venerdì 25 ottobre 2019

The Furies (2019)

In concorso al ToHorror Film Fest c'è anche The Furies, diretto e sceneggiato dal regista Tony D'Aquino.


Trama: dopo aver litigato, due ragazze vengono rapite e separate. Una di loro si risveglia all'interno di un bosco isolato, popolato da altre donne e da energumeni mascherati che tentano di ucciderle, e non sarà facile per lei ricongiungersi all'amica...


Fatemi riprendere un incipit già usato per Killing Ground. Ah, l'Australia. Terra di sterminate distese selvagge, di boschi che non sono tali ma un mero agglomerato di alberi sparsi e scheletrici disseminati su terra rossastra e brulla, zeppa di tane per ragni; di posti dimenticati da Dio, abbandonati e cadenti, retaggio di un periodo in cui la bella Australia era una colonia penale, di orrore trucido che non va molto per il sottile quando si tratta di far scorrere del sangue perché tanto, all'interno del bush, nessuno può sentirti urlare. The Furies unisce tutte queste "belle" caratteristiche e le propone allo spettatore con la sfacciataggine di un esordiente nemmeno tanto giovane, tal Tony D'Aquino, il quale ha scritto e diretto un horror che più lineare e privo di messaggi sottesi non si può, per il solo gusto di inorridire il pubblico e fargli passare un'ora e mezza in tensione e disgusto. Poco di nuovo sotto il sole australiano, in effetti: ci sono donne cacciate da bruti mascherati in guisa di un Leatherface col gusto per gli animaletti e armati di oggetti mortali, povere fanciulle costrette a sopravvivere a un gioco mortale le cui regole sono tutte da scoprire e rendono, neanche a dirlo, il tutto ancora più crudele oltre che interessante. Protagonista di tutta la faccenda è Kayla, che di difetti, poverella, ne ha più di uno, l'epilessia in primis, e che nel corso del film sarà costretta a spogliarsi di ogni debolezza, di ogni remora morale e di ogni oncia di pelo sullo stomaco per sopravvivere alla mattanza.


Parliamo, per l'appunto, di pelo sullo stomaco. The Furies ha delle immagini bellissime, una regia che sfrutta al meglio lo spazio e la luce del brullo paesaggio australiano e che si concede persino qualche tocco di lirismo (sfruttando, per esempio, gli occhi bellissimi di Airlie Dodds, peraltro funzionali al racconto), una fotografia che costringe lo spettatore a non perdersi neppure un dettaglio... ma ha anche delle sequenze che fanno spesso venire voglia di girarsi dall'altra parte e fischiettare non solo per il modo in cui i bruti infieriscono sulle povere fanciulle ma anche per altre cosette poco carine mostrate qui e là, e Dio benedica sempre Fulci per quell'occhio in pasta di mandorle perché quelli di The Furies sono anche troppo realistici. Validissime anche le attrici, in particolare un paio. La protagonista Airlie Dodds, col phisique du rol della final girl, non esita a sporcarsi di sangue e terra e a fare cose innominabili in nome dell'amicizia e della sopravvivenza ma per me la palma della migliore va a Linda Ngo, infantile e pazza pazza pazza. Vedere per credere. Nel suo ottimo articolo (al quale vi rimando se volete la possibilità di fruire al meglio di The Furies) Lucia auspica giustamente un sequel per il film, anche perché di carne al fuoco ce ne sarebbe ancora molta, e mi unisco alla prece, se possibile: "Sant'Antonio d'Aquino", pensaci tu.

Tony D'Aquino è il regista e sceneggiatore della pellicola, al suo primo lungometraggio dopo aver diretto un episodio della serie Two Twisted e qualche corto. Australiano, anche attore e produttore, ha 46 anni.


Airlie Dodds, che interpreta Kayla, era già comparsa nel validissimo Killing Ground, che vi consiglierei di recuperare, già che ci siete. ENJOY!

11 commenti:

  1. Hai deliberatamente lasciato da parte il (buffo) titolo italiano?

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  2. Spero di riuscire a recuperarlo entro Halloween.
    Ieri ho visto Wounds. Forse è una supercazzola, ma mi è piaciuto molto!

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  3. Dopo Cassidy, pure tu.
    Voglio vederlo, ma qui neanche l'ombra, per ora.

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    1. Speriamo ottenga una diffusione perlomeno su qualche piattaforma!!

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  4. Spero di riuscire a recuperarlo anche io il più presto possibile.

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    1. Me lo auguro. Al ToHorror ha vinto il premio per i migliori effetti speciali :)

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