Pagine

venerdì 19 giugno 2015

Il Bollodromo #8: Psychiatric Circus

Era da tanto che non mi capitava di tirare fuori il Bollodromo, piccolo spazietto dove si parla di tutto ciò che non è cinema e che, data la mia atavica pigrizia, è praticamente uno zombie. Stavolta però mi è sembrato indispensabile riesumarlo o non avrei saputo come parlarvi della mia esperienza con lo Psychiatric Circus!


Premessa:
un mesetto fa ho cominciato a vedere Albisola e Savona tappezzate da inquietanti manifesti non già elettorali, con pagliacci in giacca e cravatta, bensì monopolizzati da un minaccioso e sanguinario clown. Ad accompagnare l'inquietante visione, che ha rischiato di farmi andare a sbattere in Vespa contro un muro, c'era una laconica scritta: Psychiatric Circus. Savona, Piazza del Popolo. Voi dovete sapere che in quella zona non hanno più organizzato nulla di interessante dalla volta in cui era arrivato il vero Rocky Horror Show, quello messo in scena dalla compagnia inglese titolare, ed era tipo il 2000/2001, sicuramente erano i primi tempi dell'università. In compenso, tutti gli anni si stanziano lì i tristissimi circhi di Moira Orfei e parentado assortito, roba che ogni tanto si vedono delle giraffe spuntare in mezzo ai lampioni, oppure c'è l'annuale ed ancor più triste Expo. Insomma, una bellaMMerda. Potevo dunque evitare l'unica novità potenzialmente decente a Savona dopo quasi un ventennio? Figuriamoci. Fatta rapida opera di convincimento col fidanzato poco amante degli horror, ci siamo recati in loco la domenica per reperire informazioni sull'acquisto dei biglietti, intenzionati ad andare allo spettacolo del venerdì seguente. Qual gioia venire accolta dall'inquietante loop di Dominique e venire ri-catapultata di botto nelle atmosfere di American Horror Story Asylum! Mentre io ballavo e cantavo come una minorata mentale, occhieggiando inquieta le guardie e gli infermieri che popolavano il piazzale, il bigliettaio soprannominato "scazzoman" ci ha rassicurati dicendoci che avremmo potuto acquistare i biglietti la sera stessa dello spettacolo.
Fine premessa.

Si ringrazia Simona per questa foto! :D
Il venerdì ci rechiamo baldanzosi allo Psychiatric Circus. Scazzoman è sempre lì, ci ha aspettati per ben cinque giorni senza mutare postura né espressione e ci consegna due biglietti non numerati per la tribuna centrale (prezzo: 25 euro a testa, ragionevole se posso esprimere la mia opinione). All'ingresso veniamo accolti prima da una truccatissima ed improbabile suorina poi dalle guardie del manicomio, che ci scortano alle celle dei matti, passaggio necessario prima di entrare nel circo vero e proprio. Ovviamente, i pazienti dello Psychiatric Circus non se ne stanno fermi e buoni in gabbia ad urlare, anzi: appena possibile scappano e vanno a molestare i poveri avventori (uno addirittura cerca di copularli, santa creatura!!) e le guardie hanno il loro bel da fare a riportarli  "alla ragione" con manganellate e quant'altro. Dopo essere sopravvissuti alle manifestazioni di affetto dei pazienti, veniamo quindi scortati ai nostri posti da "amichevoli" infermieri che ci sfanculizzano ad ogni passo: d'altronde, se siamo voluti entrare in manicomio è perché tanto normali non siamo quindi meritiamo un trattamento penalizzante!! Altrettanto amichevole è l'assoluto divieto di usare cellulari e macchine fotografiche, pena l'avere le manine spezzate (e questo è il motivo per cui non vedrete neppure una foto scattata da me tranne quella panoramica dall'esterno, visto che gli arti mi servono ancora).

Ora, in tutta onestà io arrivata a questo punto ero un po' perplessa. L'intera operazione faceva molto "spacco botilia ammazzo familia" e il timore che l'andazzo potesse essere questo per l'intera durata dello spettacolo era abbastanza alto. Per fortuna, tolto questo shock iniziale, lo Psychiatric Circus si è rivelato un gradevolissimo mix di arte circense, citazioni cinematografiche, recitazione e musica. Non sto ad entrare nei dettagli per non rovinare la sorpresa a chi volesse tentare questa nuova esperienza ma, in soldoni, l'intero spettacolo è incentrato su una trama assai simile a quella di American Horror Story Asylum: c'è un manicomio diretto con pugno di ferro da un terribile dottore ex nazista che, con l'aiuto di infermieri e suore compiacenti, terrorizza i pazienti, i quali tuttavia vengono lasciati abbastanza liberi di folleggiare in giro per la struttura. Ogni matto è specializzato in un'arte, quindi ci sono acrobati, giocolieri, clown, persino una ragazza in grado di dipingere in condizioni quantomeno "particolari", e l'interazione con il pubblico è costante (se andrete a sedervi nei posti sotto il palco, sappiate che rischierete di essere trascinati sul palco e diventare parte integrante dello spettacolo almeno per tre volte). Tutti i numeri dei pazienti sono collegati tra loro quindi non si ha la sensazione di vedere dei singoli episodi senza capo né coda e il grandguignolesco finale tira le fila di tutto lo spettacolo lasciando gli spettatori piacevolmente storditi dalla musica dei Rammstein e da un numero acrobatico particolarmente ardito (io e il mio ragazzo dobbiamo ancora capirne il meccanismo ma l'effetto è garantito!!); pur apprezzando moltissimo i frizzi e i lazzi del simpaticissimo scappato di casa accompagnato dall'amico invisibile, vero mattatore dello show assieme all'iconico clown, sinceramente io sono rimasta ipnotizzata dalla tragica fanciulla che, sulle note meravigliose di In the House - In a Heartbeat (già colonna sonora di 28 giorni dopo e Kick-Ass), decide di liberarsi a modo suo dall'influenza del malvagio dottore dopo una serie di contorsionismi all'interno di una vasca acrobatica piena d'acqua. In definitiva, la serata passata in compagnia dello Psychiatric Circus è stata molto divertente e particolare, quindi se la carovana si ritrovasse a passare anche dalle vostre parti (il sito ufficiale, su cui troverete tutte le informazioni che per pigrizia non ho scritto, come prossime tappe del tour cita Cuneo e Alessandria) vi consiglio di andare a farvi catturare dalla magia di questo strano circo degli orrori! Ah, lo spettacolo è SCONSIGLIATO ai minori di 14 anni, se avete dei pargoli tenetene conto.

Questa invece è la fotina che ho scattato timidamente all'ingresso :)





13 commenti:

  1. E' tutto così folle! Deve essere qualcosa di estremamente unico...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non proprio unico perché, come giustamente dice Cass qui sotto, esiste già il Circo de los horrores! :) Però è una bella esperienza!

      Elimina
  2. Sì il Circo de los Horrores lo punto da quando avevo visto l'allestimento del tendone a Barcellona ma purtroppo non è mai arrivato abbastanza vicino T__T

    RispondiElimina
  3. Non ci andrò maiii, già il clown del manifesto mi impressiona, in più:
    1) Odio essere presa a far parte degli spettacoli
    2) Non mi piacciono ristoranti e spettacoli in cui il cliente viene insultato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, purtroppo sì, l'insulto fa parte dello spettacolo ma per fortuna è una cosa "una tantum", nel senso che per fortuna lo show è basato su tutt'altro. Al punto 1) si può ovviare mettendosi dietro come abbiamo fatto noi ma dal clown non c'è scampo, fa paura anche da lontano! XD

      Elimina
  4. Sembra una figata colossale. Dalle parti di Milano era passato il Circo de los Horrores e me lo ero perso perchè nessuno voleva venire con me e non mi andava di andarci da solo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non l'ho visto ma secondo me il Circo de los Horrores è anche meglio :) Peccato! Cerca di non perderti questo se mai passasse di lì...

      Elimina