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mercoledì 22 giugno 2011

L'ultimo dei templari (2011)

Inspira. Espira. Inspira. Espira. Superiamo lo scazzo di avere visto una recensione praticamente completa andare interamente in fumo per colpa di un PC ormai ai suoi ultimi giorni di vita e RICOMINCIAMO DA CAPO. (aggiungere bestemmia a piacere, grrrazie!).

DOPPIETTA, STASERA VE BECCATE LA DOPPIETTA! Prima X - Men: l'inizio, ora L'ultimo dei templari. Che non diventi un'abitudine, mi raccomando. Mh. Mhhh!!


Dicevo, dovrei fare voto di non andare più al cinema almeno fino all’uscita dell’ultimo Harry Potter, perché ultimamente riesco a vedere solo film che, sulla carta, sarebbero anche pregevoli, ma che in qualche modo vengono rovinati da messe in scena improponibili. E sì, Dominic Sena, sto parlando del tuo film L’ultimo dei templari (Season of the Witch), uscito in Italia in questi giorni, non far finta di non sentirti chiamato in causa.



Gesù, da che parte posso cominciare a parlare di questa vaccata? Beh, iniziamo dal titolo, l’ennesimo di una lunga serie di pessimi adattamenti italiani. Season of the Witch significa Stagione della Strega. Avrei accettato persino un “Al tempo delle streghe”, stiracchiato ma fattibile, e invece no, il risultato finale è “L’ultimo dei Templari”. Nicholas Cage nel film viene chiamato Cavaliere, Crociato, vile, infedele, a momenti persino Peppino ‘o pizzaiolo, mai una volta si parla di Templare. Capisco che i distributori volessero richiamare gente creando il collegamento tra Il mistero dei Templari, sempre con Nicholas Cage, e questo film, ma sono passati sette anni per la miseria, chi vuoi che se lo ricordi e a chi vuoi che interessi?? A parte che io come titolo avrei messo La stagione del Sandrone, dove per Sandrone intendo l’Oreopiteco, vista l’arguzia e la finezza con la quale è stato realizzato ed interpretato il film.



Entriamo in sala, sediamoci comodi e godiamoci una (bella, bisogna dirlo) introduzione correlata di data precisa, dove vengono impiccate tre presunte streghe e dove un prete si ritrova a dover riconsiderare l’effettiva bontà del suo Dio. Si comincia bene, per la miseria! La sequenza dopo ci catapulta invece ad un generico “al tempo delle Crociate”. Va bene sopravvalutare gli spettatori, ma potevi almeno scrivermici un “tredicesimo secolo”, o qualcosa di simile… o forse anche no, tanto chi se ne frega. Andiamo avanti, e godiamoci il quarto d’ora di battaglia dei Crociati, la stessa scena ripetuta in quattro ambienti diversi giusto per non annoiare lo spettatore, durante la quale facciamo la conoscenza dei nostri due amici protagonisti: il Cameron Poe di Con Air dopo una decina d’anni di pranzi abbondanti e Hellboy struccato, col sembiante del buon vecchio Salvatore de Il nome della Rosa. E giù grasse e virili risate, tra scommesse a chi stacca più teste, zuccate ben date, sciabolate, escort dell’epoca, cervogia… almeno finché non ci rimette la vita una ragazzina e l’espressione di Nicholas Cage cambia quel tanto da consentire allo spettatore (molto) attento di capire che la sua vita non sarà mai più la stessa e che questo dilemma morale gli farà dismettere le insegne di Cavaliere. Commossi, non possiamo fare altro che attendere l’ulteriore sviluppo della vicenda, che arriverà dopo un mese di cammino dei nostri, durante il quale Cage non avrà perso nemmeno un etto. D’altronde, stiamo parlando di una storia di magia.



E qui inizia la parte bella ed importante del film, quella fatta davvero bene. Sì perché viene introdotta la figura della ragazza accusata di stregoneria, che porta con sé incertezza e un non disprezzabile senso di inquietudine. Sarà davvero una strega oppure è l’ignoranza di paesani e bigotti ad averla giudicata senza motivo? Durante il viaggio ne succedono di cotte e di crude, si aggiungono anche personaggi decisamente meglio definiti e più apprezzabili dei due protagonisti, ma c’è sempre il dubbio se la strega sia reale, se le disgrazie che funestano il gruppetto non siano dovute a semplice sfiga e a strade impraticabili; c’è persino un momento in cui ho dovuto guardare altrove, sopraffatta dalle vertigini, e attimi di vera suspance, con i personaggi che vagano braccati e spauriti in villaggi bui, paesaggi nebbiosi, foreste oscure… Ovvio, bisogna sempre ignorare gli pseudo- dilemmi del cavalier Poe e la sua faccetta bolsa ma, ribadisco, questa parte del film è molto bella, girata bene, evocativa, inquietante. Ed è per questo che un finale orrendo mi ha fatto cadere ancor più i sentimenti.



Non sto a scendere nel dettaglio per non “rovinare” la “sorpresa” a chi fosse così sventurato da vedere L’ultimo dei templari ma sappiate che il mistero legato alla presunta strega viene svelato nella maniera più banale e trita che si potesse immaginare e da lì comincia un disastro, sottolineato da uno dei miei compagni di cinema che a questo punto ha esclamato “Che troYata di film!!”: effetti CG talmente fasulli da fare venire le convulsioni, dialoghi al limite del ridicolo, spacconate e mosse che nemmeno nella WWE, esseri che ricordano pericolosamente un mix tra le bestie più malfatte dei film di Harry Potter e quelle de Il bambino d’oro con Eddie Murphy, l’inutile (almeno per noi italiani, ovvio!) e ridondante spiegazione del titolo originale inglese con tanto di sequenza finale moralista e strappalacrime (leggi: fastidiosa). Insomma, da Cage non mi aspettavo di meno, ma ammetto che mi dispiace vedere Ron Perlman, che pure è l’unico in grado di dar spessore al suo risibile personaggio assieme a Stephen Graham, buttarsi via con una cosaccia simile. Peccato perché, in mani altrui, sono quasi sicura che L’ultimo dei templari sarebbe stato un film quantomeno degno di essere visto. E invece, così non è stato, quindi, come avrebbe detto Salvatore… PENITENZIAGITE!!!!  



Di Nicholas Cage, qui nei panni del cavaliere Behmen, ho parlato qua, mentre Ron Perlman, alias il cavaliere Felson, lo trovate qui. Stephen Graham, che interpreta l’imbroglione Hagamar, è già stato nominato qua. Non dimentichiamo infine l’apparizione di Christopher Lee come cardinale ammorbato dalla pestilenza; del grandissimo attore trovate un trafiletto qui.

Dominic Sena è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Kalifornia, Codice: Swordfish e Fuori in 60 secondi. Anche sceneggiatore, ha 62 anni.



Ulrich Thomsen interpreta il cavaliere Eckhart. Danese, ha partecipato a film come Festen – Festa in famiglia, Il mistero dell’acqua e ad alcuni episodi della serie Alias. Anche produttore, ha 48 anni e tre film in uscita, tra cui il remake de La cosa.



Se foste appassionati di medioevo, cavalieri, mistero, streghe, insomma tutto quello che il trailer de L’ultimo dei Templari promette senza mantenere, guardatevi capolavori come Il settimo sigillo, Ladyhawke o Il nome della Rosa, se non lo avete ancora fatto. Mi ringrazierete. Intanto vi lascio col trailer ingannevole... ENJOY!!

2 commenti:

  1. Sorvolo sul titolo, che tanto se i nostri traduttori non lo storpiano un pò, non gli sembra di aver lavorato ed è così da decenni.. sorvolo anche sulle spacconate dei primi scontri crociati che non mi hanno disturbato, apprezzando invece il progressivo arrivo alla 'presa di coscienza' di Cage.
    Anche l'introduzione della presunta strega è bella, ma poi... poi va tutto in vacche O.o

    La storia - dal mio modesto punto di vista - andava giocata sul dubbio: è o non è una strega? Dopo neanche 15 minuti hai la risposta in tasca perché le azioni della ragazza non lasciano alcun dubbio. Viene da chiedersi anzi se i nostri sono rincitrulliti o cosa da non riuscire a vedere l'ovvio e di fronte a seri rischi, quando potrebbero risolvere l'intera vicenda in un attimo... 'no! lei deve essere processata, la sua condanna per rasserenare la popolazione sulla fine della peste!'. Eccerto, come se la popolazione fosse in quel monastero sperduto a vedere.. o.ò

    Il finale non ne parliamo.. hanno traviato l'intera storia riducendola a qualcosa di scontato e visto altri milioni di volte ._.

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  2. Più che altro come se alla popolazione dell'epoca fregassero i processi equi e giusti XDXD

    L'argomento mi affascina, mi ha sempre affascinato, ma trattarlo in questa maniera mi ha messo una tristezza addosso indescrivibile ç__ç

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