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mercoledì 14 settembre 2011

Contagion (2011)

Forse perché il 2012 si sta avvicinando, il mio Multisala sta facendo il miracolo e si sta impegnando per mettere in programmazione bei film che non avrei mai creduto di poter vedere al cinema nella mia zona. Ieri sera sono riuscita così ad andare a vedere Contagion, la nuova pellicola del regista Steven Soderbergh.



Trama: Un terribile e mortale virus si diffonde in pochissimi giorni in tutto il pianeta. Mentre autorità mondiali, luminari della medicina e giornalisti cercano di trovare una soluzione, i pochi sopravvissuti cominciano a fare i conti con la paura e il caos…



Pur essendo uno dei pochi film “originali” in uscita, Contagion riprende un trend già in voga negli anni ’70, ovvero quello delle pellicole catastrofiche che radunavano un gran numero di famosissime star dell’epoca. Originale, quindi, con riserva, anche se l’approccio ad una trama di per sé non innovativa viene portato avanti con piglio assai asettico e documentaristico, concedendo poco allo spettacolo. Soderbergh decide di puntare molto sui fatti e di girare un film sobrio, privo di fronzoli o immagini ad effetto (uniche eccezioni la terribile sequenza dell’autopsia su Gwyneth Paltrow e la commovente scena finale del prom casalingo, accompagnata dalla splendida musica degli U2), dal montaggio serrato ed implacabile come la diffusione del virus che vorrebbe rappresentare. Un drink all’aeroporto, un viso lucido di sudore, primi piani di mani che toccano oggetti che vengono passati ad altre mani, didascalie con nomi di città e relativo numero di abitanti, panoramiche di hotel, autobus, condomini, metropoli: Contagion come da titolo si concentra giustamente sulla dinamica del contagio e sulla conseguente ondata di panico collettivo e “fobia dell’altro” che influenzano ogni cosa, dalle alte decisioni governative ai più semplici rapporti umani.



Il risultato è un film sicuramente ben recitato (Kate Winslet e Jude Law sono strepitosi!), molto bello ed ottimamente confezionato, che stringe lo spettatore in una morsa di ansia dall’inizio alla fine, evitando di ammorbarlo con spiegazioni scientifiche troppo dettagliate o complesse, e che alla fine non si sofferma troppo su nessun personaggio, preferendo mostrare un campionario di varia umanità per coprire il maggior numero di punti di vista possibili. Certo, all’uscita dal cinema ho origliato i pareri “a caldo” di alcune persone, e secondo loro il difetto più grande di Contagion è proprio questo, la decisione di raccontare tante piccole storie senza approfondirle troppo. Personalmente non l’ho preso come un difetto ma come un ulteriore mezzo per accentuare il realismo della pellicola perché, diciamoci la verità, nel corso di una pandemia dubito che tutti i giorni accadano costantemente, ad ogni singola persona, eventi degni di essere narrati: molto meglio, quindi, mostrare spizzichi e bocconi di vicende più o meno interessanti e lasciare anche qualche dubbio, storie che potranno essere ulteriormente raccontate o continuate se qualcuno lo vorrà. A dire il vero la cosa che però mi ha colpita di più è l’assenza di personaggi totalmente positivi o negativi (a parte Jude Law che è un bel bastardo, ma in modo particolare) e di qualsivoglia riferimento alla religione; in Contagion nessun personaggio ricerca il conforto della fede, non ci sono santi né predicatori che inneggiano alla fine del mondo, solo una disperata fiducia nella scienza e nell’informazione alternativa, un’ancor più disperata diffidenza verso le autorità e il desiderio di proteggere il proprio mondo, per quanto sia piccolo. Chissà cosa farei io in un caso come questo. Mah. Per ora posso solo dire che Contagion mi è piaciuto e lo consiglio.



Di Matt Damon (Mitch), Gwyneth Paltrow (Beth), Jude Law (Alan), Laurence Fishburne (Dr. Cheever), Kate Winslet (Dr. Mears), Elliot Gould (Dr. Sussmann), ho già parlato nei vari post a loro dedicati, che potete leggere cliccando sui link.

Steven Soderbergh è il regista della pellicola. Americano, lo ricordo per film come Sesso, bugie e videotape, Out of Sight, Traffic (che gli è valso l’Oscar come miglior regista), Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco, Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 48 anni e tre film in uscita.



Marion Cotillard interpreta la Dottoressa Orantes. Francese, ha partecipato a film come Taxxi, Taxxi 2, Taxxi 3, Big Fish – Le storie di una vita incredibile, Un’ottima annata, La vie en rose (che le è valso l’Oscar come miglior attrice protagonista) e Inception, oltre ad un episodio della serie Highlander. Ha 36 anni e un film in uscita, Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno.



John Hawkes (vero nome John Perkins) interpreta Roger. Per la serie, “dove t’ho già visto?”: ma sei Pete!! Pete, il povero, sfigatissimo commesso seviziato dai fratelli Jeko in Dal tramonto all’alba!! E non solo, ovviamente. Potete trovare l’attore americano in film come Scary Movie, Freaked – Sgorbi, Congo, Incubo finale, Identità, Miami Vice o in serie come Millenium, Nash Bridges, E.R. – Medici in prima linea, Buffy l’ammazzavampiri, X- Files, Più forte ragazzi, 24, Taken, Senza traccia, CSI e Lost. Ha 52 anni e quattro film in uscita.



Rimaniamo in tema di attori. Tra chi ce l’ha fatta, segnalo Jennifer Ehle, che nel film interpreta la dottoressa Hextall mentre ne Il discorso del re era la moglie di Logue. Passando a  chi, invece, non ce l’ha fatta,  si era pensato di assegnare il ruolo (marginale ma a suo modo importante) di Beth a Jennifer Connelly che, in quanto premio Oscar, in questo cast all star non avrebbe sfigurato. Se vi fosse piaciuto Contagion suggerirei di guardare almeno L’inferno di cristallo, film catastrofico che da piccola mi terrorizzava e dal quale pare Soderbergh abbia tratto ispirazione per la sua ultima pellicola. Intanto che lo cercate, vi lascio col trailer di Contagion... ENJOY!

1 commento:

  1. E' piaciuto anche a me, seppur non particolarmene o eccessivamente. Il cast, ovviamente, è da urlo.

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