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martedì 16 giugno 2009

Le colline hanno gli occhi (1977)

E’ incredibile come a rendere bello o brutto un film spesso concorra l’atmosfera che ci circonda al momento della visione. Nel caso di Le colline hanno gli occhi, secondo film di Wes Craven, girato nel 1977, la seconda visione “in solitaria” (e non con un Toto tediato che ogni due secondi proferiva: “The Hills Have Eeeeeeeeyes…” con voce cavernosa!!) ha trasformato una noia scandita da sporadiche risate in un film comunque apprezzabile, vista l’epoca e i mezzi.

 


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La trama: durante un viaggio in caravan, una famiglia rimane bloccata in mezzo ad una landa deserta circondata da colline rocciose, e viene aggredita dagli abitanti della zona, un branco di sozzi e mostruosi mutanti/cavernicoli/montanari. Inutile dire che sarà una strage che farà emergere i più bassi istinti di sopravvivenza…


 


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E’ difficile mettersi nei panni di uno spettatore degli anni ’70, che già ne doveva sentire di cotte e di crude riguardo alla guerra del Vietnam, l’inizio della guerra fredda tra USA e Russia, e quant’altro. Difficile, perché l’unico luogo dove poteva sentirsi al sicuro era proprio la sua terra, il vicinato, la buona vecchia America. E con il loro arrivo, Wes Craven, Tobe Hooper, Romero e compagnia bella hanno infranto anche l’ultima illusione, prendendo gli incubi dell’esterno ed inserendoli nella sicura realtà che circondava l’americano medio. L’ultima casa a sinistra, film d’esordio di Craven (pur avendo precedenti illustri, La fontana della vergine di Bergman, nientemeno) parlava della violenza ai danni di due adolescenti e della loro successiva morte proprio nei boschi dietro casa loro, nonché della ovvia vendetta perpetrata poi dai genitori di una delle vittime: Le colline hanno gli occhi prosegue questa analisi degli incubi della provincia americana, alzando il tiro.


 


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Infatti, mentre in L’ultima casa a sinistra la violenza è quasi casuale, frutto di un momento di noia (e quanto è moderno in questo) in Le colline hanno gli occhi i mostri sono un gruppo di cavernicoli che vivono uccidendo la gente di passaggio, tutelati dal vecchiaccio che gestisce la stazione di rifornimento solo per il profitto economico che ne ricava. Le vittime sono un nucleo familiare che più americano non si può: il patriarca ex sceriffo o comunque ranger, i figlioli adolescenti alti, biondi e prestanti, c’è persino una neonata e non mancano due cani lupo. La quintessenza della normalità si potrebbe dire, ed è per questo che è scioccante la violenza che si abbatte su di loro, seppur come tasso di “gore” al giorno d’oggi la pellicola sia stata ampiamente superata, in primis dal remake del 2006 diretto da Alexandre Aja.


 


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E’ interessante vedere come la crudeltà dei mutanti si sfoghi soprattutto sui capisaldi della famiglia, i due anziani genitori, infierendo sui loro cadaveri senza alcuna remora, come se il regista volesse dissacrare completamente tutto ciò che è “giusto e puro”: la ragazza viene praticamente violentata, anche se ovviamente e per fortuna il tutto viene lasciato all’immaginazione del pubblico, la neonata viene rapita e condotta verso il suo destino di spuntino di mezzanotte (e qui ci sarebbe da discutere: nelle pellicole di oggi, quelle di Aja in primis, la piccoletta non sarebbe sopravvissuta alla sua sorte infausta, all’epoca c’era ancora qualche remora…) e così via. C’è da dire anche che l’eversività di Craven alla fine viene bilanciata da altrettanto moralismo: i cattivi non sopravvivono, sebbene ai sopravvissuti della famigliola tocchi abbassarsi ai loro livelli di sadismo. E poi, cosa più importante, viene punita la madre snaturata che lascia la pargoletta incustodita nel camper solo per strombazzare col baffuto marito in macchina, il quale ovviamente si dovrà redimere, cosa che alla moglie non viene concessa (ed evviva il maschilismo…).


 


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Passando al lato più tecnico del film, bisogna dire che risente molto del peso degli anni. Gli effetti speciali sono pochi ed assai risibili, soprattutto nella scena più famosa, quella in cui uno dei mutanti, furioso ed affamato, infierisce anche sul povero canarino della famiglia, staccandogli la testa con le manone e bevendone il sangue: si noti come il tutto venga ben nascosto dalle mani dell’attore e come l’uccellino si veda solo quando è vivo nella gabbia. Anche la mise dei mutanti è tremebonda, pellicce e zanne ovunque, picchi di trash anni ’70 che si sprecano. Storica ovviamente la prova del mostruoso (e, purtroppo per lui quello è il suo vero aspetto…) Michael Berryman, icona dell’intero film, nei panni di Pluto, nome di pianeta come quelli dei suoi compagni Jupiter e Mars (me li immagino vestiti da guerriere Sailor… oVVove!!). Per contro gli altri interpreti sono ben maffi, e vieppiù irritante è l’attricetta bionda che interpreta la figlia maggiore, che non fa altro che urlare dall’inizio alla fine (molto meglio, nel remake, la bionda Claire di Lost, l’attrice Emilie De Ravin). Insomma, un buon film nonostante tutto, un caposaldo per appassionati, ma non aspettatevi chissà che… e magari guardatelo PRIMA di vedere il remake di Aja.




Wes Craven, il regista e sceneggiatore della pellicola, può essere a ragione considerato come uno dei maestri dell’horror, soprattutto per la non trascurabile creazione del più grande babau moderno: Freddy Kruger, protagonista della saga di Nightmare di cui ha diretto due dei sette capitoli (Nightmare dal profondo della notte e Nightmare: Nuovo incubo). Ultimamente sta imbroccando una schifezza dopo l’altra, ma molti sono i suoi film degni di essere ricordati. Tra i vari titoli rammento L’ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi II, Dovevi essere morta, Il serpente e l’arcobaleno, Sotto shock, La casa nera, Vampiro a Brooklyn, i tre episodi della saga di Scream, Cursed – il maleficio, Red Eye. Per la TV ha diretto episodi delle serie Ai confini della realtà, Nightmare Café. Ha 60 anni e due film in uscita tra cui, pare, uno Scream 4 annunciato per il 2010.


 


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Dee Wallace interpreta Lynne, la figlia maggiore con tanto di figlia e marito al seguito. Quest’attrice non ha mai smesso di lavorare fino ad oggi, a partire dal ’74, e ha collezionato un’innumerevole serie di ruoli tra film e telefilm. Tra le pellicole cinematografiche ricordo La fabbrica delle mogli, L’ululato, E.T. l’extraterrestre, Cujo, Critters, Sospesi nel tempo, lo squallido Boo – Morire di paura, Halloween: The Beginning. Per la TV ha recitato in Starsky & Hutch, Chips, Taxi, Simon & Simon, Ai confini della realtà, La signora in giallo, Nash Bridges, Ally McBeal, Cold Case, Bones, Senza traccia, Grey’s Anatomy, My Name Is Earl, Ghost Whisperer, Criminal Minds. Ha 61 anni e la bellezza di diciotto film in uscita.


 


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Michael Berryman interpreta Pluto. Maledetto da una malattia rara, la displasia ectodermica ipoidrotica, che lo ha reso privo di ghiandole sudoripare, capelli, unghie e denti, è diventato per questo un’icona horror anni ’70 e la sua immagine a tutt’oggi non è mai tramontata. Tra i suoi film ricordo Qualcuno volò sul nido del cuculo (era il malato bloccato a letto che fanno ubriacare..), Le colline hanno occhi II, Il corvo, Spia e lascia spiare, La casa del diavolo e un film intitolato Satan Hates You, uscito da poco, che devo assolutamente vedere. Per la tv ha partecipato a ALF, Star Trek: The Next Generation, Racconti di mezzanotte, X-Files. Ha 61 anni e sette film in uscita.


 


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Una paio di curiosità. L’attrice che interpreta Ruby, Janus Blythe, ha partecipato anche a Quel motel vicino alla palude, già citato in questo blog, mentre l’interprete di Bobby, Robert Houston, ha vinto nel 2005 l’Oscar per il miglior documentario breve. E ora vi lascio con il trailer originale con la vociazza immonda che dice…The Hills Have Eyes!… ENJOY!



9 commenti:

  1. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che film abominevoleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ricordo che mi venne l'orchite guardando questo obbrobrio in quel di Mildura! Così come ricordo che l'apice del film si raggiunge nel momento in cui uno dei folli che abitano le colline si mangia un canarino palesemente di zucchero con sangue palesemente di marmellata di more...... Ecco: in quel momento ti avrei picchiata forte forte come punizione per avermi fatto spendere ore della mia vita per vedere 'sta buttan..... roba. Vero è che però mi hai fatto vedere di peggio.....Non ho parole......

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  2. Ma è il fratello maggiore di Collina? o.O

    E questi cavernicoli della preistoria.. come si spiegano? Sbalzi temporali che li hanno proiettati negli anni '70? Se così fosse, si spiegherebbe la loro ondata di violenza nel ritrovarsi in territori sconosciuti...

    Mah.. XD

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  3. A me è piaciuto. non ho visto il remake, ma questo m'è piaciuto proprio.

    C'è un solo problema: perchè il finale tronco? O il nonfinale? Si rimane un po' male alla fine...

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  4. Sempre Ale. Del remake non hai scritto nulla? O devo guardare meglio. A me non è spiaciuto, con i riferimenti massicci al nucleare, poi, si può considerare un remake attualizzato. Gli effetti speciali, o meglio i trucchi dei simpatici nativi, sono molto ben realizzati (almeno mi sembra, è un po' che l'ho visto). Well, ti segnalo Le colline hanno gli occhi 2, venerdì in seconda serata sulla solita Italia 1, forse con nessuna attinenza con il sequel originale, non so. Molto bene, mi congedo in attesa di commenti più degni del tuo blog, più meditati e meno vicini a chiacchere da mercato. Purtroppo mi accingo sempre a scriverti quando moglie o figlio incombono inesorabili!

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  5. Il remake lo avevo visto ma non ho scritto nulla,ahimé!
    Quanto al seguito del remake, se venerdì sono a casa guarderollo molto volentieri, magari butto giù due righe su quello!!
    Grande Ale, stai diventando il mio lettore più assiduo!

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  6. L'ho visto, ma è un film piuttosto convenzionale, influenzato malamente dai Non aprite quella porta e simili. Addirittura ci vedrei qualcosa del vecchio Goonies (il "mostro" buono assomiglia un poco a quello di quella pellicola) e di Cabal, per l'ambientazione sotterranea (buona parte del film si svolge al buio - il primo mi sembra per lo più alla luce del sole - grossa stupidaggine, non si vedono neppure bene i vari minatori mutati, che sembrano ben realizzati, e al di là di aumentare la suspance, fa addormentare). Mi dilungherò ulteriormente solo se lo avrai visto, altrimenti ti levo la voglia di guardarlo!
    Tra l'altro inframezzavo la visione del film con quella di un cult anni '80 che davano (contemporaneamente, gli venisse il vermocane!) su Iris e che non avevo mai visto, Morte a 33 giri! Che buffo! Però è simbolo di un'epoca.

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  7. Ale, secondo me dovevi lasciare perdere le colline e i loro occhi e concentrarti sul vintage di Iris!
    Comunque rimedierò ad entrambe le mancanze... ora, per tua opportuna conoscenza, volevo guardarmi Borderline - Linea di confine (che mi hanno detto essere parecchio truculento) e poi Trick'r Treat, un ritorno a quei bei film horror ad episodi che ci piacevano tanto...! Avrai presto mie nuove! Nel frattempo, se passano qualche horror interessante in seconda serata, fammi sapere!

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  8. Venerdì danno La maschera di cera su Italia 1. Mi sembra che anche tu l'abbia già visto, forse non insieme a me, forse durante la tua permanenza tra i canguri. Mi era stato gradito oltremodo. Quanto a me rifletterò su The night fliers o qualcosa del genere (perdona il mio inglese alla Merlin Cocai), che mi sembra un film tanto vampiresco quanto kinghiano. Naturalmente su Iris...Se il temporale che si sta abbattendo su Villapiana non raderà al suolo l'intero quartiere. Probabilmente scatenato da qualche Mangiamorte in villeggiatura.
    Penso che uscirò dall'anonimato e mi iscriverò, ma dovrò, come sempre, ricorrere al tuo prezioso aiuto! See you. Ale.

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  9. House of Wax se non ricordo male era quello con Paris Hilton... io punterei di più su The Night Flier, che era molto bello e kinghiano, sì!!
    Il temporale è passato senza danni, almeno qui... forse il fatto di essere Serpeverde nell'animo mi ha salvata!!!
    Presto contatto la consorte, così ci si vede un po'!

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