Pagine

mercoledì 19 marzo 2014

Il grande Lebowski (1998)

Dopo non so più ormai quante migliaia di anni, in questi giorni ho deciso di riguardare Il grande Lebowski (The Big Lebowski), diretto e sceneggiato nel 1998 da Joel ed Ethan Coen.


Trama: Jeffrey Lebowski, detto il Drugo, viene aggredito da due delinquentelli a causa di uno scambio di persona. Deciso ad essere risarcito (i due hanno gli hanno pisciato sul tappeto che “dava un tono all’ambiente”), il Drugo va a cercare il suo omonimo Grande Lebowski, infilandosi così in un’intricata vicenda di denaro e rapimenti…


La prima volta che vidi Il grande Lebowski ci rimasi così male che per poco non buttai via la videocassetta. Folgorata da quello che per me, a tutt'oggi, è il capolavoro dei fratelli Coen, ovvero Fargo, immaginatevi come posso essermi sentita davanti a questa verbosissima commedia grottesca fatta di equivoci e deliri con una trama esilissima dove fondamentalmente è il caos a farla da padrone e dove, alla fin fine, succede davvero poco. Probabilmente il mio pensiero all'epoca sarà stato "Ma come? Nessun morto ammazzato? E quindi? Il sangue dov'è, dov'è la giusta vendetta di un incazzatissimo Walter o Drugo? Perché c'è quella patata lessa della Moore?". Per fortuna questi dubbi amletici non sono risorti dopo più di 10 anni di ostinata inimicizia, perché Il grande Lebowski non è riuscito a scalzare Fargo dalla classifica ma è davvero un film divertentissimo, zeppo di dialoghi esilaranti, interpretato da grandissimi attori... e capisco anche come il buon Drugo (The Dude in originale) possa aver dato vita ad un culto del dudeismo che conta parecchi seguaci perché se tutti prendessimo la vita come lui probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore. Drugo Lebowski è la perfetta sintesi del "se per caso cadesse il mondo io mi sposto un po' più in là", l'incarnazione biblica della Terra che, mentre una generazione passa e l'altra giunge (cosa che, effettivamente, accade nel film), sta lì immota ad aspettare in eterno, senza apparentemente venire toccata dalle vicende umane: dategli un White Russian e una canna e il Drugo solleverà il mondo o, meglio, aspetterà che voi lo solleviate con lui seduto sopra. Principe dei loser Coeniani, lui nel suo essere outsider ci sguazza e, se ci pensate bene, effettivamente tutte le disavventure che gli capitano nel film derivano dal fatto che gli altri lo spingano ad uscire dal comodo guscio che si è creato e ad essere un "avido" criminale e ricattatore.


Il Drugo è una spugna e non solo perché beve come un carcamanno. Si lascia trascinare dalla follia guerrafondaia dell'amico Walter, dai problemi del Grande Lebowski e dal fascino dell'indipendente Maude e da ognuno di loro, anzi, da ogni cosa che lo circonda afferra frasi, concetti, modi di dire che troverà modo di ripetere ad eventuali nuovi interlocutori o si affastelleranno nelle deliranti sequenze oniriche girate da degli ispiratissimi Coen. La struttura stessa de Il grande Lebowski è un delirio, imprevedibile quanto il suo fattissimo protagonista: raccontato in prima persona come un noir dalla quintessenza dell'americanità (un cowboy, nientemeno), inserisce di tanto in tanto personaggi iconici che hanno davvero pochissima funzionalità all'interno della trama e interrompe la narrazione con i sogni del Drugo che, in definitiva, riassumono la situazione fino a quel momento filtrandola attraverso l'occhio del subconscio che ingigantisce dettagli apparentemente insignificanti tratti da varie scene e avvenimenti. Lo spettatore non può fare altro che perdersi in questo delirio e ridere della goffaggine del Drugo e compari, simpatizzando con loro fin dal primissimo istante nonostante Walter sarebbe da prendere a schiaffi ogni due per tre (ma d'altronde, chi non ha un amico fanatico ed impulsivo?).


Jeff Bridges si annulla completamente in una delle interpretazioni più memorabili della sua carriera, arrivando ad interpretare una vera forza (immota) della natura, una persona che "conforta" sapere che c'è; personalmente, nonostante le mise inguardabili e la sbronza costante, l'ho trovato anche bellissimo come uomo ma qui si parla di devianza, lasciate stare. John Goodman è la forza opposta: se il Drugo è l'occhio del ciclone, Walter è lo tsunami che passa e lascia distruzione ovunque, assolutamente certo delle sue idee e dei suoi mezzi fino a prova contraria. L'attore offre una prova grandiosa e a farne le spese, come giusto contrappasso dopo la logorrea di Fargo, è il povero Steve Buscemi che viene costantemente e malamente zittito dal ciccione guerrafondaio ma, in qualche modo, riesce comunque a risultare indispensabile nel suo fragile, piccolo silenzio. Indimenticabili anche Philip Seymour Hoffman, Peter Stormare, Julianne Moore, John Turturro (favoloso!!!!) e David Huddleston, ognuno a modo loro, ognuno parte integrante di questo folle noir dei poveri orchestrato dai fratelli Coen. E, a proposito di orchestra, meravigliosa anche la colonna sonora, nella quale spicca un'Hotel California versione Gipsy Kings che mi fa stramazzare a terra dalle risate ancora adesso. Sono passati dieci anni, come dicevo... e finalmente con Il grande Lebowski ho fatto pace, al punto da arrivare a considerarlo un gioiello, sebbene non un cult assoluto. Meglio tardi che mai, no?


Dei registi e sceneggiatori Joel ed Ethan Coen ho già parlato qui. Jeff Bridges (Jeffrey "Drugo" Lebowski), John Goodman (Walter Sobchak), Julianne Moore (Maude Lebowski), Steve Buscemi (Theodore Donald 'Donny' Kerabatsos), Philip Seymour Hoffman (Donnie), Tara Reid (Bunny Lebowski), Peter Stormare (Karl Hungus), David Thewlis (Knox Harrington) li trovate invece ai rispettivi link.

David Huddleston interpreta il Grande Lebowski. Americano, ha partecipato a film come Mezzogiorno e mezzo di fuoco, I due superpiedi quasi piatti, Nati con la camicia, Qualcosa di cui... sparlare, The Producers e a serie come Vita da strega, Kung Fu, Charlie's Angels, Magnum P.I., La signora in giallo, Colombo, Lucky Luke, Walker Texas Ranger Una mamma per amica. Anche regista e produttore, ha 84 anni.


Mark Pellegrino (vero nome Mark Ross Pellegrino) interpreta lo scagnozzo biondo di Treehorn. Americano, ha partecipato a film come Arma letale 3, Il mondo perduto - Jurassic Park, Mulholland Drive, The Hunted - La preda, Il mistero dei templari, Truman Capote, Number 23 e a serie come Hunter, Racconti di mezzanotte, Renegade, E.R. - Medici in prima linea, Nash Bridges, X- Files, N.Y.P.D., Grey's Anatomy, Dexter, Prison Break, Numb3rs, Criminal Minds, Fear Itself, Ghost Whisperer, CSI - Scena del crimine, Lost, il pilot di Locke & Key (sarebbe stato Rendell ç_ç), CSI: Miami Supernatural. Ha 49 anni.


John Turturro interpreta Jesus Quintana. Americano, lo ricordo per film come Toro scatenato, Cercasi Susan disperatamente, Hannah e le sue sorelle, Il colore dei soldi, Fa' la cosa giusta, La tregua, Fratello, dove sei?, Terapia d'urto, Secret Window Zohan - Tutte le donne vengono al pettine, inoltre ha partecipato a serie come Miami Vice e Monk. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 57 anni e cinque film in uscita.


Sam Elliott (vero nome Samuel Pack Elliott) interpreta lo Straniero. Americano, ha partecipato a film come Un poliziotto in blue jeans, Scappatella con il morto, Hulk, Ghost Rider e a serie come Missione impossibile, inoltre ha doppiato un episodio di Robot Chicken. Anche produttore e sceneggiatore, ha 70 anni e due film in uscita.


Tra gli altri interpreti segnalo la presenza di Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers, che compare nei panni di uno dei compari di Karl Hungus, mentre l'ex compagno di Madonna Carlos Leon interpreta uno degli scagnozzi di Maude; altre guest star eccellenti sono Charlie Kaufman, che siede tra il pubblico durante lo spettacolo teatrale e la musicista Aimee Mann, l'unica donna nel gruppo di tedeschi. Tra quelli che "non ce l'hanno fatta" figura invece Charlize Theron, brevemente considerata per il ruolo di Bunny. Per finire, se Il grande Lebowski vi fosse piaciuto, recuperate Fargo e gli altri film dei Coen. ENJOY!

30 commenti:

  1. Per me insieme a Blues Brothers, Grosso guaio a Chinatown e poche altre una delle commedie più belle di sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I due film che hai citato sono due miei veri cult, purtroppo Lebowski non ci picchia nemmeno vicino IMHO :)

      Elimina
  2. Inutile dire che si tratta di uno dei film più cult di sempre.
    Meraviglioso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Te l'avevo detto o no che questo mese ti avrei fatto contento? :P

      Elimina
  3. Questo film? Noooo non mi piace, assolutamente perchè è diretto da DUE registi, che peraltro adoro hahaha, si ti ho fatto lo scherzo, uno dei miei cult assoluti dei fratellini di Minneapolis, se posso darti un consiglio recupera l'uomo che non c'era, per me è un capolavorissimo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'uomo che non c'era è bellissimo, già visto più di una volta e recensito :)

      Elimina
    2. Per me è il loro miglior film, un capolavoro assoluto, e sono una fan sfegatata dei fratellini io, sin da quando ho visto Mr Hoola Hop, anzi non so come farti il bollalmanacco on demand, posso chiederti mr hoola hop qui? :D

      Elimina
    3. Mr. Hoola Hop segnato per uno dei prossimi On Demand (quanto a questi puoi richiedere tranquillamente i film o sulla pagina FB o sotto i post dedicati all'On Demand... ma va bene anche così, anche se dovrai aspettare visto che ho già due film richiesti prima :))

      Elimina
  4. lo vidi al cinema e quasi mi dovettero portare via a braccia...lo volevo rivedere subito!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahaha visto al cinema dev'essere stato una figata!!

      Elimina
  5. John Turturro è il mio attore preferito, fossi una regista lo ingaggerei per ogni mio film, mi piace da matti come attore ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. John Turturro piace molto anche a me e in questo film è epico! :)

      Elimina
    2. Decisamente, sai dove è davvero fantastico? in Jungle Fever, interpreta un ruolo sofferto e sensibile, lì mi ha conquistata :)

      Elimina
    3. Jungle Fever mi manca, lo ammetto!!

      Elimina
  6. cult assoluto e indiscusso, il migliore dei Coen

    Drugo for life!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh io preferisco sempre Fargo u__u

      Elimina
    2. Fargo è sconvolgente a tratti allucccccinante!!! A me piace tantissimo anche l'uomo che non c'era. E mi è piaciuto iperbolicamente tanto anche Inside Llewyn Davis.

      Elimina
    3. L'uomo che non c'era altro bel capolavorone, mentre Llewyn Davis... non so, non mi ha presa come avrebbe dovuto!!

      Elimina
  7. Ecco, pur ammettendone tutte le qualità e la genialità di fondo, è un film che non è mai riuscito a coinvolgermi più di tanto. Mi fa sbellicare sul momento, ma a fine visione c'è un non indifferente distacco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece stavolta sono stata terribilmente coinvolta, cosa che non era successa durante la prima visione! :)

      Elimina
  8. Un capolavoro incredibile! Bravissima Erica! :D

    RispondiElimina
  9. Dico la verità, ho visto questo capolavoro solo 5 anni fa.
    E' uno dei miei film preferiti ed è stata la molla che mi ha fatto totalmente apprezzare i Coen.
    E' magnifico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà perché io la prima volta ho resistito al Drugo invece... o__O

      Elimina
  10. Io due volte l'anno guardo solo The Nightmare Before Christmas, una ad Halloween e una a Natale :P

    RispondiElimina
  11. La versione 3D me la sono persa :(
    Meritava o era inutile e dannosa come tutti gli altri 3D?

    RispondiElimina
  12. Immagino... che meraviglia!! *__*
    E beato te... la distribuzione maffa colpiva il mio paese già all'epoca, avevo dovuto guardarlo in videocassetta, altro che cinema!!

    RispondiElimina