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giovedì 7 giugno 2012

The Artist (2011)

Con un ritardo di mesi sono finalmente riuscita a vedere The Artist, diretto nel 2011 dal regista Michel Hazanavicius e vincitore di ben cinque premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore protagonista.


Trama: George Valentin è una star del cinema muto che, per colpa del suo carattere vanesio ed orgoglioso, rifiuta di accettare l’avvento del sonoro. Nel momento in cui, però, viene abbandonato e dimenticato da tutti, una sola persona cerca di risollevarlo: la star nascente Peppy Miller.


Finalmente anche io potrò dire: l’ho visto. Mesi e mesi a sentire o leggere persone che si profondevano in lodi sperticate per questo The Artist, per la mancanza di sonoro, per l’uso del bianco e nero, per questo meraviglioso Dujardin, io ad aggrottare le sopracciglia rosicando per la mancata visione… e dopo tanta attesa, quel che mi vien da dire è “carino, sì. Molto carino”. E basta, però, perché mi è sembrato di leggere un episodio di X – Men: First Class. Storie mutuate dal passato, una copia quasi anastatica dello stile dei disegnatori e sceneggiatori anni ’60, aggiornate vagamente ai gusti del pubblico attuale e prive del fascino che innegabilmente possiedono le vecchie storie… o in questo caso i vecchi film muti. Volete mettere, infatti, Dujardin che gigioneggia mostrando 87 denti bianchissimi a capolavori come, che so, Metropolis o Nosferatu o Il monello? Io forse sono la persona più ignorante sulla faccia della terra, ma ritengo The Artist niente più che un divertissement cinefilo, una presa di posizione su come, in questi tempi di 3D, effetti speciali e storie arzigogolate, anche un film “semplice” possa riscuotere un successo mondiale. Ma da qui a gridare al capolavoro ne passa.


Non nego che la storia raccontata in The Artist sia molto coinvolgente, visto anche che parecchie star del muto sono entrate nella stessa spirale di autolesionismo e depressione che tocca il personaggio di George Valentin; la triste ed amara nostalgia richiamata dalle splendide musiche, dalle immagini di un tempo che non tornerà più, dai costumi vintage e persino dalle fumose (in senso letterale) sale cinematografiche gremite di spettatori ridenti e stupiti è palpabile per tutta la durata del film ed è quella particolarità che, sicuramente, me lo ha fatto apprezzare più di tutto il resto. Mi è piaciuta molto anche l’idea di rappresentare “fisicamente” il rifiuto di George Valentin, incarnato dall’incubo dove tutti parlano o emettono suoni tranne lui, oppure sul finale, quando dopo aver accettato il progresso il film si trasforma in una pellicola sonora; ho trovato anche molto azzeccato l’uso delle didascalie “ingannevoli”, soprattutto per il colpo di scena verso la fine. Gli attori, lo ammetto, sono tutti molto bravi. Oltre a Dujardin, che riesce a trasformarsi da insopportabile piacione ad umanissimo relitto alcolizzato senza risultare forzato o caricaturale, ho adorato l’interpretazione di James Cromwell nei panni del fedele autista Clifton e mi è molto piaciuta anche la frizzantissima Bérénice Bejo, nonostante la sua Peppy Miller sia da prendere a schiaffoni i parecchie occasioni. Però, la visione di The Artist non mi ha lasciata così soddisfatta da annoverarlo nell’elenco dei miei film cult. A ripensarci, sonoro a parte, con il bianco e nero avevano già giocato, tra gli altri, i Coen e Burton, tirando fuori due capolavori come L’uomo che non c’era e Ed Wood, pellicole da rivedere non una, ma mille volte. The Artist, invece, pur essendo un film di cui consiglio la visione, rimarrà lì, come un ricordo piacevole, ma nulla più.


Di John Goodman (Al Zimmer), Malcom McDowell (una delle comparse) e Missi Pyle (Constance) ho già parlato nei rispettivi link.

Michel Hazanavicius è il regista della pellicola. Francese, ha recentemente diretto Gli infedeli. Anche sceneggiatore e attore ha 45 anni e un film in uscita.


Jean Dujardin interpreta George Valentin. Francese, ha partecipato a film come Lucky Luke, Piccole bugie tra amici e Gli infedeli. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 40 anni e due film in uscita.


Bérénice Bejo interpreta Peppy Miller. Argentina, ha partecipato a film come Il destino di un cavaliere. Ha 36 anni e tre film in uscita.


James Cromwell interpreta Clifton. Americano, lo ricordo per film come Invito a cena con delitto, La rivincita dei nerds (con seguiti), Explorers, Pink Cadillac, Babe, maialino coraggioso, L.A. Confidential, Species II, Deep Impact, Babe va in città, Il miglio verde, Angels in America, inoltre ha partecipato a serie come MASH, La famiglia Bradford, La casa nella prateria, Casa Keaton, Dallas, Riptide, Supercar, Hunter, Ai confini della realtà, Magnum P.I., Quell'uragano di papà, E.R. - Medici in prima linea, Six Feet Under e 24. Anche produttore, ha 72 anni e due film in uscita.


Beth Grant interpreta la cameriera di Peppy. Americana, ha partecipato a film come Rain Man – L’uomo della pioggia, Il piccolo grande mago dei videogames, Linea mortale, La bambola assassina 2, La metà oscura, Speed, A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar, Il dottor Doolittle, Donnie Darko, Little Miss Sunshine, Non è un paese per vecchi e a serie come Santa Barbara, Hunter, La signora in giallo, Friends, Jarod il camaleonte, Sabrina vita da strega, Angel, X – Files, CSI, Malcom, Six Feet Under, My Name is Earl, Bones, La vita secondo Jim, Medium e Criminal Minds. Anche regista, sceneggiatrice e produttrice, ha 63 anni e sette film in uscita.


Ed Lauter (vero nome Edward Matthew Lauter III), interpreta il maggiordomo di Peppy. Americano, lo ricordo per film come King Kong (quello del 1976), Cujo, La rivincita dei nerds II, Nato il quattro luglio, Una vita al massimo, Talladega Nights: The Ballad of Ricky Bobby, Number 23 e per serie come Charlie’s Angels, Magnum P.I., The A – Team, Miami Vice, La signora in giallo, Renegade, X – Files, Highlander, Walker Texas Ranger, Millenium, Streghe, E.R. – Medici in prima linea, CSI, Cold Case e Grey’s Anatomy. Ha 72 anni e due film in uscita. 
Penelope Ann Miller interpreta Doris. Americana, ha partecipato a film come Risvegli, Un poliziotto alle elementari, Charlot, Carlito’s Way, L’uomo ombra, Relic – L’evoluzione del terrore, The Messengers e a serie come L’albero delle mele, Casa Keaton, Miami Vice, CSI: NY, Desperate Housewives. Ha 48 anni e tre film in uscita.


Segnalo inoltre la presenza nel cast di Joel Murray (fratello del più famoso Bill Murray e storico amico “scemo” di Greg nella sit com Dharma e Greg), qui nei panni del poliziotto che segue il cagnolino allarmato dall’incendio. Altra menzione d'onore va doverosamente dedicata a Douglas Fairbanks, famosissimo divo dei film d'avventura anni '20-'30: il film che George Valentin guarda sul suo proiettore è infatti Il segno di zorro, che vede come protagonista l'attore americano e i cui piani ravvicinati sono stati modificati, sostituendo Fairbanks con Dujardin. Beccateve 'sta botta de cultura e... ENJOY!!




20 commenti:

  1. Se ti va passa da me, c'è una discussione a cui mi farebbe piacere se partecipassi:
    http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2012/06/quali-sono-i-vostri-blog-preferiti.html

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  2. L’uomo che non c’era è belissimo, poi the artist lo trovato molto carino ma cocordo con te non è nulla di speciale. Non so proprio per quale motivo abbia stregato tanto la critica americana.

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    1. Non solo quella americana, ho letto meraviglie di questo film anche su parecchi blog italiani... eppure niente, non è riuscito a stregarmi come pensavo.

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    1. Purtroppo invece per me è risultato un film anche troppo "ordinario". Carino, piacevole, ma nulla più!

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    2. Incredibile: per una volta, sono totalmente d'accordo con il Cannibale.

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    3. Eh beh, una volta doveva pur succedere :P
      Lieta che sia stato proprio il mio blog a testimoniare questa sorta di "miracolo" mediatico XD

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  4. Io l'ho adorato, però sono andata al cinema senza aspettative anzi... con una scommessa: o è un capolavoro o fa cagare! Propendo ovviamente per la prima ipotesi! :-)

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    1. Io invece mi aspettavo un capolavoro e mi sono trovata davanti "solo" un bel film. Per carità, di questi tempi è già grasso che cola, però sono rimasta un po' delusa...

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  5. Secondo me, sarebbe opportuno sottolineare che il protagonista, pur essendo davvero vanesio e orgoglioso, ha un altro motivo per far sentire la sua voce nei suoi film, che scopriremo solo nella scena finale.
    L'idea sarebbe che si vede la pellicola, alla fine si scopre questo problema del protagonista e ci si accende una lampadina "ah, ecco perché si comportava così!", e poi "ah, ecco perché è un film muto!".

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    1. Sono sincera, non ho colto l'ulteriore problema del protagonista, eppure il film l'ho guardato con parecchia attenzione.
      Non vorrei rovinare la visione a chi non ha ancora visto The Artist, ma... mi puoi illuminare? o__O
      Magari mi rivaluta tutto il film! :P

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    2. E' uno spoilerone, ma a questo punto non dovrebbe dar fastidio a nessuno.

      Sono solo due parole a fine film, però fanno capire che Valentin ha un fortissimo accento francese. Pensa la reazione del pubblico ad un attore drammatico che parla come l'ispettore Clouseau :D

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    3. Cavolo, è vero! :D
      Ovviamente l'avevo percepito anche io l'accento francese, ma non avevo mica ragionato sul fatto che avrebbe potuto turbare il pubblico dell'epoca!
      Grandissimo, grazie per avermelo fatto notare ^__^

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  6. a priori,a prescindere,e avendo la possibilità di farmi spedire una copia in edicola,dico che sto film a me piace-anche senza averlo visto,ma l'mmmmore di noi occhialuti per le cose e le persone è irrazionale e fortemente espressionista eh!-quindi vi dirò più avanti,se mi arriva,altrimenti niente,mi arrubbbo j.hoover di eastwood

    invece per te,oh cara bolla una piccola chicca "vampiresca"

    http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2012/06/la-casa-dei-vampiri-di-dan-curtis.html

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    1. J. Hoover non è male, forse l'ho preferito a The Artist, anche se era un po' lunghetto!
      Quanto alla chicca, vado subito a leggere!! ^__^

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  7. anche io l'ho visto per la prima volta dopo mesi, e dopo aver sentito tutti che ne parlavano! che dire? un film delizioso, chi ama il cinema non può non apprezzarlo, è vero forse che non è a livello di Ed Wood, ma resta un film molto intelligente (l'idea di girarlo come film muto è davvero notevole, bisogna ammetterlo), con alcune scene molto belle (il sogno sonoro, il finale).

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    1. L'ho trovato carino e pieno di idee interessanti, sì, ma da amante del cinema preferisco magari sbattermi a recuperare i film che hanno ispirato The Artist piuttosto che magnificarlo o rivederlo ^__*

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  8. http://lospettatoreindisciplinato.blogspot.it/2012/06/lettera-aperta-george-valentin-atto.html

    io invece sono in pieno delirio per questa magnifica opera.Veramente qui ci do dentro con inni smielati che sono anche esagerati,ma mi son innamorato di sto film eh!(anche perchè mi piacciono i film muti,vabbè particolarmente quelli sovietici e tedeschi..)

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    1. Vado a leggere la recensione, allora!
      Comunque vedo che ha stregato in parecchi questo The Artist, forse sono diventata insensiBBoli, ahah! XD

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