venerdì 26 marzo 2021

The Returned (2019)

Lo scorso weekend sono riuscita a guardarmi un paio di film al Monsters Taranto Horror Film Festival, uno dei tanti eventi online che per fortuna rallegra la nostra pandemia cinefila anche se, purtroppo, io che tempo non ne ho nemmeno nel fine settimana riesco a sfruttare poco. Il primo horror visto è stato The Returned (Los que vuelven), diretto e co-sceneggiato nel 2019 dalla regista Laura Casabe.


Trama: Julia, che vive ai margini della foresta pluviale all'interno dei possedimenti del marito, chiede alla serva Kerana di riportare in vita il figlio nato morto. Il ritorno del bambino porta con sé qualcosa di più oscuro...


The Returned
è una strana storia di zombie filtrata da un'ottica femminile e di critica politica, all'interno della quale il male non è necessariamente incarnato dalle creature sovrannaturali, quanto piuttosto dagli uomini piccoli e crudeli che, non paghi di depredare il territorio (il film è ambientato nella foresta pluviale, in un passato non precisato, quindi lo sfruttamento è appena agli inizi), si impegnano a mettere in ginocchio le popolazioni autoctone, asservendole con la violenza dei fucili senza minimamente cercare di comprenderle e preferendo trattarle alla stregua di bestie. Non che alle donne, in una società patriarcale e ipocritamente religiosa, vada meglio, visto che queste ultime hanno l'unico compito di sfornare figli e, quando non ci riescono, ovviamente sono dolori. Non a caso, la protagonista, Julia, costretta a testimoniare la morte del figlio a pochi secondi dalla nascita, decide di rivolgersi alle oscure entità delle leggende degli indios e di chiedere a una fantomatica "madre" della montagna di fare il miracolo e restituirle il piccolo, scatenando un male insinuante che trasformerà la foresta in un covo di "ritornanti" pronti a vendicarsi di tutti i soprusi subiti e a riappropriarsi dell'identità doppiamente rubata.


La regista Laura Casabe ci prende per mano e ci accompagna, attraverso riprese assai suggestive, all'interno di una foresta pluviale allo stesso tempo opprimente e oscura ma anche salvifica, una presenza "altra" rispetto alla piccola realtà di una casa coloniale colma di dolore e di una chiesa sostanzialmente inutile come il prete che la abita; lo stile quasi naturalistico di buona parte delle sequenze si mescola a scene più oniriche, dove sono gli stessi limiti temporali ad annullarsi, soprattutto quando la storia si riavvolge e noi veniamo a scoprire ciò che si nasconde dietro gli sguardi dei protagonisti, depositari di segreti che si rivelano a poco a poco. In tutto questo, il ritmo di The Returned è sicuramente molto lento e i suoi zombi fanno più pena che paura, tuttavia in alcuni punti la violenza esplode incontrollata e decisamente splatter, inoltre a un certo punto sembra quasi di guardare uno di quegli horror anni '80 alla Fulci, dove i morti viventi più che uccidere portano alla morte con la loro sola presenza, attraverso sguardi dalle ombre e un senso palpabile di angoscia che taglia ogni via di fuga. C'è da dire che, purtroppo, The Returned viene ammazzato non solo dal ritmo spesso lento, ma soprattutto da attori non particolarmente ispirati, il che è un peccato, perché questa interessante visione di zombie vendicativo poteva dare molte più gioie. 

Laura Casabe è la regista e co-sceneggiatrice della pellicola. Argentina, ha diretto film come Benavidez's Case. Anche, ha 38 anni.



2 commenti:

  1. Scusa, ma la trama sembra presa parapara da "Golem" di Netflixiana memoria...

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    1. Purtroppo è un film che non conosco. Adesso mi hai messo curiosità.

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