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martedì 16 giugno 2015

Voices (2007)

Oh, da quant'è che non guardavo un misconosciuto horror coreano! La scelta, vai a sapere perché, è caduta su Voices (Du saram yida), diretto e co-sceneggiato nel 2007 dal regista Ki-Hwan Oh e tratto dal manhwa Two Will Come di Kyung-Ok Kang.


Trama: poco prima del matrimonio, la zia della studentessa Ga-in viene prima spinta giù da una balaustra dal futuro marito e poi uccisa in ospedale dalla sorella. Poco dopo, la ragazzina ha l'orribile visione di uno spirito che le comunica "Tu sei la prossima" e da quel giorno tutte le persone a lei vicine cercano di ucciderla..


Che detta così, come trama, sarebbe anche intrigante e non a caso costituisce l'ossatura del manhwa, di cui parlerò nelle solite note che seguono il post. Se la storia di Voices (anche conosciuto come Someone Behind You, manco fosse un film di Rocco) si fosse mantenuta su questa traccia il risultato sarebbe stato dignitoso e comprensibile, invece questo k-horror è un grande e raffazzonatissimo casino. Quella che comincia come una maledizione di famiglia (peraltro, cosa suggerita nei dialoghi a inizio film) si trasforma infatti col prosieguo della pellicola in una sorta di allegoria del male che alberga in ognuno di noi, una forza in grado di risvegliare la personificazione stessa dell'Odio che, chissà perché, se ne va in giro in guisa di bimbominkia coreano e si diletta a fare telefonate anonime e spingere la gente ad uscire di testa per delle sciocchezze, solleticando una voglia pazza di uccidere i propri cari, rei magari semplicemente di esistere e dare momentaneamente fastidio. In pratica, sembra di vedere trasposto in pellicola un episodio della Famiglia D'Odio di Daw che, se permettete, mi fa molto ridere in strip ma risulta ridicola vista in video. Che poi, a dire la verità, avrei anche apprezzato forse l'idea dell'Odio che miete vittime per diletto, però allora non devi cominciare il film parlando di maledizioni di famiglia: l'incertezza degli sceneggiatori ad un certo punto è tale che la protagonista viene mandata dal padre a chiedere aiuto ad un vecchio che, a rigor di logica, io presupponevo essere un nonno o uno zio, invece è semplicemente un povero sfigato a cui è capitato di uccidere la moglie e ha così passato la vita a tormentarsi cercando un senso nelle proprie azioni. L'aiuto di questo venerabile imbelle potrebbe tranquillamente riassumersi con l'espressione inglese "shit happens", che poi è un po' l'assunto su cui si regge l'intero film. Shit Happens ma solo se si presenta nei panni di un emo coreano, ovvio. E se permette un colpo di scena totalmente gratuito e privo di fondamento.


Per quel che riguarda la componente horror o perlomeno ansiogena, anche qui siamo un po' carenti. L'unico pregio che ha Voices è quello di non sfruttare fino all'osso la solita "mostra" asiatica dal volto coperto, bensì un essere dalla sessualità non ben definita dal viso deforme che tuttavia compare purtroppo solo in un paio di scene (e vorrei ben vedere visto che è completamente inutile e fuorviante ai fini della storia); il resto, è tutto giocato sull'attesa di sapere chi tra gli amici, conoscenti e parenti di Ga-in sbroccherà per primo cercando di ucciderla, cosa divertente all'inizio ma dopo un po' anche basta. Limitata, come del resto ci si aspetterebbe da un film simile, anche la componente gore, sebbene l'accanimento con cui viene accoltellata la cugina della protagonista all'inizio potrebbe fare felici gli estimatori del genere. Tutto il resto è tristemente nella media e anche un pelino sotto, non c'è poesia dietro la macchina da presa, né soluzioni particolari per quel che riguarda fotografia e montaggio, mentre gli attori al minimo sindacale fanno del loro meglio per non risultare ridicoli ma sono comunque penalizzati dall'oscena e inconcludente trama. In definitiva, dopo avere visto campeggiare sulla locandina la scritta 8 Films to Die For e la dicitura After Dark Horror Fest, avrei dovuto evitare con serenità questa belinata asiatica, ché l'After Dark non mi ha mai dato, salvo rare eccezioni, delle grandi gioie... ma, si sa, amo farmi del male. Voi siate più furbi e bypassate questo horroretto in favore di prodotti più pregevoli.

Ki-Hwan Oh è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Coreano, ha diretto film diffusi anche sul mercato internazionale, come Art of Seduction e Five Senses of Eros che tuttavia non conosco. Anche attore, ha 48 anni.


Jin-Seo Yoon interpreta Ga-in Kim. Coreana, ha partecipato a film come Ebbro di donne e di pittura, Oldboy e Lady Vendetta. Anche produttrice, ha 32 anni.


La pellicola è tratta dal manhwa Two Will Come (anche conosciuto come It's Two People), inedito in Italia, la cui trama tradotta dal sito inglese Myanimelist recita più o meno così: "Jina, una normalissima studentessa delle superiori, scopre di avere ereditato una terribile maledizione dalla sinistra storia della sua famiglia. Molto tempo prima, infatti, i suoi antenati avevano ucciso un serpente magico conosciuto come Imugi, convinti che la cosa avrebbe portato loro fortuna. Sfortunatamente, la creatura morendo li aveva invece maledetti: a partire da quel giorno, un membro della famiglia per ogni generazione sarebbe stato ucciso da due persone a lui particolarmente vicine. Al giorno d'oggi, nessuno vuole più credere in queste superstizioni, ma è tuttavia vero che in ogni generazione uno dei parenti di Jina è stato assassinato. E Jina è venuta a sapere che la prossima a morire sarà proprio lei". Giuro, avrei preferito il serpente in CG che l'Odio emo. Detto, questo, se il film vi fosse piaciuto recuperate tutti i link del recente special K-Horror Day indetto da noi blogger e divertitevi a scoprire il cinema horror coreano! ENJOY!


17 commenti:

  1. Gli horror giapponesi sono sempre esagerati, belli o brutti... lo salto volentieri XD

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    1. Naaah questo è Coreano e non è nemmeno così esagerato... solo maffo e noioso.

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  2. Questo, ti dirò, l'ho anche visto, ma non lo rimembro proprio. :P

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    1. Immagino, visto che lascia davvero il tempo che trova!

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  3. Ma io più che altro mi chiedo perché siamo già in tre ad averlo visto XD

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  4. non mi pare di averlo visto e comunque i coreani nell'horror sono un passo indietro ai giapponesi...

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    1. Non sempre, come ha dimostrato il nostro K-Horror Day ma spesso sì :(

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  5. Ci saranno sicuramente altri superstiti! Venite fuori! Ammettete di avere visto Voices - e no, non Pitch Perfect uno, che aveva in Italia lo stesso titolo. :-D

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  6. Io solitamente non guardo horror perchè sono facilmente impressionabile.. però di recente ne ho visto uno coreano che si chiama The Cat. Più che horror era tristissimo e mi ha fatta piangere un sacco! A fine mese ne parlo sul blog! :p

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    1. Allora aspetto con ansia il tuo post... se si parla di gatti sono ancora più interessata!!

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  7. Diciamo che se a tutti ha lasciato lo stesso non-ricordo è facile che molti non sappiano nemmeno di cosa stiamo parlando, pur avendolo visto XD

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  8. Non l'avrei visto comunque in quanto horror, tanto più dopo la tua recensione.

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    1. Ahaha mi spiace che qui si parli all'80% di horror T__T

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  9. Ecco, finora di coreano ho visto solo thriller...

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    1. Hmm sbaglierò ma è meglio se rimani così nell'ignoranza!

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  10. Finalmente un coreano che non mi devo segnare, non ne potevo più di allungare la lista a dismisura!

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    1. No guarda questo bypassalo serenamente e dedicati al mega-listone! :D

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