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martedì 4 marzo 2014

You Can't Kill Stephen King (2012)

Da amante sfegatata del Re, con un titolo come You Can't Kill Stephen King volevate mica che perdessi la visione del film diretto nel 2012 dai registi Ronnie Khalil, Monroe Mann e Jorge Valdés-Iga? Appunto.


Trama: sei ragazzi vanno in vacanza nel Maine per accontentare il nerd del gruppo, fan di Stephen King. Il divertimento presto lascia il posto all'orrore quando i ragazzi cominciano a venire uccisi da mano ignota... con metodi che sembrano usciti dritti dai romanzi del Re.


A scanso di equivoci, You Can't Kill Stephen King non è un horror tout court bensì, e dichiaratamente, una supercazzola molto più simile a Shriek - Hai impegni per venerdì 17 che non a Scary Movie. Dico questo perché i coinvolti sono o inesperti o provengono dal cinema indipendente, e si vede: come attori non ce n'è uno che si salvi, soprattutto le ragazze, e alcune delle riprese, in special modo quelle in notturna, sembrano state fatte da un povero cristo affetto dal Parkinson. Premesso dunque che, visivamente, la pellicola non è nulla di che, fa almeno ridere, o paura o, perlomeno, può essere piacevole per un fan di Stephen King? Beh, partiamo dall'ultima domanda. You Can't Kill Stephen King è, indubbiamente, un compendio di gag e situazioni tratte pari pari dai libri del Re, sia da quelli più mainstream e già trasposti in film che da quelli meno conosciuti; per farvi un paio di esempi, la colonna sonora e parecchie inquadrature omaggiano Shining, in alcune sequenze i richiami ad It, Christine - La macchina infernale e Misery non deve morire sono palesi, ma l'ossatura della trama ha salde basi nei racconti "minori" di raccolte come A volte ritornano (Primavera di fragole e L'ultimo piolo) e Scheletri (il racconto Sabbiature). Il gioco di trovare la citazione, dunque, potrebbe mandare in fregola gli appassionati ma, se devo essere sincera, è più simpatica la trama "originale" che fa da collante alle varie strizzate d'occhio e, altrettanto onestamente, devo dire che mi sono sentita un po' offesa: il fan di Stephen King viene descritto come un insensibile nerd pipparolo e, nonostante alla fine si dichiari "Per rispetto della privacy di Stephen King e degli autoctoni che ci hanno aiutati nella realizzazione, abbiamo cambiato i nomi di tutti paesi, sia nel film che nei titoli di coda, in Encomium - un espressione di entusiastico apprezzamento", anche gli abitanti del Maine vengono dipinti come degli zotici decerebrati. Quindi, alla faccia dell'encomio, eh.


Quindi, appurato che le citazioni presenti nel film vi terranno impegnati per un'ora e mezza di Trivial King Pursuit, passiamo all'elemento horror. Come ho detto, siccome You Can't Kill Stephen King è mosso da intenti parodici, il sangue scarseggia e l'inquietudine non è affatto contemplata, ma me l'aspettavo. Purtroppo però la pellicola è carente anche per quel che riguarda il reparto risate. Per carità, l'introduzione che presenta tutti i personaggi, volutamente stereotipatissimi e con tanto di "etichetta" in sovrimpressione (Pussy Whipped mi ha fatto morire dal ridere), è a dir poco esilarante e anche il negretto zamarro che si perde per il Maine bestemmiando mi ha strappato un paio di risate ma, per il resto, i protagonisti sono uno più odioso dell'altro e la presa in giro dei capisaldi Kinghiani lascia un po' il tempo che trova (l'unica gag "a tema" che mi ha letteralmente annientata è quella del sogno di Ronnie, che mostra un It fuori da ogni immaginazione!). Il film si perde troppo spesso in momenti nei quali non succede nulla e i personaggi si limitano a discutere, mostrare le grazie femminili o ribadire la stupidità maschile e, diciamocelo, per quanto sia simpatica la risoluzione finale anche il whodunnit? regge poco: basta un minimo di dimestichezza con l'inglese e si riesce facilmente a decifrare il movente degli omicidi nei sussurri misteriosi che tanto ricordano quelli di Venerdì 13 e, a quel punto, fare due più due, considerato anche il titolo della pellicola, è un attimo. Non posso nemmeno gridare all'aberrazione o apprezzare il trash perché la pellicola lascia il tempo che trova, è senza infamia e senza lode, tanto che non vi consiglierò di sbattervi per cercarla (non ne vale la pena) ma nemmeno vi dissuaderò dal farlo, se proprio avete voglia di buttare un po' del vostro tempo libero. Solo una cosa, però, mi incuriosisce... Stephen avrà visto questo film? Chissà cosa ne penserà... mah!

Ronnie Khalil (vero nome Shaher Khalil) è uno dei registi e sceneggiatori della pellicola, inoltre interpreta Ronnie. Comico americano, ha partecipato anche ad un altro film e ad una serie televisiva. Anche produttore, ha 36 anni.

Monroe Mann (vero nome Monroe Yale Mann Jr.) è uno dei registi e sceneggiatori della pellicola, inoltre interpreta Monroe Bachman. Americano, ha partecipato anche ad un altro film, Swimfan - La piscina della paura, e a diversi corti. Anche produttore e "tuttofare", ha 36 anni.


Jorge Valdés-Iga è uno dei registi della pellicola. Messicano, prima di You Can't Kill Stephen King ha diretto un altro film e diversi corti. Anche sceneggiatore e produttore, ha tre film in uscita.


Ovviamente, se You Can't Kill Stephen King vi fosse piaciuto, recuperate TUTTI  i film tratti dalle opere del Re... e soprattutto leggetele!! ENJOY!

9 commenti:

  1. Assurdo!
    Sembra di rivedere quei film amatoriali che si trovano su youtube :D

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    1. In verità è meno amatoriale di quanto sembri ma comunque non è una gran bellezza :P

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  2. ahahah, ma cos'è! Prima o poi lo cerco. E comunque no, you can't, chi lo ammazza a quello?

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    1. Cercalo, poi voglio sapere cosa ne pensi!! :)
      ... e per fortuna che You Can't Kill Stephen King, porterei il lutto per anni!!

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  3. Da amante del re dovrò vederlo. Ma per quanto sia scarso, mi sa che oggi facevo meglio a vedere questo che il seguito di 300...

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    1. Oddio, il seguito di 300 non ce la posso fare. Pazienza il primo ma due no, davvero. XD

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    2. Eh, magari fossi stato intelligente come te...

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