Pagine

mercoledì 27 gennaio 2016

Creed - Nato per combattere (2015)

La strada verso gli Oscar mi ha portata in questi giorni ad incrociare anche Creed - Nato per vincere (Creed), diretto nel 2015 dal regista Ryan Coogler, film che vede Sylvester Stallone candidato come miglior attore non protagonista.


Trama: Adonis Johnson non è altri che il figlio del famosissimo pugile Apollo Creed e, come il padre, ha la boxe nel sangue. Deciso a farsi valere sul ring, il ragazzo va a Philadelphia alla ricerca del più grande avversario del padre, un Rocky Balboa ormai "in pensione"; il vecchio campione, dapprima titubante, decide di allenarlo ed aiutarlo a trovare la sua strada verso la gloria...


Io sono una dei pochi figli degli anni '80 a non essere cresciuta nel mito di Rocky. Per carità, i primi quattro li ho guardati come tutti i bambini/ragazzini dell'epoca (poche balle, noi si guardava quello che voleva papà e camminare!! Altro che pianti e strepiti isterici...) e come molti conosco a grandi linee il mito di Balboa, "Adriana, Adriana!!", "Io ti spiezzo in due", il tattattaratattaratattaratà che accompagnava i momenti topici della saga, le storiche nemesi Ivan Drago e soprattuttamente Apollo Creed ma a parte questo le vicissitudini del pugile italoamericano non sono mai diventate parte fondante della mia vita di cinefila. Ho quindi affrontato Creed senza un ripasso dei film precedenti, non ce l'avrei fatta né come tempo né come voglia, e soltanto in virtù della candidatura all'Oscar di Stallone, incuriosita dalla marea di recensioni positive arrivate non solo per la sua prova d'attore ma anche per la pellicola di Ryan Coogler. Che dire, non me ne sono affatto pentita; anzi, posso dire che, visto il mio background, Creed è un film enorme, perché riesce a coinvolgere emotivamente anche gli spettatori che non sono cresciuti a pane e Rocky. Estrapolata dal contesto (per quanto esso sia indispensabile), quella di Creed è la tipica ed esaltante storia di un talento grezzo che arriva a risplendere giustamente nell'Olimpo dei grandi in virtù della sua ferrea volontà e del desiderio di emergere non grazie alla scomoda eredità di un cognome, bensì come individuo unico ed insostituibile. Non solo: Creed è una grande storia di amicizia e rispetto, di uno scontro generazionale "onesto", di un rapporto assai simile a quello tra un padre e un figlio più che tra mentore e tutorato e la mente dello spettatore un minimo sensibile non può non correre automaticamente alla triste vicenda di Sage Stallone, morto a soli trentasei anni per arresto cardiaco lasciando il povero Sly devastato dal dolore.


A chi lo ha sempre definito "blocco di tufo" (affettuosamente l'ho fatto anche io) Stallone da uno schiaffo morale tornando a vestire i panni del suo personaggio più vero, un Rocky segnato dalla vita e dalla vecchiaia ma ancora indomito, fiero del suo passato e innamorato di quella Philadelphia che è praticamente uno dei personaggi fondamentali del film più che un mero sfondo. Stallone non si sottrae all'età che avanza, anzi, accetta di mostrarsi debole e malato senza patetismi ma con una commovente dignità (come direbbero I 400 calci: mannaggia a te, Sly, m'hai fatto sudare gli occhi!!) e duetta col protagonista del titolo mangiandogli spesso la scena. Adonis Johnson deve trovare la fama ed il successo senza rimanere all'ombra del famosissimo padre e il suo percorso è molto emozionante ma il cuore dello spettatore batte inevitabilmente per Rocky e il suo modo tra il burbero e il goffo di approcciarsi al figlio della sua nemesi e portarlo ai vertici della scena pugilistica; Michael B. Jordan ha il phisique du role e non è uno di quegli odiosi niggaH tamarri che spopolano al cinema ma il giovane non può ancora competere con un mostro come Stallone. D'altro canto però il combattimento finale tra Johnson e Ricky Conlan è mozzafiato e non si può non tifare per il bistrattato Johnson (alla fine tremavo, ve lo giuro!), così come non ci si può non commuovere davanti allo spettacolare ed intimo piano sequenza col quale è stato realizzato il primo combattimento in cui il protagonista viene accompagnato da Rocky in qualità di allenatore. Ryan Coogler ci sa fare moltissimo dietro la macchina da presa e questi virtuosismi, a differenza di quelli ben più blasonati e sicuramente più raffinati di registi come Iñarritu (cinefili, non chiedetemi quale film ho preferito tra Creed e Revenant, la risposta non vi piacerebbe!), superano la barriera degli occhi per arrivare dritti al cuore. Quindi bravo Coogler, bravo Michael B.Jordan, bravo Aaron Covington ma soprattutto bravo, bravissimo Stallone: se quest'anno non ti danno l'Oscar mandiamo tutti gli Expendables in spedizione punitiva a Los Angeles, tranquillo!


Di Sylvester Stallone, che interpreta Rocky Balboa ed è candidato all'Oscar come migliore attore non protagonista, ho già parlato QUI, mentre Graham McTavish, che interpreta Tommy Holiday, lo trovate QUA.

Ryan Coogler (vero nome Ryan Kyle Coogler) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Prossima fermata Fruitvale Station. Anche attore e produttore, ha 30 anni e dovrebbe essere il regista al quale verrà affidato il film su Pantera Nera nel 2018.


Michael B. Jordan (vero nome Michael Bakari Jordan) interpreta Adonis Johnson. Americano, ha partecipato a film come Chronicle, Prossima fermata Fruitvale Station, Fantastic 4 - I fantastici quattro e a serie come I Soprano, CSI - Scena del crimine, Cold Case, Bones e Dr. House. Anche produttore, ha 29 anni.


Tessa Thompson (vero nome Tessa Lynn Thompson) interpreta Bianca. Americana, ha partecipato a film come Chiamata da uno sconosciuto, Selma - La strada per la libertà e a serie come Cold Case, Veronica Mars, Grey's Anatomy, Heroes e 666 Park Avenue. Anche sceneggiatrice e produttrice, ha 33 anni e tre film in uscita.


Per la serie "Dove ho già visto questa faccia" Phylicia Rashad, che interpreta Mary Anne Creed, è stata per anni la Claire de I Robinson mentre Ritchie Coster, alias Pete Sporino, era l'abietto sindaco Chessani della seconda stagione di True Detective. Detto questo, se Creed vi fosse piaciuto recuperate in sequenza Rocky, Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V e Rocky Balboa, aggiungendo magari anche Whiplash. ENJOY!

20 commenti:

  1. Cosa posso dire se non che concordo in pieno!?
    Ad ogni modo, a questo punto fossi in te recupererei sia Rocky V che Rocky Balboa: soprattutto quest'ultimo è una bomba.

    RispondiElimina
  2. Filmone, tosto, vero, emozionale. Ed uno Stallone immenso.

    RispondiElimina
  3. Non ho mai saputo apprezzare il genere e per questo motivo ancora mi manca. Se riesco, lo recupero per la serata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lo ammetto, mi aspettavo una schifezza: ben lieta di essermi ricreduta!!! :D

      Elimina
  4. Non ho mai apprezzato la recitazione di Stallone come in questo film. Erano decenni che non era così bravo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in pieno e sono felicissima che gli sia già stato riconosciuto il Golden :)

      Elimina
  5. Non posso che essere più che d'accordo con te!
    Siamo partite con le stesse premesse, il mondo di Rocky distante, la ritrosia sconfitta solo da quella nominations e invece... i miei occhi hanno sudato tantissimo, e il mio cuore in quel combattimento finale ha accelerato come non mai. Sono la prima a stupirmene e a esserne felicissima :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ammetto di averci messo un po' a smettere di tremare dopo il finale e mi sono guardata (ancora galvanizzata!) tutti i titoli di coda senza battere ciglio! :)

      Elimina
  6. il film mi è piaciuto e detto sinceramente non me lo aspettavo! :-)

    RispondiElimina
  7. Io me l'aspettavo, invece. Rocky ha un cuore enorme :)

    RispondiElimina
  8. Allora. Da una parte, l'ho trovato così così come reboot. Per dirti, ho più apprezzato Southpaw: il senso di rivalsa, la rivincita, cadere e rialzarsi. Creed, per cui non nutro tanta empatia, è figo, c'ha il fisico e il nome. Però c'è Rocky, ed è un enorme però. Lui, che commuove e intristisce, fa il film davvero. Ma per me, invece, non è una sorpresa. Grande Sly!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, senza Rocky sarebbe davvero una storia di "rivincita" e crescita come un'altra ma Stallone ci mette anema eccore!! :D Quindi sì, viva Sly!

      Elimina
  9. Visto con piacere, ma eccessivamente retorico per piacermi sul serio. La sufficienza non gliela si toglie di sicuro, ma da un film in cui Stallone é addirittura candidato agli Oscar mi aspettavo decisamente di piú

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No dai, non è così retorico secondo me :) E Stallone cosa deve fare ancora per ottenere lo status di attore che gli spetta? Il suo Rocky diverte, commuove, crea empatia... più di così!

      Elimina
  10. Abbiamo in programma una maratona di recupero totale di Rocky,ed ovviamente ci spareremo anche questo prima possibile!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Daje allora!!! Io la maratona la sto facendo del tuo amico Indy XD

      Elimina