Pagine

venerdì 26 febbraio 2016

The Danish Girl (2015)

Gli Oscar si avvicinano prepotenti ma la distribuzione italiana fa cilecca e molti dei candidati arriveranno DOPO il 28. Questo fortunatamente non vale per The Danish Girl, diretto nel 2015 dal regista Tom Hooper e candidato a 4 premi Oscar (Eddie Redmayne Miglior Attore Protagonista, Alicia Vikander Miglior Attrice Non Protagonista, Migliori Costumi e Miglior Scenografia).


Trama: Einar Wegener è un pittore, sposato con l'artista Gerda. Quando quest'ultima lo convince a posare per un quadro in abiti femminili, Einar a poco a poco comincia a sentirsi estraneo al suo stesso corpo e a desiderare di essere donna, fino alle estreme conseguenze...


Mentre mi accingo a scrivere qualche riga su The Danish Girl, mi ritrovo a pensare quanto il film di Tom Hooper mi sarebbe piaciuto ben di più se nel frattempo non avessi visto Room, di cui parlerò prossimamente. Purtroppo per The Danish Girl, la pellicola di Lenny Abrahamson mi ha toccata e commossa più di quanto credessi possibile, forse anche per il fatto di averla vista in lingua originale, e al confronto la storia del "primo transgender" della storia mi è parsa un compitino bello, ben eseguito ma comunque un po' superficiale. La sensazione si è acuita dopo essermi documentata brevemente sulla vita di Einar e Gerta Wegener, cosa che mi ha fatto storcere il naso davanti alla scelta di rifarsi al romanzo omonimo di David Ebershoff piuttosto che alla raccolta dei documenti scritti dalla vera Lili Elbe, decisione che ha trasformato The Danish Girl nell'edulcorato racconto di una moglie devota alle prese con un marito deciso a diventare donna, con dovizia di scene costruite a tavolino per commuovere l'audience e perlomeno UNA scena capace di far venire in mente tutt'altro allo spettatore più o meno cinefilo (I'd Fuck Me. I'd Fuck Me HARD). In sostanza, la Danish Girl del titolo potrebbe essere Gerda Wegener e non Lili, in quanto la vera protagonista del film è la povera artista interpretata da Alicia Vikander, costretta, dopo aver dato dimostrazione della sua forza di donna indipendente e molto avanti per i suoi tempi, ad assecondare i (per carità!) comprensibili desideri di un marito che capisce di essere nato donna nel corpo di un uomo, standogli vicino fino alla morte e rinunciando alla propria felicità, alla sua indipendenza e alla possibilità di rifarsi una vita accanto ad altri compagni. Dal canto suo, Einar Wegener passa dall'apprezzare le nudità di una moglie disnibita al provare sempre più piacere nel sentirsi e vedersi femmina, subendo nel tempo una terrificante metamorfosi da marito timido e sottomesso a donna egoista, testarda e, ancor peggio, banalmente conforme ai dettami dell'epoca (il fatto che smetta di dipingere e trovi enorme gioia nel divenire commessa di supermercato, con annessi pettegolezzi e risolini assieme alle colleghe, mi ha spezzato il cuore), unendo così il peggio dei due sessi in un solo, tormentato ed incompleto essere.


Se dicessi quindi che non mi sarei aspettata un protagonista migliore, sarei una bugiarda e fortuna che The Danish Girl gode di un'ottima co-protagonista altrimenti la recensione sarebbe stata totalmente negativa, cosa ingiusta per un film comunque realizzato molto bene. Eddie Redmayne me lo hanno spacciato tutti come degno vincitore dell'Oscar di quest'anno ma mi chiedo davvero come si possa decretare la superiorità di un attore che per tutto il film si limita a sorridere leziosetto manco avesse una paresi oppure ad accasciarsi a terra, giancu cumme in papé (n.d.t., bianco come un foglio); ribadisco, non avendo visto il film in lingua originale magari non ho potuto apprezzare appieno la sua interpretazione ma whatever. Molto meglio, anche in italiano, Alicia Vikander, alla quale a rigor di logica sarebbe spettata una candidatura come Miglior Attrice Protagonista, se non fosse che i produttori hanno scelto di pomparla come NON protagonista per darle una maggior possibilità di vittoria e, vi dirò, ci hanno visto lungo, anche perché la fidanzata di Fassbender non regge il confronto con Brie Larson ma potrebbe tranquillamente sbaragliare la concorrenza (a scanso di equivoci, il mio voto andrebbe alla meravigliosa Jennifer Jason Leigh ma se la Academy la pensa come me mi mangio un cane) per la categoria in cui è stata relegata. Il resto del cast a onor del vero lascia un po' a desiderare e si salva soltanto la splendida Amber Heard che, in una manciata di minuti, riesce ad imporsi decisamente più dei due mollissimi Matthias Schoenaerts (mio Dio ma quanto è MMostro????) e Ben Whishaw, mentre tocca levarsi il cappello davanti agli splendidi costumi e alle scenografie, talmente belli da provocare un insano desiderio di poter vivere negli anni '20, in una Parigi purtroppo un po' poco bohemienne per i miei gusti. Insomma, non posso nascondere un po' di delusione, soprattutto considerato che da Hooper e dagli attori coinvolti mi aspettavo come minimo un capolavoro, ma non posso nemmeno dire che The Danish Girl sia un film brutto, anzi. Forse, nonostante lo spinoso tema trattato, è un po' poco coraggioso, quello sì.


Del regista Tom Hooper ho già parlato QUI. Alicia Vikander (Gerda Wegener), Eddie Redmayne (Einar Wegener/Lili Elbe), Amber Heard (Ulla), Ben Whishaw (Henrik) e Matthias Schoenaerts (Hans Axgil) li trovate invece ai rispettivi link.


Gerda Wegener nella realtà non era la moglie sofferente e fedele dipinta nel film e nel romanzo di David Ebershoff da cui è stato tratto, la donna portava avanti una relazione "libera" col marito ed era quasi sicuramente bisessuale e molto probabilmente lesbica, come si evince dalle sue famose illustrazioni lesbo-erotiche, peraltro mai mostrate nella pellicola; inoltre, i personaggi di Henrik e Hans (con il quale, almeno nel romanzo, Gerda finisce per avere una relazione) non sono mai esistiti e Gerda e Lili (che, con tutta probabilità, era già nata intersessuale) non hanno affrontato assieme le operazioni di quest'ultima perché Gerda nel frattempo si era risposata con un italiano ed era andata a vivere prima in Italia poi in Marocco, dove ha saputo della morte di Lili dopo dieci anni. The Danish Girl ci ha messo più o meno lo stesso tempo per venire prodotto e realizzato e a un certo punto di questo lungo cammino Nicole Kidman si è offerta di produrre il film e vestire i panni di Lili, pur avendo molti problemi a trovare un'attrice che interpretasse Gerda: Charlize Theron era stata la prima scelta ma poi ha rinunciato, lo stesso è successo a Gwyneth Paltrow e Rachel Weisz, la quale ha lasciato la parte alla Vikander appena il progetto è passato nelle mani di Tom Hooper. Detto questo, se The Danish Girl vi fosse piaciuto potreste cercare Man into Woman, la vera biografia di Lili Elbe messa assieme da Niels Hoyer a partire dagli stessi scritti della donna, e aggiungere film come The Dallas Buyers Club e Boys Don't Cry. ENJOY!


18 commenti:

  1. A me, invece, è piaciuto molto. Ha l'eros, le lacrime, ambientazioni splendide. Tifo assolutamente per Alicia e per me Redmayne, nonostante i suoi sorrisini abbiano infastidito spesso anche il sottoscritto, fa la differenza. Avresti immaginato, nello stesso ruolo, un altro attore, a fine visione? Io assolutamente no. E potresti dire lo stesso, non so, in un Revenant? Lì, per me, sta il Migliore Attore. Room, però, è un'altra cosa. Lì ci ho lasciato il cuore. E i kleenex. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovvio che non avrei potuto immaginare altro attore nei panni di Lili, Redmayne è più bello da donna che da uomo, ha la virilità di un tutù, porca miseria! XD
      Scherzi a parte, un Migliore Attore mi deve comunicare qualcosa e a me Redmayne ha comunicato una sofferenza "posticcia" se vogliamo. Molto meglio la Vikander, che gli ruba la scena più e più volte!

      Elimina
    2. Vero. Io l'ho sempre trovato un ragazzo bruttarello, ma come donna è stranamente bello. Leo, con il faccione che si ritrova, con la parrucca rossa lo avrei visto pochissimo, ahahah!

      Elimina
    3. Leo Di Caprio è diventato uomo in questi anni, trasformandosi lentamente in Jack Nicholson. Prima era un inquietante ragazzino imberbe ma inadatto per fare la donna :P

      Elimina
  2. A parte l'imbarazzo evidente già dal manifesto che Eddie Redmayne sia una donna molto più gnocca di me, avevo in effetti paura che potesse essere un film un po' freddo e costruito. Poi la lacrima costruita ad arte mi provoca un certo fastidio.
    Dopo opere come Boys Don't Cry e Mauvais Genre è difficile essere all'altezza, ma visto che il tema mi interessa molto vorrei comunque recuperarlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh ma sai che la cosa della sua gnocchezza in versione femminile da fastidio anche a me? Perché un uomo dev'essere più bello di noi?? XD

      Elimina
  3. Caspita, una recensione "contro" su tante lodi sperticate (dubito, più per il tema attuale che per il film in sè stesso, anche se non l'ho visto).
    però dai, Eddie Redmayne già lascia a desiderare come uomo, figurati se come donna è più gnocca di te! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è un brutto film, intendiamoci. Ma non mi ha entusiasmata quanto avrei sperato... un po' come Revenant!

      Elimina
  4. Probabilmente Redmayne era l'unico attore che potesse rendere un ruolo come questo, però è vero che il risultato finale è molto lezioso e posticcio.
    E' anche vero che hanno stereotipato un po troppo il tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi si dice che in lingua originale è tutt'altra cosa. Probabilmente in futuro lo vedrò, magari apprezzerò di più Redmayne, ma è proprio la trama in sé che non m'ha detto più di tanto!

      Elimina
  5. ingenerosa...come sai l'ho amato tantissimo, e visto in lingua originale. Tanta bellezza e due attori elegantissimi, lei a tratti maestosa; pensa che io lui lo sopporto poco ed ero pronta a sfracellare il film. "Room" lo debbo ancora vedere..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eeh, lo so e mi dispiace. Gli ho preferito Carol, per quel che riguarda la rappresentazione dei sentimenti. Speravo di commuovermi e piangere a dirotto invece niente, fredda come un gatto di marmo :( Ti dirò che, per quanto sia semplicino e sicuramente indegno di entrare a far parte delle nomination, mi ha commossa di più persino Brooklyn!

      Elimina
  6. lo vedrò indubbiamente...
    temo non prima della consegna delle statuetta degli Oscar, però l'Oscar al posto di Leonardo, spero non lo prenda... per affetto più che altro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tranquilla, l'Oscar quest'anno è andato a Leo come da copione XD

      Elimina
  7. L'unica cosa che mi fa storcere il naso in lingua originale è che due personaggi danesi parlino con uno squisito accento inglese. Per il resto, è vero, è leccato, però quel paraculo di Hopper riesce a toccare le corde giuste e a far venire qualche luccicone agli occhi. Redmayne è da Oscar (ma io lo darei a Cranston, tiè) soltanto per come riesce a mettersi l'eyeliner da solo e alla prima botta, quando io ci sto impiegando una vita per fare una riga decente! XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche la Vikander c'è rimasta male davanti a questa abilità! XD
      Comunque molto rumore per nulla, Redmayne è stato eclissato dalla promessa a Leo XD

      Elimina
  8. Room sta su un piano superiore, però anche questa Danish Girl ha il suo fascino. Più per Alicia che per Eddie, è vero!

    RispondiElimina