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giovedì 14 gennaio 2010

Nikita (1990)

Esistono film che, nonostante non siano dei capolavori assoluti, non ci si stancherebbe mai di vedere. Nel mio caso, anche a costo di rimanere davanti alla tv fino alla ragguardevole ora delle 2 di notte, uno di questi film è senza dubbio Nikita di Luc Besson, che risale all’ormai lontano 1990.


Nikita è una tossicomane che, durante una rapina nella quale tutti i suoi compagni vengono uccisi dai poliziotti, stordita dalla droga ammazza a sangue freddo uno di questi ultimi. Viene condannata all’ergastolo ma una branca dei servizi segreti francesi decide di fingerne la morte e di prenderla in custodia per fare di lei un killer e una spia.


Prima ancora di Tarantino con le sue sanguinosissime Iene tutte al maschile, ci pensava un giovane regista francese a scioccare e deliziare le platee internazionali con un film violentissimo, pieno di scene che col tempo sarebbero diventate un cult (si pensi solo a quella in cui Nikita conficca una penna nella mano di un guardiano meno che gentile) e a tratti commovente, molto femminile. Nikita è la storia di una giovane ragazza sbandata che cresce nel modo più terribile che si possa immaginare, conoscendo l’esaltazione e l’orrore di potere diventare più di una donna comune, ma anche meno: la naturale propensione all’amore, all’avere una famiglia, persino un futuro normale, le vengono negati da un rigido addestramento e da un ancor più rigido patto con i suoi educatori/carcerieri, che riescono a sfruttare ogni suo desiderio ed ogni sua debolezza per trasformarla in una riluttante assassina.


Il film si può dividere in due parti, prima e dopo l’addestramento. La prima parte condensa almeno quattro anni di vita di Nikita e ci introduce al personaggio e all’inquietante e sotterraneo mondo dei servizi segreti, entrambi mostrati con una punta di sadico e nero umorismo; lo spettatore, nonostante si renda conto della colpa della ragazza, non può fare altro che provare pena per lei ed esultare ogni volta che prende per il naso i suoi freddi istruttori. Nella seconda parte Besson ci mostra invece una Nikita adulta, che cerca in ogni modo di recuperare tutto quello che le è stato tolto: amore, libertà, sesso, proprietà, in poche parole la vita. Ed è carino vedere come il personaggio sia assolutamente affamato di vita ed esperienze “normali” (deliziose le scene al supermercato, con conseguente incontro e seduzione del dolce cassiere, che diventerà poi il suo compagno di vita) nei brevi periodi in cui sa che il telefono non squillerà per richiamarla alla sua seconda vita, quella nascosta, quella che col nome in codice “Josephine” si insinua brutalmente nella sua quotidianità, arrivando a mettere in pericolo tutto quello che ha duramente conquistato. Anche in questa parte non manca un umorismo nero, cinico e spietato, che si manifesta con prepotenza durante la “luna di miele” a Venezia, ennesima illusione ed ennesima brutalità alla quale la sottopone il suo ex istruttore, il personaggio più ambiguo di tutto il film, sottilmente bastardo ed probabilmente innamorato (ricambiato) di lei.


Come avrete capito, la forza del film sta nei personaggi, e nei costanti tocchi di ironia e liricità che Besson riesce a dosare sapientemente. Questa tecnica troverà il suo apice nel film Léon, secondo me il capolavoro del regista, di cui già in Nikita troviamo un embrione: ad un certo punto infatti, nel momento più gore del film, arriva un “professionista” di nome Victor, una macchina per uccidere fredda, laconica, quasi indistruttibile… e non a caso interpretata proprio da Jean Reno. Col senno di poi, senza la benefica presenza di Mathilda,forse Léon sarebbe diventato proprio così. Anne Parillaud, nei panni di Nikita, è praticamente perfetta, riesce con un solo sguardo o un solo gesto a mostrare tutta la fragilità e la tristezza del personaggio e riesce a passare con naturalezza da un’interpretazione più “ribelle” e adolescenziale ad una più adulta e pacata. Se non conoscete il film, o non l’avete mai visto, è ora di rispolverarlo un po’, non ve ne pentirete. Occhio perché con lo stesso titolo esiste una serie TV omonima del 1997 tratta proprio da questo film ed interpretata da Peta Wilson (la Mina Harker di The League of Extraordinary Gentlemen, per intenderci…) ed un filmetto del 1988 intitolato Nikita – Spie senza volto, apprezzabile solo per la presenza del compianto River Phoenix.

Luc Besson è il regista del film. Prezzemolino del cinema francese (è infatti anche produttore, talent scout e sceneggiatore) e anche volpone, visto che le belle protagoniste delle sue pellicole diventano poi sue mogli (è stato sposato proprio con Anne Parillaud oltre che con Milla Jovovich anche se ha divorziato poi da entrambe), tra i suoi film ricordo il già citato Léon, il bellissimo Il quinto elemento, il fracassone Giovanna D’Arco ed Arthur e il popolo dei Minimei (con un seguito già uscito e un altro in arrivo). Ha 51 anni e due film in uscita.

Ossignore, me lo ricordavo un bell'uomo ma pare che si sia inghiottito tutte le ex mogli... o__O

Anne Parillaud interpreta Nikita. Attrice francese, ex moglie di Luc Besson, ha recitato in film come il divertente Amore all’ultimo morso e La maschera di ferro. Ha 50 anni e due film in uscita. 


Jean Reno interpreta Victor. Originario del Marocco e famoso in tutto il mondo, è uno dei miei attori preferiti anche se ultimamente non si sta dedicando a film proprio memorabili. Tra le sue pellicole ricordo I visitatori (con un seguito), il già citato Léon, Mission: Impossible, Godzilla, Ronin, I fiumi di porpora (e il suo seguito), Wasabi, La tigre e la neve, The Pink Panther – La pantera rosa (con il suo seguito) e Il codice Da Vinci. Ha inoltre dato la voce ad uno dei personaggi della versione francese dell’anime Porco Rosso. Ha 62 anni e tre film in uscita. 


Tcheky Karyo interpreta Bob, il “guardiano” di Nikita. L’attore turco ha recitato in uno dei film che più ho odiato e mi ha terrorizzata nella mia infanzia, L’orso e inoltre ha partecipato a 1492 – La scoperta del paradiso, Bad Boys, Crying Freeman, Goldeneye, Va dove ti porta il cuore (o__O), Dobermann, Giovanna D’Arco, L’erba di Grace, Il patriota, l’orrendo e trashissimo Blueberry; ha anche interpretato Filippo il Bello nella geniale e altrettanto trash (ma decisamente cult) serie TV La maledizione dei Templari! Ha 57 anni e un film in uscita.


E ora vi lascio con il trailer che passava negli USA all'epoca... ENJOY!



2 commenti:

  1. bellissimo film, poco convenzionale, sulla forza femminile. Gran regista e bella rece!

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    1. Grazie mille ^__^
      Effettivamente, Nikita è uno dei miei film preferiti in assoluto!

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