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martedì 11 giugno 2013

Behind the Candelabra (2013)

Quest’anno ho seguito sporadicamente il Festival di Cannes ma qualcosa ha comunque attirato la mia attenzione, come la notizia che Michael Douglas, uscito vittorioso dalla battaglia contro la malattia, ha rischiato di portarsi a casa la Palma d’oro come miglior attore per il film TV Behind the Candelabra, diretto da Steven Soderbergh e tratto dall’autobiografia Behind the Candelabra: My Life With Liberace di Scott Thorson. Incuriosita, ho deciso di dare un’occhiata…


Trama: il giovane Scott Thorson conosce il famosissimo pianista Liberace che, nonostante la differenza di età, si invaghisce di lui e lo prende in casa come amante e tuttofare. La turbolenta relazione va avanti per anni, tra plastiche facciali, droga e capricci…


Behind the Candelabra è un film scandaloso. Nel senso che è uno scandalo averlo relegato al circuito televisivo e avergli rifiutato la distribuzione cinematografica perché “troppo gay”, come ha dichiarato uno stupito Soderbergh. A maggior ragione, è scandaloso per un pubblico italiano: quando ci va bene, le nostre produzioni televisive contemplano la presenza di Beppe Fiorello e un uso banalmente professionale della cinepresa, mentre in America si beccano una tripletta di pezzi grossi mica da ridere e una pellicola che non sfigurerebbe tra i premiati alla prossima notte degli Oscar, un gioiellino che a tratti mi ha ricordato il meraviglioso Angels in America. Certo, ammetto di aver fatto fatica a sopportare i primi 20 minuti di Behind the Candelabra ma non tanto per l’argomento trattato, quanto per il personaggio di Liberace, un viscido, megalomane e leppegoso incrocio tra Elton John e Malgioglio. Se considerate che la sottoscritta, da bambina, era innamorata persa del Michael Douglas versione All’inseguimento della pietra verde, potete tranquillamente immaginare lo shock che ho subito vedendolo conciato come la Regina, circondato da orridi barboncini, con una capigliatura improponibile persino per Baudo e la voce da peppia isterica, aggravata dalla “R” moscia alla Elmer Fudd. Un annullamento totale in un personaggio scomodo, un'interpretazione che conferma la grandezza di un attore che, all'alba dei 70 anni, ha ancora voglia di mettersi in gioco e stupire alla faccia del cancro che ha minacciato la sua vita (per quanto spari comunque parecchie meenchiate: il cancro lo avrebbe provocato il sesso orale? Da quando la patata è radioattiva? La prossima vita fuma meno sigarette, vah...).


Behind the Candelabra, dunque, andrebbe visto anche solo per Michael Douglas, ma la verità è che il biopic in sé prende da morire. Soderbergh, infatti, ha deciso di trattare questa vicenda fatta di bassezza morale e artisti megalomani con il tono ironico che meritava, senza lesinare sequenze al limite del trash che tuttavia non stonano affatto, anzi, rendono perfettamente il clima d'ipocrisia che regnava nello show business di fine anni '70: Liberace è palesemente gay ma è circondato da uno stuolo di cupi avvocati e collaboratori dall'aspetto quasi mafioso (tra i quali spicca un Dan Aykroyd in formissima) che, distribuendo soldi e "consigli" a destra e manca, riescono a mettere a tacere tutti i pettegolezzi e a soddisfare ogni vizio del capriccioso artista. Tra lustrini, paillettes, gioielli, la casa di Zsa Zsa Gabor sontuosamente trasformata nel santuario di Liberace, ragazzetti dalle chiappe sode che non vedono l'ora di venire "scoperti" dal vecchio marpione, numeri musicali in perfetto Las Vegas style, tutto appare nuovo, ricco e bello se filtrato dall'occhio innocente del campagnolo Scott, interpretato da un Matt Damon imparrucchinato ma perfetto. Mano a mano che la storia prosegue, però, ci viene mostrato quello che si nasconde "dietro il candelabro" e cambia anche il punto di vista del ragazzo, che viene letteralmente plasmato (e rovinato) nella carne e nello spirito da Liberace, così che tutto il torbido dell'ambiente viene a galla, ricollegandosi agli assai meno innocenti anni '80, travolti dal nero spettro dell'AIDS. Depravazione a bizzeffe, dunque, ma anche amore e idealizzazione di una figura che, probabilmente, a noi italiani non dirà nulla ma che ha sicuramente segnato un'epoca negli USA: la sequenza finale, pacchianissima ma assolutamente geniale, palesa tutti i sentimenti del protagonista verso colui che ne è diventato amante, amico, fratello e padre, una figura talmente fuori dagli schemi e megalomane da trascendere la sua natura di essere umano e trasformarsi in icona anche agli occhi di chi si è illuso di averlo conosciuto davvero.

Un irriconoscibile Rob Lowe si prepara alla vista della sconvolgente foto-Speedo..
Se Michael Douglas è incredibile e Soderbergh si da indubbiamente da fare con la macchina da presa, realizzando persino un'onirica sequenza in bianco e nero, la bellezza di Behind the Candelabra risiede però anche nell'incredibile attenzione dedicata alle scenografie e, soprattutto, ai costumi e al make up: nel corso della pellicola Matt Damon cambia gradualmente da ragazzotto belloccio quasi sovrappeso ad azzimato figurino devastato dalla chirurgia plastica, mentre un trashissimo e meraviglioso Rob Lowe sperimenta sulla sua pelle la "cura Joan Crawford" che lo rende un inespressivo e tiratissimo dottorino impossibilitato persino a chiudere le palpebre. I costumi riprendono fedelmente le fantasmagoriche mise indossate dal vero Liberace, tra cui una pelliccia di volpe con lo strascico lungo quasi 5 metri e tempestata di cristalli, ma l'accessorio che ho preferito in assoluto è l'imbarazzante, vergognosissimo SPEEDO col pacco incrostato di strass indossato da Matt Damon in una delle scene cult, che potete vedere nella foto che segue. Nulla da dire sul six pack, tanta roba. Deliri a parte, se cercate un prodotto veramente ben diretto, ben recitato e ben realizzato e non vi scandalizzano scene pesantemente omoerotiche al limite della pedofilia, Behind the Candelabra è il film che fa per voi!

Buon Dio...!
Del regista Steven Soderbergh ho già parlato qui. Matt Damon (Scott Thorson), Dan Aykroyd (Seymour Heller) e David Koechner (l’avvocato) li trovate invece ai rispettivi link.

Michael Douglas interpreta Liberace. Grandissimo attore americano, lo ricordo per film come i meravigliosi All’inseguimento della pietra verde e Il gioiello del Nilo, Attrazione fatale, Black Rain – Pioggia sporca, Wall Street (con il quale ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista), La guerra dei Roses, Basic Instinct, Un giorno di ordinaria follia, Spiriti nelle tenebre, The Game – Nessuna regola, Delitto perfetto, Traffic, Tu io e Dupree Wall Street – Il denaro non dorme mai; inoltre, ha partecipato alla serie Will & Grace e doppiato un episodio di  Phineas & Ferb. Anche produttore e regista, ha 69 anni e quattro film in uscita.


Scott Bakula interpreta Bob Black. Americano, ha partecipato a film come Signore delle illusioni, American Beauty, Source Code e alle serie Matlock, Desperate Housewives e Two and a Half Men. Anche produttore e regista, ha 59 anni e due film in uscita.


Rob Lowe (vero nome Robert Hepler Lowe) interpreta il Dottor Jack Startz. Americano, ha partecipato a film come I ragazzi della 56ma strada, Hotel New Hampshire, Sant’Elmo’s Fire, Fusi di testa, L’ombra dello scorpione, Austin Powers, Austin Powers – La spia che ci provava, Austin Powers in Goldmember e ha doppiato un episodio de I Griffin. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 49 anni e un film in uscita.


Nonostante io sia rimasta scioccata alla vista di un Michael Douglas che si atteggiava come l’ultima delle culandre pazze, poteva andare peggio perché per il ruolo di Liberace era stato interpellato anche Robin Williams. Non so se sarei riuscita a sopportare la distruzione di un mio mito dell’infanzia, giuro. A parte questo, se Behind the Candelabra vi dovesse piacere, cercate anche J.Edgar e The Aviator. ENJOY!!

31 commenti:

  1. Spero di recuperarlo anch'io presto. Sembra davvero roba interessante.
    Tra l'altro, hai citato anche l'ottimo Angels in America, dunque non posso che essere ancora più incuriosito!

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    1. Angels in America è uno dei miei sogni mostruosamente proibiti, nel senso che voglio rivederlo da anni, mannaggia!!
      Comunque recupera questo Behind The Candelabra, è particolarissimo!!

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  2. la storia del sesso orale dipende dal papilloma virus che è effettivamente un oncogenico (responsabile del cancro alla cervice uterina.)

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    1. Sì, l'ho letto. Facevo un po' di ironia perché quella di Douglas mi è sembrata una di quelle boutade sparate giusto per farsi un po' di pubblicità... :P

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  3. Trovato per caso una sera in TV facendo zapping durante la mia recente vacanza, purtroppo già iniziato, mi sono quasi messa a discutere con la bionda che non voleva credere che quello che stava vedendo fosse Michael Douglas...
    Barocchissimo, e con interpretazioni pazzesche, non solo di Douglas. Tanta roba.

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    1. Effettivamente, posso capire. Non volevo crederci nemmeno io XD
      Comunque concordo, tanta roBBa.

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  4. dopo l'ottimo effetti collaterali, mi attendo il secondo grande steven soderbergh dell'anno.
    la tua recensione mi dà fiducia...

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    1. Effetti collaterali ancora mi manca e conta che io non sono una fan sfegatata di Soderbergh. Quindi, vai sereno!! ^^

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  5. Grazie Bolla, lo voglio vedere perché mi hai messo una curiosità addosso non indifferente. Sì in effetti dopo lo scoop sulla "cosina" siamo tutti un po' preoccupati eh...XD

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    1. Recuperalo perché ti piacerà tantissimo!
      (e quanto alla Cosina... come si dice, son cose.... XD)

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  6. Diiiiiiiiiiooooo. Sono già in estasi!

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    1. Ahahaah questa mi sa tanto di boutade ironica :PPP

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    2. Fino a un certo punto.Di sicuro lo vedrò. Foss'anche per vedere Gordon Kekka

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    3. Bravissimo, questo è lo spirito!

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    4. Se ripassi da me...C'è un regalino.. ;)

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  7. effettivamente in america sanno fare dei film tv bellissimi e anche importanti.Prendi ad esempio quello con Al Pacino,sul dr morte e il tema dell'eutanasia. Non solo in america,se penso alla verità atroce e al modo libero di rappresentare i personaggi del cinema nord europeo o quello inglese.
    Che vuoi farci.....
    Lo guarderò e vedrò di non bestemmiar troppo contro il kitch eh,lo prometto parola di lupetto

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    1. Quello con Pacino mi manca, ma se lo consigli lo recupero di sicuro. Ti ricordi mica il titolo?
      Quanto a Behind the Candelabra recupera, recupera!!

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    2. you don't know jack...
      bellissimo!Vabbè,ma a me piacciono i film che parlano di morte e cose così...

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    3. Di Barry Levinson, ancora meglio!!! Dopo aver visto The Bay ieri sera regista vecchietto è schizzato ai primi posti della mia personale classifica :P

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  8. Omonero dice:
    Sicura che il Douglas si riferisse alla patata e non al cetriolo? :-)
    Comunque un bel stuolo di attori, anche se quasi tutti sono d'estrazione televisiva.
    Al recupero.

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    1. Oddio, dopo questo film qualche dubbio m'è sorto XD
      Recupera, recupera!!

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  9. sono curiosisssimo! quanto alla storia della patata, come ha commentato Fabio De Luigi: «bisogna pur morire di qualcosa...»

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  10. ma Rob Lowe va dallo stesso chirurgo di Baglioni e della Santanché? ;)

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    1. Ahahah effettivamente per un attimo pensavo fosse davvero la sua faccia quella, rovinatissima dai lifting. Non hai idea del sollievo provato quando ho letto che invece, effettivamente, lo avevano truccato... :P

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  11. A quanto pare Sodebergh si sta lentamente sollevando dopo i due filmetti dell'anno scorso, entrambi con Channing Tatum. Già Effetti collaterali è più che decente e questo sembra promettere pure meglio!

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    1. Effetti Collaterali mi stuzzica parecchio, appena ho tempo gli do un'occhiata!!

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  12. Oddio, Soderbergh ha fatto un bel film? L'apocalisse è dunque alle porte. Mi incuriosisce molto. Vedo di procurarmelo quanto prima.

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    1. A me è piaciuto davvero tantissimo e gli attori sono favolosi! Procura, procura che mi fiondo a leggere la tua recensione!!

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