Pagine

domenica 28 giugno 2015

Unfriended (2014)

Affrontare un horror con aspettative azzerate è sempre una gran tattica e lo dimostra la mia reazione dopo la visione di Unfriended, film diretto nel 2014 dal regista Levan Gabriadze a cui, sinceramente, non avrei dato un euro e invece...


Trama: un anno dopo la morte di Laura, suicidatasi dopo essere diventata lo zimbello di tutti a causa di un video postato su Youtube, cinque suoi amici si ritrovano su Skype e cominciano ad essere vittime di eventi misteriosi e mortali.


Si vede che sto diventando una vecchia. Peggio, una vecchia ipocrita. Come gli anziani che lanciano bastoni contro i "giovinastri!" all'urlo di "ve lo buco 'sto pallone" io, nonostante passi le giornate su blog, Facebook, Whatsupp e quant'altro, mi ritrovo sempre più spesso ad urlare "ve lo buco 'sto internet!!" e mi indigno davanti alla deficienza che si spande qual mefitico miasma dalla Rete e prende la forma di video, foto, post ignoranti ed imbarazzanti messi in circolazione da mocciosi spesso nemmeno maggiorenni. E come ogni vecchio che si rispetti GODO quando queste impure armi di un demente demonio vengono sbertucciate in film come Unfriended il quale parte, purtroppo, da un evento un tempo impensabile ma al giorno d'oggi anche troppo diffuso: il suicidio in seguito a cyberbullismo. Partendo dalla premessa che TUTTI in Unfriended meriterebbero un'esecuzione sommaria, persino quella che si è suicidata (una stronzetta piena di sé che è stata ripagata con la stessa moneta dall'intera "cumpa" che frequentava), la prima parte della pellicola è stata girata apposta per consentire allo spettatore giovane di identificarsi con i protagonisti riproponendone la vuota ed asettica quotidianità fatta di fugaci e sgrammaticati contatti via chat, frammenti di vite vissute attraverso le foto o gli stati su Facebook e conversazioni portate avanti con l'attenzione focalizzata su tutt'altro, cosa che consente allo spettatore anziano come me di inorridire ed invocare la svolta truculenta e sovrannaturale in grado di spazzare via questi meravigliosi esempi di umanità destinata all'estinzione. La svolta in questione ovviamente a un certo punto arriva ed occupa la concitata seconda metà della pellicola, che ha il pregio di non mettere in scena semplicemente una ghost story ambientata sui social network ma anche e soprattutto un "whodunnit" fatto di falsità, meschine piccinerie e sputtanamenti da applauso perché, si sa, la vendetta è un piatto da gustare freddo ma se la si serve riscaldando un po' l'ambiente tanto meglio.


E ora freniamo un attimo l'entusiasmo. Non è che Unfriended sia chissà quale innovativo capolavoro horror, anzi. La storia è già vista e sentita e con la scusa di rappresentare realisticamente delle conversazioni via chat in tempo reale i realizzatori hanno risparmiato in videocamere e soprattutto scenografie ma ci sono degli elementi che nonostante tutto mi hanno reso il film più simpatico e gradevole di altri. In primis, la maniacale cura per il dettaglio. Pagine Facebook, profili Instagram, finestre di Skype e playlist di Spotify vengono rappresentati in modo incredibilmente realistico e altrettanto riconoscibile è il modo in cui i protagonisti interagiscono con ognuno di questi social ma è soprattutto assai pregevole il modo in cui il regista sceglie di utilizzarli: per esempio, Spotify diventa il mezzo per fornire una colonna sonora molto calzante alla pellicola e ai singoli momenti che la compongono (canzoni come How You Lie, Lie, Lie o I Hurt Too) mentre tra i messaggi Facebook della protagonista ce n'è uno che porta la firma dello sceneggiatore e dice "I did it!!". Ma la cosa che ho apprezzato di più in assoluto è la quasi totale assenza di un orrendo e sbraitante fantasma in CG. Ve lo giuro, non c'è lui e non ci sono scene da salto sulla sedia con porte che sbattono, sedie che si muovono e altre simili amenità, solo una mezza dozzina di morti violente, beffarde e in un paio di casi anche belle sanguinose. Poi, ovvio, che i personaggi non mollino il portatile manco a morire (letteralmente) è un difetto comune a tutti i film di questo genere e una fastidiosa caratteristica alla quale temo sia impossibile rinunciare ma, a parte questo, devo dire che Unfriended mi ha inaspettatamente soddisfatta. E per un horroretto estivo che temevo fosse un emulo di Smiley è davvero tanta grazia, anche agli occhi di una vecchia come me!

Levan Gabriadze è il regista della pellicola. Georgiano, è al suo quarto lungometraggio. Anche attore, ha 46 anni.


Shelley Henning, che interpreta Blaire, aveva già partecipato all'orrido Ouija nei panni della prima vittima. Pur essendo stato girato in un giorno, nelle fasi di produzione Unfriended ha subito parecchie modifiche, sia nel titolo (da Offline a Cybernatural a Unfriended) che nella trama (all'inizio il killer doveva essere una persona reale intenzionata a vendicare Laura, poi una delle presunte vittime, in un'altra versione ancora il video virale avrebbe dovuto essere quello di uno stupro) e nei trailer si vedono un paio di morti completamente diverse dalla versione finale, soprattutto quelle di Val e di ciccio Ken, che lì vengono entrambi attaccati dal fantasma di Laura. Detto questo, se Unfriended vi fosse piaciuto recuperate I segreti della mente, The Den e The Call - Non rispondere. ENJOY!

24 commenti:

  1. E chi se lo aspettava.
    Io già ti immaginavo con un ghigno sardonico e con lo spillo in mano. :-P
    Mi sa che lo recupero, và. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi immaginavo anche io così e invece è inaspettatamente piacevole. Guardalo e sappimi dire!!!

      Elimina
  2. Stavo pensando... certo che pure gli horror si "evolvono" con la tecnologia. Qualche anno fa avevamo "The Ring" con le VHS, oggi "Unfirended" su Youtube. Sfruttano ogni cosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero ma credo sia proprio parte della caratteristica degli horror sfruttare tutti gli elementi che compongono la nostra società :) Oggi un film con le VHS sarebbe quantomeno obsoleto.

      Elimina
  3. A me non ispira per nulla questo film e so che non si deve giudicare un film dal trailer, ma quando uno non ha tempo di vedere tutto quanto.... mi sa che per ora salto ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Recuperalo poi con calma, per una serata senza pretese è perfetto e forse su schermo piccolo rende anche di più!

      Elimina
  4. E vabbé ma se non ci fossero stati dei MACCOSA mi sarei stupita!! XDXD

    RispondiElimina
  5. Chi è che ci ha portato via le aspettative? Quale crudele creatura ha preso i nostri sogni e le nostre speranze in un horror sempre più florido e felice e ce li ha strappati di mano?
    Io lo vedo oggi, parto con le tue stesse premesse.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, ti potrei fare un elenco di responsabili ma perché rimestare nel torbido? Guardalo e sappimi dire!! :D

      Elimina
  6. Le premesse non mi dispiacciono, sarà che mi sento sempre più un'anziana incattivita anch'io :D

    RispondiElimina
  7. L'ho visto sabato sera al cinema, fortunatamente non pagando. Sarà che sono un "profano", ma a me ha fatto veramente, ma veramente Cacare... Anzi, per dirla nella stessa maniera dei bimbiminkia del film (e del pubblico), KAKARE!!! 1) era insopportabile leggere i messaggi che si mandavano tra di loro via I-Message (6 al posto di sei - verbo essere - nn al posto di non, e via andare... 2) la prima ora è di una noia CLAMOROSA che induce quasi ad abbandonare la sala; 3) a parte qualche scena splatter, il film non mi ha fornito alcun tipo di emozione, se non PENA nei confronti di quei 5 deficienti che parlano tra di loro; 4) l'immancabile Bong; 5) Film Horror? maddechè? Paura zero, incazzatura a mille per aver perso 2 ore della mia vita a guardare sta roba. Poi, scusate se non so che minchia è un "glitch" (usano questo termine per definire l'utente sconosciuto, ma non spiegano cosa voglia dire, al contrario di "troll", termine conosciuto dalla totalità degli utenti del web, credo). RIDATEMI SCREAM!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha povero, ti ha veramente schifato 'sto film. Dai, ti rispondo punto per punto accorpando 1) , 2) e 3): Sinceramente, se i teenagers in questione avessero scritto le pappardelle che scrivo io in chat o SMS avrei urlato allo scandalo per la poca verosimiglianza. Sarà che a me piace la costruzione dell'atmosfera e della stupidità ma a me è piaciuta più la prima parte fatta di nulla che quella in cui si compie il fattaccio che, effettivamente, non può fare altro che pena vista la poveraccitudine di questi giovani dementi. 4) Me lo sono perso o non lo ricordo, davvero XD 5) Il glitch io l'ho inteso come "errore" del programma, non come utente sconosciuto. Detto questo, sappi che accanto a me avevo il mio miTTico compagno di visione horror che, da buon letterato cultore dell'antichità mi chiedeva continuamente delucidazioni su termini e mezzi di comunicazione!

      Elimina
    2. 4) forse non era propriamente un bong, ma ad un certo punto il più nerd di tutti (il cicciobbello) tira fuori un oggetto "atto al consumo di sostanze psicotrope" e spippetta (tossendo tra l'altro)... 5) quando si vedono comparire l'avatar senza nome esclamano "è un glitch"... Comunque a me non è piaciuto proprio per nulla, anche perché mi aspettavo una cosa meno "soprannaturale"...

      Elimina
    3. Allora mi sa che in quel momento stavo spiegando qualcosa al mio amico XD Eh sì allora per glitch intendevano secondo me un errore di sistema temporaneo. A me invece proprio la svolta sovrannaturale senza possessioni, esorcisti o altro è piaciuta parecchio :)

      Elimina
    4. Qui non posso che tirare fuori la mia anima nerd.... Confermo: glitch è un termine da softwaristi. Come il "bug" ma meno grave. Si può tradurre più o meno con la parola "piccola boiata".

      Elimina
    5. Allora più o meno l'avevo capita bene :)

      Elimina
  8. Temo la sòla pazzesca a sono curioso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è un capolavoro ma nemmeno una sòla. Secondo me sta nel mezzo :)

      Elimina
  9. Inaspettatamente come film sta piaciucchiando. Vuoi vedere che magari me lo vedo?

    RispondiElimina
  10. Avevo già una mezza idea di vederlo, più che altro per capire come viene sfruttato tecnicamente l'aspetto del mockumentary. Se mi dici che poi non è proprio del tutto da buttar via, quasi quasi... Ma è una mia impressione o dalla tua recensione mi è parso di capire che siamo più o meno nel raggio d'azione di un Final Destination?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con Final Destination secondo me c'entra poco, più che altro perché quella saga puntava molto sulla spettacolarità delle morti mentre in Unfriended c'è più il gusto si sapere chi ha fatto cosa e perché :)

      Elimina