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mercoledì 27 gennaio 2010

The Hamiltons (2006)

Passato il momento Avatar, si torna a film un po’ più terra terra. In questo caso, veramente, non saprei cosa pensare di The Hamiltons, film scritto e diretto nel 2006 dai Butcher Brothers ( i fratelli macellai, n.d.B.), al secolo Mitchell Altieri e Phil Flores. La mia mente brancola tra grida che categorizzano il film come una banalità, e sussurri che potrebbero concedere il beneficio del dubbio.


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La trama: i fratelli Hamilton sono i vicini ideali. Assieme ai soliti, banali segretucci come incesto, sodomia, voyeurismo, si dilettano anche nel tenere segregata gente in cantina, torturarla e poi, a scelta, darla da mangiare viva ad una creatura non meglio identificata di nome Lenny oppure dissanguarla. Proprio una famiglia di buontemponi!


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Il film affonda le radici in pellicole storiche che raccontano di famiglie perverse e cannibali, come il Non aprite quella porta di Tobe Hooper o Le colline hanno occhi di Wes Craven. E che due palle, direte voi: che c’è ancora da dire in merito? Poco o niente, in effetti, ma la particolarità di The Hamiltons è che non tutto è come sembra all’occhio dell’esperto e trucido spettatore. C’è qualcosa di Twilightesco in effetti che si affaccia pian piano alla superficie, nella fattispecie arrivati alla fine si pensa di aver praticamente visto uno spot del Mulino Bianco girato da un pervertito sulla via del pentimento.


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Il film, infatti, incredibilmente, vorrebbe celebrare i valori della diversità e della famiglia, per quanto imperfetta, che in nome dell’amore e dell’unione accetta e perdona ogni cosa. Anche una pecora nera come il fratello minore, che ci mostra tutti i peccatucci dei fratelli attraverso una telecamera portatile. Come spettatori vediamo i fratelli del ragazzo attraverso l’occhio “ribelle” di lui, influenzato dalla frustrazione tipicamente adolescenziale, dal senso di solitudine, dalla paura per un futuro incerto. E in effetti quello che vediamo non è che deponga molto a favore della sanità mentale di un adolescente: genitori morti per cause sconosciute (se li sono mangiati..?), il fratello maggiore è un debole che a differenza dei due gemelli, più spregiudicati, non riesce a tirare fuori le palle per tenere unita la famiglia disastrata o ad aiutare il fratellino a sentirsi meno “diverso”, l’assistente sociale è un orrido ciccione che non sarebbe capace di salvare nemmeno un gatto su un albero, mentre i gemelli dal canto loro se ne sbattono di tutto e di tutti e si spupazzano felici, salvo poi redimersi nell’ambiguo finale.


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Eh sì perché è proprio il finale a rendere il film (che a dirla tutta è senza infamia né lode visto che non ci sono aspetti interessanti né nella regia né nella recitazione, ed il tutto è poco migliore di un film TV di media qualità..) un po’ una bufala e un po’ interessant. E’ interessante innanzitutto perché è più o meno inaspettato e ribalta completamente la prospettiva dell’intera pellicola, rendendo impossibile per lo spettatore dissociarsi del tutto dalle vicende familiari mostrate. Il film visto col senno di poi acquista un significato ed un’interpretazione differenti e diventa qualcosa di più di un semplice horror (dove tra l’altro anche il gore è ridotto al minimo, tanto che The Hamiltons non può nemmeno essere definito un torture porn. Vero è che molte cose vengono mostrate, ma ne ho viste di peggiori e ben più fastidiose…). Nonostante tutto però si scade nella vaccata quando viene mostrata l’identità di Lenny, seguita da una serie di immagini che sembrano tratte da un mieloso episodio della famiglia Bradford. Morale: anche i mostri in fondo hanno un cuore, anche loro soffrono di solitudine e si vogliono bene, anche se non possono fare altro che mangiare chi non è come loro. Magari Bella Swan si fosse innamorata di uno degli Hamilton. Ci sarebbe stato da ridere!


Mitchell Altieri e Phil Flores sono i due registi della pellicola. Meglio conosciuti come The Butcher Brothers, sono anche sceneggiatori del film e hanno lavorato assieme fin dagli inizi della loro carriera. Al momento hanno all’attivo pochissimi film, tra cui il remake di April Fool’s Day, intitolato in Italia Scherzo letale. Di costoro non è dato sapere né nazionalità, che presumo americana, né età.


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I Butcher bros sono quello col cappellino e quello con la camicia bianca ^__*


Cory Knauf interpreta Francis, il più giovane degli Hamilton. L’attore, originario della California, ha partecipato ad un episodio di Aliens in America e Californication, ha inoltre lavorato con i Butcher Brothers anche quest’anno, col film The Violent Kind che è tra le pellicole che verranno presentate al Sundance Festival 2010. Dovrebbe avere sui 25 anni e un film in uscita, di cui è anche produttore.


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Samuel Child interpreta David, il fratello maggiore. Anche lui fa parte dei “cocchi” dei Butcher Brothers, con i quali ha lavorato sia in Scherzo letale che in The Violent Kind. Ha fatto delle piccole comparsate in telefilm come CSI: NY e Criminal Minds. Ha 36 anni.


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Joseph McKelheer interpreta Wendell, uno dei due gemelli. Come Samuel Child ha lavorato per i Butcher Brothers in Scherzo letale e in The Violent Kind, e per la TV ha partecipato ad un episodio di Cold Case. Anche di lui non è dato sapere l’età (probabilmente viaggia sulla trentina..), ma è americano, originario di Washington, e ha tre film in uscita.


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Mackenzie Firgens interpreta Darleen, una dei gemelli. A differenza degli altri la sua è la prima collaborazione con i Butcher Brothers, ma anche lei ha partecipato a The Violent Kind, e per la TV ad un episodio di CSI NY. Americana, ha 35 anni e tre film in uscita.


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E ora vi lascio con il trailer del film... molto ben fatto, molto più della pellicola in sé! ENJOY!


1 commento:

  1. Un po' mi hai incuriosito ed un po' invece no.
    Fatto sta che se trovo un po' di voglia me lo vedo, in fondo e da un po' che non vedo un horror.
    Ciao

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