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domenica 17 agosto 2014

Magic Magic (2013)

Ho aspettato un po', nonostante ne avessero parlato bene fior di blog, ma in questi giorni ho deciso finalmente di vedere Magic Magic, diretto e sceneggiato nel 2013 dal regista Sebastián Silva.


Trama: Alicia decide di andare in Cile a trovare la cugina Sara ma si ritroverà sola in mezzo a persone sconosciute in un posto quasi totalmente isolato..



Magic Magic è un film stranissimo, che andrebbe guardato almeno un paio di volte perché è una di quelle poche pellicole in grado di lasciare veramente spiazzati. Avendo visto il trailer, mi aspettavo il "solito" thriller dove la protagonista ingenua viene seviziata fisicamente e mentalmente da amici o presunti tali ed effettivamente, per come inizia, Magic Magic sembrerebbe andare in questa direzione. La protagonista, Alicia, si ritrova in terra straniera e viene abbandonata dall'unica persona che conosce, la cugina Sara, in mezzo a un gruppetto di ragazzi mai visti prima che, come ulteriore aggravante, hanno anche difficoltà a parlare la sua lingua. Chi ha fatto esperienza di permanenze all'estero e, soprattutto, chi ha avuto la sfortuna di essere a 23 ore di volo da casa e alla mercé di persone poco simpatiche (per non dire delle vajasse di prim'ordine) ha sicuramente una vaga idea di come si possa sentire la protagonista di Magic Magic: vi assicuro che ci vuole un attimo per immedesimarsi in Alicia e prendere subito in antipatia Sara, con le sue "attività" celate alla cugina e il fare cospiratorio con cui la sbologna ad amici e fidanzato, o la sua cricca di amichetti, soprattutto il viscido Brink, sempre pronto a fare dispetti ad Alicia e comportarsi da demente. La prima parte di Magic Magic è dunque interamente atta a far crescere l'empatia nei confronti della protagonista e il risultato è che lo spettatore comincia a ritrovarsi in un costante stato di ansia paranoica che lo spinge ad aspettarsi qualunque cosa da Brink e compagnia, a smettere di respirare in ogni scena buia o che inquadri uno sguardo ambiguo, un oggetto pericoloso, un movimento labiale sospetto. Solo che, a poco a poco, si arriva a capire che anche Alicia tanto normale non è e, prima che ci se ne accorga, si piomba in un incubo ad occhi aperti dove nulla è certo né reale, tantomeno le aspettative dello spettatore o la sua abilità di "prevedere il twist".


Aggiungere altre parole sulla trama di Magic Magic, un film che rischia di mettere alla prova la pazienza di più di una persona nonché, a mio parere, uno dei migliori thriller/horror psicologici mai girati, sarebbe un delitto perché l'abilità del quasi esordiente Silva nel tenere in scacco lo spettatore è a dir poco impressionante e non importa che il finale lasci leggermente perplessi e forse anche un po' delusi. Non importa perché il regista e sceneggiatore fa un uso della scrittura, della regia, della colonna sonora e degli attori tale da farsi perdonare ogni imperfezione. Per quanto riguarda i suddetti attori, Juno Temple è superlativa e fa accapponare la pelle in più di una sequenza; personalmente, ho trovato quasi insostenibile il momento in cui le sue urla disperate trasformano una canzone innocua come Minnie The Moocher (che peraltro è una delle mie preferite da The Blues Brothers e ora temo che non riuscirò più ad ascoltarla, porca pupazza!) in un incubo uditivo talmente orribile che farebbe venire voglia di non sentire più nulla. Accanto a Juno Temple spicca in bravura Michael Cera che, con la sua faccia ambigua, riesce a dare vita ad un personaggio totalmente imprevedibile ed impossibile da giudicare perché le sue azioni potrebbero tranquillamente essere quelle di uno stronzo psicopatico o semplicemente i goffi errori di un ragazzino insicuro e timido quanto la protagonista che vorrebbe farsi bello davanti agli amici. Un ruolo importantissimo lo rivestono anche le inquadrature di una natura esotica e per questo straniante, troppo aspra per essere accogliente, soprattutto perché per tutto il film l'immagine del Sud America, nella fattispecie del Cile, non è quella allegra e solare che spesso viene mostrata in altri film ma sembrerebbe quasi quella delle brulle e piovose isolette irlandesi o scozzesi, afflitte da un clima uggioso in grado di rendere ancora più tristi e confusi i protagonisti. Insomma, Magic Magic è un grande film, difficile ma bellissimo. Non lasciatevelo sfuggire per nessuna ragione!


Di Juno Temple (Alicia) ed Emily Browning (Sara) ho già parlato ai rispettivi link.

Sebastián Silva è il regista e sceneggiatore della pellicola. Cileno, ha diretto altri film che non conosco, come Affetti e dispetti (La nana), Old Cats Crystal Fairy & the Magical Cactus and 2012. Anche produttore e attore, ha 35 anni e un film in uscita.


Michael Cera interpreta Brink. Canadese, ha partecipato a film come Frequency - Il futuro è in ascolto, Confessioni di una mente pericolosa, Suxbad: Tre menti sopra il pelo, Juno, Scott Pilgrim vs. The World, Crystal Fairy & the Magical Cactus and 2012 e ha lavorato come doppiatore per la serie I Simpson. Anche produttore, regista, sceneggiatore e compositore, ha 26 anni e due film in uscita.


Se Magic Magic vi fosse piaciuto recuperate Funny Games e Repulsion. ENJOY!

18 commenti:

  1. No, mi sa che non potrei reggere un film del genere O_O

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    1. E' effettivamente molto impegnativo ma da anche tante soddisfazioni :)

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  2. Forse troppo strano anche per me...

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    1. No, perché? Recuperalo con calma e vedrai che non ti pentirai! :D

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  3. Te l'avevo detto che ne valeva la pena :)

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  4. Che è strano si vede da Micheal Cera :)
    Penso che lo vedrò

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  5. anche se i tuoi gusti in fatto di thriller/horror spesso sono molto distanti dai miei, mi sa che una possibilità a questo film magico gliela do', se non altro per il cast.

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    1. Il cast è assolutamente Cannibale! Non vedo l'ora di leggere la tua recensione, positiva o negativa che sia!

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  6. Che film, finalmente lo hai recuperato. Ne valeva la pena, vero? Un thriller psicologico che ti inchioda e con quel finale incredibile... Poi attori tutti in formissima, con la Temple che per per quel tipo di parte è perfetta.

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    1. Ne valeva la pena sì... e Juno Temple è talmente versatile e brava da offuscare tutto il resto del cast. Pensa che per un istante non ho nemmeno riconosciuto Emily Browning, che adoro.

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  7. Bravissima!
    Hai fatto benissimo a porre l'attenzione su quelle situazioni per cui qualcuno si ritrova all'estero, in compagnia di gente che non conosce, solo e spaesato.
    Questo film sfrutta questo dato di partenza in modo pazzesco.
    Perchè poi solo nella seconda parte ci rendiamo invece conto che probabilmente quella percezione di "minaccia" di quegli amici era assolutamente sbagliata. Anzi, li vediamo non solo innocui ma impazzirsi per salvarla. E per darci queste due percezioni psicologicmente così opposte bisogna saper scrivere.
    Film stupendo

    e l'utente che me l'ha consigliato vedo che ha commentato qui da te!
    speriamo che rivenga fuori

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    1. Ammetto che quando l'ho guardato il senso di disagio provato durante una situazione ben particolare mi ha soverchiata e mi sono immedesimata totalmente nella protagonista, anche per questo ci sono caduta con tutte le scarpe!
      Però sì, una scrittura davvero...magica!! :D

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