domenica 1 novembre 2020

Visioni dal Trieste Science + Fiction Film Festival (parte I)

Buona domenica, fanciulli. Avete passato bene Halloween? Io, ahimé orfana del ToHorror Film Festival (auguro agli organizzatori di poterlo riproporre in versione "live" più avanti nell'anno!), ho deciso di approfittare dell'edizione online del Trieste Science + Fiction Film Festival, un evento a cui avrei sempre voluto partecipare ma che ha sempre presentato notevoli difficoltà dal punto di vista della logistica e degli spostamenti. Almeno UNA cosa buona da questa maledetta pandemia è arrivata, ovvero la possibilità di usufruire di festival online (vedi il Far East) a prezzi irrisori, ed ecco qui qualche consiglio sui film da recuperare appena possibile... ENJOY!


Boys From County Hell (Chris Baugh, 2020)

Cominciamo con un bel horror irlandese a base di vampiri. In un paese poverissimo dove l'unica attrattiva turistica è una tomba dove si dice sia sepolto, per l'appunto, un antico succhiasangue, le giornate a base di fancazzismo e bevute al pub si interrompono quando Eugene e il padre distruggono la tomba in questione e una maledizione sanguinosa si abbatte sulle strade del paese. I colpi di scena e i momenti esilaranti non si contano in questo horror che, come ormai da tradizione anglosassone e irlandese, mescola la commedia a serissimi momenti in cui le persone muoiono nel modo peggiore; a differenza di altri esempi del genere, qui si sente comunque palpabile un senso di depressione e mancanza di speranza per il futuro, cosa che spinge il pubblico a ridere a denti stretti, ad affezionarsi ai protagonisti e a dispiacersi per le loro eventuali dipartite. Inoltre, gli attacchi del vampiro sono resi in maniera assai originale. Al momento, tra tutti i film visti, questo è quello che mi è piaciuto di più, ma d'altronde ho un debole per l'Irlanda, lo sapete. 


Yummy (Lars Damoiseaux, 2019)

Altro film che viene presentato come commedia horror, e probabilmente questo è anche vero, ma solo per la prima parte. Dopo subentra un pessimismo cosmico che possono avere solo i maledetti francesi e i belgi e non si ride praticamente più. La storia parte da una clinica dell'Europa dell'Est, dove si praticano interventi di chirurgia estetica a basso prezzo e dove la protagonista, Alison, vorrebbe farsi un intervento di mastoplastica riduttiva. Ovviamente, c'è un motivo se la clinica è così a buon mercato ed è da ricercarsi negli esperimenti poco ortodossi del suo proprietario, che nel giro di un paio di minuti (e per colpa del fidanzato di Alison) trasformano l'edificio in una trappola zeppa di morti viventi affamati. Yummy è breve e ha un ritmo concitatissimo all'interno del quale gli sceneggiatori cercano di infilare di tutto: sangue, morte, complotti, personaggi malvagi, love story, recurring jokes, momenti ridicoli, tragedia e ancora sangue, arrivando al punto di saturare lo spettatore che, a un bel momento, comincia a sentirsi zeppo e spera solo che finisca tutto presto. Intendiamoci, non è un brutto film, anzi, consiglio di recuperarlo a chi ama il genere, ma gli zombi senza soluzione di continuità cominciano un po' a stancarmi.


Alone (Johnny Martin, 2020)

Mi si dice che lo script di questo Alone sia lo stesso su cui si basa #Alive, che sta(va) spopolando su Netflix e che io ancora non ho visto. Detto ciò, Alone parte lento, interamente concentrato su un tizio strafigo rimasto per l'appunto solo dopo che una pandemia globale ha ridotto le persone a matti urlanti e affamati di carne, dopodiché, quando al protagonista viene dato un obiettivo che non vi rivelerò (ma che già conoscerete se avete visto #Alive) la pellicola ingrana ed intrattiene dall'inizio alla fine. Bravissimi e bellissimi gli attori (pure troppo, dai. Sono fortune che capitano solo nei film!), molto bravo il regista (stuntman assai noto e quindi fine conoscitore dei meccanismi che governano delle sequenze action fatte bene) e a un certo punto ciccia fuori persino Donald Sutherland, che aggiunge sempre un valore in più. Altro film molto apprezzato dunque, anche se meno di Boys From County Hell perché, anche qui, vale sempre il mio momento di "stanca" nei confronti di morti e infetti, ma sicuramente è una pellicola che consiglio. Magari, tra un paio di mesi, recupererò #Alive per fare un confronto.



7 commenti:

  1. Ringraziandoti sempre profondamente per avermi fatto conoscere il TSFF, ti dico che un po' son d'accordo, le zomberie, soprattutto in versione commedia, sembrano ormai un po' un lasciapassare per i Festival.

    Yummy però lo salvo, perché alla fine, come dici tu, abbandona abbastanza presto la commedia o comunque non degenera in toni farseschi che anche a me piacciono poco. Qui gli zombi sono brutti, cattivi e la gente muore male (semmai a volte si ride per lo splatter esagerato)

    Alone molto, molto bello secondo me, un po' quello che La nuit à devorè le monde non è riuscito a essere (cioè un film che parla della solitudine, ma poi regala anche momenti action, altrimenti non funziona).

    Boys from County Hell è invece forse quello dei tre che mi è piaciuto meno. E' decisamente ben fatto, ma mi ha ricordato parecchio Town Creek e non mi ha detto molto di più. Ma qui siamo sul de gustibus, come sempre. :)

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    Risposte
    1. Di nulla ma mi stupisce che non lo conoscessi, perché è molto famoso come Festival!

      E sai che La notte ha divorato il mondo dovrei ancora vederlo? Ma se mi dici che Alone è meglio, mi butto su altro :D

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    2. La nuit à devorè le monde manca di tutta la parte d'azione, quindi per me è un grande no, però non è un brutto film, dipende cosa cerchi in una zomberia. :)

      Vabè Erica, tieni conto che non conoscevo nemmeno il ToHorror fino a due anni fa :D È merito dei blog (il tuo, quello di Giuseppe e di Lucia) se ora so!!!

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    3. Vedi che allora a qualcosa serviamo? :PPP

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