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domenica 30 dicembre 2012

The Man with the Iron Fists (2012)

Ieri sera mi sono stravaccata in poltrona per una serata all'insegna della tamarreide, che mi ha portata alla visione di The Man With the Iron Fists (che uscirà in Italia a febbraio col titolo - corretto ma orrendo - L'uomo con i pugni di ferro, che tanto ricorda la frase storica di un famoso film di Maccio Capatonda) del regista RZA.


Trama: nell'antica Cina, diversi clan di guerrieri si contendono un'incredibile quantità di monete d'oro. Ad andarci di mezzo sarà un fabbro, ex schiavo ed ex monaco, che per salvare sé stesso e la donna amata dovrà allearsi con un militare inglese ed il figlio di un capoclan tradito dai compagni ...


Per spiegare cosa sia questo The Man with the Iron Fists occorre ritornare ai tempi dell'infanzia. Dovete sapere che io sono sempre stata molto brava a disegnare, un po' meno a colorare, e che quando ad una mia amichetta erano stati regalati dei meravigliosi e costosissimi pastelli Caran D'Ache non facevo altro che chiederglieli in prestito, illudendomi che questi magici colori mi avrebbero fatta diventare brava come lei. Niente, capra ero e capra sono rimasta. Ma lo stesso ragionamento deve averlo fatto anche RZA che, forte di una non disprezzabile fantasia e una certa abilità in campo musicale (a me come genere fa hahare ma, de gustibus...), ha deciso di farsi prestare soldi, mezzi, stile, amici e soprattutto nome con marchio di fabbrica acchiappagonzi dal divino Quentin e qualche idea dal meno divino ma sempre meraviglioso Eli Roth per mettere su il suo film d'esordio, raggiungendo così un risultato che, purtroppo, altro non è che una copia mal riuscita dell'inimitabile blend di generi tanto amato da Tarantino. La trama di The Man with the Iron Fists, infatti, non è altro che un esilissimo canovaccio al quale attaccare un mix di wu xia, gore, ultraviolenza, musiche reppuse, vaghi accenni al western e topa. Che poi è tutto quello che sicuramente venerano quei tre debosciati di RZA, Tarantino e Roth, che in pratica si sono creati un film da guardare in compagnia facendosi grasse risate.


Per lo spettatore "normale" questo film invece risulterà un'accozzaglia di fuffa senza capo né coda; per chi, come me, è Bastardo Senza Gloria inside l'unica cosa da fare è mettere da parte l'ovvia irritazione causata dai maldestri tentativi di scopiazzare il Maestro e dare a Cesare quel che è di Cesare. Cominciamo con i pregi. The Man with the Iron Fists è coreografato benissimo, i combattimenti (ovviamente, se piace il genere wu xia) sono un trionfo di stilosissime acrobazie che vanno contro ogni regola della gravità e della fisica, inoltre l'abbondante uso di lame di qualsiasi foggia con conseguente profusione di sangue è qualcosa che trovo sempre assai affascinante. Molto belli anche i costumi e le scenografie, soprattutto per quanto riguarda i combattimenti finali tenuti all'interno del bordello, accompagnati da una delicata pioggia di petali di ciliegio, e per quel che concerne il duo di gemelli guerrieri, emblemi viventi dello ying e dello yang sia per le armi che per i vestiti. Come ben sapete, personalmente apprezzo anche il trash e la tamarreide, che qui vengono usate senza vergogna e come se non ci fosse un domani: il personaggio di Russell Crowe è talmente laido e piacione che farebbe passare la voglia di toccarlo anche a una ninfomane, i due villain sono uno più deficiente e imbarazzante dell'altro (Silver Lion pronuncia delle battute a dir poco pietose e Poison Dagger, un cinese con gli occhi di ghiaccio, nun se po' guardà!), il pistolotto zen che consente al fabbro di diventare "l'uomo coi pugni nelle mani" prima, Kenshiro poi e Supersayan di terzo livello sul finale rischia di annichilire lo spettatore e, infine, il taurissimo wrestler Dave Bautista come uomo d'ottone tocca l'apice della serie Z, al punto da risultare quasi commovente. Insomma, poteva essere un capolavoro.

E con che cosa fa rima "ottone"...? Hmmm....
Invece, il difetto del film è 'sto cavolo di RZA. Oddio, no, c'è anche la trama, una belinata fatta di luoghi comuni ed idee nerd, ma io mi immagino Eli Roth che ride e si emoziona come un bambino mentre butta giù la sceneggiatura e alla stupidità del mio futuro marito non posso resistere. Però, RZA, parliamone. Sei inespressivo come una patata lessa, mollo come la panissa, non sai parlare inglese, Cristo santo, NON puoi ritagliarti il ruolo del protagonista, non hai carisma! Quentin ed Eli sanno recitare, gigioneggiano, se lo possono permettere, tu NO. E uno. Due. Lo split screen. Cioccolatino mio bello, questa è una tecnica che innanzitutto bisogna sapere padroneggiare e poi, una volta acquisito tale virtuosismo, andrebbe usato con parsimonia. Dalla metà del film in poi non c'è una maledetta scena che non venga ripresa da trentadue angolazioni diverse e messa su uno schermo trasformato per l'occasione in scacchiera. E miseria, ma Kill Bill te lo sarai guardato, no? Sì, si capisce che la battaglia tra la Sposa e gli 88 Folli t'è piaciuta un casino, ma proprio non hai imparato nulla dal Maestro! Terzo. La Cina feudale con il rap di strada ci sta davvero come i cavoli a merenda. Potrei concederti una sola canzone, ma un'intera colonna sonora di questo tenore farebbe cadere tutti i bling dal collo persino a 50 Cents. Caro Robert Fitzgerald Diggs, a The Man with the Iron Fists do sicuramente la sufficienza per una questione di devianza mentale, ma mi aspettavo moolto meglio. Come dicono a scuola, potevi fare di più, soprattutto col materiale, il cast stellare e i soldi che ti sei indegnamente ritrovato tra le mani.


Di Russell Crowe (Jack Knife), Lucy Liu (Madame Blossom), Jamie Chung (Lady Silk), Eli Roth (inserito nei credits come membro del clan dei Lupi ma non sono riuscita a scorgerlo purtroppo!) e Pam Grier (Jane, la madre del fabbro) ho già parlato nei rispettivi link.

RZA (vero nome Robert Fitzgerald Diggs) è regista, cosceneggiatore della pellicola e interpreta il fabbro. Musicista americano, è al suo primo film ma ne sta per girare altri due. Anche produttore, ha 43 anni.


Rick Yune (vero nome Richard Yun) interpreta Zen Yi, The X-Blade. Americano, ha partecipato a film come Fast and Furious, La morte può attendere e a serie come Alias e CSI: Scena del crimine. Anche produttore e sceneggiatore, ha 41 anni e un film in uscita.


Gordon Liu (vero nome Jin-Hsi Shin) interpreta il monaco. Cinese, lo ricordo per film come Kill Bill - Volume I e Kill Bill - Volume II. Anche stuntman, regista e produttore, ha 57 anni e tre film in uscita.


Il film concluso era lungo ben quattro ore. Ringraziamo Eli Roth per aver inculcato (inaspettatamente!!) un po' di senno nell'arrogante RZA che avrebbe voluto dividerlo in due parti a mò di Kill Bill e per averlo convinto a tagliarlo fino ad ottenere i canonici 90 minuti. A prescindere da questo scampato pericolo, se The Man with the Iron Fists vi fosse piaciuto consiglio la visione di Kill Bill Voll. 1 e 2 e di Pronti a morire di Sam Raimi. ENJOY!!



19 commenti:

  1. Io invece ci ho goduto come pazzo...

    Ma, cara Bolla, come saprai dalla nostra amica in comune (e non intendo nel municipio) sono un tamarro d'importazione.

    Ti auguro un buon anno!!!!

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    1. Ahahaah w la tamarreide allora, e buon anno anche a te!!!

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  2. Sai che potrebbe addirittura piacermi? Che un film tamarro ogni tanto ci vuole! :)
    (La tua analisi in ogni caso è da applausi!)

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    1. Grazie innanzitutto del complimento!
      La tamarreide piace molto anche a me, il problema è che qui ho visto poco spirito goliardico (alla The Expendables, per intenderci) e tanta voglia di emulare senza aver capito alla perfezione i meccanismi del "gioco".
      Comunque guardalo, sono curiosa di sapere che ne pensi :P

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  3. Lo vedro (devo vederlo assolutamente) e poi vedrò se darti ragione o meno :)

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  4. Mi sono divertito un sacco a guardarlo. Io lo promuovo.

    Un buon anno Bolla !!!!

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  5. Non avevo capito che il protagonista fosse RZA, ciò ridimensiona di molto l'hype che nutrivo per questo film... Almeno Batista spacca tutto spero?
    Tanti auguri di buon anno :)

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    1. Bautista, letteralmente, spacca. E' trashissimo ed epico allo stesso tempo XD
      Buon anno anche a te!!

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Su una cosa siamo d'accordo: vince il premio per il " film tamarro dell'anno ". Francamente a me non è piaciuto molto il personaggio di Lucy Liu, mentre trovo perfetto Russel Crowe nei panni che gli hanno dato.
    Ma la domanda che mi pongo è: che cacchio ci fa un tizio di colore che studia dai monaci, diventa monaco, poi divena fabbro (o lo era prima non mi ricordo) e poi ridiventa un combattente. Insomma sembra peggio di Arturo Brachetti

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    1. Ahaha per citare una famosa canzone Cortellesica: non mi chiederMI.
      Certe tamarreidi vanno accettate così come sono!!
      E Russell è meravigliosamente laido :PP

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  8. mezza delusione... e le aspettative erano già basse... una scopiazzatura di ciò che Tarantino ama fare e RZA solo a copiare

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    1. Non essere così severo con RZA... qualche cosa l'ha azzeccata e preso per quel che è il film è anche divertente. Ma sì, scopiazzare Quentin porta inevitabilmente male :PP

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  9. Io l'ho visto al cinema (ovviamente mi ci ha portato la mia Dolce Metà) e l'ho trovato così tremendo che temevo fosse una parodia del genere. Diciamo che la definizione "un'accozzaglia di fuffa senza capo né coda" l'ho trovata calzante ;-P

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    1. Ahahah io pensa che l'avevo visto a casa temendo non sarebbe mai stato distribuito in Italia, poi sono andata anche al cinema per gustarmi questa trashata su schermo gigante con un amico che ha riso tutto il tempo XD

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  10. Peccato, ce l'ho lì da anni in attesa di un'occasione tamarra, ma mi è un po' passata la voglia.

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    1. No beh, per una serata ad alto tasso di ignoranza è perfetto, perché farsi passare la voglia? :P

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