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martedì 27 febbraio 2007

Martin Scorsese

Martin Scorsese: Re per una notte

Ieri uno dei registi più grandi del mondo ha ricevuto finalmente l'agognata statuetta....

Caro Martino, nel mio cuore tu l'avevi già vinta mille e più volte, per tutti i grandi film che ci hai sempre regalato!

Non mi metto a scrivere un post in tuo onore dove racconto per filo e per segno la tua filmografia, c'è una Tesi di Laurea a confermare il mio amore per te. Solo una cosa dico....

GRAZIE.

Non a quei vecchi ignoranti dell'Academy che finalmente hanno deciso di darti un contentino, ma a te, per ciò che hai fatto e per ciò che farai!

Ed ecco a voi un corto del genio, datato 1967... THE BIG SHAVE!

lunedì 19 febbraio 2007

Auto focus (2002)

Un'altro genere di film che adoro, dopo gli horror, son quelli biografici. Non importa che io sappia o meno di chi si parla, i film ambientati nel passato, vicino o lontano che sia, e basati su storie vere, mi intrigano. In particolare quelli che riguardano un determinato e glorioso periodo televisivo o cinematografico, ed il suo inevitabile declino. Film come Boogie Nights, oppure lo splendido Demoni e Dei e l'indimenticabile e commovente Ed Wood.

Ieri sera ho visto questo dignitoso film diretto da Paul Schrader. ovvero Autofocus. Questa pellicola, basata sul libro The Murder of Bob Crane di Robert Gray-Smith, è la biografia di Bob Crane (interpretato da un ottimo Greg Kinnear), comico americano molto attivo alla radio negli anni '60 che ebbe il suo picco di notorietà interpretando il colonnello Robert E. Hogan, dal 1965 al 1971, nel telefilm Hogan's Heroes (in Italia "Gli Eroi di Hogan"). Il film narra la sua rapida scalata al successo e il suo morboso rapporto con l'ambiguo tecnico video John Carpenter (un laidissimo e convincente Willem Dafoe), anche a causa del quale l'attore diventerà sempre più dipendente dal sesso e dal voyeurismo, rovinando prima il proprio matrimonio poi la propria carriera, in un'epoca dominata dai film per famiglie, fino a venire ucciso (forse proprio da Carpenter).



Il film è raccontato in terza persona dallo stesso Kinnear/Bob Crane. La voce narrante non è ossessiva e presente per tutto il film, scandisce i diversi periodi della vita del comico: prima il lavoro alla radio, gratificante tuttavia limitato, poi l'offerta per Hogan's Heroes, quindi la fine della serie e il lento ma inesorabile declino dell'artista, il tutto unito dalla frase storica : "Un giorno senza sesso è un giorno sprecato", motto dei due amici, colleghi e complici. Da sottolineare come il film si inserisca nella tradizione cinematografica delle voci narranti postume: il protagonista è morto quando racconta, come avviene in Sunset Boulevard e American Beauty.

Il progressivo avanzare della "malattia" sessuale di Crane viene paragonata all'avanzare della tecnologia, e quindi alla sua dipendenza da Carpenter. Inizialmente Bob, sposato con una moglie cattolica e conservatrice, si accontenta di riviste osé, rimanendo fedele al vincolo matrimoniale e giustificando l'innocente perversione con la passione per la fotografia. Poi arriva Carpenter, la tecnologia, e tutto cambia... i vincoli matrimoniali non hanno più valore e, complici anche i liberi anni '70, Bob si appassiona sempre più alle riprese dal vero, collezionando ore ed ore di video porno fatti in casa, mentre il rapporto tra lui e l'amico si fa sempre più morboso e stretto. Il film sottolinea la presunta omosessualità di Carpenter, che è palesemente innamorato non ricambiato di Bob. Quest'ultimo cambia moglie due volte: a dimostrazione di quanto ormai la sua dipendenza dal sesso sia grave, neppure la seconda moglie (Maria Bello), emancipata e di larghe vedute, riuscirà più a resistere assieme ad un marito che monta filmini porno nello scantinato di casa....

La regia, classica ma adatta alla storia raccontata, alterna riprese a mano, rifacimenti di scene di Hogan's Heroes, surreali incubi e filmini fatti in casa, un bel collage montato ad arte che rende il film scorrevole e comprensibile anche per chi, come me, non aveva mai sentito parlare di Bob Crane (o quasi)

Il regista Paul Schrader è, nel mio cuore di fan, soprattutto ottimo sceneggiatore. Ha collaborato infatti con il grandissimo Martin Scorsese fin dai primi spelndidi film, consentendogli di firmare capolavori come Taxi Driver, Toro Scatenato, L'Ultima Tentazione di Cristo e Al Di Là della Vita. Come regista ha diretto American Gigolo e il remake de Il Bacio della Pantera. Oggi ha 60 anni e due film in produzione, uno come regista e uno come sceneggiatore.











Greg Kinnear è un pò uno di quegli attori che evocano la domanda "Ma dov'è che l'ho visto...?". In effetti più che protagonista viene ricordato per ruoli di "spalla", a tal proposito ha ricevuto una nomination come miglior Attore non protagonista per Qualcosa è Cambiato. Tra i suoi film ricordo The Gift e il recentissimo Little Miss sunshine. Oggi ha 53 anni e due film in produzione.



Assolutamente impossibile invece dimenticare il luciferino volto di Willem Dafoe, ovviamente tra la mia schiera di attori preferiti. Al di là della sua breve comparsata nel lesbo-chic-cult Miriam si Sveglia a Mezzanotte, tra i suoi film amo ricordare Platoon, L'Ultima Tentazione di Cristo, Existenz, American Psycho , C'era una volta in Messico, The Aviator e, ultimamente, Spider Man come un terrificante Goblin. Oggi ha 59 anni e tre film in uscita tra cui l'attesissimo (almeno per me) Mr. Bean's Vacations.



Ed ecco ora la prima delle due mogli di Bob Crane, almeno nella finzione.  Rita Wilson, sposata con l'ormai bolso Tom Hanks, ha recitato fin da giovane in produzioni televisive come MASH, La Famiglia Brady, Happy Days, Tre Cuori in Affitto. In campo cinematografico ricordiamola in Il Falò delle Vanità e nel remake di Psycho. Ha 60 anni.













E per ultima ecco Maria Bello, seconda moglie cinematografica di Bob Crane... Lanciata dalla serie ER in cui interpretava la dottoressa Del Amico, ha continuato la carriera in apprezzabili film quali Secret Window, A History of Violence, Thank You For Smocking e World Trade Center. Ha 39 anni e sei film in uscita.. complimenti!



 Ed ora ecco un bel filmato con la sigla del Pilot di Hogan's Heroes...



sabato 17 febbraio 2007

Quel Motel Vicino alla Palude (1977)

Ieri sera ho avuto l'onore di vedere un classico dell'Horror  USA anni '70, ovvero Eaten Alive di Tobe Hooper. Il titolo del film non deve confonderci con il Mangiati Vivi di Lenzi... qui non si tratta infatti di cannibali nascosti nelle foreste, ma del secondo film di Hooper, che si può affiancare tranquillamente al filone di realissimi bifolchi assetati di sangue che costellavano la provincia americana negli horror di fine anni '70, come in Non Aprite quella Porta, sempre di Hooper, e in Le Colline Hanno Occhi e   L'Ultima Casa a Sinistra di Craven.



Devo dire che in questo campo il migliore rimane Hooper, visto che entrambi i film di Craven, forse anche a causa delle forbici della censura, risultano noiosi e antidiluviani, mentre sia Eaten Alive che Non Aprite Quella Porta risultano grotteschi ed inquietanti anche a distanza di anni....

La trama ridotta all'osso pressapoco è questa: In un paesotto della provincia americana apparentemente composto solo da un bordello, una stazione di polizia, un pub e il Motel con annessa palude del titolo, si intrecciano le vicende di una ragazza troppo innocente per far la prostituta, dei suoi familiari che la stanno cercando, di una famiglia allo sfacelo, e di un buzzurro il cui solo pensiero è scopare... Inutile dire che le misere vite di questi poveri derelitti saranno ampiamente accorciate dal folle proprietario del motel e dalla sua dolce e verdognola bestiola...

Al di là della trama scontata e della prevedibile sequela di omicidi alla base di tutto il ifilm, la pellicola risulta a tutt'oggi fresca e godibile per un paio di motivi: innanzitutto il tasso di cattiveria e gore, pur se inferiore all'atrocità che si può ritrovare in produzioni contemporanee, è comunque molto elevato (la povera bambina torturata psicologicamente dal gestore del motel stringe il cuore e alcune scene, grazie anche alla presenza della falce, sono molto splatter!) . Inoltre c'è tutta una sottile vena grottesca che caratterizza tutto il film (la prima vittima è splendida, coi vestitini verdi e i ricci alla Shirley Temple), così come un pessimismo di fondo non da poco. I personaggi, a parte la bambina, sono tutti oscuri e malsani: al di là del gestore del motel, nazistoide patriottico, anche il padre della povera bimba non è completamente nel chilo, e per quanto riguarda la padrona del bordello stendiamo un velo pietoso...

La fotografia del film è molto particolare: sgranata e virata nei colori base rosso (per l'esterno e la palude) e verde/blu (per gli interni, i vestiti ecc..) contribuisce ad aumentare l'atmosfera malsana presente nel film.  La morte della scimmietta, virata in rosso, quasi in stop motion, è un intermezzo quasi gratutito ma da brividi.

Anche la musica e il sonoro raschiante sono punti importanti della pellicola: le musiche composte da Tobe Hooper per il film sono orrende, quasi una connessione ad internet impazzita, il resto è musica country che ben sotolinea l'ambiente bifolco. Un crescendo di delirio la lunghissima scena in cui si sovrappongono le urla della bimba che invoca la madre, i rumori che quest'ultima fa cercando di liberarsi e la radio di Judd che spara a manetta musica country per impedire a Budd di capire che nell'hotel qualcosa non quadra!

E ora parliamo di regista ed interpreti:

Tobe Hooper, classe 1943, dopo promettenti inizi, si è impantanato, negli anni 90, in produzioni horror che definire deprimenti è dir poco... Tra i film che hanno segnato positivamente la mia carriera di fan, ricordo Non Aprite Quella Porta, Poltergeist, The Mangler. Al limite dell'indecenza l'orrido Toobe Hooper's Night Terrors, anche conosciuto come Le Notti Proibite del Marchese De Sade. Se lo trovate, gettatelo, bruciatelo ma non guardatelo. Ha recitato anche in un cameo per un film di cui parlerò visto che mi è molto caro: I Sonnambuli, tratto da un racconto di Stephen King. Atturalmente Hooper è molto attivo come produttore, e come regista di serie TV.













Neville Brand, ovvero il folle gestore Judd, è morto di enfisema nel 1992 e ha una filmografia sterminata , soprattutto televisiva, che va dagli anni '40. Ha partecipato ad episodi di Ai Confini della Realtà, Fantasylandia e Bonanza 



Robert Englund qui in uno dei suoi primi ruoli, interpreta Buck... e qui cito una simaptica curiosità. Le parole di esordio del Buck di Eaten Alive sono le stesse pronunciate dal famigerato Buck di Kill Bill: "Name's BUCK... And i'm here to FUCK". Geniale Tarantino, come sempre!!! Ma andiamo avanti.... Il geniale Robert, oggi sessantenne, è stato ovviamente icona horror di tutti i tempi per aver prestato il volto al mitico Freddy Krueger, ma ha una sterminata filmografia, quasi tutta di genere, cinematografica e televisiva, non tutta eccelsa... Personalmente lo ricordo volenteri in Visitors (buono, per una volta...) The Mangler,Wishmaster, Urban Legend e in un episodio di Streghe... Non voglio nemmeno ricordare di avergli visto fare il protagonista del già citato Night Terrors, e citerei invece la sua presenza nel nostrano Il Ritorno di Cagliostro di Ciprì e Maresco... (tra l'altro vorrei aggiungere un mio modesto parere... struccato è davvero un bell'uomo, sena scherzi....)














Marylin Burns interpreta Faye, la mamma della piccola bimba traumatizzata. La ritroviamo nel film d'esordio di Hooper, Non Aprite quella Porta, nei panni di Sally. Oggi ha 50 anni e lavora per lo più a teatro.



Carolyn Jones, morta nel 1983, interpreta la rincoglionitissima padrona del bordello ed è irriconoscibile... pensate che è stata nientemeno che Morticia Addams ne La Famiglia Addams in bianco e nero...



Kyle richards interpretava invece Angie, la povera piccina traumatizzata... traumatizzata ma cresciuta bene, beata lei... Oltre ad aver interpretato Halloween, è finita nel cast di ER per una stagione e di (ugh!) Settimo cielo... Inoltre ha la sfortuna poveraccia di essere zia della fin troppo citata Paris Hilton... forse era meglio  il coccodrillo....



Eccola qui.. la mora al centro....  poverina.. circondata da oche.... che hooper la salvi dandole una morte sanguinosa ma onorevoleeee!!!!!



lunedì 12 febbraio 2007

Hannibal Rising (2006)



Ieri me ne sono andata al cinema bel bella a vedere questo ennesimo prequel... ovviamente dopo la lettura del libro, Hannibal Rising, ero piuttosto scettica, e per svariati motivi...

A) Ormai Richard Harris è diventato uno scrittore su commissione (poi dicono di Stephen King che sforna un libro all'anno. Harris ne sforna uno al decennio e glielo devon pure commissionare!), per De Laurentiis nientemeno. E' vergognoso che l'inventore di Hannibal Lecter, una delle icone del secolo passato, ormai debba raschiare così il fondo, creando un libro talmente noioso e privo di pathos da non sembrare nemmeno suo... La trama è banalotta e lineare, basata sugli affascinanti flashback del capolavoro che è Hannibal, e infarcita di personaggi “modaioli” (lady Murasaki, l'affascinante eroina giapponese, un compendio di ogni cliché sulle donne forti asiatiche) o di triti stereotipi (i nazisti cattivi fanno sembrare Hannibal un agnellino, davvero).

B) Onestamente.... ma chi lo conosce questo fantomatico Annibaletto nuovo? Gaspard Ulliel? Quello della Domenica di Passioni? Ehm.. decisamente poco Hannibalesco... e poi il regista... La ragazza con l'orecchino di perla? Hmm.... E il trailer... ma cos'è , un horror? E dove la mettiamo la poesia de Il Silenzio degli Innocenti?

Insomma, all'ingresso del cinema non ero molto convinta, poi invece... andiam per punti.

Premessa un cosa: questo film nella serie dedicata ad Hannibal si colloca al quarto posto: Primo, Il silenzio degli Innocenti, unico ed inarrivabile. Secondo, Manhunter, storico. Terzo, Red Dragon, dignitosissimo e con attori splendidi. Poi, questo. Ultimo, quell'obbrobrio di Hannibal, un'offesa al magnifico libro.

Detto questo, Hannibal Rising è ovviamente fedelissimo al libro scritto col fine di trarne un film, diviso in due parti distinte, infanzia e giovinezza di Hannibal.

La prima parte è la migliore, una favola nera con tanto di orchi e lupi cattivi e i poveri bambini che finiscono mangiati... La fotografia, sgranata ed onirica, le scene di guerra, sono le cose migliori di tutto il film.

La seconda parte vira nel banale, nel classico thriller/horror senza troppe sorprese, anche per quanto riguarda lo stile registico, anche perché chi ha visto il Silenzio degli Innocenti o altri film dedicati ad un Hannibal sessantenne sa come andrà a finire... decisamente, il piccolo Gaspard è un bravissimo interprete, inquietante e con lo sguardo folle, il sorriso accattivante, la fossetta sulla guancia sinistra... mi sto facendo prender la mano? Mettiamola così: capisco Clarice.


La trama rispetto al libro viene un po' alterata, incappando in almeno un paio di vaccate: per esempio Hannibal all'inizio del film riesce ad arrivare da solo dalla Lituania alla Francia (ma quando mai??). Nel libro, essendo ancora un bambino, viene recuperato dallo zio (ancora vivo) e portato in Francia dove cresce con Lady Murasaki (ovviamente al cinema questa morbosità incestuosa presente fin da bambino viene stemperata, facendo incontrare la zia con un Hannibal già nel pieno dello sviluppo). Inoltre il pescivendolo viene ucciso dal piccolo Hannibal, rendendolo anche più inquietante.

Insomma, come sempre nessuno, tranne Demme, è riuscito ancora a capire che Hannibal deve avere la sua aura di mistero e cultura, che tutti gli sproloqui artistici, sul Palazzo della Memoria descritti da Harris, non sono inutili orpelli, ma parte del personaggio di Hannibal... In questo film poteva esserci qualunque altro reduce di guerra cannibale ad agire al posto del protagonista.

Inutile, per queste cose sono fascista: questi prequel sono inutili, pur se ben fatti. Allo stesso modo di Batman Begins, bello per carità, ma per me Batman sarà sempre Michael Keaton, con quella faccia un po' così, e il Joker il mistico Jack... nessun bisogno di raccontare di nuovo come Batman è diventato così, o chiedere a Heath Ledger (orrore!!) di rifare il Joker. Ubi maior minor cessat.

In definitiva, se Harris vuole scrivere, che lo smetta di farlo su Hannibal. E se la gente vuol fare film sui cannibali si guardi Antropophagus di Massaccesi o Ravenous con Robert Carlysle.

giovedì 8 febbraio 2007

E tu vivrai nel terrore... L'Aldilà (1981)

E potevo esimermi dal parlare di questo film che, con tutti i suoi difetti, è il capolavoro del mitico Lucio Fulci? Confesso di averlo visto la prima volta in TV divertita dall'allucinante titolo, poi di averlo cancellato ed essermene pentita, al punto da averlo oggi sia in cassetta che DVD giusto per fare ammenda....


aldila_gr
Cominciamo, per chi ancora fosse tanto sprovveduto da ignorarla, con la trama....

Il film comincia con un flashback ambientato nella Louisiana del 1929, dove una folla inferocita scioglie a badilate di calce viva il pittore maledetto Schweick, reo di aver scoperto una delle sette porte dell'inferno, situata nell'albergo dove alloggiava il suddetto artista...

Torniamo ora al presente, dove vediamo la bella Lisa divenuta ora proprietaria dello stesso albergo, ora allagato ed inservibile, lasciatole in eredità. Dopo la prima morte sospetta, Lisa viene avvicinata da una strana ragazza cieca, Emily, che le racconta ciò che avvenne anni prima, invitandola a fuggire dalla città prima di risvegliare il male... Inutile dire che dopo il testardo rifiuto di Lisa, all'interno dell'edificio accadranno fenomeni inspiegabili, fantasmatici e morti misteriose, che poi propagheranno la loro influenza anche nella città, lasciando la povera Lisa e il suo amico dottor John spaventati e confusi... se non peggio....

Diciamo che il fascino del film è la sua atmosfera malata ed intricata: al di là delle scene di zombie volute dai distributori tedeschi, la confusione nella quale sprofondano i protagonisti viene resa identica allo spettatore che non ottiene risposte, ma solo ulteriori domande... quella a mio avviso più pregna e pressante è: Ma chi è in realtà la fantasmatica e cieca Emily?  Senza rovinare la visione a quelli che, dandomi retta, cercheranno questo film, la voce e il passato della ragazza darebbero ad intendere che sia un fantasma o comunque morta... Peccato che in una scena queste ipotesi vengano contraddette, e nel peggiore dei modi! Consideato che nel flashback iniziale il libro di Eibon le brucia la faccia, non saprei proprio cosa pensare...

Il finale aperto, inoltre, lascia adito a molte ipotesi... L'albergo era collegato a tutta la città? Emily era una defunta scappata dall'Aldilà? E dove, precisamente, finiscono John e Lisa?  A domande come queste non c'è risposta, quindi massimo rispetto a Dardano Sacchetti, autore della sceneggiatura che, diversamente da molti horror italiani, tiene vivo l'interesse e lascia con un senso di vaga inquietudine...

Ovviamente, l'opera non è priva di difetti, anzi: come dicono in Preacher, "I texani amano i proiettili magici..". Direi anche gli italiani, visto l'infinita quantità di proiettili che John ha a disposizione contro gli zombies e il fatto che ogni volta debba sparare TRE volte prima di ricordarsi che l'unico modo per ucciderli è colpirne la testa... La scena della sfida finale agli zombie è un tamarrata, rovina un pò tutto il film... Altri buchi nella trama riguardano il libro di Eibon, cosa avesse fatto di tanto maledetto il pittore, la succitata Emily e soprattutto alcune morti che in verità avvengono un pò senza una causa precisa....

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici della pellicola, gli FX sono pregevoli per l'epoca (oggi risultano un poco datati), opera del maestro Giannetto De Rossi (storico artista italiano degli effetti speciali, da me apprezzato ultimamente in Alta Tensione ma responsabile anche di film come Quella villa accanto al cimitero, Zombi 2, C'era una volta il west e Non si deve profanare il sonno dei morti), e anche le musiche di Fabio Frizzi (holy moly!!) non sono male, adatte all'atmosfera ossessiva ed inquietante del film...

Resta da dire che non a caso questo film è stato recuperato e distribuito in USA dal mio Quentin, con il titolo The Beyond, a dimostrazione che Tarantino è un mitico pazzoide, che però ripesca dal mercato tutto ciò che è degno di avere aura cult... Ecco qui la locandina USA del film...



E ora parliamo un poco dei protagonisti......

Katherine MacColl, ovvero Catriona MacColl (questo il vero nome) è vecchia conoscenza fulciana ed horror. Nell'Aldila interpreta Lisa, ma questa splendida donna ha interpretato l'icona della mia infanzia, l'unica donna degna di tal nome... Lady Oscar, nell'omonimo, trashissimo film del 1979... Per Fulci ha poi lavorato in titoli come Quella villa accanto al cimitero, Paura nella città dei morti viventi, e ultimamente ha fatto una breve comparsata nel film Un'ottima annata (è bello vedere che le icone horror non smettono mai di lavorare...)



David Warbeck, che interpreta John, è purtroppo mancato nel 1997, e verrà ricordato (ahimé direi) come il padre del Ragazzo dal Kimono d'Oro, nemmeno quello con Ralph Macchio, poveraccio, ma nelle ciofeche seguenti, dal 5 al 7. Inoltre ha partecipato in un horror che mi mette ancora gli incubi di notte, ma non per la paura, per l'ammorbo... Black Cat, da evitar come la peste.














Cinzia Monreale, che nei credits risulta come Sarah Keller, oltre ad essere gloria genovese interpreta la misteriosa Emily. Ora è attiva per lo più in film per la TV, ma ha avuto il coraggio di far da protagonista all'insano Buio Omega di Joe D'Amato e la possiamo trovare anche ne La Sindrome di Stendhal.



Potrei concludere qui ma vorrei aggiugere altre due persone: una in quanto insospettabile interprete, l'altra per curiosità mia personale.....

Michele Mirabella, famoso conduttore di show quali Elisir, qui ha l'onore di partecipare alla scena più raccapricciante del film, e negli anni 80 ha partecipato a parecchi film, quali Bordella, Demoni 2, Fantozzi subisce ancora e Topo Galileo.

Ecco Michele ieri...








E oggi...

Per ultima vorrei citare l'inquietantissima bambina presente nel film, la rossa e bruttina Jill.... Interpretata da Maria Pia Marsala, dopo questo film ha partecipato a College e Bangkok sola andata... Di lei si son perse le tracce, quindi non saprei dire che fine ha fato la mefistofelica ragazzina.... Se qualcune ne sa qualcosa, contattatemi!!



mercoledì 7 febbraio 2007

Grind House Trailer



Solo due parole: Amo Tarantino.

Lui e rodriguez sono tra i pochissimi registi che mi fanno impazzire per l'attesa già dai trailer.

E Rose McGowan è strafiQua con la gambetta armata.

Il trailer che segue, pur se di infima qualità, invece è solo del segmento Planet Terror, diretto da Rodriguez... lo posto in onore di Tom "Sex Machine" Savini, artista di tutto rispetto nel campo degli FX, e del mitico Danny Trejo, caratterista di innumerevoli film, qui nei panni di MACHETE (*___*)



venerdì 2 febbraio 2007

Mortuary (1983)


Dalla locandina: Prima del tuo funerale... Prima che ti seppelliscano.. Prima che ti coprano con l'ultima manciata di terra.. Assicurati di essere morto davvero!

Nell'incessante ricerca di horror, dovevo capitare anche in questa bufala, che di pauroso nulla ha se non l'idea che gente possa tornare a rivederlo...

Mortuary è un filmetto giallo/horror scritto e diretto da tale Howard Avedis, che parte come un film sovrannaturale, con tanto di setta satanica e killer fantasmatico, per poi finire in una bufala degna del peggior giallo all'italiana.

La trama è questa: Una ragazza di nome Christie viene perseguitata dagli incubi dalla morte di suo padre (ucciso in piscina sfiorato da una martellata), il Dottor Parson. Nel frattempo tutti quelli che la circondano vengon fatti fuori da un essere di nero ammantato, con una faccia simile ad un incrocio tra i Kiss e la maschera di Scream, la cui arma prediletta è un arnese appuntito usato per imbalsamare i cadaveri (c'è un motivo per cui il titolo è Mortuary e non Newsagency). Se non siete stati completamente ammorbati da musiche, cast e mancanza di gore, dopo 10 minuti avrete già capito l'identità del killer, anche se avranno cercato di sviarvi più e più volte (?).

Onestamente questo film è la quintessenza della banalità: sonnambulismo, mostro incappucciato, adolescenti in pericolo, ambientazione da camera mortuaria, insomma ci sono un pò tutti i cliché, trattati con piglio americano. Dico questo perché con una trama simile, un regista italiano anni '70-'80 avrebbe tirato fuori una cosa morbosetta e fastidiosa, inneggiante alla necrofilia (come potrebbe essere un Buio Omega) mentre qui i toni sono piuttosto soft, a parte la solita scopatella tra adolescenti e un finale che è un pò una rimpatriata in famiglia trash, accompagnata da un povero Mozart che si starà rivoltando nella fossa comune per l'uso improprio della sua musica.

La carriera del regista è finita giustamente dopo questo obbrobrio, quindi negli anni '80, ma vediamo un pò gli  interpreti se hanno avuto più fortuna..

La protagonista Mary Beth McDonough, che interpreta Christie, ha costruito una carriera nei serial televisivi, partecipando anche solo per un episodio in telefilm conosciutissimi come The New Adventures of Old Christine, Boston Legal, Will & Grace, West Wing, Ally McBeal, Walker Texas Ranger, ER, Hunter, General Hospital.


Meno attivo il suo partner David  Wallace, impegnato in Hotel, JAG, General Hospital e Febbre D'Amore.



La chicca arriva quando compare un giovanissimo Bill Paxton nei panni del figlio del proprietario della morgue, innamorato, non corrisposto, di Christie, che gli preferisce il tipico manzo californiano Wallace. Di questo attore ricordo solo i film per me degni di esser citati: l'inquietante Frailty, lo splendido Soldi Sporchi di Raimi (al sicuro nella mia videoteca ^__^), Una Cena Quasi Perfetta, carinissimo film indipendente con la mia Cameron, Terminator.


Una curiosità: altri due protagonisti, Lynda George e Christopher George (venuto a mancare proprio nell'anno di uscita del film), erano sposati e hanno partecipato assieme a diverse serie televisive, tra le quali Mission imposible, Wonder woman, Love Boat Fantasylandia, e quest'ultimo ha anche avuto l'onore di far da protagonista a colui che è il re dell'Horror italiano: Dario Argento? Banali!! Il signor Fulci, precisamente nel film Paura nella città dei Morti Viventi (ovviamente recuperato e visto..)












Come vedete il destino che attende i due coniugi nella vita e amanti sul set è il medesimo...