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venerdì 30 aprile 2010

La città verrà distrutta all'alba (2010)

Che sia ricominciata la stagione dell’horror? Chissà. Fatto sta che ultimamente sta uscendo parecchia roba, e ne uscirà ancora. Quindi, per non sapere né leggere né scrivere, ieri sono andata a vedere La città verrà distrutta all’alba (The Crazies) del regista Breck Eisner, remake dell’omonimo film diretto da Romero nel lontano 1973. Non ho mai visto l’originale, quindi le mie opinioni saranno viziate da ignoranza.


La trama: un virus biologico comincia ad infettare gli abitanti di una cittadina americana, rendendoli dei pazzi preda di istinti omicidi. I pochi rimasti immuni dal contagio dovranno cercare di uscire dal paese, infestato sia dagli infetti sia dai militari che vogliono contenere la malattia facendo piazza pulita dell’intera popolazione.


Conoscendo solo il remake non posso fare un confronto, quindi mi tocca prendere per “oro colato” quello che mostra il film di Eisner senza sapere se è fedele o meno allo spirito con cui Romero ha girato l’originale. Diciamo che come horror è molto ben fatto rispetto alla media di quello che passa adesso nei cinema, e a differenza di molti altri film di genere offre spaventi “intelligenti”. Cosa vuol dire questo? Che nel 99% dei casi lo spettatore scafato come me sa già quando premunirsi per evitare di saltare dalla sedia: basta una situazione banale (una minacciosa mietitrebbia accesa in un capanno buio, per esempio..), uno sguardo, una musica, e si sa che il colpo di scena è dietro l’angolo. Anche in La città verrà distrutta all’alba ci sono di questi momenti prevedibili, per carità, ma spesso la tensione viene “smorzata” proprio dalle aspettative che vengono deluse, lasciandoci così in fibrillazione a chiederci quando arriverà il colpo di scena, rendendolo molto più efficace.


Lasciando da parte per un attimo i meccanismi horror, quello che rende davvero inquietante e serrato questo film è il pessimismo che lo pervade dall’inizio alla fine. La città verrà distrutta all’alba comincia con un cinefilissimo rimando al finale del Dr. Stranamore di Kubrick, mostrandoci il destino della città “due giorni” dopo l’inizio dei fatti, scandito dalle note di We’ll Meet Again di Johnny Cash. Quindi, col senno di poi, lo stupido finale era già chiaramente intuibile fin dall’inizio del film. Ma la cosa che sconcerta è come viene mostrato il “contenimento” di un virus che è stato creato dallo stesso governo americano. Innanzitutto l’isolamento telefonico ed informatico della città, puntata dagli implacabili satelliti, quindi la brutale caccia dei soldati e dei dottori che rastrellano con metodi molto vicini a quelli nazisti (e il rimando ai campi di concentramento e ai treni che portavano gli Ebrei allo sterminio è fin troppo evidente..) sia infetti che sani, senza dare spiegazione alcuna e abbandonandoli al loro destino quando le cose si mettono male. Non è confortante il modo in cui viene dipinto il governo, se ci si pensa bene: d’accordo, è un horror, ma solitamente questo genere di film è lo specchio del disagio sociale, ed è inquietante vedere come di questi tempi venga mostrata la scelta consapevole (e subdola) di sterminare un’intera città. I villains del film sono innanzitutto i soldati ed l’invisibile autorità che li muove, in confronto gli infetti e il trio di cacciatori di umani sono degli agnellini.


Ho nominato lo stupido ed assurdo finale, su cui non aggiungo altro commento, se non che rovina un film che in generale non è troppo “esagerato”. I personaggi non sono dei supereroi, anche se chissà perché il vicesceriffo dal grilletto facile ha un tempismo e una mira quasi surreali e, cosa ancora più impossibile, la moglie incinta dello sceriffo si becca una catastrofe e uno spavento dietro l’altro senza neppure abortire, mentre il marito usa la propria mano accoltellata come arma impropria, nel complesso l’insieme è piuttosto credibile. Il regista non si risparmia un pizzico di ironico trash quando descrive un’imboscata dentro a un autolavaggio, con i protagonisti che si mettono ad urlare appena partono i getti d’acqua e le spazzole (paura che si rigasse la macchina? Può essere…), ma in generale il film è serissimo, gli omicidi dei “folli” sono realistici e crudeli ed alcune immagini fanno accapponare la pelle. Bravi gli attori, nonostante i personaggi in sé siano un po’ stereotipati; personalmente ho adorato il vicesceriffo (interpretato da un giovine inglese di nome Joe Anderson, che al di fuori del personaggio ha un aspetto praticamente efebico…) e il clima di incertezza che crea (sarà infetto o solo preda del panico.. mah??), ma l’assoluta genialità l’abbiamo nei personaggi del sindaco, che non vuole chiudere la fornitura idrica del paese fondamentalmente perché deve avere la sua piscina bella funzionante, e del funzionario governativo, che di fronte ai pochi sopravvissuti osa anche dire: “Vabbé, gente, ma che volete? Oh, noi abbiamo perso un AEREO!!”. Maledetto. Comunque, seriamente, il film mi è piaciuto, e adesso voglio assolutamente vedere l’originale.

Breck Eisner è il regista della pellicola. Californiano, ha diretto poche cose per ora, tra cui Sahara ed un episodio di Taken. Ha 40 anni e un film in uscita, Flash Gordon.


Timothy Olyphant interpreta lo sceriffo David Dutton. I fan della saga di Scream si ricorderanno dell’attore Hawaiano per la sua partecipazione al secondo capitolo; tra gli altri film cito Una vita esagerata, L’acchiappasogni e Die Hard – Vivere o morire; inoltre ha partecipato a telefilm come Sex and the City e My Name is Earl. Ha 42 anni.


Radha Mitchell interpreta la dottoressa Judy Dutton. Australiana, la ricordo per film come Neverland e Silent Hill. Ha 37 anni.


Tra gli altri attori faccio notare la protagonista dell’orrido remake di Venerdì 13, Danielle Panabaker, mentre i fan di vecchissima data di E.R. riconosceranno il Dr. Anspaugh, ovvero l’attore John Aylward, nello squallido sindaco della città. Ovviamente, non uscite subito dal cinema, ma aspettate almeno di arrivare alla metà dei titoli di coda, il film non è finito. E ora vi lascio con il trailer del film originale... ENJOY!!



3 commenti:

  1. ho visto più volte il trailer di questo film e un pò di curiosità (assieme a della sana inquietudine XD) me l'ha messa... alcune scene sono presagio di qualcosa di ben sconcertante.Lo vedo e poi ti dico : P(comunque per il trailer dell'originale.. queste tutine bianche anonime in lotta col contagio, hanno un che di comico XD)

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  2. Scusa ma tu tieni un blog di cinema e non hai mai visto l'originale di Romero?

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    1. Fosse solo quel film che non ho ancora visto! Di fondamentali me ne mancano per così, sorry! :)

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