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mercoledì 14 gennaio 2015

At the Devil's Door (2014)

Classifica di Lucia alla mano, comincia oggi il recupero dei migliori horror dell'anno passato o, meglio, di quelli che non ho avuto modo di vedere. At the Devil's Door, diretto e sceneggiato nel 2014 dal regista Nicholas McCarthy, inaugura questa "titanica" impresa!


Trama: una giovane agente immobiliare si impegna nella vendita di una casa dal misterioso passato. All'interno dell'edificio compare però una ragazza che, come scoprirà a sue spese la donna, non è quello che sembra...


Strane creature i film horror. Uno pensa di avere davanti la quintessenza della banalità e passa la prima mezz'oretta a chiedersi come possa una pellicola come At the Devil's Door anche solo rientrare in una classifica e poi, all'improvviso, tutto cambia e la risposta alla domanda arriva di botto, lapalissiana. Certo, ho capito subito che l'impianto classico della regia e del montaggio, la scelta di raccontare una storia intrecciando un paio di linee temporali diverse nonché la ricerca dell'atmosfera a scapito del gore e dello spavento fine a sé stesso poneva già At the Devil's Door su un livello superiore rispetto a quello di altri horror ma, se devo essere sincera, la trama non mi aveva presa più di tanto: tra voci sussurrate, anime vendute, possessioni demoniache e altri cliché tipici non ero riuscita ad empatizzare con le due protagoniste, troppo simili a milioni di altri personaggi passati su questi schermi, solo un po' più sfortunate ed incaute, soprattutto la giovane Hannah. E poi è arrivato, finalmente, il colpo di scena inaspettato o, meglio, un brusco cambio di prospettiva e ho continuato a guardare At the Devil's Door più serenamente, senza entusiasmarmi come ho fatto con The Babadook o Honeymoon ma comunque riconoscendo che c'è del buono in questo horror, e tanto, e questa bontà è essenzialmente racchiusa nella gestione non banale di un personaggio in particolare, oltre che nell'altro titolo con cui è conosciuto il film, Home.


Avere un posto da chiamare Casa è il fulcro da cui si dipanano tutti i destini intrecciati in At the Devil's Door. Casa è ciò che cerca la giovane, problematica Hannah, che per amore e per soldi prima fa la cosa più stupida che si possa pensare e poi decide di negare un posto dove stare all'entità che arriva a possederla; Casa è ciò che l'ambiziosa Leigh vorrebbe vendere nonostante i due proprietari abbiano palesemente qualcosa da nascondere e nonostante l'edificio sia inquietante anche senza apparizioni; Casa, infine, è quello che cerca la sorella di Leigh, Vera, una donna trinceratasi nella solitudine e nel desiderio di fuggire da una società che la vorrebbe moglie e madre e che, purtroppo, non ha un rapporto idilliaco con Leigh, anzi. Ma Casa, soprattutto, è quello che vuole il Diavolo alla porta: "He Wants to Be All of Someone" dice la vecchia amica di Hannah. Un'entità senza nome e, fondamentalmente, senza aspetto, più simile a un alieno che a un demone, che cerca un posto tutto suo coi mezzi che più gli sono congeniali, tutt'altro che amichevoli. Eppure, l'idea di Casa è talmente potente e ha così tanti significati, che alcune scelte non seguono proprio una logica, nemmeno quella della marea di film horror che ho guardato e ancora vedrò ed è proprio questo il bello di At the Devil's Door, quella scelta consapevole e semplice che conclude definitivamente il film come se ci si trovasse davanti ad un romanzo; pagine finite, storia raccontata, niente sequel, maledizioni che perdurano  o possessioni reiterate. C'è del male nel mondo, c'è chi lo accetta e chi lo abbraccia consapevolmente e noi spettatori non possiamo fare altro che rabbrividire, almeno un po'.

Nicholas McCarty è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, anche compositore, ha diretto il film The Pact.


Catalina Sandino Moreno interpreta Leigh. Colombiana, ha partecipato a film come Maria Full of Grace, The Twilight Saga: Eclipse e Magic Magic. Anche produttrice, ha 33 anni e due film in uscita.


L'attrice Naya Rivera, che interpreta Vera, ha partecipato alla serie Glee mentre Ashley Rickards, che interpreta Hannah, è la protagonista della serie Diario di una nerd superstar. Detto questo, se At the Devil's Door vi fosse piaciuto recuperate The Pact (cosa che farò io) e gli altri nove horror nella lista di Lucia. ENJOY!

6 commenti:

  1. Aveva fregato anche me. La prima mezz'ora sembrava il solito horror demoniaco, anche se girato meglio e con un cast superiore alla media. Poi succede quel cambio di prospettiva e si ribalta tutto.
    C'è solo un momento abbastanza poverello (l'ecografia) e poi fila tutto perfettamente liscio e, soprattutto, coerentissimo, fino alla fine.
    Sono coerenti le scelte dei personaggi, è coerente soprattutto Vera.
    Ma siamo sicuri che si stia parlando di Male?
    Non voglio fare spoiler, ma a me è sembrato che avesse una connotazione più neutra.

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    1. Sì, l'ecografia (così come un paio di "violenze" invisibili) sa tanto di contentino horror messo alla bell'e meglio ma il resto non è affatto male.
      Però io la neutralità dell'entità non l'ho percepita, per me quello era davvero il Male, quello che riesce a "fregarti" sempre e comunque. Ma il bello di questo film è proprio il non esserne certi :)

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  2. Verrò linciato ma io ho preferito questo a Babadook. Anche se, pure, qui, sto finale frettoloso non mi ha convinto. Però sto regista è da tenere d'occhio, secondo me potrà riservare altre sorprese.

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    1. Io sono del "partito Babadook" ma credo che i due film non siano nemmeno paragonabili. Comunque sì, regista da tener assolutamente d'occhio! :D

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  3. horrorino decente, però non proprio memorabile.
    io l'ho già scordato del tutto e sono passate appena una manciata di settimane dalla visione... :)

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    1. L'ho trovato comunque meglio di tanta altra robetta recente (leggi: Ouija)!

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