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domenica 14 ottobre 2012

Jumanji (1995)

In questi giorni ho riguardato un film che non vedevo da parecchio tempo, ovvero Jumanji, diretto nel 1995 dal regista Joe Johnston e tratto dall’omonimo libro di Chris Van Allsburg.


Trama: negli anni ’60 il piccolo Alan scompare davanti agli occhi dell’amichetta Sarah, risucchiato all’interno del gioco da tavolo Jumanji. Una trentina d’anni dopo, i fratellini Judy e Jack trovano in soffitta il gioco e un Alan ormai adulto è costretto a concludere la vecchia partita…


Jumanji, almeno sulla carta, è un vero delirio. L’idea che esista un gioco “maledetto”, in grado di penalizzare davvero i giocatori e scatenare su di loro tutti gli orribili, pericolosissimi ostacoli che una persona potrebbe trovare durante un viaggio nella giungla più selvaggia è semplicemente geniale ed è resa ancora più interessante dal fatto che le persone coinvolte siano costrette a sottostare letteralmente alle regole del gioco. Tuttavia, fermo restando che sarebbe stato molto più bello per me vedere una variante a tema horror, gli anni non hanno giovato granché a Jumanji che, oggi più di allora, patisce di un’inusuale rigidezza sia del protagonista principale (un Robin Williams stranamente sottotono), che di una certa ripetitività ammorbata da melassa in abbondanza, solo vagamente stemperata da alcuni momenti di ironia: l’idea del gioco maledetto e la presenza di due orfani, infatti, veicola una riflessione sul rapporto tra padri e figli, sulla difficoltà di crescere in un mondo che è una sorta di giungla in piccolo, dove comunque l’imprevisto è sempre in agguato, dove vige la legge del più forte e del più furbo e c’è poco spazio per mostrare sentimenti e debolezze. Infatti, il terribile cacciatore Van Pelt è interpretato, non a caso, dallo stesso attore che recita la parte del padre di Alan ed è l’essere che più terrorizza il protagonista perché, al di là dell’ovvia minaccia rappresentata dal fucile, incarna l’estremizzazione della cecità, dell’intransigenza, della freddezza e della supposta infallibilità del genitore. 


Riflessioni a parte, quello che all’epoca aveva attirato miriadi di ragazzini al cinema era l’incredibile dispendio di effetti speciali, fiore all’occhiello di Jumanji e figli dell’alta tecnologia utilizzata per Jurassic Park. Oggi alcuni di essi risultano un po’ datati e le bestiole hanno comunque quell’aria di “finto”, soprattutto il leone e le scimmie, ma non si può negare che la maggior parte delle sequenze risultino tuttora spettacolari, basti solo pensare alla crescita della pianta carnivora, al monsone (con conseguente inondazione) che si scatena all’interno della villa o alla devastante carica di rinoceronti ed elefanti impazziti che travolgono ogni cosa al loro passaggio. Inquietante anche la resa del gioco stesso, con il suono di tamburi in lontananza che attira le malcapitate vittime e la bellissima, evocativa confezione vintage con tanto di sfera verdastra a produrre indovinelli sibillini che preannunciano il peggio agli incauti giocatori. Visto una volta, quindi, Jumanji raggiunge sicuramente lo scopo di intrattenere, divertire ed emozionare, ma rivisto anche a distanza di anni subentra quella ripetitività di cui parlavo sopra, con i personaggi che tirano il dado, subiscono la penitenza e, una volta scampato il pericolo, ricominciano tutto da capo. Non un capolavoro, quindi, ma comunque un film godibile ed ideale per fare un salto nel passato.


Del regista Joe Johnston ho già parlato qui, mentre Robin Williams (Alan Parrish) e Kirsten Dunst (Judy Shepherd) li trovate ai rispettivi link.

Jonathan Hyde interpreta sia Van Pelt che Sam Parrish. Australiano, ha partecipato a film come Richie Rich – Il più ricco del mondo, Anaconda, Titanic e La mummia. Ha 64 anni. 


Bonnie Hunt interpreta Sarah. Americana, la ricordo per film come Rain Man – L’uomo della pioggia, Beethoven, Dave – Presidente per un giorno, Beethoven 2, Jerry Maguire, Il miglio verde; inoltre, ha doppiato pellicole come A Bug’s Life – Megaminimondo, Monsters & Co., Cars – Motori ruggenti, Toy Story 3 – La grande fuga e Cars 2. Anche produttrice, sceneggiatrice e regista, ha 51 anni.


Patricia Clarkson interpreta Carol Parrish. Americana, la ricordo per film come The Untouchables – Gli intoccabili, Scherzi del cuore, Il miglio verde, Lontano dal paradiso, Carrie (il film TV) e Shutter Island, inoltre ha partecipato a serie come Six Feet Under. Ha 53 anni e un film in uscita.


Adam Hann – Byrd interpreta Alan da ragazzino. Americano, lo ricordo per film come Il mio piccolo genio, Diabolique, Tempesta di ghiaccio e Halloween H20: Venti anni dopo. Ha 30 anni.


Bradley Pierce invece, che interpreta il piccolo Peter, è stato la voce originale di Chicco in La Bella e la Bestia. Il libro scritto da Chris Van Allsburg si conclude un po’ diversamente, con Judy e Peter che si sbarazzano del gioco solo per poi vederlo, poco dopo, tra le braccia di due ragazzini che diventeranno i protagonisti di un altro racconto dello scrittore, Zathura (da cui è stato tratto il film Zathura -  Un’avventura spaziale, nel 2005), assai simile a Jumanji ma a tema spaziale, appunto. Rimanendo sempre in tema di seguiti e affini, pare che sia in progetto da qualche tempo di girare un remake di Jumanji, ma il tutto è ancora avvolto nel mistero… se però l’avventura nella giungla non vi fosse bastata sappiate che esiste anche un’omonima serie animata tratta dal film, andata in onda in Italia negli anni ’90 su Disney Channel e Rai 2. Per finire, se la pellicola vi fosse piaciuta, consiglio la visione di Inkheart – La leggenda del cuore d’inchiostro e Hook – Capitan uncino. ENJOY! 

14 commenti:

  1. visto oggi non so, però ai tempi della mia infanzia/prima adolescenza è stato un mio cult personale!
    e ora grido: JUMANJIII!

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    1. Hai finito il gioco? XDXD
      Comunque a me non aveva fatto impazzire nemmeno da piccola... evidentemente avevo già gusti più truci!

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  2. Non lo vedo da tantissimo tempo, ma da infante/adolescente mi colpì come pochi altri film! Ancora oggi ne serbo un ricordo bellissimo e divertente... ho paura a rivederlo... non vorrei rovinarmelo con gli occhi dell'adulta... (comunque il finale non era per niente male e, per quello che mi ricordo, non era neppure troppo scontato!)

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    1. Il finale è interessante e l'ultimo fotogramma è MOLTO inquietante, però forse preferisco quello del libro :P

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  3. Non mi stanco mai di questo film, lo vedo oggi con lo stesso stupore di "ieri". Non so cosa accada realmente in me, ma al solo sentire quei tamburi che rimbombano nello stomaco ancor prima che nelle orecchie, io getto via i panni del critico e mi unisco alle avventure di quei dadi che come per incanto mi portano la giungla dentro casa. Non vedo l'ora di vederlo con il mio piccolo, credo sia arrivato anche per lui il momento "Jumanjiiii" ^_^

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    1. Fico, non sapevo che Jumanji avesse così tanti estimatori!!
      Sarà che io cominciavo ad essere già un po' grandina (a 14 anni la mia vena horror si era già sicuramente risvegliata), ma all'epoca puntavo già altri film :P

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  4. La prima volta lo vidi al Cinema in una gita di scuola media. L'ho amato, lo ammetto, ma non lo guardo da tanto, tanto tempo.

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    1. E allora è giunto il momento "operazione nostalgia"! ^_^

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  5. Perché l'ho visto? Perché addirittura l'ho conservato e recensito nel blog? C'entra forse il grande Robin Williams, a dir poco sottotono? O erano gli effetti speciali? Non l'ho mai capito, forse sono arrivato troppo tardi per entusiasmarmi. Mi pare ci sia pure un seguito.

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    1. Il "seguito" è Zathura, ma non è proprio un seguito ufficiale.
      Comunque alla fine è un pezzo d'infanzia :P

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  6. Anche questo un film cult.
    Sarò una boccalona, ma quando passano in tv una volta all'anno film come Jumanji, Matilda 6 mitica e simili, li guardo sempre.

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    1. Non rientra tra i miei cult ma si lascia comunque guardare ogni volta ^^

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  7. E' un film che mi fa sempre morire dal ridere... non ho gusti così truci ;)

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