Pagine

mercoledì 23 gennaio 2013

Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione (1984)

Per la serie: Bolla, ma non sai davvero più cosa cappero guardare? Eh, la curiosità cinefila o, per meglio dire, l'insana follia, mi porta anche a recuperare strane robe sconosciute come questo Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione (The Adventures of Buckaroo Banzai Across the 8th Dimension), diretto nel 1984 dal regista W.D. Richter.


Trama: Buckaroo Banzai è uno scienziato, neurochirurgo, avventuriero e rocker che un giorno scopre un passaggio per la fantomatica ottava dimensione. Venuto a conoscenza di questa sensazionale scoperta, il Dr. Emilio Lizardo, posseduto da un alieno originario proprio di quella dimensione, cerca di ritornare a casa rischiando di scatenare la terza guerra mondiale... starà così a Buckaroo e soci, gli Hong Kong Cavaliers, fermare il malvagio alieno!


La trama di Buckaroo Banzai, come avete avuto modo di leggere, è già delirio allo stato puro, ma affrontare il film è stato anche più delirante. In questo allucinante mix di commedia demenziale, fantascienza e parodia è stato infilato praticamente di tutto, dall'infallibile eroe e avventuriero senza il quale il governo USA non può andare avanti, al villain pseudo-fascista, dagli omaggi a Cina e Giappone all'elegia dei comics, dai riferimenti alla Guerra dei Mondi di Orson Welles alla lotta tra alieni caucasici (i rossi) e rasta (i neri), dalle gemelle perdute di mogli morte ai messaggi trasmessi tramite scossa elettrica... e se pensate che a questo guazzabuglio venga data una parvenza di linearità scordatevelo! Il difetto principale del film, quello che nonostante alcune cose positive di cui poi parlerò lo rende troppo spesso noioso, è l'impressione di stare vedendo la puntata di un telefilm che non abbiamo mai seguito prima, zeppa di riferimenti e cose date per scontato che solo i fan di questo Buckaroo Banzai potrebbero conoscere... peccato che il personaggio non esistesse prima che realizzassero il film, quindi è comprensibile che all'uscita la pellicola sia stata un fiasco al botteghino! L'effetto finale di questa scelta peculiare è infatti quello di creare una gran confusione e far sbuffare lo spettatore ogni volta che Buckaroo e i suoi piacionissimi compari si strizzano l'occhio a vicenda, ammiccando. E ciò è una cosa grave, una cosa a cui mal si rimedia, perché il film avrebbe dovuto dare più spazio ai villain e insistere meno sulle sboronate degli Hong Kong Cavaliers.


La cosa veramente pregevole di Buckaroo Banzai e il motivo per cui un simile film andrebbe guardato assolutamente in lingua originale è infatti la presenza di un John Lithgow carismatico e folle come non mai. Anche Christopher Lloyd con il suo John Bigboote (vi lascio immaginare come il cognome venga sempre storpiato a mo' di gag ricorrente...) dà parecchie gioie, ma Lithgow con i suoi capelli sparati, le pose da Mussolini con tanto di Il Duce scritto sul muro e quell'incredibile, marcatissimo accento italiano è indimenticabile. Ma che dico accento italiano? La bellezza sta nel sentirlo pronunciare intere, lunghissime frasi nella nostra lingua, roba mai sentita prima in un film USA tipo "Porco Giuda! Devo lavorare con persone idiotA!", detta con quell'adorabile faccia da pazzoide. Che delirio. Altrettanto stuzzicante, per chi come me ama alla follia il trash, sono le mise insopportabilmente anni '80 di metà dei protagonisti, che parrebbero usciti fuori da una puntata del telefilm Kiss Me Licia: basterebbe solamente citare la tutina rossa da Cowboy di un giovanissimo Jeff Goldblum o i capelli ossigenati del cosiddetto Perfect Tommy per avere incubi da qui all'eternità. Non mancano sconvolgenti siparietti musicali come l'inespressivissimo Peter Weller (oh, ammazzatemi, a me come attore non è mai piaciuto!) che canta Since I Don't Have You ad una tizia che sta per ammazzarsi oppure la camminata finale sui titoli di coda (saltate al minuto 0.25 o vi spoilererete l'ultima scena), una roba trash a livelli sconvolgenti.



Per il resto, Buckaroo Banzai è davvero poca roba e risente parecchio del peso del tempo (cosa che, per esempio, non è accaduta con Flash Gordon nonostante sia moooolto più trash). Tolti i difetti e le esagerazioni della trama, infatti, anche gli effetti speciali e il trucco degli alieni sono abbastanza da mani nei capelli, per non parlare poi della recitazione di buona parte dei coinvolti. Certo, bisogna dire anche che col tempo il film ha acquisito lo status di cult, che vanta oggi innumerevoli fan in tutto il mondo e che c'è persino un sito web interamente dedicato alla pellicola, quindi magari sono io che non ne ho capito la natura intrinseca e il valore di diamante allo stato grezzo, come diceva il buon Jafar. D'altronde, Buckaroo Banzai è del 1984 e Ritorno al futuro è dell'anno dopo... e quella roba luminosa che si vede nella macchina del protagonista durante il primo esperimento è praticamente identica al flusso canalizzatore di Doc, quindi potrebbe avere influenzato uno dei film più belli che siano mai stati girati. E anche questo è un pregio. Insomma, con tutti i suoi difetti Buckaroo Banzai si becca comunque la sufficienza... ma vi consiglierei di guardarlo e farvi un'idea, perché potrebbe diventare oggetto di accanite discussioni!


Di John Lithgow (Lord John Whorfin/ Dr. Emilio Lizardo), Jeff Goldblum (New Jersey), Christopher Lloyd (John Bigboote), Clancy Brown (Rawhide), Vincent Schiavelli (John o’ Connor) e Jamie Lee Curtis (che compare all’inizio come madre di Buckaroo Banzai) ho già parlato ai rispettivi link.

W.D. Richter è il regista della pellicola. Americano, ha diretto solo un altro film, Surgelati speciali. In compenso, è stato nominato all’Oscar nel 1980 per la sceneggiatura del film Brubaker. Anche produttore, ha 67 anni.


Peter Weller interpreta Buckaroo Banzai. Americano, lo ricordo per film come RoboCop, Un poliziotto in blue jeans, il meraviglioso (devo recuperarlo e recensirlo al più presto!!) Leviathan,  RoboCop2 e Il pasto nudo (che invece non recensirò never!), inoltre ha partecipato alle serie 24, Monk, Dexter e Dr. House. Anche regista, produttore e sceneggiatore, ha 65 anni e un film in uscita, Into Darkness – Star Trek.


Ellen Barkin interpreta Penny Priddy. Americana, ha partecipato a film come Daunbailò, Johnny il bello, Seduzione pericolosa, Nei panni di una bionda, Voglia di ricominciare, The Fan – Il mito e Paura e delirio a Las Vegas. Anche produttrice, ha 58 anni.


Carl Lumbly interpreta John Parker. Americano, lo ricordo soprattutto per il ruolo di Dixon nella serie Alias, inoltre ha partecipato a film come The Alphabet Killer e ad altri telefilm come I Jefferson, X-Files, E.R. – Medici in prima linea, Cold Case, Grey’s Anatomy e Criminal Minds. Ha 61 anni.


Dan Hedaya interpreta John Gomez. Americano, ha partecipato a film come Miriam si sveglia a mezzanotte, Commando, La famiglia Addams, I soliti sospetti, Ragazze a Beverly Hills, Daylight – Trappola nel tunnel, In & Out, Una vita esagerata, Alien – La clonazione, Mulholland Drive e a serie come Il tenente Kojak, Chips, Ai confini della realtà, Miami Vice, Casa Keaton, NYPD,  E.R. Medici in prima linea e Monk. Ha 72 anni e tre film in uscita.


James Saito (vero nome James Tomio Saito) interpreta il padre di Buckaroo Banzai nell’introduzione iniziale. Americano, ha partecipato a film come Tartarughe Ninja alla riscossa (nei panni di Shredder), Die Hard – Duri a morire, L’avvocato del diavolo, Vita di Pi e a serie come L’incredibile Hulk, MASH, Ralph supermaxi eroe, Alfred Hichcock presenta, MacGyver, A-Team, Miami Vice e Sex and the City. Ha 57 anni.


Lewis Smith, che interpreta il biondo Perfect Tommy, è anche nel cast di Django Unchained, da qualche parte tra i brutti ceffi di Candyland.  Alla fine del film compare l’invito a guardare anche Buckaroo Banzai vs. The World Crime League, che era il vero titolo del seguito che avrebbero girato se Buckaroo Banzai avesse avuto successo. Purtroppo, la pellicola è stata un disastro al botteghino, tanto da mandare in bancarotta gli studios, e ovviamente non se n’è fatto nulla. Nell’attesa  però che lo ripeschino per un revival, come è accaduto spesso di recente, se Buckaroo Banzai vi fosse piaciuto consiglio la visione di Grosso guaio a Chinatown (co-sceneggiato proprio da W.D. Richter) e Balle spaziali. ENJOY!!

2 commenti:

  1. Non ci crederai ma un minuto prima di scrivere questo commento e vedere il tuo post lo stavo cercando perche' e' da tempo che lo volevo vedere.
    Ora che dici che e' bello lo devo vedere assolutamente!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero? Folle! XD
      Comunque non è proprio bello... è interessante, ecco. Fammi sapere cosa ne pensi dopo che l'avrai visto!

      Elimina