jnOE8Oif7kqupWOrMbzmTITHzwgEJWghdcZ4JGGv9zQMidE3-Cz6RMjAIj3x73HGYJomr7pbZYdCXVR3nYlejfHF6TBRzu8XhX5tPSZyCE6vPsBUzREvW2og1ZK4j45mcQ5hLtDVBWBOXqeY81sUIIb0fpFZmCeIbMHRjlvBa0/w400-h224/cassel.jpg" width="400" /></a></div><br />Se non altro, e per fortuna, i moschettieri mantengono inalterate le personalità del primo film e sono sempre un bel vedere, soprattutto Athos ed Aramis, cosa che riconferma la natura prettamente "per pubblico femminile" di un film dove i begli attori si sprecano, senza nulla togliere ad una <b>Eva Green</b> talmente sensuale e strizzata all'interno di bustini pornografici che la mia eterosessualità ha rischiato di vacillare più volte (peccato per le parrucchette inguardabili e quei travestimenti imbarazzanti. No.). Però, signori miei, saremo anche donne ma ESIGIAMO scontri all'arma bianca fatti come si deve, per la miseria! <b>Bourboulon</b>, invece, stavolta ha deciso di realizzare in fretta e furia anche quelli, forse perché i due film sono stati girati uno dopo l'altro e il regista era stanco, tanto che durante i duelli e le battaglie non si capisce una mazza; la macchina da presa sembra sempre un po' in ritardo rispetto ai movimenti degli attori, incapace di seguirli, e il montaggio aiuta ben poco. Un po' meglio le riprese in campo lungo, con un paio di paesaggi ed ambienti mozzafiato, peccato per la fotografia di <b>Nicolas Bolduc</b>, brutta, fosca e grigiastra come quella del film precedente. Se dovessero girare un terzo capitolo spero vivamente che costui non sia della partita, perché a un certo punto mi bruciavano gli occhi. E nonostante quello che ho scritto, incrocio le dita perché un terzo capitolo ci sia (ovviamente con lo stesso cast altrimenti viene meno l'interesse principale, ehm, ehm...) e affinché una pausa sia ciò che serve a sceneggiatori e realizzatori per aggiustare un po' il tiro ed essere meno frettolosi a livello di sceneggiatura. La saga ha parecchie potenzialità, basterebbe avere la capacità di sfruttarle al meglio! <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhULU18jmtHyxz5oJj9JaTTAzXSm1KoIq0nnr4L-N2g9N4Adf0jkx1TIef3wrrBmdE1741PlfZbArPug1eNynlVTQAq9An0SnFgSjARKIvRHGxAklehAX9GktB2fE3DNMuH6p97P6cUHsK9N5kB3gIJsfIdsPgx3mVFqzRaVfahCb9NktIg2Mey1eDnSg/s1920/milady_still_08.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhULU18jmtHyxz5oJj9JaTTAzXSm1KoIq0nnr4L-N2g9N4Adf0jkx1TIef3wrrBmdE1741PlfZbArPug1eNynlVTQAq9An0SnFgSjARKIvRHGxAklehAX9GktB2fE3DNMuH6p97P6cUHsK9N5kB3gIJsfIdsPgx3mVFqzRaVfahCb9NktIg2Mey1eDnSg/w400-h225/milady_still_08.jpg" width="400" /></a></div><br />Del regista <b>Martin Bourboulon </b>ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/04/i-tre-moschettieri-dartagnan-2023.html" target="_blank">QUI</a>. </b><b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/04/i-tre-moschettieri-dartagnan-2023.html" target="_blank">François Civil</a></b> (D'Artagnan), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/vincent%20cassel" target="_blank">Vincent Cassel</a></b> (Athos), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/eva%20green" target="_blank">Eva Green</a> </b>(Milady), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/louis%20garrel" target="_blank">Louis Garrel</a></b> (Luigi XIII) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/vicky%20krieps" target="_blank">Vicky Krieps</a></b> (Anna d'Austria) li trovate invece ai rispettivi link.<p></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNnhNTzqjeQrBNrwCaFfwJgoWPq6_8qSlgeO-uOBW7CDgyg-ivXeoRn5B7HNJqaVVbTUfPaiZLmVGf3f4b1gJGDW3MczQLx0bwD-pSyC12Wahd1fEOTb-Qwy3flS1aW1ZA88D9vCVow08BkHRucqVQB6gDiXUStb6j62Fx9fvoENFSvxPGKEeP2TF30hI/s540/milady.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="540" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNnhNTzqjeQrBNrwCaFfwJgoWPq6_8qSlgeO-uOBW7CDgyg-ivXeoRn5B7HNJqaVVbTUfPaiZLmVGf3f4b1gJGDW3MczQLx0bwD-pSyC12Wahd1fEOTb-Qwy3flS1aW1ZA88D9vCVow08BkHRucqVQB6gDiXUStb6j62Fx9fvoENFSvxPGKEeP2TF30hI/w400-h223/milady.gif" width="400" /></a></b></div><b><br />Ralph Amoussou, </b>che interpreta Hannibal, aveva partecipato alla serie<b> Marianne </b>e al nostrano<b> Diaz </b>mentre <b>Camille Rutherford, </b>ovvero <b>Mathilde, </b>è la studentessa che intervista la protagonista in<b> <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2024/02/bollalmanacco-on-demand-anatomia-di-una.html" target="_blank">Anatomia di una caduta</a>. </b>Se <b>I tre moschettieri - Milady </b>vi fosse piaciuto recuperate il precedente<b> <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/04/i-tre-moschettieri-dartagnan-2023.html" target="_blank">I tre moschettieri - D'Artagnan </a></b>e aggiungete<b> </b><b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2012/05/bollalmanacco-on-demand-i-duellanti.html" target="_blank">I duellanti</a></b><b>, I tre moschettieri </b>di <b>Stephen Herek</b>, <b>La maschera di ferro </b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2013/12/i-tre-moschettieri-2011.html" target="_blank">I tre moschettieri</a> </b>di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/paul%20w.s.%20anderson" target="_blank">Paul W. S. Anderson</a>. ENJOY!</b><p></p><p></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-12781529784285206542024-02-20T00:01:00.059+01:002024-02-20T00:01:00.140+01:00Lord of Misrule (2023)<div>Il sesto suggerimento della challenge <a href="https://letterboxd.com/kynky/list/horrorx52-2024/" target="_blank"><b>HorrorX52 </b></a>su <b>Letterboxd </b>diceva di guardare un film consigliato online. La scelta è caduta così sul recente<b> Lord of Misrule</b>, diretto nel 2023 dal regista <b>William Brent Bell</b>, visto che la mia homepage <b>Facebook </b>era zeppa di post a tema.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFws6Ec0gsFuZXIhqWkyERwZw0yErzk40ZWeEiwZJ0Eo4ihRWjyV2RATxyvQaZsucA5whvyJ9FvQcDdUpqz2GI4wiNFhW-5ayfCz6pPmWUHq4KMr5TXaVnHasm2Y7LpfCcybcm7GRm85MoGa5cNacr9qDlqMZvYg6Cz07zB4HbuTNXzcSvS593jfWgRa8/s512/lom.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="346" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFws6Ec0gsFuZXIhqWkyERwZw0yErzk40ZWeEiwZJ0Eo4ihRWjyV2RATxyvQaZsucA5whvyJ9FvQcDdUpqz2GI4wiNFhW-5ayfCz6pPmWUHq4KMr5TXaVnHasm2Y7LpfCcybcm7GRm85MoGa5cNacr9qDlqMZvYg6Cz07zB4HbuTNXzcSvS593jfWgRa8/w270-h400/lom.jpg" width="270" /></a></div><br /><div>Trama: <i>il giorno della festa del raccolto, la figlia di Rebecca, ministro della chiesa locale, scompare misteriosamente. Le indagini della donna riveleranno il cupo passato della cittadina in cui si è trasferita da poco...</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPoIh8ttNyI8hG8Rom91kQSjqoXflKDmyl7xRmsG_yVJLq1xJyj4Cj4znrD0no_GH-ur2Dk18W0NhbeEgp7cBsjrMt0_Kam96yHYl5Y-t5L_XeHNwXH0S7ZQMrrT7n8hkPnExOb6XCOBL6AdZqmXNwGykYNCXJYxYmnHjhtX6618TeqwXGn4wesSHDzbo/s1400/lom2.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="963" data-original-width="1400" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPoIh8ttNyI8hG8Rom91kQSjqoXflKDmyl7xRmsG_yVJLq1xJyj4Cj4znrD0no_GH-ur2Dk18W0NhbeEgp7cBsjrMt0_Kam96yHYl5Y-t5L_XeHNwXH0S7ZQMrrT7n8hkPnExOb6XCOBL6AdZqmXNwGykYNCXJYxYmnHjhtX6618TeqwXGn4wesSHDzbo/w400-h275/lom2.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Potrei sbagliare ma, al momento, il 2024 horror mi è sembrato privo di uscite di spessore. Gennaio è passato praticamente senza horror, febbraio comincia all'insegna di questo <b>Lord of Misrule</b> che è un folk horror dalle grandi ambizioni e dalla resa fiacca. Non che da <b>William Brent Bell</b> mi aspettassi un nuovo <b>Midsommar</b>, ma fare male con antichi riti pagani e una cittadina con un piede nel cristianesimo e uno nella superstizione è maledettamente difficile. Infatti, <b>Lord of Misrule</b> non è orribile, è solo un'occasione mancata con problemi di ritmo. In un paesino inglese, la figlia del nuovo vicario viene eletta angelo del raccolto e, prima della fine della festa, scompare nei boschi. La madre, più di chiunque altro, si impegna a cercarla, anche perché nottetempo la bambina le compare all'interno di incubi sempre più inquietanti; in parallelo, il paesino viene scosso da strani eventi, mentre un passato accantonato (ma mai dimenticato, come dimostrano i simboli pagani disseminati in ogni dove) si sovrappone al presente in maniera sempre più insistente. <b>Lord of Misrule</b> inizia nella maniera migliore possibile. Ci sono bambini innocenti affascinati da simboli e rituali che invece non lo sono poi tanto, c'è una festa di paese dove il cosiddetto Lord of Misrule viene evocato per cacciare Gallowgog, un'entità pronta a distruggere il raccolto e la prosperità dei cittadini, c'è un'atmosfera generale di segreti e minacce neppure tanto sottili, nata dalla contrapposizione tra la religiosità della protagonista e la natura pagana di ciò che si nasconde dietro la scomparsa della figlia. Lo spettatore mediamente scafato, dopo 10 minuti ha già capito che gli amichevoli abitanti del paese lo sono solo di facciata, il problema è che <b>William Brent Bell</b> non è in grado di costruire la tensione né veicolare l'inquietudine derivante dall'"ignoranza" della protagonista e dalla presenza di occhi che tengono costantemente d'occhio le sue mosse. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioO3x5lHLqL6ZFj5kE3REhIjpvc-KFoIHwK_r6W0OLGQ0_7nC9-GAN92K-5BnfvsSJl5xQQoUNnDAOaVhMu2MbznKHsd0t-6z3MXWgWpsEpKCHbpBdYq40rzWQ3E7lSs-BUe_dj8ohDosQPqFgxoOnBBFm9hWvbMLk1jKsgbi_U2mpq5o3TJEx4USuc0k/s740/Lord-of-Misrule-3.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="311" data-original-width="740" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioO3x5lHLqL6ZFj5kE3REhIjpvc-KFoIHwK_r6W0OLGQ0_7nC9-GAN92K-5BnfvsSJl5xQQoUNnDAOaVhMu2MbznKHsd0t-6z3MXWgWpsEpKCHbpBdYq40rzWQ3E7lSs-BUe_dj8ohDosQPqFgxoOnBBFm9hWvbMLk1jKsgbi_U2mpq5o3TJEx4USuc0k/w400-h168/Lord-of-Misrule-3.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Il ritmo di <b>Lord of Misrule</b> si ammoscia nelle inconcludenti indagini di Rebecca, tra una sequenza onirica e un'infinita serie di salotti o cucine di campagna in cui la protagonista fa domande ai vari abitanti prima di tornare nei boschi, in un'affannosa ricerca che si concretizza in un finale ambiguo eppure, nonostante ciò, anch'esso ampiamente prevedibile. Parrebbe quasi che <b>Lord of Misrule </b>punti più su apparenze e suggestioni, come se il regista avesse voluto girare un <i>folk horror</i> e si fosse letto un bignami del genere, ma senza accompagnare una trama di sostanza ad immagini che, lasciate a sé stesse, diventano evanescenti quanto il fienile nero dove si svolge il finale del film. Probabilmente la fiacchezza di<b> Lord of Misrule</b> deriva anche da un casting poco azzeccato. <b>Tuppence Middleton</b> non è particolarmente carismatica, anzi, sembra spesso la povera Enoiósa quando chiedeva costantemente "Dov'è mia sorella? Dovè mia sorella?" e le dinamiche tra il personaggio di Rebecca e suo marito sono talmente forzate da privare il film anche di quel disagio derivante da un rapporto che si sgretola; la piccola <b>Evie Templeton</b> pare perennemente addormentata,<b> Matt Stokoe</b> sa di poco, <b>Ralph Ineson</b> ci mette tutto l'impegno del mondo a risultare inquietante ma la sceneggiatura lo fa perdere nell'ennesima serie di immagini disturbanti fini a sé stesse, quindi ci sono giusto un paio di spaventevoli vecchie a salvare la baracca, e un'altra mocciosa che chiama schiaffi fin dalla prima inquadratura. Non male il Gallowgog versione "spirito", così come le scenografie, i costumi e la musica, accompagnati da un'interessante divisione del film in quattro capitoli/simboli, ma è un po' poco per salvare<b> Lord of Misrule </b>dall'immediato oblio.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5Pjn4k8eET2G8TZM6kcL6k6wNYwNMBsLUCZ5Y-JH1AjnN18YrCDpGqequjjZQhnD6dIx8ovs_dPB02pH2jOAK6fE4a-tboyfppXQmyELqmfP2PyJaeR7ZuuFJMlPSFDQFrH73TzJ2kzwEDm3_jSIskc0E5d8b5VatwPQZWD4MGezJka-Qu9CC1UNqCyY/s1500/Lord-of-Misrule-Ralph-Ineson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1500" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5Pjn4k8eET2G8TZM6kcL6k6wNYwNMBsLUCZ5Y-JH1AjnN18YrCDpGqequjjZQhnD6dIx8ovs_dPB02pH2jOAK6fE4a-tboyfppXQmyELqmfP2PyJaeR7ZuuFJMlPSFDQFrH73TzJ2kzwEDm3_jSIskc0E5d8b5VatwPQZWD4MGezJka-Qu9CC1UNqCyY/w400-h266/Lord-of-Misrule-Ralph-Ineson.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Del regista <b>William Brent Bell</b> ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/william%20brent%20bell" target="_blank">QUI</a></b>. <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/tuppence%20middleton" target="_blank">Tuppence Middleton</a></b> (<span>Rebecca Holland) e </span><b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/ralph%20ineson" target="_blank">Ralph Ineson </a></b>(Jocelyn Abney) li trovate invece ai rispettivi link.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcQ0qQwNHQjRKvyvtfDfxrRbKBZybENO4NOMjJCh3xkW0d02aKZF_qiUdvmxbuf6aAmufopJmTvhOAMflgOzgLiCSz3G3-0xHUTAX8GbdwsN8B-U9kFDxtc1y4NbtsbACUF-dNhmUQudvX5V6Nf0kdWZnx0a1CSeB-9sT7Zgld-3JVDRK_QFMirypUDDw/s356/lomgif.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="356" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcQ0qQwNHQjRKvyvtfDfxrRbKBZybENO4NOMjJCh3xkW0d02aKZF_qiUdvmxbuf6aAmufopJmTvhOAMflgOzgLiCSz3G3-0xHUTAX8GbdwsN8B-U9kFDxtc1y4NbtsbACUF-dNhmUQudvX5V6Nf0kdWZnx0a1CSeB-9sT7Zgld-3JVDRK_QFMirypUDDw/w400-h225/lomgif.gif" width="400" /></a></div><br /><div>Se <b>Lord of Misrule</b> vi fosse piaciuto recuperate, ovviamente, <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2013/10/bollalmanacco-on-demand-wicker-man-1973.html" target="_blank">The Wicker Man</a> </b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2019/07/midsommar-il-villaggio-dei-dannati-2019.html" target="_blank">Midsommar</a></b>. ENJOY!</div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-29645818451440565812024-02-16T00:01:00.003+01:002024-02-16T00:01:00.139+01:00Il colore viola (2023) <p><span style="white-space: normal;">Altro giro di <b>Oscar</b>, altro regalo! Oggi tocca a <b>Il colore viola</b> (<i>The Color Purple</i>), diretto nel 2023 dal regista <b>Blitz Bazawule</b>, tratto dall'omonimo musical (a sua volta ispirato a <b>Il colore viola </b>di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/steven%20spielberg" target="_blank">Steven Spielberg </a></b>e al romanzo di <b>Alice Walker </b>) e candidato a un <b>Oscar per la migliore attrice non protagonista</b>.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSF0GieLItF3aJIgvko9mhSEE8D8PnfGIDCniQFPtErcYx6YyjVWu9m99MzQ8w9awZzQFvU94AWhySj74iU8iFtDceP2aHdy-P7xOTXqEXW_2S1V_xz30tsG-WoNJP-Y7j02pDcx6DtHG4tUuGhMAseDLdLMjYtDcAHuKcHZ_joCODV6x5kzwl-USXFp0/s4096/tcp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4096" data-original-width="2764" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSF0GieLItF3aJIgvko9mhSEE8D8PnfGIDCniQFPtErcYx6YyjVWu9m99MzQ8w9awZzQFvU94AWhySj74iU8iFtDceP2aHdy-P7xOTXqEXW_2S1V_xz30tsG-WoNJP-Y7j02pDcx6DtHG4tUuGhMAseDLdLMjYtDcAHuKcHZ_joCODV6x5kzwl-USXFp0/w270-h400/tcp.jpg" width="270" /></a></div><br />Trama: <i>A quattordici anni, Celia si è vista togliere dalle braccia i figli generati dalle violenze del padre. Finita in sposa al gretto Mister, Celia viene anche privata dell'affetto della sorella Nettie, di cui perde le tracce poco dopo il matrimonio. Un giorno, però, la donna incontra la cantante Shug, un flebile raggio di speranza in una vita all'insegna del dolore...</i><p></p><p><span style="white-space: normal;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="white-space: normal;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-IpQ4DoC6pFa7SlfCqIyTRDgvQIus4Dew_b_8IgDYUx4nGlKuETFYdaSVgjJuawRwQG53zMPPqhbfRlLEe5pTFRhneIyw9cDZzddZeHAGCFoRFNvv9eVspyWx3rmm3RanSCizMntZ9YRaTsZyu5nMfiDyL0Am5g_qav70-bt1aB4D8wQyIFVhZvcSI1E/s1500/the-color-purple-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1001" data-original-width="1500" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-IpQ4DoC6pFa7SlfCqIyTRDgvQIus4Dew_b_8IgDYUx4nGlKuETFYdaSVgjJuawRwQG53zMPPqhbfRlLEe5pTFRhneIyw9cDZzddZeHAGCFoRFNvv9eVspyWx3rmm3RanSCizMntZ9YRaTsZyu5nMfiDyL0Am5g_qav70-bt1aB4D8wQyIFVhZvcSI1E/w400-h268/the-color-purple-.jpg" width="400" /></a></b></span></div><span style="white-space: normal;"><b><br />Il colore viola</b>, nella versione diretta da <b>Steven Spielberg</b>, è uno di quei film che devo avere (intra)visto da bambina durante uno dei tanti passaggi televisivi senza ovviamente capire una mazza, o non si spiega perché ci sia rimasta letteralmente di tolla quando, all'inizio, si è cominciato a parlare di incesti e, in seguito, di amore per persone dello stesso sesso. Poco danno, appena finirà la<i> Award Season</i> ho intenzione di rivederlo ma, nel frattempo, è uscito il film tratto dal musical di Broadway che, come la maggior parte dei candidati di quest'anno, mi ha lasciata abbastanza freddina. Il film racconta la triste vita di Celie, vittima di abusi sessuali da parte del padre fin da ragazzina, la sua disperazione nel vedersi togliere i due figli nati da queste violenze, il suo rapporto con l'amata sorella Nettie, il matrimonio infelice con l'orribile Mister, la scomparsa di Nettie e l'arrivo di Shug, ex amante di Mister e cantante dall'animo libero e disnibito; attorno a Celie, si sviluppano altre storie di donne di colore che affrontano, ognuna a modo loro, la subordinazione femminile, il razzismo e persino la vita in un Paese in guerra. Converrete con me che ce n'è abbastanza per far piangere come vitelli e per scatenare un'indignazione senza limiti, anche perché ogni singolo uomo del film meriterebbe di venire appeso per le palle come lo <i>strange fruit</i> di <b>Billie Holiday</b>; purtroppo,<b> Il colore viola</b> è, credo, l'unico musical che non è riuscito a veicolare in me alcuna emozione, anche perché i numeri musicali che mi sono piaciuti (o che ricordo ancora) sono giusto quelli più allegri, che poco hanno a che fare con la storia raccontata, come <i>Push Da Button</i> o, al limite, <i>Hell No!. </i>Mi è sembrato, piuttosto, che le canzoni spezzassero la naturale drammaticità di un film che, visti gli argomenti trattati, avrebbe dovuto abbracciare in toto il dramma dei personaggi e approfondire maggiormente le questioni razziali (la malvagia moglie del sindaco è un mero <i>plot device</i>, nemmeno si capisce cosa succeda a Sofia dopo il carcere), col risultato di peccare di superficialità e trasformare la maggior parte dei protagonisti in figurine monodimensionali.</span><p></p><p><span style="white-space: normal;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="white-space: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMqTMz3rc_Okp_SAmGc2uzrYMSJieNxXcLzJunF9GxXcH1ghIOnoiyMoLntpC8wrIXCcEyilL35qovZIgMCeNiBWkI5MrIhmF19yrD0R3eoDvIlJL2VWPfnYLsr2RirTfrhCDV7qUwj0TQ6yopK4FzO_l4sUzisrDS_JoxXyKiaYcpB6d_2QIZaUfbce8/s600/color-purple-.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMqTMz3rc_Okp_SAmGc2uzrYMSJieNxXcLzJunF9GxXcH1ghIOnoiyMoLntpC8wrIXCcEyilL35qovZIgMCeNiBWkI5MrIhmF19yrD0R3eoDvIlJL2VWPfnYLsr2RirTfrhCDV7qUwj0TQ6yopK4FzO_l4sUzisrDS_JoxXyKiaYcpB6d_2QIZaUfbce8/w400-h266/color-purple-.webp" width="400" /></a></span></div><span style="white-space: normal;"><br />Probabilmente, però, la cosa che mi è piaciuta meno de<b> Il colore viola</b> è la regia, accompagnata da una fotografia inguardabile che fa risultare tutto posticcio. La scena finale, in particolare, con quei terribili raggi di sole (Dio? Spero davvero non simboleggiassero la luce divina...) che imbibiscono i personaggi, fa sanguinare gli occhi, ma in generale è tutto il film a sembrare un tremendo abuso di ritocchi digitali, e non giova una regia statica sia nelle scene "realistiche" che nei numeri musicali. Ne soffrono, va da sé, le interpretazioni dei coinvolti, che in realtà non mi sono dispiaciute. Ecco, il fatto che <b>Danielle Brooks</b> sia stata candidata all'Oscar per quella che, indubbiamente, è la performance migliore del film ma rapportata ad altre non spicca neppure per sbaglio, è l'ennesima riprova della malafede di un'<b>Academy</b> costretta a spuntare determinate quote "black" per ogni categoria, però Sofia è l'unico personaggio che mi ha smosso qualche lacrimuccia. Gli altri, a partire dall'intensa <b>Fantasia Barrino</b> nel ruolo di Celie, si impegnano al massimo nel rendere vivi ed emozionanti i loro personaggi, e indubbiamente tutti sono bravissimi quando si tratta di cantare e ballare; purtroppo, come ho scritto sopra, né i numeri musicali né le canzoni sono granché, quindi mi è parso si siano trovati costretti a cavare sangue dalle rape. In definitiva, per quanto mi riguarda, questo <b>Il colore viola</b> musicarello è un grosso "Hell no!", ma se non altro mi è venuta voglia di leggere il libro.</span><p></p><p><span style="white-space: normal;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="white-space: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4E-6jSkR-c-g88Eff1Jt15Pv7Yq11k3FNAMTREJxyxtbCyql0E94ntGwuNqiyEfql9AzyrUY579zxyovWxSP3xOAU8AnqKOQNld_S4niWIM-rajEXXc-x5nMm916rRGzCVh7sfqfFWluByoW0Oh3lTUcavPWsBhYauLeyIK96AiECG9AehYSlChPtRpk/s1024/cp.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="682" data-original-width="1024" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4E-6jSkR-c-g88Eff1Jt15Pv7Yq11k3FNAMTREJxyxtbCyql0E94ntGwuNqiyEfql9AzyrUY579zxyovWxSP3xOAU8AnqKOQNld_S4niWIM-rajEXXc-x5nMm916rRGzCVh7sfqfFWluByoW0Oh3lTUcavPWsBhYauLeyIK96AiECG9AehYSlChPtRpk/w400-h266/cp.webp" width="400" /></a></span></div><span style="white-space: normal;"><br />Di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/taraji%20p.%20henson" target="_blank">Taraji P. Henson </a></b>(Shug Avery),<a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/colman%20domingo" target="_blank"> <b>Colman Domingo</b></a> (Mister), </span><b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/03/macbeth-2021.html" target="_blank">Corey Hawkins</a></b> (Harpo) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/woopi%20goldberg" target="_blank">Whoopi Goldberg </a></b>(non accreditata, interpreta l'ostetrica) ho già parlato ai rispettivi link.<p></p><p><b>Blitz Bazawule</b> (vero nome Samuel Bazawule) è il regista della pellicola. Ghanese, ha diretto film come <b>The Burial of Kojo</b>. Anche produttore, sceneggiatore, attore e compositore, ha 42 anni.</p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3iRUmvKvk0glEfqglZK2ohUWJUcxRuTQEeVzOi-LICKzViAH_t5nO4rSLnMOabAh2xQqi2pwEwLLMBlsQ2T6ki8q1c_men545NbahdyOiN73Ii-HmAW77C_x1IcS84M8cs_g0QSe5jmdvby8wweRn3otbYnKxkVkkaSKGwmdRlk1FhREDJPkEjQLlFlU/s1400/Blitz_Bazawule.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="1400" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3iRUmvKvk0glEfqglZK2ohUWJUcxRuTQEeVzOi-LICKzViAH_t5nO4rSLnMOabAh2xQqi2pwEwLLMBlsQ2T6ki8q1c_men545NbahdyOiN73Ii-HmAW77C_x1IcS84M8cs_g0QSe5jmdvby8wweRn3otbYnKxkVkkaSKGwmdRlk1FhREDJPkEjQLlFlU/w200-h200/Blitz_Bazawule.jpeg" width="200" /></a></b></div><b><br />Danielle Brooks</b> interpreta Sofia. Americana, ha partecipato a serie come <b>Orange is the New Black</b> e <b>Peacemaker</b>. Anche produttrice e regista, ha 35 anni. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil3ApdMp7PosTpATzWdc-HG7_y0b5BxggqD4yOx_dna8SQAZw101cCkK3o6iNd7RUGPzV_q7GZCZ7EPNxUoNDn1nE1eFUcA2BkHb21GX5_DtKVunarrkkX74uoYBsq9YwJ4S6-Ns2eK2R7qk-UXwZ8Zo2CulYnFO-R4HiOwfGhadNmVBUon9YAmuVidDc/s513/Danielle.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="513" data-original-width="338" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil3ApdMp7PosTpATzWdc-HG7_y0b5BxggqD4yOx_dna8SQAZw101cCkK3o6iNd7RUGPzV_q7GZCZ7EPNxUoNDn1nE1eFUcA2BkHb21GX5_DtKVunarrkkX74uoYBsq9YwJ4S6-Ns2eK2R7qk-UXwZ8Zo2CulYnFO-R4HiOwfGhadNmVBUon9YAmuVidDc/w132-h200/Danielle.png" width="132" /></a></div><br />La Sirenetta <b>Halle Bailey </b>interpreta Nettie da giovane. Sia <b>Fantasia Barrino</b>, che interpreta Celie, che <b>Danielle Brooks</b> hanno ripreso i ruoli che avevano nella versione teatrale del musical mentre<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2015/02/selma-la-strada-per-la-liberta-2014.html" target="_blank"> Oprah Winfrey</a></b> (Sofia nell'omonimo adattamento di <b>Spielberg</b>, che vi consiglio di recuperare se vi è piaciuto <b>Il colore viola</b>) ha declinato l'invito a partecipare al film. ENJOY!<p></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-12123675727364558022024-02-14T00:01:00.000+01:002024-02-14T00:01:00.142+01:00Scanners (1981)Continua la challenge <b>Letterboxd HorrorX52</b> e oggi tocca a un horror uscito nel mio anno di nascita. La scelta è caduta su <b>Scanners</b>, diretto e sceneggiato nel 1981, appunto, dal regista <b>David Cronenberg</b>.<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2IbBZeiyE47dB2or6FsOGm1UIawBjzWALQlMZfYVw6DAB9jlObllZrkcxrkjkiWWMhe0Mh-bCnscHTdPz4GUaEaGagaawbN7t28nQkomDgBk2SeqdjksUtHJ9k5wLBdWoXd-IFSy9H_rHLHniRoJxnJUv2nRIRklGGcW4vBs2cjm_IuyJGOFfGc7trK0/s3677/scanners.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3677" data-original-width="2473" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2IbBZeiyE47dB2or6FsOGm1UIawBjzWALQlMZfYVw6DAB9jlObllZrkcxrkjkiWWMhe0Mh-bCnscHTdPz4GUaEaGagaawbN7t28nQkomDgBk2SeqdjksUtHJ9k5wLBdWoXd-IFSy9H_rHLHniRoJxnJUv2nRIRklGGcW4vBs2cjm_IuyJGOFfGc7trK0/w269-h400/scanners.webp" width="269" /></a></div><br /><div>Trama:<i> un potentissimo esper viene prelevato da un'organizzazione segreta dedita allo studio degli Scanner, esseri dotati di enormi poteri psichici, per combattere contro una fazione opposta, pronta a conquistare il mondo...</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWKNMa-L7CHz1QZ2i0B0IWb8waeEHIsWa8urMhXw5hNiDxfbcCsPcBaLyR9NM1VonEoxrk6ROzjDVdyueRtI0uyUVpIZGdISEzlB9McMMDKK724hctvZNYstGRoaP0AJrI8oG_iEDfWKOBQC3BFmaK8ByRNaFP3Gh5fvDaVH13tZtCAiB9dld4kZBJyaw/s650/ScannersTwist_Current_medium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="366" data-original-width="650" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWKNMa-L7CHz1QZ2i0B0IWb8waeEHIsWa8urMhXw5hNiDxfbcCsPcBaLyR9NM1VonEoxrk6ROzjDVdyueRtI0uyUVpIZGdISEzlB9McMMDKK724hctvZNYstGRoaP0AJrI8oG_iEDfWKOBQC3BFmaK8ByRNaFP3Gh5fvDaVH13tZtCAiB9dld4kZBJyaw/w400-h225/ScannersTwist_Current_medium.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Avevo visto <b>Scanners </b>non so nemmeno più quanti anni fa ed era uno dei rari film di <b>Cronenberg </b>di cui non mi era rimasto impresso nulla tranne una scena, la più famosa. Riguardandolo oggi, ho capito perché, e la colpa non è nemmeno di <b>Cronenberg</b>, anzi, è proprio grazie a lui se questo film non è diventato un disastro completo. Infatti, per ottenere le agevolazioni e i fondi del tax credit canadese, il film era stato messo in produzione senza una sceneggiatura definitiva né set o location, di conseguenza <b>Cronenberg </b>si è ritrovato a scrivere intere scene al mattino appena prima di cominciare a girare, con attori a cui si richiedeva di improvvisare e materiale "ricompattato" alla bell'e meglio in post-produzione. Non c'è da stupirsi, dunque, che <b>Scanners </b>si distingua per l'idea generale, figlia dei temi cinematografici del tempo ma sicuramente destinata ad influenzare tutto ciò che è venuto dopo, e per un paio di scene fondamentali, mentre tutto il "contorno" è un freddo thriller dal ritmo soporifero. Ho trovato molto difficile entusiasmarmi per le vicende di Cameron Vale, Scanner dotato del potere di uccidere le persone col pensiero e schiacciato da una telepatia senza controllo, e ai piani dell'agenzia segreta che lo vorrebbe utilizzare come arma contro lo Scanner malvagio Darryl Revok; tra uno spiegone e l'altro, il cupo ed inespressivo Cameron vaga per la nazione cercando di non farsi uccidere, conosce l'affascinante Scanner Kim, scopre un complotto mondiale atto a sradicare l'umanità e creare una società di mutanti e viene messo di fronte alla rivelazione più scioccante dai tempi di <b>Star Wars</b>, ma morire che <b>Stephen Lack</b> veicoli un minimo di carisma o che <b>Cronenberg </b>mostri alcuno sprazzo di empatia per il soggetto. A tratti, sembra quasi di avere davanti un trattato scientifico, con uno sceneggiatore interessato a sviscerare il collegamento tra corpo e mente, a piantare i semi della sua nuova carne arrivando persino a parlare di sistemi nervosi equiparabili a computer e viceversa, il che è sicuramente affascinante da un punto di vista biografico/cinematografico, ma non di mero intrattenimento.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihIWbhIFYX02NCC_LCTG7Y5bplJhlFYrp_0AIxLW_2O0yWJSGkh3FJBELjR9d-NIdMK1Csck-PcpmNYC5BH04wj0kcKt0DWiG2Rf5-j4qLzqKdJoCp2jdSE4AbiFH9glV_G0oky3Wnsjs2EP8JQi3eOG_5JHp2JVe0FGrL-n-M85m0Y51K6wu2YDiu5SA/s1425/lack.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="935" data-original-width="1425" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihIWbhIFYX02NCC_LCTG7Y5bplJhlFYrp_0AIxLW_2O0yWJSGkh3FJBELjR9d-NIdMK1Csck-PcpmNYC5BH04wj0kcKt0DWiG2Rf5-j4qLzqKdJoCp2jdSE4AbiFH9glV_G0oky3Wnsjs2EP8JQi3eOG_5JHp2JVe0FGrL-n-M85m0Y51K6wu2YDiu5SA/w400-h263/lack.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>A salvare lo spettatore stanco da una giornata di lavoro, come per esempio la sottoscritta, arrivano per fortuna i momenti che vedono <b>Cronenberg </b>in combutta col mago degli effetti speciali <b>Dick Smith</b> e con l'attore <b>Michael Ironside</b>, lanciato proprio da questo film. Val la pena guardare <b>Scanners </b>anche "solo" per la manifestazione estrema dei poteri dei protagonisti: la sanguinosissima esplosione iniziale durante la dimostrazione pubblica è un trionfo di tensione spasmodica con un finale deflagrante, il duello finale tra Cameron e Darryl fa venire una goduriosissima pelle d'oca dallo schifo, ma, col senno di poi, anche la scena iniziale mette ansia, per la consapevolezza di ciò che potrebbe accadere alla vecchiaccia dalla lingua velenosa che si permette di malignare sull'aspetto di uno sconvolto Cameron. <b>Michael Ironside</b>, dal canto suo, è un trionfo di carisma. Sia nella sua versione silenziosa e minacciosa, sia quando si profonde in folli monologhi, Darryl Revok è un antagonista in grado di mettere davvero paura (e neppure tanto in torto, ripensandoci...) e dispiace solo che, per la maggior parte del tempo, il personaggio sia stato utilizzato come "spauracchio" nominato di tanto in tanto, e abbia uno <i>screentime </i>troppo risicato, sacrificato all'occhio spento di <b>Stephen Lack</b>. Lungi da me, nonostante tutto, questionare sul valore di un'opera che ha lanciato <b>Cronenberg </b>nell'empireo del cinema mainstream, affermandolo come Autore visionario con una poetica ben precisa e dandogli la possibilità di realizzare i capolavori che mi hanno fatta innamorare: senza <b>Scanners </b>non avrebbe potuto esserci <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/10/videodrome-1983.html" target="_blank">Videodrome </a></b>e il solo pensiero rischia di farmi letteralmente scoppiare la testa!!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGX-G6CRMyxaIFjjE85iPNYccJtpgn7EsVvN0rPb2MbVEwGLdRkkTsd8p9mBIo8G5NyQaGbx3113VBLkVDN_MVRi-kb7PswSRK6p6W7ryCoqB3dKR6RTdhuZ6L7n8OkG2HswtaxAPULXZy3hC3sLZ-32GWGv3xrne92wpAiNtMQ3RCnGSswO9-vefHqZ8/s1777/scanners08.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="999" data-original-width="1777" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGX-G6CRMyxaIFjjE85iPNYccJtpgn7EsVvN0rPb2MbVEwGLdRkkTsd8p9mBIo8G5NyQaGbx3113VBLkVDN_MVRi-kb7PswSRK6p6W7ryCoqB3dKR6RTdhuZ6L7n8OkG2HswtaxAPULXZy3hC3sLZ-32GWGv3xrne92wpAiNtMQ3RCnGSswO9-vefHqZ8/w400-h225/scanners08.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Del regista e sceneggiatore <b>David Cronenberg</b> ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/david%20cronenberg" target="_blank">QUI </a></b>mentre <b>Michael Ironside</b>, che interpreta Darryl Revok, lo trovate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/michael%20ironside" target="_blank">QUA</a></b>.</div><div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjapjczYQLw3GyPPhK2DfXxZMC9ZpMCLYh7hAnQW6q9-NzSKREN1aIWosxylRPRpCRicxvqp1SWZJ8zyOQREmWFFXRLv9JiLd_5S4V1nq0olP8DzCWIUXRq2b9W_HjsZ__jqnbW0V-_x4S4X3a-e8wdTkhL6SIbJ0MdbotLBDOIvrNnZevL33MdhvJEdg4/s540/paurissima.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="321" data-original-width="540" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjapjczYQLw3GyPPhK2DfXxZMC9ZpMCLYh7hAnQW6q9-NzSKREN1aIWosxylRPRpCRicxvqp1SWZJ8zyOQREmWFFXRLv9JiLd_5S4V1nq0olP8DzCWIUXRq2b9W_HjsZ__jqnbW0V-_x4S4X3a-e8wdTkhL6SIbJ0MdbotLBDOIvrNnZevL33MdhvJEdg4/w400-h238/paurissima.gif" width="400" /></a></div><br /><div><b>Jennifer O'Neill</b>, che interpreta Kim Obrist, era la protagonista di <b>Sette note in nero</b> di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/lucio%20fulci" target="_blank">Fulci </a></b>mentre <b>Stephen Lack</b>, che interpreta Cameron Vale, è tornato a lavorare con <b>Cronenberg </b>in <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/05/inseparabili-1988.html" target="_blank">Inseparabili</a></b>. Anche <b>Robert A. Silverman</b>, ovvero Benjamin Pierce, è un assiduo collaboratore del regista, ed è comparso in <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2014/02/rabid-sete-di-sangue-1977.html" target="_blank">Rabid - Sete di sangue</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2015/06/brood-la-covata-malefica-1979.html" target="_blank">Brood - La covata malefica</a>, Il pasto nudo </b>ed <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2012/01/existenz-1999.html" target="_blank">eXistenZ</a></b>. Nel 2007 era stato annunciato un remake del film, per la regia di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/darren%20lynn%20bousman" target="_blank">Darren Lynn Bousman</a></b> e la sceneggiatura di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2009/03/che-delusione-una-persona-vede-un.html" target="_blank">David S. Goyer</a></b>, ma ad oggi il progetto sembrerebbe essere finito nel limbo. In compenso, sono usciti due seguiti del film,<b> Scanners 2 - Il nuovo ordine </b>e <b>Scanners 3</b>, tutti del 1991, e due spin-off, <b>Scanner Cop</b> e <b>Scanner Cop II</b>, che potete recuperare (io però non garantisco, perché non li ho mai visti!) se vi è piaciuto <b>Scanners</b>, assieme a<b> <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2011/11/l-sicuramente-gi-detto-ma-non-fa-male.html" target="_blank">Carrie - Lo sguardo di Satana</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/05/fenomeni-paranormali-incontrollabili.html" target="_blank">Fenomeni paranormali incontrollabili</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/11/patrick-1978.html" target="_blank">Patrick </a></b>e <b>La zona morta</b>. ENJOY!</div></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-77869759126218356912024-02-13T00:01:00.001+01:002024-02-13T00:01:00.133+01:00Bollalmanacco On Demand: Anatomia di una caduta (2023)<p>Oggi unisco una rubrica a me molto cara ma, ahimé, un po' negletta, alla consueta Road to the Oscars annuale, coniugando la richiesta di <b><a href="https://cinemadipatrizia.blogspot.com/" target="_blank">Patrizia </a></b>con la necessità di guardare <b>Anatomia di una caduta</b> (<i>Anatomie d'une chute</i>), diretto e co-sceneggiato nel 2023 dalla regista<b> Justine Triet </b>e candidato a cinque premi Oscar: Miglior film. Miglior regia, Miglior attrice protagonista, Miglior sceneggiatura originale e Miglior montaggio.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiecD5V2aEKhlA1SImfiorZSwfIOlzhA5jU_2r7PAOUKhaAH0u_0z_wmJpdY2iu1_E-1pCRA6tve-mzrmjhKHrhdDhesbv_EaBDeaMbBZBpKCf4ugdNhIaagnPyNx-ew56RIRyzn23PzJ_RM4mE37TfoILD21NpB_YQYW2QYLXsEVw9atIpo78Espkpqks/s1600/auc.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1175" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiecD5V2aEKhlA1SImfiorZSwfIOlzhA5jU_2r7PAOUKhaAH0u_0z_wmJpdY2iu1_E-1pCRA6tve-mzrmjhKHrhdDhesbv_EaBDeaMbBZBpKCf4ugdNhIaagnPyNx-ew56RIRyzn23PzJ_RM4mE37TfoILD21NpB_YQYW2QYLXsEVw9atIpo78Espkpqks/w294-h400/auc.webp" width="294" /></a></div><p>Trama: <i>quando un uomo viene ritrovato morto nei pressi del suo chalet di montagna, dopo una presunta caduta dal terzo piano, la moglie viene sospettata di omicidio...</i></p><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8F1CL9DZ3kRekqqgWXpahhegrc9bt7UpinQ85BmFpSaUV2fxAzm_yCe4y3r3dnTpWYR8309y9Dz3ESOkpYtnWCLL2XI6OFEIYa_pJCaFX4KX4UdXU7mh31lFS2qnhPSQ1b3-gl_aD9aw9pX2BAOBmyEDaxAkkFnEZiIXSjzM82Bw53L5Ef777FoVJ58c/s3840/anatomie_d_une_chute.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2160" data-original-width="3840" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8F1CL9DZ3kRekqqgWXpahhegrc9bt7UpinQ85BmFpSaUV2fxAzm_yCe4y3r3dnTpWYR8309y9Dz3ESOkpYtnWCLL2XI6OFEIYa_pJCaFX4KX4UdXU7mh31lFS2qnhPSQ1b3-gl_aD9aw9pX2BAOBmyEDaxAkkFnEZiIXSjzM82Bw53L5Ef777FoVJ58c/w400-h225/anatomie_d_une_chute.jpg" width="400" /></a></div><br />Avevo perso<b> Anatomia di una caduta </b>per via delle date limitate e gli orari balenghi del cinema d'élite, e mi era dispiaciuto molto perché tutti lo incensavano. L'attesa è stata lunga, ma, finalmente, posso dare ragione a chi ha definito questo film un gioiello. <b>Anatomia di una caduta </b>è un thriller ibridato con un <i>legal drama </i>e, soprattutto, uno studio psicologico raffinatissimo non solo dei protagonisti e dei legami che intercorrono tra essi, ma anche del modo in cui la percezione del singolo viene influenzata da dubbi, preconcetti e pressione sociale. Tutto prende il via dalla morte di Samuel, insegnante e aspirante scrittore che viene trovato morto in mezzo alla neve dal figlioletto cieco, di ritorno da una passeggiata. Poiché il luogo della morte è lo chalet di montagna di Samuel, e poiché in quel momento solo lui e la moglie Sandra si trovavano all'interno, la donna viene indagata e processata per omicidio, mentre il piccolo Daniel diventa l'unico, inaffidabile testimone di una vicenda ricostruita ed analizzata tramite perizie esterne e prove circostanziali che scoperchiano un vaso di Pandora fatto di rancore, colpe rinfacciate, dolore ed egoismo. Davanti agli occhi della giuria (e degli spettatori) viene messo a nudo un legame affettivo duramente provato dall'incidente che è costato la vista a Daniel, e logorato in maniera irreparabile dall'incapacità che hanno Sandra e Samuel di venirsi incontro. Sandra è una scrittrice famosa, la sua vita è consacrata alla propria arte e tutto ruota attorno ai suoi ritmi, mentre Samuel è schiacciato dalla frustrazione di essere uno scrittore fallito che ha dovuto ripensare la sua esistenza in funzione dei bisogni della moglie e del figlio: ogni crepa della relazione viene definitivamente chiarita dalla spietata registrazione della litigata furibonda accorsa il giorno prima della morte di Samuel, ma i rapporti "di forza" tra i due sono chiari fin dalla prima, geniale sequenza, in cui la musica a tutto volume del marito (non ascolterete mai più <i>P.I.M.P.</i> con la stessa spensieratezza) arriva, inopportuna e fastidiosa, ad interrompere l'intervista di Sandra, costretta a congedare la sua interlocutrice con un sorriso indulgente, colmo di amara ironia. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWzTf-0fmKRIigDUqdkYHgqJbOyVrT-fzzHbIbxgJdBobSGpu4poka6o25KjkoVyORIcoQNwYMjjF_i_94fbMtyAQitEX-Ul265CAH5xAGfs2NY3Cb7VLUaKRXdlgyRu7yN5kiRtsjePAHefJVe5_GKSnzgm-ORhCLAHeBBcTbvJrw2I77Cs99vVwqang/s1510/anatomie2.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="850" data-original-width="1510" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWzTf-0fmKRIigDUqdkYHgqJbOyVrT-fzzHbIbxgJdBobSGpu4poka6o25KjkoVyORIcoQNwYMjjF_i_94fbMtyAQitEX-Ul265CAH5xAGfs2NY3Cb7VLUaKRXdlgyRu7yN5kiRtsjePAHefJVe5_GKSnzgm-ORhCLAHeBBcTbvJrw2I77Cs99vVwqang/w400-h225/anatomie2.webp" width="400" /></a></div><br />A sconvolgere, durante la visione di <b>Anatomia di una caduta</b>, non è tanto la scoperta di altarini nascosti o la capacità della <b>Triet </b>di presentarci una vicenda priva di risoluzione (nessun flashback arriverà, alla fine, ad avvallare o confutare il verdetto), ma la spietatezza riservata al piccolo "osservatore" esterno che, con volontà incrollabile e un terribile desiderio di sapere, si ritrova con la famiglia e l'infanzia a pezzi, condannato a rimanere solo con una madre che potrebbe o non potrebbe essere un'assassina. Il "la verità è solo quella in cui desideri fermamente credere", offerto a mo' di salvagente dopo un devastante attacco di panico, è qualcosa con cui la mente di un bambino, per di più privato di un senso importante come la vista, rischia di non venire mai a patti, e la conseguenza è la possibilità concreta di diventare un adulto egoista e disorientato come i suoi genitori. Per questo, ritengo che l'intero cast sia da Oscar, non solo la bravissima <b>Sandra Hüller</b>, che interpreta una straniera in terra straniera, costretta ad articolare concetti difficili e personali in una lingua a lei quasi sconosciuta (il film andrebbe visto in v.o.), in un'alternanza incredibile di momenti in cui la protagonista meriterebbe schiaffi e biasimo ad altri in cui suscita una pena infinita; il piccolo <b>Milo Machado Graner</b> mette una gran pena (e mannaggia al mio animo horror, che per un attimo terribile mi ha ingannata) ma il mio cuore è andato interamente a quel grandissimo merda di <b>Antoine Reinartz</b>, un avvocato d'accusa implacabile e spietato, pronto a non fare eccezioni nemmeno per un ragazzino palesemente impaurito ed insicuro, davanti al quale la mia speranza che Sandra fosse innocente ha vacillato più volte, "deviata" dal ritratto di un'assassina costruito con granitica convinzione. E questa è la conferma definitiva che <b>Anatomia di una caduta </b>è, innanzitutto, un efficacissimo film sulla manipolazione e sul potere di una narrazione costruita ad arte, per quanto distorta, un'opera necessaria in quest'epoca che ci vede pronti ad additare e condannare senza pensarci su due volte. Guardatelo, non ve ne pentirete!<p></p><p><b>Justine Triet </b>è la regista e co-sceneggiatrice della pellicola. Francese, ha diretto film come<b> Tutti gli uomini di Victoria </b>e <b>Sibyl - Labirinti di donna</b>. Anche montatrice e produttrice, ha 45 anni. </p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ocFxNAKpNaLBesNiXJNnpq6SYens_n4UEOcITo0G17KuaVBdsekDZ59_0cvzbpC4PMnB9C0mVQ0jPL-H_zUy4HnBt9AZDdrzuVoF9ESfRK10C5YhBPhGuu2C3kKJUyKz8kUr4I78otLCy7M4YwGkru1n8-oP7OQxtyg9_Ig6kouxjPOjSuFiAYByk_w/s4360/triet.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4360" data-original-width="3515" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ocFxNAKpNaLBesNiXJNnpq6SYens_n4UEOcITo0G17KuaVBdsekDZ59_0cvzbpC4PMnB9C0mVQ0jPL-H_zUy4HnBt9AZDdrzuVoF9ESfRK10C5YhBPhGuu2C3kKJUyKz8kUr4I78otLCy7M4YwGkru1n8-oP7OQxtyg9_Ig6kouxjPOjSuFiAYByk_w/w161-h200/triet.webp" width="161" /></a></b></div><b><br />Sandra Hüller</b> interpreta Sandra Voyter. Tedesca, ha partecipato a film come<b> Vi Presento Toni Erdmann, Sibyl - Labirinti di donna </b>e <b>La zona d'interesse</b>. Ha 46 anni e un film in uscita. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi63oXwMKvuxZMI-Kh7GW2iRZ3HgfnkQLFR8A-gz2q4gmbIW0cghKiOoESg7wSnEuYjZJUhWsd7GUWMGOvXuOLdOWDwLs7kZJqzxKMq397t5pQAjLsixR9GnERUMDkPLuUYLihFXUA506QX7tgL4PCu8MmQVDuy53gDIlrz-lG2q0eS02Ya1QC6exOMWIw/s1500/sandra-.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi63oXwMKvuxZMI-Kh7GW2iRZ3HgfnkQLFR8A-gz2q4gmbIW0cghKiOoESg7wSnEuYjZJUhWsd7GUWMGOvXuOLdOWDwLs7kZJqzxKMq397t5pQAjLsixR9GnERUMDkPLuUYLihFXUA506QX7tgL4PCu8MmQVDuy53gDIlrz-lG2q0eS02Ya1QC6exOMWIw/w200-h200/sandra-.png" width="200" /></a></div><br /> <p></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-89422554163466300482024-02-09T00:01:00.001+01:002024-02-09T00:01:00.123+01:00Flux Gourmet (2022)<div>Avrei voluto riaprire la rubrica <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/bolle%20di%20ignoranza" target="_blank">Bolle di Ignoranza</a></b>, ché non ho capito molto questo <b>Flux Gourmet</b>, diretto e sceneggiato dal regista <b>Peter Strickland</b>, ma magari con l'aiuto di qualcuno che lo ha visto...</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1LWtpFYr3c2OOADlPHBglTeg3Z3cnCCVK9TGpQTeZIA9pveKIndZ18Zwf4i7l7oEpkdiWZV1a-P023K3lWyXHq4eoiGqYnrsUjEdGCVOoTRy6FXjmSOd1PLwUS3HiaxSZ8hBXkiSOrTH-thuw9MN6d0xkds_7R64_URfq0sHiJj88h3ON3MTgt5V0/s1024/fluxgourmet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="691" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1LWtpFYr3c2OOADlPHBglTeg3Z3cnCCVK9TGpQTeZIA9pveKIndZ18Zwf4i7l7oEpkdiWZV1a-P023K3lWyXHq4eoiGqYnrsUjEdGCVOoTRy6FXjmSOd1PLwUS3HiaxSZ8hBXkiSOrTH-thuw9MN6d0xkds_7R64_URfq0sHiJj88h3ON3MTgt5V0/w270-h400/fluxgourmet.jpg" width="270" /></a></div><br /><div><br /></div><div>Trama: <i>un collettivo di artisti le cui performance si basano sui suoni prodotti dalla cottura del cibo sperimentano tensioni e problemi all'interno di una sontuosa villa, mentre lo scrittore incaricato di intervistarli comincia a soffrire di disturbi gastrici sempre più invalidanti.</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX-H0jlMumVAGw61V_25CsJ-ZvoOZSg-VySzvG76rx6CajarBumQrQUumWRyPvGb-lhRw1ELsOi_CZFKKBCV2JPibV91bIyxRIaxHSo6e5a1TcWqkHpKOmDOb3872qriaezlS3rUBpmFK1rbsg0tB2oQSQxRXCS8SrcsxQUHoye3JUu67XgCvuviUL/s1280/fgourmet.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX-H0jlMumVAGw61V_25CsJ-ZvoOZSg-VySzvG76rx6CajarBumQrQUumWRyPvGb-lhRw1ELsOi_CZFKKBCV2JPibV91bIyxRIaxHSo6e5a1TcWqkHpKOmDOb3872qriaezlS3rUBpmFK1rbsg0tB2oQSQxRXCS8SrcsxQUHoye3JUu67XgCvuviUL/w400-h225/fgourmet.webp" width="400" /></a></div><br /><div><b>Flux Gourmet</b> è un film che ho dovuto ricominciare un paio di volte dopo essermi addormentata passati giusto venti minuti, e non è che dopo essermi risvegliata lo abbia apprezzato granché. A mia discolpa, posso dire di avere forse approcciato <b>Flux Gourmet</b> nel modo sbagliato, pensando che fosse un horror come <b>In Fabric</b>, film di<b> Strickland</b> che invece avevo molto gradito, mentre la sua ultima opera è più una commedia grottesca che mescola elementi autobiografici e uno stile che rimanda a quello di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2020/03/bollalmanacco-on-demand-i-misteri-del.html" target="_blank">Greenaway </a></b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/yorgos%20lanthimos" target="_blank">Lanthimos</a></b>. Protagonisti del film sono un gruppo di artisti senza nome le cui performance riguardano il "sonic catering", ovvero la realizzazione di spettacoli in cui l'elemento fondamentale è la riproduzione dei suoni derivati dalla cottura in diretta del cibo, che è poi la stessa cosa in cui si cimenta <b>Strickland </b>col suo gruppo musicale <b>The Sonic Catering Band</b>. Il terzetto di artisti, capitanati dalla prepotente Elle di Elle, viene ospitato nella magione di Jan Stevens, una sorta di mecenate che, periodicamente, apre le porte del suo elegante palazzo a collettivi diversi e li affida alle "cure" di Stones, il cui compito è di intervistarli e realizzare una sorta di libretto introduttivo per il pubblico. Purtroppo, Stones ha i suoi problemi, derivanti da un reflusso gastrico e un'aerofagia che non gli lasciano scampo e che lo costringono a lunghe sedute in bagno e ad evitare contatti umani troppo ravvicinati, il che non è affatto facile tra spettacoli, interviste e cene con discussioni annesse. La trama di <b>Flux Gourmet</b> parte da queste premesse e ruota attorno a screzi sempre più pesanti non solo tra i membri del collettivo, esasperati dalle manie di controllo del "capo" Elle di Elle, ma anche tra quest'ultima e Jan Stevens, che vorrebbe invece dire la sua su alcuni aspetti dello spettacolo e non accetta il carattere testardo di Elle, inoltre viene presa di mira da un altro collettivo di artisti scartati; parallelamente ai problemi "artistici", ci sono quelli più terra terra di Stones e gli esami sempre più invasivi a cui viene sottoposto dal Dr. Glock, che a poco a poco vengono inglobati nelle performance via via più estreme del collettivo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp4bGauwnCs9c-Z6rLiu1hFEIkHbo-iEq4mq4es51sYm71irUF2QjnBSMpiGB59OZD8DAm0eNk9rLYpxbtBpegBWmkiycXfvrmqc8Wt6Rtsbz0dOu2ByfqlO2b5iw2an80ftSL-myD8LP_cuXNIBLOD7TSubR1Q5bAM_Qms3NVESpvMgR28p7ezlWq/s1920/fgour.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp4bGauwnCs9c-Z6rLiu1hFEIkHbo-iEq4mq4es51sYm71irUF2QjnBSMpiGB59OZD8DAm0eNk9rLYpxbtBpegBWmkiycXfvrmqc8Wt6Rtsbz0dOu2ByfqlO2b5iw2an80ftSL-myD8LP_cuXNIBLOD7TSubR1Q5bAM_Qms3NVESpvMgR28p7ezlWq/w400-h225/fgour.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Il mio scarso apprezzamento del film deriva, di base, dal non aver colto appieno il nocciolo della questione. Immagino, vista la natura grottesca e volutamente esasperata delle performance del collettivo e, soprattutto, del corollario alle stesse (orge, monologhi aventi come argomento manuali di cucina o feticismi, piuttosto che scenette mute dove gli attori seguono un copione letto da Jan Stevens in cui si descrivono personaggi che fanno la spesa), che il film voglia essere in primis una critica agli artisti pieni di sé, all'arte volutamente criptica e onanistica, al vuoto che si nasconde dietro una parvenza di cultura. Il fatto che Stones racconti le sue sventure con una voce fuoricampo che parla in greco, a mio avviso, sottolinea l'incomunicabilità che parrebbe essere un po' il fil rouge del film, all'interno del quale tutti sono più o meno egoisti e focalizzati solo sulla loro visione delle cose, oppure impegnati a mostrare chi ce l'ha più grosso artisticamente parlando; Stones, coi suoi problemi intestinali e la sua conseguente tendenza a tenersi in disparte, sembra proprio incarnare l'uomo comune che ha gatte ben più grosse da pelare, legate a questioni che non toccano minimamente l'artista, almeno finché quest'ultimo non può farle proprie ed "elevarle", decontestualizzandole per il divertimento, il piacere o lo shock del pubblico. D'altra parte, <b>Strickland </b>suggerisce che l'arte, se ben utilizzata, possa anche essere spunto per riflessioni interessanti e discussioni, e lo stesso vale anche per il cibo (si pensi alla visione patriarcale della cucina, luogo riservato esclusivamente alla donna che deve compiacere l'uomo dietro ai fornelli, oppure alla natura talvolta discriminatoria delle abitudini alimentari, da quelle volute a quelle imposte, e al disagio che esse possono creare durante le occasioni conviviali), a fronte ovviamente di interlocutori interessati ed aperti di mente, altrimenti si rischia di avere davanti un Dr. Glock che asfalta chi dimostra di non possedere cultura accademica, e allora non c'è confronto.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIRP8kAIm7gmqALx_IFQiGI5eHQbBpwL4uw6NehG9Wdg7Dm2ULb_W980EfW1OyluKh1BTiyQIEjtQ9nsIXDdpbPVdZbMw08tNqjvqPBz8jSea80nIBHoVa3ptS2Go_9cGbqAdYXnByYxKqrmIBcIQP-FvIk2tR2r2J24rG7exPP6tTJ4FA49Cr4ZJF/s1400/flux-gourmet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="1400" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIRP8kAIm7gmqALx_IFQiGI5eHQbBpwL4uw6NehG9Wdg7Dm2ULb_W980EfW1OyluKh1BTiyQIEjtQ9nsIXDdpbPVdZbMw08tNqjvqPBz8jSea80nIBHoVa3ptS2Go_9cGbqAdYXnByYxKqrmIBcIQP-FvIk2tR2r2J24rG7exPP6tTJ4FA49Cr4ZJF/w400-h200/flux-gourmet.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>A dirla tutta, però, <b>Flux Gourmet</b> mi è parso molto simile a ciò che dovrebbe criticare, cioè un criptico esercizio di stile zeppo di immagini particolarmente intriganti. Quello che non manca a <b>Strickland</b>, infatti, sono lo stile e il gusto per gli attori particolari. A partire dalle mise assurde di Jan Stevens, interpretata da una <b>Gwendoline Christie</b> elegante e bellissima, col suo modo di parlare cortese ed affettato, passando alla realizzazione delle performance del collettivo (un tripudio di suoni distorti e inquadrature ad effetto, con una sequenza in particolare difficile da sopportare senza farsi venire conati di vomito), per arrivare alle inquadrature teatrali non solo delle estemporanee del terzetto (adoro vedere la mimica caricata dei personaggi, immersi nella luce blu del palcoscenico) ma anche delle sveglie mattutine, seguite dalle passeggiate accompagnate dal brano più evocativo e barocco della colonna sonora, tutto in <b>Flux Gourmet</b> è curato fino all'ultimo dettaglio, tanto che il film è un piacere per gli occhi. Inoltre, l'interpretazione misurata di <b>Makis Papadimitriou</b>, così umanamente imbarazzato e riservato, si fonde alla perfezione con quelle degli altri attori, spesso assai caricate e grottesche, in particolare quella di<b> Richard Bremmer</b>, che continua ad essere uno dei vecchi più inquietanti del cinema recente, e ovviamente di <b>Fatma Mohamed</b>, la quale unisce la fisicità elegante di una ballerina a una trivialità a malapena tenuta a bada. In conclusione, non posso dire che <b>Flux Gourmet</b> non sia un film interessante e ben realizzato, tuttavia rischia di non essere, stavolta è il caso di dirlo, cibo per tutti i palati, quindi vi suggerirei di approcciarvi con molta cautela. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXvBnIlDEQMU5JfkkdlEFC3AvCxvURTlmiLsJ06M3Wq4s5S6MlNTo9VVPpyd0U32iJfq5tm4R4i-azJtN80uXPeW5E_Ntuee74oqCZyCdN7Hecyjkl7k4oLkJY-TrruBn9hukoWF4J4o95-brEMQvQJLx8ZCxWtIEoAoh1vrY4WfdTnvDgCDioTt0M/s1380/lamina.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="745" data-original-width="1380" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXvBnIlDEQMU5JfkkdlEFC3AvCxvURTlmiLsJ06M3Wq4s5S6MlNTo9VVPpyd0U32iJfq5tm4R4i-azJtN80uXPeW5E_Ntuee74oqCZyCdN7Hecyjkl7k4oLkJY-TrruBn9hukoWF4J4o95-brEMQvQJLx8ZCxWtIEoAoh1vrY4WfdTnvDgCDioTt0M/w400-h216/lamina.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Del regista e sceneggiatore <b>Peter Strickland</b> ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2020/06/in-fabric-2018.html" target="_blank">QUI</a></b>. <b>Asa Butterfield</b> (Billy Rubin) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2017/12/star-wars-gli-ultimi-jedi-2017.html" target="_blank">Gwendoline Christie</a></b> (Jan Stevens) li trovate invece ai rispettivi link.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivQUr5CoL3G1CGZuAnxUI6aq6XrdyNtncHX9c4YXlBuKKUjtFtQPbUAV_5Ci4N8-QoaaXGuSMSvhpZlxHZ6FLF3J_YLUNf1KFtmASib_SsqjKztyyS4-hQCDu_Eva0c6KgBtbMqR1loVDzZMZXcLDTjTSPFs-cdbprQ706XUs52SXHbpQgVJVEaa7s/s540/fg.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="540" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivQUr5CoL3G1CGZuAnxUI6aq6XrdyNtncHX9c4YXlBuKKUjtFtQPbUAV_5Ci4N8-QoaaXGuSMSvhpZlxHZ6FLF3J_YLUNf1KFtmASib_SsqjKztyyS4-hQCDu_Eva0c6KgBtbMqR1loVDzZMZXcLDTjTSPFs-cdbprQ706XUs52SXHbpQgVJVEaa7s/w400-h223/fg.webp" width="400" /></a></div><br /><div><b>Fatma Mohamed</b>, che interpreta Elle di Elle, è collaboratrice assidua di <b>Strickland</b>, col quale ha lavorato in <b>Berberian Sound Studio </b>e <b>In Fabric</b>. Se <b>Flux Gourmet</b> vi fosse piaciuto o se volete prepararvi ad affrontarlo, recuperate<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2020/06/in-fabric-2018.html" target="_blank"> In Fabric</a></b> (l'unico altro film di <b>Strickland </b>che ho visto, volendo potete tentare anche <b>Berberian Sound Studio </b>e <b>The Duke of Burgundy</b> ma non posso darvi un parere in merito) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2019/06/climax-2018.html" target="_blank">Climax</a></b>. ENJOY!</div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-775456077468606452024-02-07T00:01:00.032+01:002024-02-07T00:01:00.270+01:00The Warrior - The Iron Claw (2023)<p>Domenica sera ho convinto il Bolluomo ad andare al cinema a vedere <b>The Warrior - The Iron Claw</b> (<i>The Iron Claw</i>), diretto nel 2023 dal regista <b>Sean Durkin</b>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO1Gk5EX-IkGbqmF9oUvmYnFRqUM7GsWpxShIbjJ0OsMncaXdbjo1Fb_hw0aF3Zy97RCHbiA1z4pE3U8YCOqlQei9whSMHYv-VWe1AJ5RSbF9UMIg0fU3Wa5hMZBkiywXSQONOIZ5G3ak2VgSOrKtn0ePUEomjgN-jQBDj9ypl08fGnzH_6RpxQEPMjAA/s3000/iclaw.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="2025" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO1Gk5EX-IkGbqmF9oUvmYnFRqUM7GsWpxShIbjJ0OsMncaXdbjo1Fb_hw0aF3Zy97RCHbiA1z4pE3U8YCOqlQei9whSMHYv-VWe1AJ5RSbF9UMIg0fU3Wa5hMZBkiywXSQONOIZ5G3ak2VgSOrKtn0ePUEomjgN-jQBDj9ypl08fGnzH_6RpxQEPMjAA/w270-h400/iclaw.jpg" width="270" /></a></div><br />Trama: <i>ascesa e caduta della famiglia di wrestler Von Erich, vista attraverso gli occhi del fratello maggiore, Kevin.</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAQEjulU1FGf2L72VM8J8ZwSVfBUKQl8oG9WSfIXP3Zvo4lrjfQF_eAKSWPp-vCpC57zXE2o7cr4qj5z1K7ktKEikm-VlWdK-fZwJIgp0YTbNXXgqHaXgyhQt6LV5fT7k6xaezfugDckDsLxiG9GGGixxK7Wcu_Ln7I26AdGZfOdC5zz9EmKbhnREqAJQ/s4096/iclaw2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2731" data-original-width="4096" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAQEjulU1FGf2L72VM8J8ZwSVfBUKQl8oG9WSfIXP3Zvo4lrjfQF_eAKSWPp-vCpC57zXE2o7cr4qj5z1K7ktKEikm-VlWdK-fZwJIgp0YTbNXXgqHaXgyhQt6LV5fT7k6xaezfugDckDsLxiG9GGGixxK7Wcu_Ln7I26AdGZfOdC5zz9EmKbhnREqAJQ/w400-h266/iclaw2.jpg" width="400" /></a></div><br />Mi sono convinta ad andare a vedere <b>The Iron Claw</b> (ma perché <b>The Warrior</b>??) dopo un ottimo trailer e delle recensioni entusiaste, mettendo per una volta da parte il mio adorato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/matthew%20vaughn" target="_blank">Matthew Vaughn</a></b>, uscito in contemporanea con <b>Argylle</b>. Mentirei se dicessi che non mi sono un po' pentita e, a questo punto, di non essere anche preoccupata, visto che non riesco più ad entusiasmarmi per i film adorati dalla critica. <b>The Iron Claw</b> racconta la storia vera (in parte. Poi ci torno) dei Von Erich, una famiglia di wrestler facente capo al patriarca Fritz che, a partire dagli anni '70, ha fatto salire i figli sui ring delle più importanti federazioni. Come viene detto nel trailer, Fritz Von Erich ha cercato di preservare i figli dai dolori del mondo facendo di loro degli atleti dal fisico inamovibile, mentre la madre Doris lo ha fatto attraverso la religione, ed entrambi hanno fatto un lavoro "egregio": il risultato, infatti, almeno da ciò che si evince dal film, è stato quello di allevare dei bietoloni soggiogati dal carisma del padre al punto da non riuscire a pensare ad altra strada se non quella decisa a tavolino da questo deprecabile soggetto. Mentre tutti i mali del mondo si riversano sui fratelli Von Erich a causa di una presunta maledizione che ne accompagnerebbe il cognome, non c'è allenamento o divinità che tenga, tanto Fritz se ne lava le mani lasciando che i figli se la vedano da soli, Doris fa altrettanto lasciando che ci pensi Dio (il quale ci pensa, in effetti, ma non nel modo che spererebbe la povera donna), e questi quattro marcantoni pompati di muscoli si ritrovano impreparati ad affrontare incidenti, menomazioni fisiche, fallimenti, senso d'insicurezza, depressione, droghe e chi più ne ha più ne metta. Se pensate che<b> I Malavoglia </b>fossero portatori sani di jella, ricordatevi sempre che l'adorabile famiglia verghiana era frutto di fantasia, mentre i Von Erich sono esistiti davvero. Purtroppo, la sceneggiatura di <b>The Iron Claw </b>non è stata scritta da <b>Verga</b>, e risulta difficile provare pena sincera per personaggi appena abbozzati dotati di emozioni abbastanza semplici e brevi archi narrativi che li caratterizzano con pochi tratti facilmente riassumibili.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFGqhG-iITLYZmd-Dwe5LQZUqNI6YFgzAT61VJjISME8YxD9AFh1r6Re-JcKsrvyLPi9v4_ltS_fI-0yRJXqXeT1rXFFngJrnYEykHKKjYvrNbArzrubwunAN879ve2iSQxCKAkcfaZuf5O9HTHq1uZ2k_cx_-pu1woYGmexGoL8C5lZoc9rjek57UFFg/s1200/claaw.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="755" data-original-width="1200" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFGqhG-iITLYZmd-Dwe5LQZUqNI6YFgzAT61VJjISME8YxD9AFh1r6Re-JcKsrvyLPi9v4_ltS_fI-0yRJXqXeT1rXFFngJrnYEykHKKjYvrNbArzrubwunAN879ve2iSQxCKAkcfaZuf5O9HTHq1uZ2k_cx_-pu1woYGmexGoL8C5lZoc9rjek57UFFg/w400-h251/claaw.jpg" width="400" /></a></div><br />Il punto di vista del narratore, tanto per cominciare, è quello di Kevin Von Erich. Kevin viene caratterizzato come "figlio maggiore", quello che il padre, sistematicamente e senza motivo alcuno, mortifica per l'intero film preferendogli, di volta in volta, i fratelli minori. Sarà la parrucchetta di <b>Zac Efron</b> o quella faccia da babbeo che non gli riesce di togliersi, ma non sono riuscita minimamente a farmi coinvolgere dal suo dramma umano né ho trovato credibile il suo continuo abbozzare e accettare a testa china ogni discutibile decisione paterna, così come, alla seconda tragedia, ho cominciato a trovare abbastanza ridicolo il modo di darle in pasto al pubblico: appena un fratello finisce sotto i riflettori, c'è una sequenza malinconica in cui quest'ultimo si confronta con Kevin e lo spettatore ha giusto il tempo di fare gli scongiuri, prima dell'inevitabile funerale o scena strappalacrime che decreta il destino ultimo del poveraccio. A tal proposito, fa un po' ridere la scelta del regista di omettere dal film la figura di Chris Von Erich perché morto in maniera simile a quella degli altri fratelli, per "non appesantire il ritmo del film e caricarlo di ulteriori tragedie" (tranquillo, ciccio, una più una meno... tanto al confronto di <b>The Iron Claw Candy Candy </b>è una passeggiata) ma ciò che ha definitivamente stroncato ogni possibile entusiasmo da parte mia è l'imbarazzante sequenza imperniata su un immaginario aldilà, totalmente avulsa dal registro dell'opera e messa lì appositamente per commuovere gli spettatori più sensibili, peraltro categoria nella quale credevo di rientrare in pieno. Peccato, perché la ricostruzione dell'ambiente cialtrone, caciarone e maschio del wrestling non mi è dispiaciuta affatto e <b>Holt McCallany, Maura Tierney </b>e <b>Jeremy Allen White</b> ce la mettono tutta per dare un minimo di spessore ai loro personaggi, ma in definitiva <b>The Iron Claw</b> rappresenta uno di quei casi in cui il trailer è meglio dell'opera finita.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKkocDarRe-YAI0vC-mHELQ-vRgLWNE7HpeoFBC9nXOVss8ZxkFHFs9xLxGb4Kej-gU_XKiFWoI8yV1AX7GFwdUU5kzuWVJRfWWMC_Y4xMbKwqwnxQFUd8ynIhRrM-tJ4lgdGWAeOMmD9U5zJYE3DGWKAwX2LQnYorNA6pGgnlT9V5kJkuyQCQI-SkHAo/s1200/Zac-Efron-The-Iron-Claw.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKkocDarRe-YAI0vC-mHELQ-vRgLWNE7HpeoFBC9nXOVss8ZxkFHFs9xLxGb4Kej-gU_XKiFWoI8yV1AX7GFwdUU5kzuWVJRfWWMC_Y4xMbKwqwnxQFUd8ynIhRrM-tJ4lgdGWAeOMmD9U5zJYE3DGWKAwX2LQnYorNA6pGgnlT9V5kJkuyQCQI-SkHAo/w400-h225/Zac-Efron-The-Iron-Claw.png" width="400" /></a></div><br />Di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/holt%20mccallany" target="_blank">Holt McCallany</a></b> (Fritz Von Erich), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2019/06/beautiful-boy-2018.html" target="_blank">Maura Tierney</a></b> (Doris Von Erich), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/zac%20efron" target="_blank">Zac Efron </a></b>(Kevin Von Erich), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/12/triangle-of-sadness-2022.html" target="_blank">Harris Dickinson</a></b> (David Von Erich) e<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/lily%20james" target="_blank"> Lily James</a></b> (Pam) ho già parlato ai rispettivi link. <p></p><p><b>Sean Durkin</b> è il regista della pellicola. Canadese, ha diretto film come <b>La fuga di Martha </b>e <b>The Nest - L'inganno </b>ed episodi della serie <b>Inseparabili</b>. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 43 anni. </p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFRnR2yBHKdrm8kAT2T5-Jl7e7JkIYlisqHVTN-sy_U_epRq_ekFzaGtulz-3hwry30n3_eKzgrwavtNe204YV1M_PfKkuqmr3finJIMQqEu23hc3mnCCigXt2HDJe2B5DpqvPMamxHh91eamqo34NW-nGj_W7W-qXB2SmyJcHkEP7ofFIuSJoXnCIP8U/s1425/durkin.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1425" data-original-width="1140" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFRnR2yBHKdrm8kAT2T5-Jl7e7JkIYlisqHVTN-sy_U_epRq_ekFzaGtulz-3hwry30n3_eKzgrwavtNe204YV1M_PfKkuqmr3finJIMQqEu23hc3mnCCigXt2HDJe2B5DpqvPMamxHh91eamqo34NW-nGj_W7W-qXB2SmyJcHkEP7ofFIuSJoXnCIP8U/w160-h200/durkin.webp" width="160" /></a></b></div><b><br />Jeremy Allen White</b> interpreta Kerry Von Erich. Star della serie <b>The Bear</b>, ha partecipato film come <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2013/09/comic-movie-2013.html" target="_blank">Comic Movie</a> </b>e <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2020/09/the-rental-2020.html" target="_blank"><b>The Rental</b>.</a> Anche sceneggiatore e produttore, ha 33 anni e un film in uscita. <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyjZN2U-jD0CLwTRRVgLWIsn6zFxn8jQxKsHCSkicQ5Eu3klHozy8jOzHhC1NHaPHHrcBuRwO3wcYBk96TBe969oB32nD0SWfFswmNZ5mRmq50DGcGEzRxoE7diNAb154T39f9QYfKHhLgwIcRyT0QEORJVA-nj9vT6PjU7skptfM33k7a5rhbM3bQ2tw/s2400/jaw.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2400" data-original-width="1600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyjZN2U-jD0CLwTRRVgLWIsn6zFxn8jQxKsHCSkicQ5Eu3klHozy8jOzHhC1NHaPHHrcBuRwO3wcYBk96TBe969oB32nD0SWfFswmNZ5mRmq50DGcGEzRxoE7diNAb154T39f9QYfKHhLgwIcRyT0QEORJVA-nj9vT6PjU7skptfM33k7a5rhbM3bQ2tw/w133-h200/jaw.jpg" width="133" /></a></div><br /><p><br /></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-22929512426657790622024-02-06T00:01:00.012+01:002024-02-06T00:01:00.280+01:00Il gabinetto del dottor Caligari (1920)<p>In qualche modo sto riuscendo a continuare la <i>challenge </i>horror di <b>Letterboxd </b>e oggi tocca a "<i>Most popular horror film you haven't seen that's not on your watchlist</i>". Ho avuto quindi occasione di recuperare <b>Il gabinetto del dottor Caligari</b> (<i>Das Cabinet des Dr. Caligari</i>), diretto nel 1920 dal regista <b>Robert Wiene</b>.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4qftCKlfI4-h5JseVm9LC1-rOLGfae7q17tmv6_l2sOjkberi7hDTTQlnZRSn_2G3bgV-Y_yu_JuxkSHFil7crdqpVe5Nd4I-yZnKwIOSzN8RxnaxXKDvn9JksRys9NhXn7s-EmrfRqADDJiV2ZXs5JpEnXw6035DYoSQ4Ti8ifQiUVnRZrzd_kJ9wyo/s1617/The_Cabinet_of_Dr._Caligari_poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1617" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4qftCKlfI4-h5JseVm9LC1-rOLGfae7q17tmv6_l2sOjkberi7hDTTQlnZRSn_2G3bgV-Y_yu_JuxkSHFil7crdqpVe5Nd4I-yZnKwIOSzN8RxnaxXKDvn9JksRys9NhXn7s-EmrfRqADDJiV2ZXs5JpEnXw6035DYoSQ4Ti8ifQiUVnRZrzd_kJ9wyo/w296-h400/The_Cabinet_of_Dr._Caligari_poster.jpg" width="296" /></a></div><br />Trama: <i>Franzis racconta la terrificante esperienza avuta con l'ipnotista Caligari e il sonnambulo sotto il suo diretto controllo, trasformato in un assassino..</i><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHvL3kTsiQm94Iuzx4sB375CtylwngzAnKsdR4wmOppQxQ4_9unjL4Kmrdg1f5KPDRJGzhB8Ex2xwFMvvgdXEd3zpRkB7inaEmFWft2vv4LrhcD2DB29Fzrd_PlenHxnuPVS6JOGrC5FkBQz6W96Ck_Ev1SVfp2qq8xw_eWm-qB3PuJ0AodwhAkpHZe8/s2000/Das%20Cabinet%20des%20Dr%20Caligari_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1463" data-original-width="2000" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHvL3kTsiQm94Iuzx4sB375CtylwngzAnKsdR4wmOppQxQ4_9unjL4Kmrdg1f5KPDRJGzhB8Ex2xwFMvvgdXEd3zpRkB7inaEmFWft2vv4LrhcD2DB29Fzrd_PlenHxnuPVS6JOGrC5FkBQz6W96Ck_Ev1SVfp2qq8xw_eWm-qB3PuJ0AodwhAkpHZe8/w400-h293/Das%20Cabinet%20des%20Dr%20Caligari_.jpg" width="400" /></a></div><br />Siccome non avevo mai visto prima <b>Il gabinetto del dottor Caligari</b>, e il film in questione rientra di diritto nel novero dei capolavori dibattuti nel corso dei decenni, mi asterrò, come sempre, da qualsiasi recensione "tecnica" ma cercherò semplicemente di riportare delle personalissime impressioni. <b>Il gabinetto del dottor Caligari </b>è un'esperienza allucinante. Dopo giorni, ancora mi chiedo come sia stato possibile, nel 1920, girare un'opera così moderna, in grado trasmettere inquietudine anche dopo 100 anni. Non è solo questione di scenografie, anche se quelle aiutano: opera simbolo dell'Espressionismo Tedesco, il film restituisce allo spettatore una realtà distorta, filtrata dal ricordo di chi ha vissuto un'esperienza terrificante, e ogni ambiente rappresentato è un tripudio di angoli aguzzi, linee storte, sentieri senza uscita, geometrie sghembe e chi più ne ha più ne metta. Più che luoghi reali, quelli de <b>Il gabinetto del dottor Caligari</b> sembrano sfondi teatrali e non c'è nessuna volontà, da parte degli scenografi, di far venire meno la sensazione che i personaggi siano intrappolati all'interno di un tunnel dell'orrore, privi di punti di riferimento e disorientati. Non fraintendetemi, trovo le scenografie del film tra le più belle e fantasiose mai realizzate, delle vere e proprie opere d'arte, ma la loro bellezza deriva soprattutto dall'angoscia straniante che provocano, e lo stesso vale per il trucco pesantissimo indossato dai personaggi. A proposito di questi ultimi, c'è un equilibrio incredibile tra aspetti grotteschi ed eleganza gotica, sia tra i personaggi maschili che per Jane, bellissima eppure esageratamente truccata, al punto da sembrare un'illustrazione a china semovente. I primissimi piani degli attori rivelano, come da "programma" del movimento, l'angoscia quasi ultraterrena che li assale, inserendoli di diritto in un mondo dove non solo è il confine tra vita e morte ad essere labile, ma anche quello tra bene e male, con questi occhi grandissimi e pittati che sembrano voler inghiottire lo spettatore e coinvolgerlo nelle stesse spirali di follia di cui sono preda i protagonisti.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXBWnmHP5pNBvAJgnZrgmNqcjv9s5CNk1lOiMwlMELNvKPwaNsav3EAtghK87DAjhAoKGFerRV_KuAtYQHVI0NpWzAxmx7FJL7X_feFKzPs60BpQKls0iaCnsO0yl3lY30SjY4gfPAQoBIg9seV0Y0S1Vm5NQ5zCaPSZHMHY-uU90s4yAiREDT8_XCuL0/s593/cesare.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="339" data-original-width="593" height="229" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXBWnmHP5pNBvAJgnZrgmNqcjv9s5CNk1lOiMwlMELNvKPwaNsav3EAtghK87DAjhAoKGFerRV_KuAtYQHVI0NpWzAxmx7FJL7X_feFKzPs60BpQKls0iaCnsO0yl3lY30SjY4gfPAQoBIg9seV0Y0S1Vm5NQ5zCaPSZHMHY-uU90s4yAiREDT8_XCuL0/w400-h229/cesare.webp" width="400" /></a></div><br />A proposito di follia, anche la trama è modernissima.<b> Il gabinetto del dottor Caligari </b>è un gioco di scatole cinesi, un racconto nel racconto introdotto da una cornice malinconica ma "naturale", quella di una conversazione al parco. L'incubo, anche visivo, comincia solo dopo un paio di minuti e si amalgama alle sensazioni veicolate dalle scenografie di cui ho parlato prima in quanto si parla di assassini involontari, di esseri umani privi del controllo del loro corpo e alla mercé di una follia imprevedibile, che stana gli innocenti nelle loro case portando la morte quando meno se lo aspettano. Nonostante, da un certo punto in poi, la trama si inserisca nei binari del giallo <i>horror </i>alla <b>Edgar Allan Poe</b>, col tentativo del protagonista di smascherare il Dottor Caligari e fermare il terrificante Cesare, il <i>plot twist</i> onirico (che non vi racconterò, nel caso ci fossero altre bestie ignoranti come me alla lettura!) è in agguato e arriva a scombinare tutte le carte in tavola, lasciando persino lo spettatore moderno con un palmo di naso e pronto a ricominciare la visione da capo, per lo stupore di essersi lasciato gabbare da un centenario con la verve di un ragazzino. Un'altra cosa che ho apprezzato tantissimo, a tal proposito, è lo stile delle didascalie, allucinante e sghembo quanto quello delle scenografie, che trasmette tutto il caos presente nella testa del narratore e rende anche difficile (ma forse quello è stato un mio limite, tra tedesco che ricordo poco e un carattere al quale non sono abituata) una rapida lettura. Siccome potete trovare il film su <b>Youtube</b>, restaurato dalla Cineteca di Bologna e con sottotitoli in italiano, il mio consiglio è di approfittarne, in quanto non è mai troppo tardi per recuperare certi capolavori e goderne!<p></p><p><b>Robert Wiene </b>è il regista della pellicola. Tedesco, ha diretto film come <b>Orlacs Hände</b>. Anche sceneggiatore, attore, scenografo e costumista, è morto nel 1938 all'età di 65 anni.</p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPKnjoJ9Srt-zwr6ihkkMDiZZKkfg69TYEtCACD_hJ819NvGoOWpsgirqtDlK-7CRzj1oUpiaLF_I07tMIF0QAVVEt1xs4xHT9CIQYkyqGeWh-NwBqYp2usb_ULICpztdgDXDwY-un6-y1igE2Se7PCsnWGK0OqBDxRsZHozvL99SA7CpSC9-P5e0dmwI/s220/Robert_Wiene_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="208" data-original-width="220" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPKnjoJ9Srt-zwr6ihkkMDiZZKkfg69TYEtCACD_hJ819NvGoOWpsgirqtDlK-7CRzj1oUpiaLF_I07tMIF0QAVVEt1xs4xHT9CIQYkyqGeWh-NwBqYp2usb_ULICpztdgDXDwY-un6-y1igE2Se7PCsnWGK0OqBDxRsZHozvL99SA7CpSC9-P5e0dmwI/w200-h189/Robert_Wiene_.jpg" width="200" /></a></b></div><b><br />Conrad Veidt i</b>nterpreta Cesare. Tedesco, ha partecipato a film come <b>Orlacs Hände, L'uomo che ride, Contrabbando, Il ladro di Bagdad </b>e <b>Casablanca</b>. Anche regista e produttore, è morto nel 1943 all'età di 50 anni. <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD3r6LHMkZY4WJeN2pCDzwbX1fBqxjelDuLazAELqimGsF1eQaNprqB-u4ncbgCKUh3Mj39QP9QbfZwVC0r_ISXk_HkcwuNrpL8gqwUBLqUit_C3whh0ut8Xwr04Y-Js6u6nsgUr6RhtYCxVwgX-n7-3dFSwtHPhXh3x_zohz1yHBzBS0SJkaIXyn1kKo/s950/veidt.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="950" data-original-width="800" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD3r6LHMkZY4WJeN2pCDzwbX1fBqxjelDuLazAELqimGsF1eQaNprqB-u4ncbgCKUh3Mj39QP9QbfZwVC0r_ISXk_HkcwuNrpL8gqwUBLqUit_C3whh0ut8Xwr04Y-Js6u6nsgUr6RhtYCxVwgX-n7-3dFSwtHPhXh3x_zohz1yHBzBS0SJkaIXyn1kKo/w168-h200/veidt.webp" width="168" /></a></div><br /><p><br /></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-39251837226619309292024-02-02T00:01:00.058+01:002024-02-02T00:01:00.131+01:00Povere creature! (2023)<div>Ho aspettato un sacco ma alla fine anche io sono riuscita a vedere <b>Povere creature!</b> (<i>Poor Things</i>), diretto nel 2023 dal regista <b>Yorgos Lanthimos</b> e candidato a undici <b>Oscar</b>: Miglior film, Miglior regista, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior attrice, Miglior attore non protagonista, Miglior montaggio, Migliore fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi, Migliore colonna sonora, Miglior trucco e acconciatura. Attenzione, segue lungo sproloquio!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzmZy7femgxDW7bI83MuX30ZuA31W_-w5hWGcI1zpxoHdDq6u50A0pVOGal9owcT_USCPCbSBQv_sE1dRtH7UE44I84xK1efS3MsFFWeJA3S-42kidb2-9bf9t55Kx1TreqBliUmU3u2FFkcJX7BVWwgLCPf8qw0M_2UFfezT3MskX8kvYShUANOMIZ5w/s2000/pt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1350" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzmZy7femgxDW7bI83MuX30ZuA31W_-w5hWGcI1zpxoHdDq6u50A0pVOGal9owcT_USCPCbSBQv_sE1dRtH7UE44I84xK1efS3MsFFWeJA3S-42kidb2-9bf9t55Kx1TreqBliUmU3u2FFkcJX7BVWwgLCPf8qw0M_2UFfezT3MskX8kvYShUANOMIZ5w/w270-h400/pt.jpg" width="270" /></a></div><br /><div>Trama: <i>il geniale chirurgo Godwin Baxter recupera il cadavere di una donna suicida e le dà nuova vita, impiantandole il cervello del bambino che portava in grembo. "Nasce" così Bella, creatura in cerca della libertà, della conoscenza e del suo posto nel mondo...</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIAE9fkKMqT4mKZTnu0TAlk9zY02Tbl7loOYaAb3qB23_kg3BlOYR1t8v-j9u8rsgh4f2PS5dxlDlCc1x7KwYSx6e5Zgwfpj6Hdt_BTiS_0MCLfs82nPj4E7Rs0SfDae9frI7P5AkiroRop9i277lZetBok4rCTqJ7IuenLNnljtYtxLVBL21O8q9OS3s/s864/mark.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="486" data-original-width="864" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIAE9fkKMqT4mKZTnu0TAlk9zY02Tbl7loOYaAb3qB23_kg3BlOYR1t8v-j9u8rsgh4f2PS5dxlDlCc1x7KwYSx6e5Zgwfpj6Hdt_BTiS_0MCLfs82nPj4E7Rs0SfDae9frI7P5AkiroRop9i277lZetBok4rCTqJ7IuenLNnljtYtxLVBL21O8q9OS3s/w400-h225/mark.jpeg" width="400" /></a></div><br /><div>Questa volta più di altre mi pento di non avere letto il romanzo omonimo di <b>Alasdair Gray </b>prima di accingermi alla visione di<b> Povere creature!</b>, perché, nonostante il film sia stato incensato da chiunque, a me è sembrato di non avere colto qualcosa. Prendete dunque questo post come una riflessione personalissima e sentitevi liberi (anzi, fatelo!!) di venire incontro al mio ignorantissimo cervello nei commenti. L'ultimo film di <b>Lanthimos </b>è un'opera che mescola le suggestioni e lo stile dei romanzi di formazione e picareschi, condito da abbondanti tocchi di horror, humour nero e situazioni grottesche, avente per protagonista la giovane Bella Baxter. Quella che viene presentata allo spettatore è la seconda vita di Bella: come un novello mostro di Frankestein, Bella è un cadavere rianimato dallo scienziato Godwin "God" Baxter, che l'ha creata inserendo il cervello di un bambino mai nato nel corpo della madre morta suicida, e l'ha cresciuta come un esperimento controllato. Proprio la natura peculiare del cervello di Bella la rende una creatura di pura innocenza ed istinto, dotata (come appunto i bimbi piccoli) di una spiccata percezione dei propri bisogni che spesso sconfina in un testardo e capriccioso egoismo. Ciò, unito a una rapidissima capacità di sviluppo e apprendimento, la porta presto a diventare insofferente verso i limiti imposti da God e le cose precipitano quando la sessualità di Bella si risveglia con un'urgenza resa pressante da tutte le caratteristiche di cui sopra; l'arrivo dello spregiudicato e disnibito avvocato Duncan Wedderburn spingerà Bella a fuggire con lui e ad iniziare il suo viaggio alla scoperta del mondo e di se stessa. Pur non avendo letto con attenzione le varie recensioni scritte in rete onde evitare spoiler, persino io ho capito che il comun denominatore delle stesse fosse la parola "femminismo". In effetti, le vicende di Bella nascono da un atto di "potere" commesso da un uomo ai danni di una donna che ha cercato di togliersi la vita e proseguono seguendo il tentativo della protagonista di liberarsi dall'influenza di uomini pronti a decidere cosa sia meglio per lei e, in seguito, a plasmarla in base ai propri desideri. La sessualità femminile, la presenza di un organo destinato esclusivamente al piacere come il clitoride, è il fulcro della narrazione per la prima parte del film e ritorna, prepotente, verso la fine, incarnando (da un punto di vista maschile) tutto ciò che c'è di bello e terribile nelle donne. Quasi tutti i personaggi cercano infatti di approfittare dello sfrenato desiderio sessuale di Bella per poterla controllare: God cerca di imbrigliarlo affibbiandole un marito scelto da lui, così da poter continuare l'esperimento in sicurezza, Duncan desidera al fianco una donna-bambina dall'appetito insaziabile e facile da plasmare, la maitresse punta a trarne il massimo profitto, Alfie decide di inibirlo per sempre onde evitare di gestire una donna che già si era liberata dalla sua influenza suicidandosi e privandolo di un figlio. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFumruQNgoZkuWslhB-OQ00S_sF4eIbYWsvr-xygqEKaycmdknEC6kUN0ZSdppXGqIUxL3h3Hw5QkrbOAgplyD55PkaGs4_h_og_x2E9et8LteA50lgzD6COt3EWm88yqNjU4ahMZ3YR5PNqdORFQDvOjiODvhnD4Dvq014Qyne6xFt5NhxrIdBihcVNs/s1200/poor-things.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFumruQNgoZkuWslhB-OQ00S_sF4eIbYWsvr-xygqEKaycmdknEC6kUN0ZSdppXGqIUxL3h3Hw5QkrbOAgplyD55PkaGs4_h_og_x2E9et8LteA50lgzD6COt3EWm88yqNjU4ahMZ3YR5PNqdORFQDvOjiODvhnD4Dvq014Qyne6xFt5NhxrIdBihcVNs/w400-h225/poor-things.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Bella, in tutto questo, se ne batte allegramente le balle, passatemi il termine, ed è conseguentemente meravigliosa. Determinata a fare solo ciò che può farla stare bene, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e asseconda chi ha a che fare con lei per il tempo che le serve a ottenere ciò che desidera. Sesso, cultura, cibo, denaro, informazioni, ognuna di queste cose è fondamentale per Bella, con un grado di importanza che varia in base al suo sviluppo fisico e mentale, alla sua crescita. Impermeabile, apparentemente, a qualunque cosa legata ad aspetti meramente "sentimentali", Bella ragiona col piglio di uno scienziato secondo rapporti di causa ed effetto, non tanto come "donna" ma come persona pienamente autoconsapevole, al di là di ogni definizione di sesso, età o classe sociale. E' qui, dunque, che mi viene da chiedermi se <b>Povere creature!</b> sia un film "femminista" o se non faccia, invece, un discorso aperto a tutt*, lanciando un invito ad essere la nostra versione migliore, con un occhio alle brutture della società che ci circonda, coltivando "egoisticamente" passioni e bisogni in modo da rendere il mondo un posto più gradevole per tutti quelli che lo meritano (le facce di merda irrecuperabili, invece, possono rimanere in ginocchio a belare nel pantano a cui sono destinati). Ed è sempre qui che, lo ammetto, il mio entusiasmo per <b>Povere creature!</b> si è incrinato, scontrandosi con quella che io ho percepito come una superficialità perplimente. Premesso che Bella ha delle origini tragiche e terribili e che sul suo corpo è stata commessa una violazione imperdonabile, nel corso del film non c'è un solo momento in cui la protagonista si trovi davvero nelle condizioni definite dalle parole della maitresse parigina, apparentemente tra le più importanti della pellicola: "<i>We must experience everything. Not just the good, but degradation, horror, sadness. This makes us whole Bella, makes us people of substance. Not flighty, untouched children. Then we can know the world. And when we know the world, the world is ours</i>". Certo, a un certo punto del film Bella impara che alcune persone soffrono e muoiono ingiustamente e, in seguito, diventa prostituta, ma la prima situazione è un'apostrofo bruciato dal sole tra una patata e una sisa, mentre la seconda è all'acqua di rose: Bella SCEGLIE di prostituirsi, tenta per cinque minuti di instaurare il socialismo (altro concetto apparentemente importantissimo inserito qui e là nei dialoghi e mai approfondito...) all'interno della struttura del bordello e se ne va senza problemi quando decide di essere stufa di quella vita. In realtà Bella, salvo i criticabili, odiosi limiti della sua condizione di donna (che, peraltro, nessuno riesce ad imporle in virtù della natura di ciolla molla di ogni uomo presente nel film), nasce come privilegiata alto borghese, viene "rapita" da un perdigiorno che comunque la mantiene, torna ad una vita che le consentirà di diventare ciò che desidera, quindi la sua vicenda risulta priva di quel tormento che le darebbe non solo un po' più di consistenza, ma anche maggiore profondità. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4F6n6t5vI5POgVKG-YScUeVTdyb8w3v0t-StpYFyAsHezEJrVkySi0e-kKRvtSRpZSOkpS0tvqUv_gvfoUtTI58t48kbPkJFOETHPB2KC9hdYiL_Bor0fb34xy7rihs4RExPOLVnjeKssQJkY9vsvGOzwl1palXAgM4cL_bUtlEwzVdWfUunUryKzxS8/s2560/wildefgod.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4F6n6t5vI5POgVKG-YScUeVTdyb8w3v0t-StpYFyAsHezEJrVkySi0e-kKRvtSRpZSOkpS0tvqUv_gvfoUtTI58t48kbPkJFOETHPB2KC9hdYiL_Bor0fb34xy7rihs4RExPOLVnjeKssQJkY9vsvGOzwl1palXAgM4cL_bUtlEwzVdWfUunUryKzxS8/w400-h266/wildefgod.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Al di là di queste considerazioni personalissime, non è che <b>Povere creature! </b>non mi sia piaciuto. Ho un po' sofferto la pesante ingerenza della computer grafica nei colori e nei fondali, questo sì, ma ho apprezzato molto la sperimentazione estrema di <b>Lanthimos </b>e del direttore della fotografia<b> Robbie Ryan,</b> quella manifesta volontà di giocare con le lenti, le luci e le inquadrature, in perfetta sincronia con le esperienze sempre diverse vissute da Bella e con la sua voglia di esplorare. Gli ambienti ricostruiti in studio, con quelle suggestioni <i>steampunk </i>e i dettagli surreali, sono dei micromondi senza tempo che risultano contemporaneamente familiari ed estranei, e riescono a spiazzare lo spettatore di continuo, così come le <i>mise </i>intrigantissime di Bella, un perfetto mix di "decoro" da gentildonna e spirito libero punk. All'interno di questi abiti allucinanti, <b>Emma Stone </b>ci sguazza e si profonde nell'interpretazione migliore di sempre. Senza alcun senso di pudore o di vergogna, la <b>Stone </b>mette a nudo non solo il suo corpo, ma occhi di un'innocenza spiazzante, che accompagnano, con quello sguardo diretto e stralunato, parole scandite con candida perfidia, capaci di strappare più di una risata di sconcerto o ammirazione. Se la <b>Stone </b>è sicuramente ipnotica, non è meno azzeccata l'interpretazione di <b>Mark Ruffalo</b>, al quale è stato offerto il ruolo della vita, portato a casa in maniera egregia. Duncan Wedderburn è un buffone matricolato e una persona pessima sotto ogni punto di vista, ma in alcuni momenti l'interazione con Bella è talmente avvilente per questo povero creaturO che è difficile non provare un minimo di pena (e poi io un attore che improvvisa un BELLAAAA!! neanche fosse un novello Kovalski lo amo a prescindere), mentre il favoloso ballo che vede impegnati entrambi sulla nave è talmente esaltante a livello di chimica e coreografia da essere quasi ai livelli di quelli che vedeva impegnati il compianto <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/raul%20julia" target="_blank">Raul Julia</a> </b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/anjelica%20huston" target="_blank">Anjelica Houston</a></b> nei due film de<b> La famiglia Addams</b>. Ho detto QUASI! E quasi è la parola chiave di ciò che ho provato guardando <b>Povere creature!</b>: mi ha quasi convinta, ma non al 100%, diciamo, per rimanere in tema, che non ho raggiunto l'orgasmo. Se però si porterà a casa ogni Oscar per cui è candidato mi vedrete saltellare felice ugualmente!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK9xyCBjRbiszPq7MbpA7iA2BTqqd4DnTcty3dHKfpfJ_6FE1n1qnBL6oEFITmzDlF8U_J4sj34VuztbEl7CbqXY3oaJDochITs5fyjhJlcLHQ36PyuNSQMxZ-EPxgJJ1B7MjCSqbzLRaUIIqHodCJNJUsNERFj5FAHhArrY9oHi4WgARvJQ7AsZmWeLE/s3568/ballo.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2007" data-original-width="3568" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK9xyCBjRbiszPq7MbpA7iA2BTqqd4DnTcty3dHKfpfJ_6FE1n1qnBL6oEFITmzDlF8U_J4sj34VuztbEl7CbqXY3oaJDochITs5fyjhJlcLHQ36PyuNSQMxZ-EPxgJJ1B7MjCSqbzLRaUIIqHodCJNJUsNERFj5FAHhArrY9oHi4WgARvJQ7AsZmWeLE/w400-h225/ballo.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Del regista <b>Yorgos Lanthimos</b> ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/yorgos%20lanthimos" target="_blank">QUI</a></b>. <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/emma%20stone" target="_blank">Emma Stone </a></b>(Bella Baxter), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/willelm%20dafoe" target="_blank">Willem Dafoe</a></b> (Dr. Godwin Baxter), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/christopher%20abbott" target="_blank">Christopher Abbott</a></b> (Alfie Blessington) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/mark%20ruffalo" target="_blank">Mark Ruffalo </a></b>(Duncan Wedderburn) li trovate invece ai rispettivi link.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPNwy4FPwbsMGUkA8IJhH9pPhVujgnZaHL_2XN-zsZjH7-6zCEtEC-gmkdOwDoh1cbhCsX5IB1237_osV_DhOwNWekDXfLGi8uvqdTOxRnAEjtC2ygO_6Z9LiakpPqL-z4Y0Zj20Zl1VQB8PI1Da3d6UisLWWcsm2q11zOZPDmgrb1LnzmOgt8VPDSq3o/s540/chomp.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="540" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPNwy4FPwbsMGUkA8IJhH9pPhVujgnZaHL_2XN-zsZjH7-6zCEtEC-gmkdOwDoh1cbhCsX5IB1237_osV_DhOwNWekDXfLGi8uvqdTOxRnAEjtC2ygO_6Z9LiakpPqL-z4Y0Zj20Zl1VQB8PI1Da3d6UisLWWcsm2q11zOZPDmgrb1LnzmOgt8VPDSq3o/w400-h296/chomp.webp" width="400" /></a></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-69823105570744328802024-01-31T00:01:00.000+01:002024-01-31T00:01:00.131+01:00Megan Is Missing (2011)<div>La challenge <b>HorrorX24</b> di <b>Letterboxd </b>continua col secondo prompt, <i>Lowest rated horror film on your watchlist</i>. Onestamente, non so nemmeno perché ci fosse finito sulla <i>watchlist </i>ma, tant'è, il titolo di oggi è <b>Megan is Missing</b>, diretto e sceneggiato nel 2011 dal regista <b>Michael Goi</b>.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHdaENGbVCsxFaAKAFfgTAoyXPkaR_1kW4Rz0Fxif80-QNEC9d9lg44QZ-jvcH-VMoEGvaare_omw8cpAqVG8b5WCgTatXw1IMsTTao7WdZBL8zJcBfu1aTa8dA801TqHH5ZjQW0Sby9xiLcNC-C7ASMC-BWCNI6y8mpXs7A239Btd7oekzfNtLLbgsa8/s500/mism.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="351" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHdaENGbVCsxFaAKAFfgTAoyXPkaR_1kW4Rz0Fxif80-QNEC9d9lg44QZ-jvcH-VMoEGvaare_omw8cpAqVG8b5WCgTatXw1IMsTTao7WdZBL8zJcBfu1aTa8dA801TqHH5ZjQW0Sby9xiLcNC-C7ASMC-BWCNI6y8mpXs7A239Btd7oekzfNtLLbgsa8/w281-h400/mism.jpg" width="281" /></a></div><br /><div>Trama: <i>Megan è la ragazza più popolare del liceo ma, nonostante questo, la sua migliore amica è una ragazzina evitata da tutti, Amy. Dopo avere conosciuto un ragazzo online, Megan scompare senza lasciare traccia...</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5sF294bF55p238xY7jhYUHg4PdwictgJHet9Eq3nf5hWL4xKpeHJWP4Jrbde18VYad_YpKLNgNinINw40UPJ6EAZyOo0mRHZWklwB3NxWMOUsC2etpNbrk8K1PE-OPYb8MNY_tY8Ea_VJxTqYlqdfIhbBcBXDH3xYC8a72op0rS3TRdddY_7I9ce3oXg/s1920/mism2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5sF294bF55p238xY7jhYUHg4PdwictgJHet9Eq3nf5hWL4xKpeHJWP4Jrbde18VYad_YpKLNgNinINw40UPJ6EAZyOo0mRHZWklwB3NxWMOUsC2etpNbrk8K1PE-OPYb8MNY_tY8Ea_VJxTqYlqdfIhbBcBXDH3xYC8a72op0rS3TRdddY_7I9ce3oXg/w400-h225/mism2.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Prima di iniziare col post, mi preme segnalare che il meraviglioso podcast <b>Nuovi incubi</b>, di <b><a href="https://ilgiornodeglizombi.org/" target="_blank">Lucia </a></b>e <b><a href="http://www.redrumia.it/" target="_blank">Marika</a></b>, aveva già parlato di <b>Megan is Missing</b> <b><a href="https://open.spotify.com/episode/5GOPZ8wC3bgXrlkJhY6jo1" target="_blank">QUI</a></b>. Non ho ancora ascoltato l'episodio, perché verteva su due film che non avevo visto, ma conto di farlo per scoprire se le opinioni espresse nel corso della puntata rispecchiano le mie. Intanto, prima di affrontare il soggetto, prendo tempo per raccontarvi un po' il motivo per cui un <i>mockumentary </i>fatto con due dollari come <b>Megan is Missing sia </b>assurto agli onori della cronaca dopo dieci anni dalla sua uscita. Il "merito" è del social <b>TikTok</b>, che a un certo punto (probabilmente perché, durante i vari lockdown, i ragazzini si sono messi a raschiare il fondo del barile dello streaming horror) si è riempito di<i> video reaction </i>di utenti terrorizzati e pronti a consacrare il film come il più terrificante di sempre, cosa che ha spinto il regista a scrivere questo <i>trigger warning</i> per giovani utenti che vi traduco a braccio: "Non guardate il film di notte. Non guardatelo da soli. Quando vedrete comparire sullo schermo le parole 'foto numero uno' avete circa quattro secondi per spegnere la riproduzione prima di assistere a cose che magari non volete vedere, soprattutto se siete già spaventati". Io non sono giovane, né mi spavento più così facilmente, ma vi assicuro che quella foto numero uno me la ricorderò finché campo. Attenzione, però, a non confondere fastidio, disgusto ed ansia con "paura": <b>Megan is Missing</b> non lascia quella sensazione di terrore in grado di spingere lo spettatore ad accendere tutte le luci, quanto piuttosto dubbi sulla sanità mentale di <b>Michael Goi</b> il quale, nel tentativo dichiarato di realizzare un'opera che mettesse in guardia i genitori di figli adolescenti dai pericoli del web, ha girato un <i>torture porn</i> con protagoniste minorenni talmente connotate sessualmente che uno dei tanti, lunghissimi dialoghi "pre-foto" racconta nel dettaglio (e con dovizia di risolini stupiti, ma anche stupidi) lo stupro orale ai danni di una bambina di dieci anni. Tranquilli, prendetevi pure il tempo di rileggere la riga precedente, non ho fretta. Ho 42 anni, capisco che il mondo sessuale dei teen e pre-teen è LEGGERMENTE cambiato rispetto a quando facevo le medie e le superiori io, conosco la leggenda metropolitana (? uno ci spera...) delle gare di "chinotti" in bagno, arrivo persino a capire l'intento disperato di connotare Megan come una ragazza persa a causa di una situazione familiare terrificante, ma si può anche giocare di sottigliezza senza imperniare ogni sequenza del film sul fatto che Megan, a 14 anni, dà via ogni orifizio come il pane. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPdec4MxBxFxQvVTLhDyIL0Wrya8LoY4H-aQ-LUVRp4SMNs2zxtGWxLBrmdPDLgUTDdH0XMzJC30RKD35xdRh_NhxJhoHDZWNsll1q_PamzpJfIo6rhGcWWeAOkEeCr2p0JNYJTzTHMuGv9DD2vAaTjIemgWU7jpsUmGhnl4dcWYWOmi1nb1_UhFz1dfM/s650/mism3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="365" data-original-width="650" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPdec4MxBxFxQvVTLhDyIL0Wrya8LoY4H-aQ-LUVRp4SMNs2zxtGWxLBrmdPDLgUTDdH0XMzJC30RKD35xdRh_NhxJhoHDZWNsll1q_PamzpJfIo6rhGcWWeAOkEeCr2p0JNYJTzTHMuGv9DD2vAaTjIemgWU7jpsUmGhnl4dcWYWOmi1nb1_UhFz1dfM/w400-h225/mism3.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Quando non è impegnata a regalarla ai suoi "amici" in cambio di un po' di droga, Megan cerca l'amore vero on line (!!), ed è qui che<b> Megan is Missing</b> dovrebbe trasformarsi in cinema educativo per i genitori, così da spingerli a controllare il comportamento dei propri figli su internet. Il fallimento dell'intento è dato, in primis ma non solo, dalla natura imbarazzante dell'espediente narrativo, che vede Megan accettare l'incontro con un ragazzo mai visto prima dopo solo un paio di conversazioni a telecamera spenta (durante le quali, per inciso, "Josh" si contraddice tante di quelle volte che la puzza di marcio avrebbe dovuto prendere a schiaffi la ragazzetta dallo schermo del PC) e, come da titolo, sparire. In seconda, ma non ultima, istanza, c'è la dubbia efficacia del <i>torture porn</i> come mezzo "educativo". Dopo la sparizione di Megan, infatti, il film diventa davvero un horror e va a punire la povera co-protagonista, rea "soltanto" di essere scema come un tacco e di girare da sola per i boschi dopo essere stata minacciata dal fantomatico Josh; <b>Michael Goi</b> azzecca soltanto UNA sequenza, quella in cui Josh spia Amy di nascosto, dopodiché confeziona scene talmente fastidiose che, al confronto, il coniglio spellato di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2017/09/antropophagus-1980.html" target="_blank">Antropophagus </a></b>è un elegante guizzo andersoniano, indugiando per un tempo lunghissimo sul primo piano di una ragazzina stuprata e per un tempo ancora più lungo su suppliche ed urla sovrapposte alla ripresa in tempo reale di uno stronzo che scava una buca. A ripensarci, non so davvero come ho fatto ad arrivare alla fine di <b>Megan is Missing </b>visto l'orrore che permea gli ultimi venti minuti, ma non perché il film sia fatto male o recitato da dilettanti, quanto piuttosto per la gioia spudorata di sbattere in faccia allo spettatore una roba pornografica facendola passare per altro. Non c'è nulla, in <b>Megan is Missing</b>, che faccia riflettere lo spettatore (sì, ok, il <i>cautionary tale</i>. Sì, nel 2011 magari si era tutti più ingenui. Ma, ripeto, c'è modo e modo), niente di catartico, niente di divertente, c'è solo il compiacimento di scioccare prendendo come spunto storie di cronaca "vera" con vittime minorenni e io, sarò invecchiata, ma certe cose non le tollero più. Fatevi il favore ed evitate questo film abietto. </div><b><div><b><br /></b></div>Michael Goi</b> è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto episodi di serie come <b>American Horror Story, The Gifted, Streghe </b>e <b>Le terrificanti avventure di Sabrina</b>. Anche direttore della fotografia, produttore e attore, ha 65 anni.<div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZO99rMbUJwlDPvDLNbL7Hg_HADcIwSq3t_3bzcXB9wrNta_6LjNFaxL3Yd0RulUlIMBLGRdkq_PyNA_y5xwOYLN_m8m-P7h_y_9RursaZxa9cykMw9RE32MxU2G79ZyJkaSH9_d4fDVapeerd7FuReEuwF4Oouu2n1sL9lfwNAV5cOaWGzQtIzcEoInc/s300/micheal-goi-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="300" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZO99rMbUJwlDPvDLNbL7Hg_HADcIwSq3t_3bzcXB9wrNta_6LjNFaxL3Yd0RulUlIMBLGRdkq_PyNA_y5xwOYLN_m8m-P7h_y_9RursaZxa9cykMw9RE32MxU2G79ZyJkaSH9_d4fDVapeerd7FuReEuwF4Oouu2n1sL9lfwNAV5cOaWGzQtIzcEoInc/w200-h200/micheal-goi-.jpg" width="200" /></a></div><br /><div>Se il film vi fosse piaciuto recuperate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2016/10/ratter-ossessione-in-rete-2015.html" target="_blank">Ratter - Ossessione in rete</a> </b>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2014/06/the-den-2013.html" target="_blank">The Den</a>. ENJOY! </b></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-7636624920268996772024-01-30T00:01:00.013+01:002024-01-30T00:01:00.136+01:00Il cacciatore (1978)<p>Grazie alla riedizione in 4K distribuita da <b>Lucky Red</b> per tre giorni, lunedì scorso sono andata al cinema a vedere <b>Il cacciatore</b> (<i>The Deer Hunter</i>), diretto e co-sceneggiato dal regista <b>Michael Cimino </b>nel 1978.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCeJeQuklf9MRdOTxTqZXO11cifS9vLKl5NN3oURTH7wdMlbcZLc5RYZePQiKS5qxEOwOEpTBXs5T_2VfHvA33qe82YOqhKxP0dwhFTsMcUhgP2NOK7F-F_kHEQqACPjDi8XfpgEirVsqcpp3ZCZl2G9wNgdiocdsv8JRZLIgRYXe2tmxii2MA-WB_UfA/s1000/tdh.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="667" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCeJeQuklf9MRdOTxTqZXO11cifS9vLKl5NN3oURTH7wdMlbcZLc5RYZePQiKS5qxEOwOEpTBXs5T_2VfHvA33qe82YOqhKxP0dwhFTsMcUhgP2NOK7F-F_kHEQqACPjDi8XfpgEirVsqcpp3ZCZl2G9wNgdiocdsv8JRZLIgRYXe2tmxii2MA-WB_UfA/w266-h400/tdh.jpg" width="266" /></a></div><p>Trama: <i>tre amici di lunga data partono per il Vietnam, un'esperienza che lascerà tremendi segni sul loro corpo e, soprattutto, nella loro psiche...</i></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvxipQreQfGQ9_o3UWsuEdDwIZnbfDU4GMWboDVZvcxot1hDwzIYzW2WkVajpCZehXfigrBKoTSKPA5koUINSSDsfgUA5gADTOcPEFioiH4yWHv8FU3BoIjwCAxS_cFnmP87ZhsW7OuMq_k38VRl_Wk2kryg9l6Bq7KGlgpoubSfnWWrC2ZRQ9Rb6GVxs/s1738/tdh2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="1738" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvxipQreQfGQ9_o3UWsuEdDwIZnbfDU4GMWboDVZvcxot1hDwzIYzW2WkVajpCZehXfigrBKoTSKPA5koUINSSDsfgUA5gADTOcPEFioiH4yWHv8FU3BoIjwCAxS_cFnmP87ZhsW7OuMq_k38VRl_Wk2kryg9l6Bq7KGlgpoubSfnWWrC2ZRQ9Rb6GVxs/w400-h173/tdh2.jpg" width="400" /></a></b></div><b><br />Il cacciatore </b>è una di quelle opere imprescindibili che avevo scoperto all'università, quando il mio amore per il cinema era in pieno boccio e una marea di tempo libero mi consentiva non solo di guardare film ma anche, e soprattutto, di leggere libri a tema (cosa a cui ho dovuto rinunciare da tempo, col risultato di diventare sempre più ignorante in materia). Siccome, da quando ho cominciato a lavorare, tendo a guardare principalmente cose per me inedite, erano quasi 20 anni che non "rinfrescavo" più <b>Il cacciatore</b>, quindi la visione al cinema è stata ancora più soddisfacente, perché ne ricordavo giusto le scene clou, senza troppi dettagli. Nonostante i suoi 45 anni, il film di <b>Cimino </b>continua a colpire duro e si conferma come una delle pellicole più angoscianti a tema Vietnam, non solo per la lunga, famigerata sequenza delle violenze al fronte, ma soprattutto per quello che viene mostrato prima e dopo. Il film si apre con uno spaccato della quotidianità di una cittadina industriale, e si concentra su alcuni esponenti della comunità russo-americana locale; Steven sta per sposare Angela e sia lui che i suoi due amici fraterni, Mike e Nick, partiranno per il Vietnam subito dopo il matrimonio. La prima parte de<b> Il cacciatore </b>insiste sul legame tra i protagonisti, i loro amici, i loro amori e le loro famiglie, ci travolge con l'allegra frenesia del matrimonio, ci rende spettatori privilegiati del cameratismo che governa le loro uscite di caccia, con piccoli dettagli ci rende partecipi di tutte le inevitabili stonature che esistono anche nelle amicizie storiche e, soprattutto, nelle comunità in cui tutti si conoscono ma ognuno ha i suoi segreti. Tutto ciò viene cancellato con un colpo di spugna dalle terribili, stranianti esperienze vissute in Vietnam, un inferno sulla terra da dove nessuno può uscire indenne. La parentesi vietnamita è un'ordalia di angoscia continua, dove la tensione si taglia col coltello e il magone è sempre lì, pronto a trasformarsi in pianto; quest'ultima sensazione è quella preponderante nella parte finale de <b>Il cacciatore</b>, dove il desiderio di tornare alla vita quotidiana si trasforma in senso di colpa e di inadeguatezza, alimentati dall'inevitabile consapevolezza di essere diversi da chi è rimasto a casa, lontano dalla guerra.<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ3RwJ18T1jG3lrZnaCqn24CB_FdORLlB1nzhojZ5wZYPbzt2BSNN1rtI0jh0E1ddtipdzsbin2oo2D3trfzre8T9C2aozYQvt0VbTKwxmFoEXuH6S6JzYVKJfEEBkIM2L-B9kP688ZPXMQ3JXKj-jH7DelpFE8Jhk6iwsoM8SC4kKZfwAE0Fk4y8B3g4/s480/the-deer-hunter-.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="480" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ3RwJ18T1jG3lrZnaCqn24CB_FdORLlB1nzhojZ5wZYPbzt2BSNN1rtI0jh0E1ddtipdzsbin2oo2D3trfzre8T9C2aozYQvt0VbTKwxmFoEXuH6S6JzYVKJfEEBkIM2L-B9kP688ZPXMQ3JXKj-jH7DelpFE8Jhk6iwsoM8SC4kKZfwAE0Fk4y8B3g4/w400-h225/the-deer-hunter-.jpg" width="400" /></a></div><br />Mike, Nick e Steven sono rimasti bloccati all'interno di una bolla dove il tempo si è fermato, concretizzandosi in una dimensione allucinata di continuo dolore, completamente staccata da qualsiasi idea di vita normale. Dimenticare tutto e tornare ad esistere come se nulla fosse successo è tremendamente difficile, per alcuni addirittura impossibile, ed è arduo rimanere accanto a chi, benché mosso dalle migliori intenzioni, cerca di mantenere l'illusione che nulla sia cambiato. Persino Mike, il più "forte" dei tre soldati nonché protagonista della pellicola, vive il ritorno a casa come un purgatorio dove scontare la colpa di essere sopravvissuto e anela la solitudine dei boschi, l'unico luogo dove il silenzio e la purezza la fanno da padroni; il sonoro e la regia de <b>Il cacciatore </b>aiutano ad empatizzare con queste sensazioni, in quanto i personaggi, soprattutto Mike, sono sempre inghiottiti da folle e piani americani o primi piani claustrofobici, circondati da un rumore continuo e assordante, una cacofonia di suoni e persone che si parlano addosso, sia in Vietnam che a casa, ed è solo nel silenzio e nelle ariose riprese della foresta montana che ci si può riposare dall'estenuante esperienza che è la visione del film. Non so se è il senno di poi che parla, o se la pellicola sia stata volutamente costruita così, ma anche le scene iniziali mi hanno messo angoscia. Al di là di un'introduzione in cui l'acciaieria dove lavora Mike sembra la fucina dell'inferno e in cui le panoramiche di strade semideserte e baracche assortite mettono una tristezza infinita, lo stesso matrimonio è talmente "larger than life", così carico di balli forsennati, gente ubriaca e urla di giubilo, che sembra il tentativo disperato di vivere il più possibile prima di una morte inevitabile, andando anche contro ogni buon senso (Steven sposa una donna già incinta di un altro, probabilmente per non lasciarla nella "vergogna" visto che ne è innamorato, ma che senso ha visto che non ha alcuna certezza di tornare vivo dal Vietnam?).<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTtZ3KSvbGDv5naB8puQM5bw4PEAnNbTjru4OPQa978vOdXRMdV2xFAO3BQRY_ghsBp_42IAtHTA5zsDC2v-d6AHU_FBn5IAEoaPXWSes1hNrict5ZPIWMmsYUaF2K3tcmJs0CFOKHCY57wUTgLLcgtakduk6d1cCKeSClAtQ3W0TgLk9pTa4v4CqzBBs/s590/deer%20hunter.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="310" data-original-width="590" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTtZ3KSvbGDv5naB8puQM5bw4PEAnNbTjru4OPQa978vOdXRMdV2xFAO3BQRY_ghsBp_42IAtHTA5zsDC2v-d6AHU_FBn5IAEoaPXWSes1hNrict5ZPIWMmsYUaF2K3tcmJs0CFOKHCY57wUTgLLcgtakduk6d1cCKeSClAtQ3W0TgLk9pTa4v4CqzBBs/w400-h210/deer%20hunter.jpg" width="400" /></a></div><br />Come sempre, inoltre, a me fa angoscia la perdita della giovinezza, ma questo è un valore aggiunto che vent'anni fa non percepivo. Tolto che gli interpreti sono tutti bravissimi (<b>Christopher Walken</b> ha vinto l'Oscar come Miglior attore non protagonista, il quinto assieme a quello per Miglior film, Miglior regia, Miglior montaggio e Migliore sonoro, ma erano candidati anche <b>De Niro </b>e la<b> Streep</b>), mi fa proprio effetto vederli giovani e bellissimi, impegnati una <i>performance </i>tra le migliori e più difficili della loro carriera. <b>De Niro</b> è un mostro di bravura, ed è nel pieno della sua maturità artistica, perfetto nell'interpretazione di una salda roccia sul punto di sgretolarsi, ma il cuore dello spettatore non può non volare a <b>Christopher Walken</b>. La bellezza androgina di Nick, con quegli assurdi occhi che sembrano volere inghiottire interlocutori e spettatori all'interno di un dolore sconfinato, nella seconda parte del film diventa la fredda riproposizione di un'umanità assente, di una mente spezzata dopo un pianto sconsolato di puro orrore, e questo aspetto, più di ogni altro, mi annienta ogni volta che vedo<b> Il cacciatore</b>. Per carità, mi distrugge anche il sorriso buono di <b>George Dzundza</b>, e la sua aria malinconica durante quella sonata al pianoforte che spezzerebbe il cuore a un sasso, ma mai quanto la crisi di pianto in cucina, durante la quale mi sono messa a piangere anche io, in sala, senza vergogna.<b> Il cacciatore </b>si riconferma, dunque, splendido oggi come allora e pazienza se ancora non ho capito come prendere quel <i>God bless America</i>, se un ultimo, disperato tentativo di consolarsi e fingere normalità, o una sentita dichiarazione d'amore verso una patria che manda a morire i propri giovani in un conflitto inutile. Se qualcuno potesse illuminarmi, gliene sarei infinitamente grato!<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCZM6PT2xoyTXHozzbRn6rAaUD5qT0_QAF0SfKicMrokhlUUIsr24f_kLbQMzLVfSDM5uC4LKHt7iZqpysn8C2JPtSslxWCmeOtdqgGAC0GcZUv-mNWrQ7J3Gi4MClVZnegP6QX397wPIBuSBh2fgwU2gHk0A6nffLZ-7RaM8uTHCYFlZeOfXR2ZOXbuA/s700/gba.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="374" data-original-width="700" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCZM6PT2xoyTXHozzbRn6rAaUD5qT0_QAF0SfKicMrokhlUUIsr24f_kLbQMzLVfSDM5uC4LKHt7iZqpysn8C2JPtSslxWCmeOtdqgGAC0GcZUv-mNWrQ7J3Gi4MClVZnegP6QX397wPIBuSBh2fgwU2gHk0A6nffLZ-7RaM8uTHCYFlZeOfXR2ZOXbuA/w400-h214/gba.jpg" width="400" /></a></div><br />Di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/robert%20de%20niro" target="_blank">Robert De Niro</a></b> (Michael), <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/christopher%20walken" target="_blank">Christopher Walken</a></b> (Nick) e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/meryl%20streep" target="_blank">Meryl Streep</a></b> (Linda) ho già parlato ai rispettivi link. <p></p><p><b>Michael Cimino </b>è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come <b>I cancelli del cielo </b>e <b>L'anno del dragone</b>. Anche produttore, è morto nel 2016, all'età di 77 anni. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiWCR5SU19TDohhIJQUNR2FH73VPUptc0AjhGekKIvn6ohhyphenhyphentyh_8NfMFfcAiy2wSKPtMGQOGTbx5efuiPNFANsXkQotdiCS2pEk051r-cIpDsaqvjbZO0_JtezO7qSpBYFbdbCU0LZbQi5-uyvV-XrAkboYHLbAV7nYbT93GChzq4wmQsVzkVTUGtQbY/s905/cimino-.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="905" data-original-width="675" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiWCR5SU19TDohhIJQUNR2FH73VPUptc0AjhGekKIvn6ohhyphenhyphentyh_8NfMFfcAiy2wSKPtMGQOGTbx5efuiPNFANsXkQotdiCS2pEk051r-cIpDsaqvjbZO0_JtezO7qSpBYFbdbCU0LZbQi5-uyvV-XrAkboYHLbAV7nYbT93GChzq4wmQsVzkVTUGtQbY/w149-h200/cimino-.jpg" width="149" /></a></div><br />Quello di Stan è stato l'ultimo ruolo di <b>John Cazale</b>, famoso per avere interpretato Fredo Corleone nei primi due film della saga <b>Il padrino</b> e morto di cancro ai polmoni l'anno dell'uscita de <b>Il cacciatore</b>. Se il film vi fosse piaciuto recuperate<b> Full Metal Jacket </b>e <b>Apocalypse Now.</b> ENJOY!<p></p><p><br /></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-58899146631222436872024-01-26T00:01:00.065+01:002024-01-26T00:01:00.130+01:00Destroy All Neighbors (2024)<div>Potevo ignorare il primo <b>Shudder </b>original del 2024? Visto che mi sarebbe valso anche per la <i>challenge </i>horror direi di no, infatti ho recuperato appena possibile <b>Destroy All Neighbors</b>, diretto dal regista <b>Josh Forbes</b>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-jqaDG5ijFyQKUGid22OVCwaN8K78-Q1WrIJ4ZMsrbWfeIyvbrHbcbCYrh8g4aVj0vyM3Qmm_XXJpandyHLsXoL7rhkWTkhlbE-yLhgIVsmBQDkyp0m_j3SRtCtug2BhyphenhyphenAX0peE9k3wszJHp9UgcbdFDZlmhUstdTMXIYXvEJhTGLk5Adpmqm9fDACU/s2700/dan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2700" data-original-width="1800" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-jqaDG5ijFyQKUGid22OVCwaN8K78-Q1WrIJ4ZMsrbWfeIyvbrHbcbCYrh8g4aVj0vyM3Qmm_XXJpandyHLsXoL7rhkWTkhlbE-yLhgIVsmBQDkyp0m_j3SRtCtug2BhyphenhyphenAX0peE9k3wszJHp9UgcbdFDZlmhUstdTMXIYXvEJhTGLk5Adpmqm9fDACU/w266-h400/dan.jpg" width="266" /></a></div><br /><div>Trama: <i>William, da anni, culla il sogno irrealizzato di portare a termine il suo album rock prog. Le possibilità si fanno ancora più ridotte quando, nell'appartamento accanto, si trasferisce il peggiore vicino di sempre...</i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWE3xsi1fbOt1MnZwLxV1ThHQz8HjH3AgajJ1Bf03or5maPsiyCf2KATDhvBHhB94jpDIxB2_JGQbOK-kFrxDKtdrJ3bkdYTcAOqwSwpVR4c23MJRLaY2KFkaz_HAAjo2oK-TvFNOxXmFY_2AOGLcKMnD8f0R6f5DghubnNZ8a0EiROr0rAqAcC6Kvtyk/s800/destroy-all-neighbors-.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="506" data-original-width="800" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWE3xsi1fbOt1MnZwLxV1ThHQz8HjH3AgajJ1Bf03or5maPsiyCf2KATDhvBHhB94jpDIxB2_JGQbOK-kFrxDKtdrJ3bkdYTcAOqwSwpVR4c23MJRLaY2KFkaz_HAAjo2oK-TvFNOxXmFY_2AOGLcKMnD8f0R6f5DghubnNZ8a0EiROr0rAqAcC6Kvtyk/w400-h253/destroy-all-neighbors-.png" width="400" /></a></div><br /><div><b>Destroy All Neighbors</b> è una commedia horror fracassona, più divertente che spaventosa, che ricorda un po' gli esordi di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/peter%20jackson" target="_blank">Peter Jackson</a></b>, pur senza averne la rozza cattiveria, e ha i colori di una pellicola di <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/joe%20begos" target="_blank">Joe Begos</a></b>. La trama non è proprio originalissima, e potrei citare almeno mezza dozzina di film recenti (<b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/07/studio-666-2022.html" target="_blank">Studio 666</a></b> in primis) che partono da un presupposto simile, ovvero la presenza di un musicista fallito o comunque in difficoltà, e la mano "empia" di qualcosa che lo aiuta a sbloccarsi, nel bene o nel male. Qui abbiamo William, fonico che ama la musica prog e vorrebbe incidere l'album definitivo; in realtà, sono tre anni che ci prova e, tra una registrazione e l'altra, nemmeno si rende conto della pazienza infinita di una fidanzata che sopporta la sua frustrazione continua e il suo arrabattarsi tra lavoretti insoddisfacenti. A sbloccare la situazione ci pensa Vlad, disgustoso simil-troll proveniente dall'Europa dell'Est che, nel momento esatto del suo trasferimento nell'appartamento accanto, diventa la nemesi di William, disturbato dalla musica dance che il nuovo arrivato spara a tutto volume. Per una serie di casualità, William rimane coinvolto nella morte di Vlad, ma il cadavere di quest'ultimo non ha molta voglia di rimanere zitto e, nel giro di pochissimo, il protagonista si ritrova perseguitato da un ben strano "Grillo Parlante", accompagnato da un discreto carico di sfiga e sangue come se piovesse. Cosa c'entra tutto questo con la prog e con la carriera da musicista di William lo scoprirete solo se guarderete il film, ma posso dirvi che <b>Destroy All Neighbors</b>, oltre ad essere molto divertente, offre allo spettatore anche un messaggio positivo, invitandolo a non focalizzarsi esclusivamente su obiettivi mancati e frustrazione, bensì ad aprirsi a quanto di buono (a livello di empatia, conoscenza ed esperienze) può venire da compagni, amici e vicini.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd_7ptLo-lcMe2bPb5meuYvC-LV3rPbh3nkTGlwdZnOfP9OH3Nz6-J-g_U5pOPrw3VbjVCc5A2XuBBRJY_0ezyXQmoQQ8DvNKeuiXl9_zoxW5t3dAKS_iTNVZKJFO2EHZBXVkDlBE4eZQMPzFHRiS1TbHoWlqSrQntvNhFy7W-VxszNq2dah1ckckmBVE/s1581/DESTROY-ALL-NEIGHBORS-Still-1.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1054" data-original-width="1581" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgd_7ptLo-lcMe2bPb5meuYvC-LV3rPbh3nkTGlwdZnOfP9OH3Nz6-J-g_U5pOPrw3VbjVCc5A2XuBBRJY_0ezyXQmoQQ8DvNKeuiXl9_zoxW5t3dAKS_iTNVZKJFO2EHZBXVkDlBE4eZQMPzFHRiS1TbHoWlqSrQntvNhFy7W-VxszNq2dah1ckckmBVE/w400-h266/DESTROY-ALL-NEIGHBORS-Still-1.webp" width="400" /></a></div><br /><div>Certo, il messaggio positivo è sicuramente ciò che interessava di meno a <b>Josh Forbes</b> e soci, che hanno imbastito una roba ignorante e fracassona, il cui valore aggiunto è l'affiatamento di un cast che vede coinvolti soprattutto comici (che io non conoscevo, ma faccio poco testo), a partire dal protagonista. <b>Jonah Ray</b> ha la faccina perfetta per interpretare il <i>30something clueless</i> con un piede nel baratro della follia o della disperazione e, nonostante sia il protagonista, funge da ottima spalla per tutti gli allucinanti personaggi che gli vengono affiancati, vicini non poi così terribili che nascondono più di una sorpresa e danno il bianco nella sequenza in sala di registrazione. L'altro valore aggiunto è la natura squisitamente artigianale degli effetti speciali utilizzati, che vedono un veterano quale<b> Gabriel Bartalos</b> (uno che ha lavorato con <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/sam%20raimi" target="_blank">Raimi</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2008/11/incipit-impeditemi-di-vedere-film.html" target="_blank">Henenlotter </a></b>e <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/stuart%20gordon" target="_blank"><b>Gordon</b> </a>non può essere preso sotto gamba!) come make-up designer. In effetti, i cadaveri che pullulano nel film hanno un design così familiare da risultare deliziosamente nostalgico, sono dei pupazzoni schifosetti ma belli da vedere, e c'è una scena in particolare che è il trionfo del trash metal anni '80, tra bassi che sparano arcobaleni e demoni appiccicati allo sfondo con lo sputo. Completa il tutto una regia ispirata, con movimenti di macchina ed inquadrature che mirano a trasmettere una sensazione di caos e claustrofobia continue, e una fotografia fatta di colori acidi e ombre minacciose. Non il miglior <b>Shudder </b><i>original</i>, ma un prodotto simpatico e "rilassante" per cominciare l'anno in allegria, nell'attesa di qualcosa di più succoso!</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS0mnhgbIvAKKDGLxYmf18t8acjyptpi3YcWkgKlEbMpZgmAJZpm-06up7NWzWh7ZASHQQT2A-KrKpis6nEKI3e8HXPPsTiM-WIYnxW5GZ8-kGR_kMr6RYS9ODzL-m4158bgPUcR_gjvjHaiRGy1uNMVOtJ_2ExIVYDcQdRjFWF57vorAYIIQ6ScisJNQ/s1920/dan3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1920" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS0mnhgbIvAKKDGLxYmf18t8acjyptpi3YcWkgKlEbMpZgmAJZpm-06up7NWzWh7ZASHQQT2A-KrKpis6nEKI3e8HXPPsTiM-WIYnxW5GZ8-kGR_kMr6RYS9ODzL-m4158bgPUcR_gjvjHaiRGy1uNMVOtJ_2ExIVYDcQdRjFWF57vorAYIIQ6ScisJNQ/w400-h200/dan3.jpg" width="400" /></a></div><br /><div>Del regista<b> Josh Forbes</b> ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2018/06/contracted-fase-ii-2015.html" target="_blank">QUI </a></b>mentre <b>Kumail Nanjiani</b>, che interpreta la guardia dell'acciaieria, lo trovate <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/kumail%20nanjiani" target="_blank">QUA</a></b>.</div><div><br /></div><div><b>Jonah Ray</b> interpreta William Brown. Americano, ha partecipato a film come<b> <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/06/weird-al-yankovic-story-2022.html" target="_blank">Weird: The Al Yankovich Story</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/01/bolle-di-recensioni-in-streaming.html" target="_blank">Christmas Bloody Christmas</a>, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/11/suitable-flesh-2023.html" target="_blank">Suitable Flesh</a></b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2023/11/suitable-flesh-2023.html" target="_blank"> </a>e serie come<b> Stan against Evil</b>; come doppiatore, ha lavorato in <b>Adventure Time </b>e <b>Uncle Grandpa</b>. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 42 anni e un film in uscita. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqWdK-XiCQfq4GRsQePu-QbDpSo5mJVZwQ2nrHhZHCQXT16Gk1y9JNmHi6POFuUR4wNc_3M-yOhw6iQa7bByRD7rEP6Bx6EnM7aq9Am71iGHY_py7Iqhdc9xcTjh3eCWHCwwdFciwE1vAZlHSgYEmiS4xTXeRZ81qojWRGkxjSdELrNBrM6JdcidZUzDY/s1444/ray.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1444" data-original-width="1170" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqWdK-XiCQfq4GRsQePu-QbDpSo5mJVZwQ2nrHhZHCQXT16Gk1y9JNmHi6POFuUR4wNc_3M-yOhw6iQa7bByRD7rEP6Bx6EnM7aq9Am71iGHY_py7Iqhdc9xcTjh3eCWHCwwdFciwE1vAZlHSgYEmiS4xTXeRZ81qojWRGkxjSdELrNBrM6JdcidZUzDY/w162-h200/ray.jpg" width="162" /></a></div><br /><div><b>Alex Winter</b> interpreta Vlad. Inglese, principalmente regista, ha partecipato a film come <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2009/09/i-vampiri-degli-anni-hanno-lasciato-il.html" target="_blank">Ragazzi perduti</a>, Il giustiziere della notte 3, Bill & Ted's Excellent Adventure, Freaked - Sgorbi, I rubacchiotti, <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2014/03/il-ricatto-2013.html" target="_blank">Il ricatto</a> </b>e a serie quali <b>Bones</b>; come doppiatore ha lavorato in <b>Robot Chicken</b>. Anche produttore e sceneggiatore, ha 59 anni e un film in uscita. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDQR9STJzBDkc9YEmyqY9O9I8F3psXAQRMN-yqNGPhLFTBXtB52WlUehu5Ponf8kWYt9ZP0jm_h1x9r6DSpfxW19IyrxZ9PkX9Kf2ACyyB4iI-EWeUX2cl14EMarfuqx8n3Bjyw5Jn9GjhmT-JbGZ5qsSB0lxgfc3vL6hNMKS5bDA2gkr-5VV-ILs5CI0/s8280/winter.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="8280" data-original-width="6208" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDQR9STJzBDkc9YEmyqY9O9I8F3psXAQRMN-yqNGPhLFTBXtB52WlUehu5Ponf8kWYt9ZP0jm_h1x9r6DSpfxW19IyrxZ9PkX9Kf2ACyyB4iI-EWeUX2cl14EMarfuqx8n3Bjyw5Jn9GjhmT-JbGZ5qsSB0lxgfc3vL6hNMKS5bDA2gkr-5VV-ILs5CI0/w150-h200/winter.jpg" width="150" /></a></div><br /><div><br /></div>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3329088463633445638.post-47172095431555422722024-01-23T00:01:00.010+01:002024-01-23T00:01:00.128+01:00The Holdovers - Lezioni di vita (2023)<p>Al momento della stesura del post non ho idea se <b>The Holdovers - Lezioni di vita</b> (<i>The Holdovers</i>), diretto nel 2023 dal regista <b>Alexander Payne</b>, sarà candidato a qualche <b>Oscar</b>, ma siccome è fresco di due <b>Golden Globe </b>non potevo comunque perderlo!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZJSPkoxuTem3QNKMNlP7zU_3wbPMeNbwUzRcN45h48ryYf5DY60LUqvXoF_xUJh5NltOu0U4s1hUfaE2u48PC0Xsibu4Tm_OsTsK2EEZeOgh6p6V4jtAHHqjR1Z2-JVdj8UJwn6BJ0R1Jkjy0emhFlhJ8RbO-PyFwJKjQOG1qc2GceQmpz8dC05ofl3g/s1481/holdovers.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1481" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZJSPkoxuTem3QNKMNlP7zU_3wbPMeNbwUzRcN45h48ryYf5DY60LUqvXoF_xUJh5NltOu0U4s1hUfaE2u48PC0Xsibu4Tm_OsTsK2EEZeOgh6p6V4jtAHHqjR1Z2-JVdj8UJwn6BJ0R1Jkjy0emhFlhJ8RbO-PyFwJKjQOG1qc2GceQmpz8dC05ofl3g/w270-h400/holdovers.jpg" width="270" /></a></div><br />Trama: <i>all'inizio delle vacanze di Natale, in un collegio del New England, il professor Hunham è costretto a fare da tutore ai pochi ragazzi che non sono tornati a casa per festeggiare con le famiglie. L'esperienza sarà traumatica ma utile per tutti i coinvolti...</i><p></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHmqvMxmzpnl7U9gGhBFwsJRCB7BKtxd5E_wz1ooQSFYipNSiAgUhpKQDFsdILSLHCwbdK0HaRyxo-ugGVx6D1uatQTSCkSnfgKDQ0bagDaEloSMCswlNIGH-fFTYFZEVDte_JEWGD1JjZq8s0gNI2n57Ib-Tdtr3FZXV3sJJuYp5sCp1UQe6TdRH_Mnc/s2400/thvs.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1442" data-original-width="2400" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHmqvMxmzpnl7U9gGhBFwsJRCB7BKtxd5E_wz1ooQSFYipNSiAgUhpKQDFsdILSLHCwbdK0HaRyxo-ugGVx6D1uatQTSCkSnfgKDQ0bagDaEloSMCswlNIGH-fFTYFZEVDte_JEWGD1JjZq8s0gNI2n57Ib-Tdtr3FZXV3sJJuYp5sCp1UQe6TdRH_Mnc/w400-h240/thvs.webp" width="400" /></a></b></div><b><br />The Holdovers </b>era un film che avevo già puntato durante il paio di giorni passati al <b>Torino Film Festival</b>, ma purtroppo non ero riuscita a vederlo a causa degli orari. Sono contentissima di sapere che il mio istinto non ha ancora cominciato a fare cilecca, e anche di avere assistito, per una volta, al miracolo di una programmazione illuminata del multisala savonese. <b>The Holdovers</b> è, infatti, uno di quei film "come facevano una volta", e non parlo solo dello stile, di cui scriverò più avanti; all'interno della pellicola di <b>Payne </b>sono importanti i personaggi, i loro sentimenti ed evoluzione, e la trama non viene sacrificata ad una fredda soggettività che vede l'Autore preponderante rispetto a ciò che viene narrato, come troppo spesso accade in certo cinema moderno. L'azione si svolge nel 1970, a cavallo delle festività natalizie, in un prestigioso collegio maschile del New England. Il periodo storico è importante, perché lo spettro della guerra del Vietnam e dell'arruolamento nell'esercito è una costante minaccia sul capo degli studenti idonei al servizio militare, e la possibilità di frequentare il college (soprattutto grazie ai soldi di genitori abbienti) è l'unico modo di proteggersi da un destino potenzialmente mortifero. Queste considerazioni non sfuggono al professor Paul Hunham, ciò nonostante il suo modus operandi è improntato su una severità portata agli eccessi, alimentata da un naturale disprezzo (ricambiato, <i>ça va sans dire</i>) verso gli ignoranti ragazzetti figli di papà a cui deve badare quotidianamente, e nemmeno lo spirito natalizio riesce a scalfire il suo carattere intransigente; quando, per una serie di circostanze, Hunham è costretto a rimanere in collegio assieme ai pochi sfortunati impossibilitati a passare le vacanze con le loro famiglie, l'esperienza si prefigura come un incubo, soprattutto per chi proprio non si aspettava di venire lasciato solo a Natale, come il pluriripetente Angus. Partendo da questo presupposto, <b>The Holdovers</b> tratteggia con delicatezza la difficile convivenza tra tre persone di estrazione sociale assai diversa, accomunate da esperienze dolorose che ne hanno segnato il passato e definito il presente. Lo fa senza pietismo, anche se le tragedie che hanno toccato Angus e la cuoca Mary farebbero piangere un sasso, perché "Crying never did nobody no good", come insegna la canzone portante del film (<i>Crying, Laughing, Loving, Lying</i> di <b>Labi Siffre</b>, punta di diamante di una colonna sonora bellissima). I protagonisti di <b>The Holdovers</b> ci provano a non piangere, trincerandosi dietro un egoismo "autoconservativo" che sicuramente consente loro di andare avanti e sopravvivere, ma li priva dell'empatia necessaria per osservare gli altri senza pregiudizi, e il film racconta proprio il loro lento, progressivo e complicato percorso di avvicinamento, conoscenza e conseguente crescita. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiHqT4YZ0a-Gr5DVRt_c7E5J7H46p8bywkOUticZcIzJiYPyzoHIrmNClqEqqQtnfzJxLSuxeYlZpKReTw9Z7oUDbeu3PssHod68SpsuniiV0migqT4E6Iv4VP37M0q9HbpCuyorgvRyHKTJYOuM7Ws6bhCM5BIYIKROg7eIL2ndKefK3MotuAULSUldY/s2000/thold.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1125" data-original-width="2000" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiHqT4YZ0a-Gr5DVRt_c7E5J7H46p8bywkOUticZcIzJiYPyzoHIrmNClqEqqQtnfzJxLSuxeYlZpKReTw9Z7oUDbeu3PssHod68SpsuniiV0migqT4E6Iv4VP37M0q9HbpCuyorgvRyHKTJYOuM7Ws6bhCM5BIYIKROg7eIL2ndKefK3MotuAULSUldY/w400-h225/thold.webp" width="400" /></a></div><br />In questo romanzo di formazione senza limiti generazionali, la parte del leone la fanno inevitabilmente gli interpreti. Voi non avete idea di quanto mi abbia resa felice rivedere nel ruolo di protagonista <b>Paul Giamatti</b>, feticcio del cinema indipendente di inizio millennio e ridotto ultimamente a particine in film insulsi. Il suo Paul Hunham ha tutti i difetti del mondo, fisici e caratteriali, è l'essere più respingente del pianeta, eppure è un personaggio adorabile, il cui eloquio forbito unito ad una spietatezza incomparabile mi ha strappato più volte risate di sincero e gioioso entusiasmo. Una performance come quella di <b>Giamatti </b>aveva tutte le carte in regola per mettere in ombra quelle degli altri interpreti, invece sia l'esordiente <b>Dominic Sessa </b>che <b>Da'Vine Joy Randolph</b> riescono a tenergli testa senza problemi, arricchendo di rimando il personaggio di Hunham di nuove sfumature e creando figure tridimensionali indimenticabili. In particolare, stupisce <b>Dominic Sessa</b> per il modo in cui riesce a gestire Angus, conferendo ad un potenziale "galletto" figlio di papà un'enorme fragilità percepibile nello sguardo e negli atteggiamenti, non solo nelle sequenze più tristi, ma anche in quelle dove il confine tra commedia e tragedia è talmente labile da risultare impercettibile. <b>The Holdovers</b> è dunque, principalmente, un successo di sceneggiatura e attori, ma la regia di <b>Alexander Payne</b> conferisce un necessario tocco di malinconia nostalgica che non si limita ad essere un mero omaggio alle pellicole anni '70; la fotografia "invecchiata", la sensazione di freddi mesi invernali e calore natalizio filtrata dalla percezione di chi, essendo giovane, ne avrà per sempre un ricordo indelebile (magari catturandola in fotografie o video d'epoca), quel geniale effetto speciale per cui una caratteristica del volto di <b>Giamatti </b>cambia da una scena all'altra perché Angus non è interessato a guardare con attenzione Hunham, la colonna sonora, la perfetta gestione del ritmo e dei registri della vicenda sono tutte conferme della bravura di un regista che non ha perso smalto. Insomma, io spero di avervi convinti ad andare al cinema a vedere <b>The Holdovers</b>, l'antipasto perfetto per l'imminentissima <i>Award Season </i>e un potenziale "classico natalizio" da guardare e riguardare!<p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvX33FDEIZjaqrZaGgAMhabetILNvyyRkmLlYs7OJr7krsZbrBsp34Z-wg9RkFg99Xxa3aM0yz3uGmLWkBri9DiRqOwsLDqSQNJBw5hZIZroM95gdTK5L0On4VtONcl39LKKUhgVHoHgB5oVHIc_waSGBD0jr_Z59J7g5EkEgcjQOCsraV9VSMhba0OO0/s1798/holdov.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1798" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvX33FDEIZjaqrZaGgAMhabetILNvyyRkmLlYs7OJr7krsZbrBsp34Z-wg9RkFg99Xxa3aM0yz3uGmLWkBri9DiRqOwsLDqSQNJBw5hZIZroM95gdTK5L0On4VtONcl39LKKUhgVHoHgB5oVHIc_waSGBD0jr_Z59J7g5EkEgcjQOCsraV9VSMhba0OO0/w400-h240/holdov.jpg" width="400" /></a></div><br />Di <b>Paul Giamatti</b>, che interpreta Paul Hunham, ho già parlato <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/search/label/paul%20giamatti" target="_blank">QUI</a></b>.<p></p><p><b>Alexander Payne</b> è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come <b>Election, A proposito di Schmidt, Sideways - In viaggio con Jack </b>e <b>Paradiso amaro</b>. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 63 anni.<span style="white-space: pre;"> </span></p><p><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigZjk1fDPvA6KtS89aO9_vykWaCfe9zwZrF9FhTO1wE7GDR1rfGDNfJfypzL2pwUjALLGzwB1GvpFtYbjtMKj7aeG6ZfdJM5eLmHuSq3cSV1RQ2qnf1WkvYq-OmTxuBK1xWfj7CX9AKHcG0lIAIOHW02YvmBZ5fAabJJl1KuPZqzsBqdcTfd6mGGPxDZs/s207/payne.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="207" data-original-width="140" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigZjk1fDPvA6KtS89aO9_vykWaCfe9zwZrF9FhTO1wE7GDR1rfGDNfJfypzL2pwUjALLGzwB1GvpFtYbjtMKj7aeG6ZfdJM5eLmHuSq3cSV1RQ2qnf1WkvYq-OmTxuBK1xWfj7CX9AKHcG0lIAIOHW02YvmBZ5fAabJJl1KuPZqzsBqdcTfd6mGGPxDZs/w135-h200/payne.jpg" width="135" /></a></b></div><b><br />Da'Vine Joy Randolph</b> interpreta Mary Lamb. Americana, ha partecipato a film come<a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2019/12/dolemite-is-my-name-2019.html" target="_blank"> <b>Dolemite Is My Name </b></a>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2022/05/gli-stati-uniti-contro-billie-holiday.html" target="_blank">Gli Stati Uniti contro Billie Holiday</a></b>. Ha 38 anni e due film in uscita. <p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixqe70t9srIIN9OoqbsEr8bzp2DlmlOjI1C9t_pi_jU3coAyfBP8_qCPDRIE5TrvgNZw56phNm2qVmtFO1OroVQiGjMkwbCs3EMuh-BOYgu9vkZzrNLMJiBaz014NmFkhFM8oNISsjrxEgPivCjxtqy35zpNHB-lTwZBG_pHP96iEWXUja_b1gZRHQgv0/s1440/DaVine-Joy-Randolph-.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixqe70t9srIIN9OoqbsEr8bzp2DlmlOjI1C9t_pi_jU3coAyfBP8_qCPDRIE5TrvgNZw56phNm2qVmtFO1OroVQiGjMkwbCs3EMuh-BOYgu9vkZzrNLMJiBaz014NmFkhFM8oNISsjrxEgPivCjxtqy35zpNHB-lTwZBG_pHP96iEWXUja_b1gZRHQgv0/w200-h200/DaVine-Joy-Randolph-.webp" width="200" /></a></div><br />Il film prende vagamente spunto da<b> Vacanze in collegio</b>, che ha dato a <b>Payne </b>l'idea. Se <b>The Holdovers</b> vi fosse piaciuto potreste recuperarlo e aggiungere <a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2012/10/bollalmanacco-on-demand-lattimo.html" style="font-weight: bold;" target="_blank">L'attimo fuggente</a><b>, </b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2013/11/rushmore-1998.html" style="font-weight: bold;" target="_blank">Rushmore </a>e <b><a href="https://bollalmanacco.blogspot.com/2014/12/st-vincent-2014.html" target="_blank">St. Vincent</a>.</b> ENJOY!<p></p>Babolhttp://www.blogger.com/profile/11947012850959858743noreply@blogger.com17