Pagine

martedì 14 luglio 2015

As the Gods Will (2014)

Salvo i film di Lupin che periodicamente recensisco, era già passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui mi ero cimentata nella visione di una pellicola nipponica. Rimedio oggi con As the Gods Will (神さまの言うとおり - Kamisama no iu toori), diretto nel 2014 dal regista Takashi Miike e tratto dall'omonimo manga scritto da Muneyuki Kaneshiro e disegnato da Akeji Fujimura.


Trama: durante un normalissimo giorno di scuola, nelle classi dell'intero Giappone e di tutto il mondo compare un daruma che coinvolge gli studenti in un sanguinoso e mortale Daruma-san ga koronda (il nostro "un due tre stella"). Per i pochissimi sopravvissuti è solo l'inizio di un incubo...


Dopo aver visto l'assurdo trailer in cui un daruma faceva esplodere con la sola forza del pensiero le teste di alcuni studenti nulla avrebbe potuto dissuadermi dalla visione dell'ultimo film di Takashi Miike. Nell'attesa, già che la Star Comics lo aveva pubblicato, ho deciso anche di leggere il manga di As the Gods Will e sono rimasta catturata dalla faccia tosta con cui Muneyuki Kaneshiro e Akeji Fujimura mescolano l'umorismo grottesco ad una cattiveria gratuita, sanguinaria ed inaudita. Lo spirito dell'opera originale viene interamente rispettato dal regista giapponese (non avevo dubbi!) e la storia viene semplificata mantenendone tuttavia inalterati i punti fermi: As the Gods Will sfrutta il topos tanto caro agli autori nipponici dei comuni liceali che si lasciano vivere nell'inedia e nella noia e che, a un certo punto, si ritrovano costretti a lottare per sopravvivere, cosa che inevitabilmente li porta a tirare fuori le palle e qualità che, per un motivo o per l'altro, i giovani idioti tenevano nascoste. In questo caso, le scuole di tutto il mondo vengono attaccate da creature legate alla tradizione giapponese, come il daruma, il maneki neko, le bamboline kokeshi ecc. e gli studenti vengono messi alla prova da una presunta divinità, tanto da cominciare a venire chiamati dal popolo (che, ovviamente, assiste alle terribili prove attraverso la TV) "Figli di Dio"; queste prove sanguinose, una folle versione del famosissimo Takeshi's Castle o Mai dire banzai! che dir si voglia, mettono alla prova non solo le risorse fisiche degli studenti ma soprattutto la loro intelligenza, la capacità di adattarsi e collaborare, di accettare i propri difetti e in qualche modo superarli. Nel manga i riflettori vengono puntati a turno su alcuni liceali (ai quali non si fa in tempo ad affezionarsi che vengono subito uccisi nei modi peggiori, per inciso) tra i quali spiccano quelli che nella pellicola diventeranno i due poli, positivo e negativo, dell'intera vicenda, ovvero Shun Takahata e Amaya Takeru, entrambi diversissimi ma necessari ai compagni per poter sopravvivere. La pellicola mette invece in contrapposizione questi due ragazzi decidendo di renderli protagonisti assoluti e semplifica la fondamentale "amoralità" del manga in favore di una lotta tra bene e male, ribadendo comunque come entrambe le forze siano necessarie agli occhi di una divinità che si presume debba essere imparziale.


Pur avendo trovato molto interessante la trama mi rendo però conto che l'attrattiva principale per uno spettatore occasionale di As the Gods Will sarà inevitabilmente l'assurda, grottesca ed iperviolenta rappresentazione di questi mostri che uccidono i ragazzi, questo perché (uomo avvisato, mezzo salvato) la pellicola di Miike da per scontati molti eventi e personaggi che acquistano importanza solo dopo aver letto il manga o, meglio, la prima parte del manga. Il film si rifà infatti ai cinque tankobon che compongono la prima serie di As the Gods Will, seguendo quasi pedissequamente la trama dei primi due volumi giapponesi per poi concedersi qualche libertà nella seconda metà e lascia allo spettatore non solo un finale apertissimo ma anche il dubbio sull'effettiva utilità di Takumi, l'hikikomori che nel manga offre la chiave per cominciare a fare luce sull'identità del "Dio" e che invece nel film si limita ad osservare le prove continuando a borbottare tra sé "figli di Dio... figli di Dio". Lasciamo quindi da parte questi commenti da otaku e parliamo invece dell'assurda capacità di Miike di rendere bellissime ed inquietanti anche le immagini più becere e potenzialmente trash. Nelle mani di un Noboro Iguchi qualsiasi As the Gods Will sarebbe diventato un trionfo di urla scomposte ed effetti speciali d'accatto mentre nelle manine sante di Miike ogni prova affrontata dai protagonisti diventa un tremendo calvario di agitazione e suspance per lo spettatore che, vergognandosi un po', riesce allo stesso tempo a divertirsi e ad apprezzare comunque alcune scelte "grafiche" che rendono il film delirante e pop al punto giusto: davanti alla genialità del sangue che si cristallizza in perle rosse, alla vocina accattivante di un maneki neko assassino che chiede "grattini sulla schiena al micino assonnato, nyan!" (ascoltatelo in lingua originale e provate a non amarlo), alla canzoncina delle maledette bambole kokeshi assassine e alla tensione della "caccia alla bugia" non si può rimanere indifferenti o liquidare il tutto come una trashata ma si deve soltanto rimanere sbigottiti davanti alla qualità dell'effetto speciale nipponico e alla capacità di Miike di rendere l'intera operazione incredibilmente plausibile e realistica. Personalmente ho storto il naso solo davanti allo shirokuma, l'orso bianco assente dall'opera originale, una schifezzuola spigolosa e finta che a tratti mi ha ricordato la pubblicità di un Winner Taco, ma all'idea che avrebbe potuto esserci un putto col vizio di mastruzzarsi il pirillo al suo posto ho tirato un sospiro di sollievo e ho lo stesso adorato As the Gods Will, uno dei migliori horror nipponici degli ultimi anni, forse l'opera più fantasiosa ed ambiziosa del 2014! Se siete stufi di mostre senza faccia e capelli lunghi, questo è sicuramente il film che fa per voi!


Del regista Takashi Miike ho già parlato QUI.

Ryuunosuke Kamiki interpreta Amaya Takeru. Giapponese, ha doppiato film come La città incantata, Il castello errante di Howl e Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento. Ha 22 anni e due film in uscita.


Mio Yuki, che interpreta Shoko Takase, sta girando la serie live action di Death Note e ha partecipato al film dedicato al mio adorato Assasination Classroom, che devo assolutamente recuperare!!! Se vi fosse piaciuto As the Gods Will vi consiglierei innanzitutto il recupero del manga, diviso in due parti (la prima in 5 tankobon e la seconda, ancora in corso, al momento ha toccato i 12 numeri), edito dalla Star Comics e tuttora facilmente reperibile, poi aggiungerei magari il film Battle Royale! ENJOY!

19 commenti:

  1. Ma Miike si è fottuto il cervello da tempo, questo si sa. E ovviamente questo film devo vederlo!
    Prima o poi dovrò rileggere anche il manga, dato che recenti scossoni mi stanno riportando a riprendere vecchie passioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Miike è un genio del Male, altroché u__u
      E il manga leggilo, da soddisfazioni!

      Elimina
    2. Parlando di genio del male, ti svelo una chicca... Miike doveva realizzare un video per Marylin Manson, ma il Reverendo ha poi declinato l'offerta perché riteneva il progetto 'troppo estremo'. Da qui si vede chi ha e palle e chi no.

      Elimina
    3. Era davvero TROPPO estremo se il Reverendo ha rifiutato... o forse sta invecchiando male il povero Marilyno!

      Elimina
  2. Risposte
    1. Tantissimo! Però è molto interessante per come sfrutta, almeno all'inizio, le "mascotte" tipiche nipponiche :)

      Elimina
  3. È qui che mi aspetta... Takashi genio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sììì dai che non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi!! :)

      Elimina
  4. apprezzando moltissimo Takashii Miike non posso di certo perdermelo, l'ho condiviso nella mia pagina e me lo segno ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo è un Miike particolare, la quasi totalità delle idee non è farina del suo sacco ma è comunque una visione moolto meritevole!

      Elimina
  5. Ahaha di nulla, son qui apposta!! :P

    RispondiElimina
  6. A me non è piaciuto, o meglio, ho adorato i primi due segmenti (soprattutto il primo, dove non viene spiegato niente e c'è un delirio senza fine), ma a lungo andare stanca e man mano precipita nella banalità melensa tipica delle cose shonen (l'ultima prova è così irritante che rovina tutto).

    Poi, boh, Miike può fare quello che vuole e spesso gli riesce anche, e in ogni caso avrà sempre la mia stima, ma un film normale ogni tanto potrebbe tornare a farlo, qui è solo follia ridondante e scritta malissimo. :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti le ultime due prove nel manga non ci sono ed è stato un peccato dividere i due protagonisti quando assieme funzionano alla grande!
      Però non l'ho trovato scritto così male :)

      Elimina
  7. A me non ha convinta del tutto, ho avuto l'impressione che essendo tratto da una manga volesse ammiccare a un pubblico giovane, e quindi la violenza (sia fisica che psicologica) è parecchio addolcita. Senza contare quegli interpreti idol-bellocci! Di certo Miike è fantasioso e alcune trovate sono divertenti (il sangue in biglie per dirne una), ma si vede che non era libero di fare le sue cose e di disturbare come sa fare lui.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' la violenza grottesca e grafica ad essere "addolcita" per quel che mi riguarda quella psicologica funziona ancora alla grande. E gli interpreti... mah, mi sa che in Giappone a quest'età hanno solo loro XDXD

      Elimina
  8. Regista che non conoscevo da approfondire, grazie!

    RispondiElimina