Pagine

lunedì 22 ottobre 2012

Frontiers (2007)

C’è stato un periodo in cui “cinema horror francese” era il sinonimo di macellate incredibili e violenza oltre ogni dire. In quel periodo, o meglio nel 2007, usciva Frontiers (Frontière(s)) di Xavier Gens, che ovviamente è un validissimo esempio di quanto sopra…


Trama: dopo una rapina, quattro ragazzi si danno appuntamento in un fatiscente hotel appena prima della frontiera. Quando i gestori si riveleranno essere dei folli neonazisti, quanti di questi ragazzi pensate sopravviveranno….?


Frontiers riattizza la mia antipatia per il cinema di genere francese. Intendiamoci, come horror splatter (o meglio, torture porn) è un trionfo perché è ipersadico, iperviolento, con secchiate di sangue che si riversano sullo spettatore fino ad annegarlo e brutalità inenarrabili che scorrono sullo schermo praticamente senza soluzione di continuità… ma posso permettermi di dire “che due palle”? Gens non apporta davvero nulla di nuovo al genere, anzi, si adagia nel desiderio di privare la sua creatura di ogni caratteristica “europea”, o quasi. Infatti, dopo un promettente inizio che si collega direttamente alle rivolte nelle Banlieu parigine, la pellicola si distacca quasi completamente dal tema introduttivo, salvo per qualche blandissima riflessione sull’impossibilità di preservare dal caos la vita che verrà e sul timore di un futuro incerto, diventando una sorta di Texas Chainsaw Massacre dove il parallelismo tra polizia violenta e maniaci neonazisti diventa quasi inquietante e, francamente, un po’ ridicolo (vogliamo fare una seria riflessione sulla violenza congenita nella società e il rischio che l’ordine diventi caos guardando un horror? C’è il bellissimo e nostranissimo Diaz di Vicari, non dobbiamo andare fino in Francia).


Ci troviamo quindi di fronte alla solita storiaccia splatter e tipicamente aMMeregana in cui un gruppetto di sfigati viene massacrato dalla solita famiglia di maniaci macellai cannibali e capeggiati da un patriarca tanto vecchio quanto rincoglionito, gente particolarmente stronza che non si limita a mettere le vittime sotto sale, ma ama anche molto dileggiarle durante cene organizzate espressamente per loro (vedi il già citato Texas Chainsaw Massacre con il meraviglioso nonno mummificato che cerca di fracassare la testa a una povera fanciulla…); all’ormai quasi simpatico quadretto familiare d’ispirazione americana, Gens aggiunge poi il gusto tutto francese di prendersela con delle donne, possibilmente incinte, che chissà perché cominciano a venire seviziate e spogliate della loro identità femminile/sanità mentale con una bella rasatura della chioma, per poi ritrovarsi sul finale completamente folli, urlanti e immerse nel loro sangue e in quello di altre millanta persone. Anche per quanto riguarda la regia Gens si discosta dal gusto europeo per rifugiarsi in soluzioni molto americane e videoclippare, come l’abbondante uso di ralenti, un montaggio serratissimo e addirittura riprese fatte a mano con una telecamera digitale opportunamente messa in mano ad uno dei malcapitati, per non parlare del finale dove abbondano esplosioni e raffiche di mitra manco fossimo ne I mercenari.


Detto questo, il mio giudizio sul film non è completamente negativo. In mezzo a tutta questa sanguinolenta banalità qualche momento di vera (ma non alta) tensione c’è, come l’incredibile sequenza che mostra due dei protagonisti mentre si infilano stupidamente in uno strettissimo cunicolo, oppure la brillante idea di non mostrare mai completamente i bambini presumibilmente deformi che abitano nella vecchia miniera. Validi anche gli attori, Karina Testa in primis, visto che per una volta non ci troviamo davanti i soliti giovinetti bellocci che popolano gli horror, bensì un paio di credibilissimi abitanti delle Banlieu (nonostante siano comunque imbecilli come i loro “cugini” americani, eh). In definitiva, quindi, credo che ogni amante dell’horror potrebbe trovare pane per i suoi denti in Frontiers, a patto di non cercare l’originalità a tutti i costi… sicuramente, le persone deboli di stomaco sono pregate di astenersi.


Di Karina Testa, che interpreta Yasmine, ho parlato qui.

Xavier Gens è il regista e sceneggiatore della pellicola. Francese, ha girato film come Hitman e The Divide. Anche attore, ha 37 anni e tre film in uscita.


Per chi ha amato quella trashissima miniserie (ovvero io), segnalo che Aurélien Wiik, l’attore che interpreta Alex, figurava in La maledizione dei templari come Edoardo III. Se per caso Frontiers vi fosse piaciuto, vi consiglio invece di vedere Alta tensione, Eden Lake, Borderland o Non aprite quella porta. ENJOY!

12 commenti:

  1. Esatto. Sono d'accordo con te. Non piacette neppure a me all'epoca ;)
    Però ha una buona base sociale che verrà poi ripresa anche con La Horde di Dahan\Rocher che però è un pelino meglio. IMHO, naturalmente...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Horde dovrei averlo da qualche parte ma devo ancora vederlo.
      Spero sia un po' meglio ma 'ste francesate cominciano davvero a uccidermi ç__ç
      P.S.
      Ho visto che hai ricominciato a scrivere sul blog ma non riesco a leggere i post... whyyy??

      Elimina
    2. Perché sono un programmatore del cavolo :)
      Stasera devo correggere il problema...
      Comunque devi usare qualsiasi browser dell'universo conosciuto, fuorché Micro$oft Internet Explorer. Maledetto.

      Elimina
    3. Aaaah ecco!!
      Allora quando arrivo a casa finalmente provo a leggerlo, at work ho solo il Maledetto di cui sopra.

      Elimina
    4. E allora vado subito a vedere!

      Elimina
  2. Visto al cinema appena uscito, per me una cannonata. Il messaggio sociale di fondo è una bischerata, d'accordo, ma Gens fa tutto ciò che quel peracottaro di Eli Roth promise con Hostel e non mantenne, per due volte di fila. Quando il tizio viene bollito al vapore mi si son drizzati tutti i peli, besshtia che dolore... (parafrasando "cipollino" Boldi) °_°

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma povero il mio amore Eli, lasciamelo stare ç___ç
      Comunque la scena del bollito umano ha fatto molto male anche a me... ma meno di quella dove i due imbelli si infilano di loro sponte in uno stretto e buio tunnel.
      A dementi!!
      Comunque è proprio l'eccessiva americanità del prodotto che mi ha reso un po' inviso questo Frontiers...

      Elimina
  3. No grazie, passo. Sarà che non ho più l'età ma a me ste schifezze proprio non vanno giù. Ho visto La Horde e mi è bastato.Per non parlare, sul versante ammerigano, di Cabin Fever e Hostel....ma come sai io a Eli Roth non ci voglio bene proprio per niente.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uff, ma come fate a non voler bene a quel piccolo streppone? ç__ç
      Comunque a me sti filmacci piacciono se hanno un po' di ironia, ma quelli troppo "scopiazzati" e per di più seri mi fanno girare i cabasisi!

      Elimina
  4. Me lo vidi in una gelida giornata di dicembre del 2009. Anche a me non piaque, e continua a non piacere ancora oggi. Un po come Àl'intérieur, non so se l'hai visto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A l'interieur è diventato il mio spauracchio.
      L'ho visto e ho rischiato di morire per il fastidio e la tristezza, in confronto questo Frontiers è un film per bambini.

      Elimina