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martedì 22 ottobre 2019

The Voices (2014)

Quasi un anno fa col Bolluomo abbiamo adottato una gattina e ovviamente l'uomo di casa si è riscoperto gattaro (anche se credo lo sia sempre stato). Approfittando dell'immagine di un gatto particolarmente assurdo, sono riuscita quindi a fargli vedere The Voices, diretto nel 2014 dalla regista Marjane Satrapi e presente sulla piattaforma Amazon Prime Video.


Trama: Jerry lavora come magazziniere in una fabbrica di vasche da bagno, è timido e di buon cuore ma ha anche un grosso problema. La sua schizofrenia lo porta a sentire le voci degli animali di casa, una buona e una cattiva coscienza che arriveranno a confonderlo nel momento esatto in cui si innamorerà di una sua collega...


Ormai ho una memoria labile e fatico a ricordare tutti i film passati sui blog amici di cui bisognerebbe tenere traccia ma, chissà perché, almeno il titolo di The Voices era rimasto e quando è entrato a far parte del catalogo Prime Video l'ho inserito tra i preferiti. Onestamente, non ricordavo né che il protagonista fosse Ryan Reynolds (tanto che, quando è comparso, ho fatto la fatidica domanda "Ma diamine, quello è Ryan Reynolds?" Capitemi, sono miope/astigmatica e lo schermo della cucina/salottino non è enorme) né che la regista fosse Marjane Satrapi, cosa che mi ha creato uno scompenso psichico sul finale, quando il suo nome è comparso durante gli assurdi titoli di coda del film, però sono contenta che un minimo ricordo di The Voices mi sia rimasto perché rischiavo di perdermi una pellicola decisamente riuscita. Strana quanto volete, ovviamente, ché da un Ryan Reynolds ormai lanciatissimo ci aspetteremo mica una cosa normale? Più sconvolgente, invece, l'idea che Marjane Satrapi, dopo il commovente Persepolis, abbia deciso di dirigere una commedia a tratti demenziale (i titoli di coda, l'ho già detto, sono assurdi, uno schiaffo al senso del surreale dello spettatore) ma che più nera non si può, tanto che a un certo punto l'oscurità diventa la parte predominante e ridere delle disgrazie di Jerry diventa molto ma molto difficile. E pensare che, lì per lì, The Voices sarebbe un film anche innocuo: un uomo affetto da schizofrenia passa il tempo libero a parlare col suo cane e col suo gatto, rispettivamente l'angelo e il demone che gli sussurrano sulla spalla e che cominciano a diventare decisamente prodighi di consigli quando Jerry si innamora di Fiona, la nuova collega di origini inglesi. Il film inizia seguendo quindi il pattern di una commedia sentimentale di stampo surreale, con l'ingenuo e timido Jerry che viene preso in giro da Fiona e non si accorge che un'altra sua collega, Lisa, sarebbe seriamente intenzionata a mettersi con lui, ma nel corso di The Voices le aspettative dello spettatore vengono irrise più di una volta, soprattutto quando nel film si inserisce un elemento thriller e anche un po' horror, se vogliamo.


Non mi sento di aggiungere altro sulla trama, perché è interessante capire dove andrà a parare e anche perché a mio avviso è innanzitutto il modo in cui è stato realizzato The Voices a colpire, il modo in cui anche le immagini scivolano dallo stile comedy a quello horror senza soluzione di continuità. Il mondo di Jerry, il suo posto di lavoro, sono connotati da una fotografia luminosa e costumi all'interno dei quali i colori predominanti sono il rosa acceso e il rosso, specchio dei "caldi" sentimenti che esplodono nel cuore di Jerry nel momento in cui si innamora di Fiona, ma non solo, come si verrà a scoprire proseguendo nel film; il flash con cui all'improvviso cambiano i colori che circondano il protagonista, la fotografia e persino la scenografia delle sequenze, così simile a quella di mille serie televisive, è talmente repentino e impercettibile che, lì per lì, il cervello non lo registra nemmeno, almeno finché non subentra lo shock della consapevolezza di quanto, in realtà, l'esistenza di Jerry sia misera e solitaria e di come non ci sia nulla da ridere all'idea che un cane e un gatto (per quanto costruiti secondo gli stereotipi della comicità americana) battibecchino col loro padrone. In questo caso, ben venga l'utilizzo di una CGI poco invasiva ma necessaria per assecondare la schizofrenia di Ryan Reynolds e ben venga anche la sua incapacità attoriale, che rende Jerry in qualche modo "sbagliato" e strano fin dalle prime scene (sarebbe bello però poter vedere il film in lingua originale visto che Reynolds doppia tutte le "voci", peccato che Prime Video non lo consenta). Dal punto di vista del cast femminile, sia Gemma Arterton che Anna Kendrick sono deliziose, soprattutto la Kendrick, ma è fondamentale anche la stralunata professionalità di Jacki Weaver, altro personaggio che scivola senza soluzione di continuità dalla tipica psichiatra delle commedie USA a qualcosa di ben più angosciante. Insomma, non è facile parlare di The Voices senza fare troppi spoiler, lo avrete capito, quindi sarà meglio chiudere qui il post. Se avete Prime Video non perdetelo e fatemi sapere cosa ne pensate!


Della regista Marjane Satrapi ho già parlato QUI. Ryan Reynolds (Jerry/Mr. Wiskers/Bosco/Cervo/Bunny Monkey), Gemma Arterton (Fiona), Anna Kendrick (Lisa) e Jacki Weaver (Dr. Warren) li trovate invece ai rispettivi link.


10 commenti:

  1. Lo avevo visto non pochi anni fa e mi era piaciuto moltissimo!

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    1. So che arrivo in ritardo ma meglio tardi che mai :PP

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  2. Questo è un film che cresce piano piano nella mente dello spettatore. Sopratutto se come me si parla con le gatte e si ama il musical. Quello che mi colpisce è il perfetto equilibrio della sceneggiatura, in quanto non si perde in facilonierie da comicità cinica di bassa lega, ma la leggerezza serve per evidenziare con forze le immagini "reali"., lo squallore, la solitudine, di un personaggio meraviglioso come Jerry, un folle che tenta di vivere una vita normale. Davvero molto bello.

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    1. Esatto. E' una delle rare volte in cui la risata è funzionale alla trama e a fare ancora più male allo spettatore che non può non volere bene a Jerry, con tutti i suoi difetti.

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  3. La mia memoria ora vacilla, possibile non l'abbia mai visto e sentito? Boh..

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  4. Ricordo solo che lo trovai ùrendo... 😅 e leggere il nome della Satrapi nei titoli di coda lo shock più grande 😱

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    1. Urendo?? Ma assolutamente no, dai!! XDXD
      E' intelligentissimo e molto ben fatto!

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  5. Ammetto che, nonostante il nome della regista e il cast niente male (anche se Reynolds... boh?), quando ne lessi mi sembrò una di quelle commedie che non ho più il tempo di guardare (perché prima guardavo veramente TUTTO). Ma leggendone qui, quasi quasi...

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    1. Guarda, Reynolds in questo film è a dir poco perfetto. Dagli una chance :)

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