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martedì 2 febbraio 2016

Piccoli brividi (2015)

Prendiamoci un attimo una pausa dalla corsa verso gli Oscar e torniamo a parlare di film supercazzola come Piccoli brividi (Goosebumps), diretto nel 2015 dal regista Rob Letterman e tratto dall'omonima serie di libri scritta da R.L.Stine.


Trama: Zach e la madre si trasferiscono in una nuova casa e si ritrovano subito ad avere a che fare con le bizzarrie dei vicini, un padre misantropo e una figlia alla quale viene impedito di uscire di casa. Preoccupato per la ragazza, Zach si introduce furtivamente nella casa accanto e scopre che il suo vicino altri non è che il famoso scrittore R.L.Stine i cui libri, se incautamente aperti, possono scatenare il caos...



Quando ero ragazzina avevano cominciato a fare capolino nelle librerie e persino nelle edicole italiane dei piccoli libricini dalle copertine sgargianti e dagli inquietanti dorsi verde fluo scritti da tale R.L. Stine. La collana Piccoli Brividi si affacciava sul mercato italiano pronta a diventare un cult tra i giovani lettori affamati di un horror alla loro portata e persino io, nonostante l'embargo posto da mia madre su OGNI cosa che andasse di moda tra i miei coetanei (vi parrà strano ma non ho mai avuto un Tamagotchi, un capo della Energy, un Game Boy, un Popples, ecc. ecc.) ero riuscita a leggerne un paio di straforo dalla mia amica fortunata che li aveva praticamente tutti. Non so quale sarebbe la mia reazione se dovessi rispolverarli oggi ma un paio mi avevano messo una discreta strizza addosso e, per l'età che avevo, erano anche piuttosto "pesi" ed inquietanti: ricordo bene il primo, La casa della morte, e ovviamente Il pupazzo parlante, terrificante già dalla copertina, mentre gli altri non mi sono rimasti particolarmente impressi, forse perché a son di scrivere più spesso di Stephen King il povero Stine aveva perso in freschezza, chissà. A parte questo, la peculiarità di questi romanzetti era l'abbondanza di twist finali, capaci di lasciare il giovane lettore a bocca aperta e per nulla tranquillo e questa caratteristica viene rispettata dal film di Rob Letterman che, in due parole, è praticamente un compendio enciclopedico della collana Piccoli brividi. Partendo da due romanzi fondamentali, il già citato Il pupazzo parlante e L'avventura del mostruoso Blob, la pellicola combina il terrificante personaggio del pupazzo Slappy e i poteri di una macchina da scrivere capace di dare letteralmente vita alle parole stampate, mescolando il tutto all'interno di una trama che, a tratti, ricorda quella di Inkheart - La leggenda del cuore d'inchiostro (il finale è assai simile). Il risultato è una gradevole avventura per ragazzini dalle tinte horror, che scorre piacevole e senza troppe sorprese fino alla fine, apprezzabile più per la simpatia dei personaggi e per l'abbondante dose di umorismo che per i mostri presenti sullo schermo, troppo poco caratterizzati per fare realmente paura (pupazzo a parte, ovvio!!).


Di sicuro gli appassionati della serie cartacea avranno parecchio di cui gioire, visto che il bestiario di mostri messo in campo dagli sceneggiatori è vario ed abbondante, inoltre gli effetti speciali sono molto ben fatti e sfruttano al meglio le tecnologie moderne; validissimo soprattutto il lavoro degli scenografi, impegnati a creare il meraviglioso luna park abbandonato in mezzo al bosco e l'evocativa magione di Stine e figliola, per me le due cose più belle del film. Altro motivo di felicità, almeno per la sottoscritta, è il ritorno di un Jack Black in piena forma, perfettamente a suo agio nei panni del burbero Stine e quasi "affascinante" nelle sue pose da intellettuale maledetto, ancora capace di fare ridere di cuore grazie alla sua incredibile mimica facciale e alla sua parlantina. Il cast di supporto, formato da attori giovanissimi e bravi caratteristi, è altrettanto valido e non avete idea di quanto mi abbia fatto piacere, per una volta, vedere sullo schermo degli adolescenti simpatici e non caratterizzati dal fastidioso "angst" che tanto va di moda nelle produzioni americane: solitamente un ragazzino "strappato" da New York e portato di peso in un paesino disperso nella provincia americana viene rappresentato come un insopportabile stracciamaroni, invece il povero Zach è comprensivo e gentile, davvero gradevole. Certo, forse avrebbe giovato a Piccoli Brividi un po' di cattiveria in più (non mi basta l'indisponenza del pur bravo Jack Black) e qualche momento volutamente strappalacrime con spiegone annesso in meno, tuttavia considerato che si tratta di un film per bambini/ragazzini va bene così, se voglio un horror tout-court so dove andare a pescare, letteralmente. Quindi, in definitiva, Piccoli brividi è un film che consiglio per una serata spensierata, magari passata con i vostri pargoli; se anche non ne avete guardatelo, l'effetto "nostalgia degli anni '90" è sicuramente garantito!


Del regista Rob Letterman ho già parlato QUI mentre Jack Black (che interpreta Stine e in originale presta la voce a Slappy e al Ragazzo Invisibile) lo trovate QUA.

Dylan Minnette interpreta Zach. Americano, ha partecipato a film come Blood Story, Prisoners e a serie come Due uomini e mezzo, Prison Break, Grey's Anatomy, Ghost Whisperer, Supernatural, Lost, Medium e Agents of S.H.I.E.L.D.. Ha 20 anni e due film in uscita.


Amy Ryan (vero nome Amy Beth Dziewiontkowski) interpreta Gale. Americana, ha partecipato a film come Truman Capote - A sangue freddo, Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) e a serie come Quell'uragano di papà e ER Medici in prima linea. Anche produttrice, ha 48 anni e tre film in uscita.


Nel 1998 si vociferava che Tim Burton avrebbe prodotto e diretto Piccoli brividi ma alla fine il progetto è sfumato e addirittura prima pare che George A. Romero avesse scritto la bozza di un film basato sui libri di R.L. Stine; proprio negli stessi anni, ovvero dal 1995 al 1998, è andata in onda la serie Piccoli brividi, arrivata qualche tempo dopo anche in Italia. Quindi se il film vi fosse piaciuto recuperatela (se riuscite!) e aggiungete Gremlins, Scuola di mostri, Aracnofobia e Tremors. ENJOY!

13 commenti:

  1. Ciao, approfitto di questo spazio per presentarmi: é quasi un anno che seguo il tuo blog e questo é il primo commento che ti lascio. Finora non c'è stato un film (soprattutto horror!) di cui hai fatto una recensione che non mi sia piaciuto: grazie a te ho scoperto capolavori come The Final Girls, The Babadook e tantissimi altri!
    Parlando di Piccoli Brividi... non sono andata a vederlo al cinema temendo che potesse essere una gigantesca supercazzola. Sono lieta di essermi sbagliata e lo recupererò appena posso, considerato che colleziono i libri di R.L. Stine ancora adesso, alla mia vetusta età! XD

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    1. Ciao a te!
      Grazie dei complimenti e benvenuta anche se mi spiace un po' ti sia trincerata dietro l'anonimato :P
      Piccoli Brividi secondo me a chi colleziona i libri di Stein potrebbe dare delle belle gioie, soprattutto perché io per esempio non sono riuscita ad apprezzare citazioni e riferimenti vari!

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    2. L'anonimato non era voluto. XD Spero di essere riuscita a risolvere il problema.
      Io li ho letti quasi tutti, almeno dei primi venti, quindi non vedo l'ora di vedere tutte le innumerevoli citazioni! *___*

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  2. Premettettendo che ti invidio la visione dell'ultimo Tarantino prima del tempo, riguardo Piccoli Brividi l'ho visto proprio ieri sera e devo dire che l'ho apprezzato molto.
    E' un film dal canovaccio semplice ed ingenuo, ma molto onesto. :-)

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    1. E' effettivamente la perfetta trasposizione dell'atmosfera presente nelle opere di Stine :)
      Quanto a Quentin... tanta, tantissimissima roba!

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  3. Davvero un bel film,ci siamo divertiti parecchio.Io ovviamente ho pure "sudato dagli occhi" [cit.] XD

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    1. Addirittura??? Io stavolta no: sto forse diventando cinica come R.L. Stine? O__O

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  4. Jack Black = lo guardo! Poi la serie Piccoli Brividi mi è sempre rimasta simpatica!

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  5. Io da piccolo li avevo letti tutti *.*
    Questo film è stato una piacevole sorpresa. Vintage e davvero divertente. Poi il cammeo di Stine alle fine è fantastico XD

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  6. Mi dispiace di non esser riuscito a vederlo, mi sono ripromesso di recuperarlo

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