martedì 23 marzo 2021

One Night in Miami... (2020)

Comincia il recupero in vista della notte degli Oscar con One Night in Miami..., diretto nel 2020 dalla regista Regina King e candidato a tre statuette (Leslie Odom Jr. Miglior Attore non Protagonista, Miglior Sceneggiatura Non Originale, Speak Now Miglior Canzone Originale).


Trama: per festeggiare la consacrazione di Cassius Clay a campione del mondo, lui, Malcom X, Sam Cooke e Jim Brown si riuniscono in una stanza di motel e finiscono per discutere della situazione dei neri nell'America degli anni '60...


E niente, quest'anno va così, più degli altri anni. Gli Oscar 2021 verranno ricordati non solo per il covid e la maggior parte dei film mai passati nelle sale cinematografiche, soprattutto in Italia, dove sono chiuse da mesi, ma anche per una sovrabbondanza di pellicole a tema "politico" e di stampo teatrale imperniate su figure di spicco della comunità afroamericana. Ma Rainey's Black Bottom, The United States vs Billie Holiday e Judas and the Black Messiah si sono aggiunti a questo One Night in Miami che era nel catalogo Prime Video già da un po' e che sono riuscita a guardare solo ora, apponendo un altro tassello non solo alla mia ignoranza, ma anche a questi "compiti" da Oscar che per un pubblico bianco ed italiano rischiano di essere interessanti fino a un certo punto. Non ho ancora visto Judas and the Black Messiah quindi non posso giudicarlo, ma se la biografia di Billie Holiday è dinamica, con una protagonista dotata di carisma da vendere, One Night in Miami rientra nel novero di pellicole molto dialogate e teatrali alla Ma Rainey's Black Bottom, all'interno delle quali ben poco succede e molto viene invece detto e ragionato, soprattutto sulle condizioni politiche e sociali della popolazione di colore. Qui abbiamo quattro pesi massimi, anche se in tutta onestà ne conoscevo (male e poco) solo due: Malcom X, Cassius Clay, Jim Brown e Sam Cooke, ovvero la "crema" degli uomini di colore che ce l'hanno fatta, belli, ricchi, famosi e, nel caso di Malcom X, impegnati nella lotta per ottenere gli stessi diritti dei bianchi. One Night in Miami comincia proprio quando Malcom X sta meditando di lasciare la Nazione dell'Islam a causa di profonde divergenze col fondatore ed è conseguentemente alla ricerca di potenti alleati per creare un suo movimento, e chi meglio del giovane Cassius Clay, pronto a convertirsi, di un musicista famoso e di uno degli atleti più forti del football americano?


E così One Night in Miami altro non è che un lungo confronto tra questi quattro grandi, ognuno col proprio modo di considerare il suo ruolo all'interno della società di colore in particolare e dell'America in generale e ognuno più o meno convinto delle proprie scelte di vita; se Cassius Clay, fomentato dalle vittorie e dall'ardore della giovinezza, passa per essere uno sbruffone facilmente malleabile, Malcom X si rivela un leader pieno di dubbi e dalla facciata meno che adamantina, nonostante le idee grandi e condivisibili, mentre in mezzo c'è Sam Cooke, cantante accusato di non fare abbastanza per la causa e che vorrebbe, a sua volta, scrivere pezzi significativi come la Blowing in the Wind di Bob Dylan, e Jim Brown, pronto ad abbandonare una carriera sportiva atta a compiacere i bianchi per intraprenderne un'altra più remunerativa a livello economico e personale. Ognuno di questi uomini, a modo suo, condivide le idee di fratellanza ed emancipazione dei "fratelli" neri e ognuno cerca di aiutare come può,  tuttavia alla base di gran parte dei ragionamenti di Clay, Cooke e Brown (ciò non vale per Malcom X, l'unico completamente coinvolto nella lotta sociale) c'è quella necessità di rendersi innanzitutto indipendenti e "liberi" dal condizionamento dei bianchi, dimostrandosi superiori alla maggior parte di loro, che si ritrova anche nei protagonisti di Ma Rainey's Black Bottom The United States vs Billie Holiday e che non necessariamente coincide col desiderio di venire coinvolti nelle miserie altrui.


Insomma, per farla breve, sarà che ormai è il terzo film a "tema" che vedo nel giro di un paio di mesi ma, senza paura di dimostrarmi irrispettosa, se non è zuppa è pan bagnato. E' giusto e doveroso che vengano toccati argomenti importanti come l'identità di un popolo troppo spesso violato, ancora ai giorni nostri, è giustissima la riflessione sul modo di emanciparsi e ancor più giusto il desiderio di far conoscere a più persone possibili persone che hanno fatto la storia degli afroamericani, meno giusto, a mio avviso, farlo attraverso questi compitini privi di brio e ormai un po' tutti omologati e candidarli agli Oscar per qualsivoglia motivo. Davanti alle interpretazioni di Boseman, della Davis e della Day, Leslie Bodom Jr. impallidisce e di sicuro non offre le stesse emozioni di un Sacha Baron Cohen, il cui personaggio ne Il processo dei Chicago 7 era ben più sfaccettato di quello di Sam Cooke, mentre per quanto riguarda la sceneggiatura, anche in questo caso non sono rimasta particolarmente colpita da quello che, di base, è un lungo confronto tra teste e personalità, zeppo di concetti espressi molto meglio altrove. Sicuramente il limite è mio, che sono bianca e ho avuto tutte (o quasi) le libertà, o sarà perché in questo periodo ho bisogno di film un po' più coinvolgenti a livello anche visivo e di intreccio, ma One Night in Miami mi ha davvero convinta poco, nonostante ne abbia letto benissimo in giro. Avanti il prossimo, che dire. 


Della regista Regina King ho già parlato QUI. Lance Reddick (Kareem X) e Michael Imperioli (Angelo Dundee) li trovate invece ai rispettivi link. 

Aldis Hodge interpreta Jim Brown. Americano, ha partecipato a film come Die Hard - Duri a morire, Ladykillers,  Die Hard - Un buon giorno per morire, Il diritto di contare, L'uomo invisibile e a serie quali Buffy l'ammazzavampiri, Streghe, E.R. Medici in prima linea, Cold Case, Numb3rs, Bones, Supernatural, CSI - Scena del crimine, CSI: Miami, The Walking Dead e Black Mirror. Ha 35 anni e un film in uscita. 


Leslie Odom Jr.
interpreta Sam Cooke. Americano, ha partecipato a film come Assassinio sull'Orient Express, Harriet e a serie quali Una mamma per amica, CSI: Miami, Grey's Anatomy e Supernatural. Anche cantante e produttore, ha 39 anni e tre film in uscita, tra cui The Many Saints of Newark


Beau Bridges
e la figlia Emily compaiono rispettivamente nei panni di Mr. Carlton ed Emily Carlton. Se One Night in Miami vi fosse piaciuto recuperate Malcom X, Alì, Il processo ai Chicago 7 e BlackKklansman. ENJOY!

4 commenti:

  1. Io ho faticato parecchio ad entrarci, avendolo visto a scatola chiusa non sapevo cosa aspettarmi. Capito che da quella stanza non si usciva, mi sono messa comoda e mi sono goduta lo spettacolo teatrale di questo fiume di parole, che quando ritmato e profondo, mi colpisce sempre.

    In attesa di vedere Billie Holiday e il Black Messiah, questo è promosso.

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    1. Io, sarà che Mirco si è messo a dormire dopo 40 minuti di film, ho dovuto recuperarlo a pezzi il giorno dopo e mi sono lasciata contagiare dalla noia incipiente.

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  2. Ma noooo!! ;)

    A me è piaciuto molto, invece. A differenza di "Ma Rainey's" qui c'è una sceneggiatura coi controfiocchi e quattro protagonisti impeccabili. E poi... sarà che a me il cinema politico piace, ho trovato i dialoghi e le interpretazioni davvero toccanti, soprattutto quella di Malcom X (la scena girata nel parcheggio dell'hotel, con le spie addosso, mi ha messo i brividi). Un film che lascia un bellissimo mesaggio, che lascia immaginare come i destini di un pezzo di mondo si possano decidere tutti in una notte. Ho molto apprezzato :)

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    1. Lo sapevo che a voi cinefili doc sarebbe piaciuto :)
      Onestamente, io l'ho trovato un po' superficiale, "indegno", se mi passi la parola, di uomini di quella caratura.

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