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mercoledì 2 marzo 2016

I predatori dell'arca perduta (1981)

A partire da oggi e (si spera, salvo interruzioni) per i prossimi tre giorni parlerò di un'altra delle saghe che hanno accompagnato nella crescita i figli degli anni '80, ovvero quella dedicata all'archeologo - avventuriero Indiana Jones. Si comincia con I predatori dell'arca perduta (Raiders of the Lost Ark), diretto nel 1981 dal regista Steven Spielberg.


Trama: su richiesta dell'intelligence americana, l'archeologo e avventuriero Indiana Jones si mette alla ricerca dell'Arca dell'alleanza per strapparla dalle grinfie dei nazisti, intenzionati a sfruttarne il potere...



Come Star Wars, anche la saga di Indiana Jones nasce dalla fervida mente di George Lucas, che voleva riportare su grande schermo lo spirito dei serial cinematografici anni '30 e '40. Dovete infatti sapere che all'epoca, per invogliare la gente ad andare al cinema, prima del film venivano proiettati gli antenati dei telefilm, brevi avventure settimanali che si concludevano sempre con un cliffhanger, ovvero una situazione "sospesa" che sarebbe stata risolta la settimana seguente; gli ingredienti di questi serial erano dunque pericolo, mistero, intrighi e, soprattutto, tanta avventura. I predatori dell'arca perduta, in questo senso è avventura pura, e non ci si può sbagliare, fin dalle prime scene. Indiana Jones lo conosciamo durante una spedizione quasi portata a compimento quando, in una lunga sequenza introduttiva passata giustamente alla storia del Cinema, si impossessa di un tesoro nascosto ed è costretto poi ad una fuga rocambolesca resa ostica da tutte le trappole celate all'interno di una caverna. Il recupero del tesoro, la fuga, la sconfitta per mano di un nemico senza scrupoli, il pericolo di una situazione quasi mortale e il successivo riscatto sono le cifre stilistiche di tutti i film in cui Indiana Jones è protagonista e I predatori dell'arca perduta le codifica alla perfezione presentandoci tutti i pregi e i difetti del personaggio principale, rendendocelo subito simpaticissimo anche in virtù della sua profonda "scorrettezza" e strafottenza di fronte ai nemici. La ricerca dell'arca dell'alleanza è solo una scusa per infilare Indiana in una serie di concitate mini-avventure che, come in una caccia al tesoro che si rispetti, coprono diverse zone del pianeta e prevedono parecchi spostamenti, enigmi da risolvere, nemici da affrontare; la nemesi del professor Jones (sì, Indiana è anche un professore universitario, molto amato dalle sue allieve, chiamale sceme) rispecchia l'epoca nella quale si muove il personaggio, gli anni appena prima della seconda guerra mondiale, ed ecco che, accanto a pochi ma fidati alleati, abbiamo quindi gruppi di folli e sadici nazisti pronti a cercare i manufatti più improbabili, capaci di dare maggior potere al Fuhrer.


Siccome erano anni che non vedevo I predatori dell'arca perduta, forse il film della saga che ho guardato meno (tolto ovviamente Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, visto una sola volta), mi sono ritrovata a stupirmi non tanto di fronte alla consapevolezza di quanto la pellicola sia invecchiata bene, sia in termini di storia che di effetti speciali, quanto davanti alla "cattiveria" di cui è permeata. Indiana Jones spara agli uomini armati di spada e ne fa saltare in aria altri a rischio di uccidere la povera Marion e in generale il body count della pellicola appare fin dall'inizio parecchio elevato, con pericoli mortali che piovono addosso ai protagonisti da ogni anfratto (non parliamo solo di nazisti ma anche di indigeni ostili, scimmie insidiose e soprattutto serpenti, bulaccate di serpenti!); di fronte a questa tensione mirabilmente mascherata da film avventuroso, capirete bene come non ci si possa annoiare davanti a I predatori dell'arca perduta e anche lo spietato finale "sovrannaturale" contribuisce molto a radicare nella memoria la pellicola come esempio di un'epoca in cui i film per ragazzi non andavano tanto per il sottile (giustamente, aggiungerei!). Certo, nulla a che vedere con Indiana Jones e il tempio maledetto ma anche I predatori dell'arca perduta si difende molto bene. E si difende anche e soprattutto in virtù di attori favolosi, in primis un Harrison Ford indimenticabile e perfetto per il ruolo (come ben sa Lazyfish preferisco Indiana Jones a Han Solo!!), talmente affascinante che i duetti tra lui e Karen Allen diventano una gioia per gli occhi e per le orecchie, intrisi come sono di frecciatine, battute storiche (It's not the years, honey, it's the mileage) e complicità. Indimenticabili sono anche John Rhys-Davies nei panni di Sallah e l'inquietantissimo Ronald Lacey, che col suo Maggiore Arnold Toth avrà sicuramente popolato gli incubi di più di un ragazzino. Insomma, la magia della premiata ditta Lucas/Spielberg è riuscita a non esaurirsi in 35 anni e sospetto che continuerà a brillare ogni volta che qualcuno deciderà di guardare I predatori dell'arca perduta, godendoselo fino in fondo come se fosse la prima volta!

Damn right I shot first!! XD
Del regista Steven Spielberg ho già parlato QUI. Harrison Ford (Indiana Jones), Karen Allen (Marion Ravenwood), John Rhys-Davies (Sallah) e Alfred Molina (Satipo) li trovate invece ai relativi link.

Paul Freeman interpreta René Belloq. Inglese, ha partecipato a film come Shanghai Surprise, Piccolo grande amore, Power Rangers - Il film, Squillo, Hot Fuzz e a serie come Le avventure del giovane Indiana Jones e E.R. - Medici in prima linea. Anche sceneggiatore, ha 73 anni e due film in uscita.


I retroscena de I predatori dell'arca perduta sono ovviamente infiniti e abbastanza risaputi e già il Dottor Manhattan ne ha elencato una ventina QUI, quindi mi limito per una volta a linkarvi il suo divertente ed interessantissimo post perché non potrei onestamente fare meglio senza ammorbarvi a morte. Aggiungo solo che nel caso vi fosse piaciuto I predatori dell'arca perduta sarebbe d'uopo recuperare Indiana Jones e il tempio maledetto e Indiana Jones e l'ultima crociata, mentre Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo andrebbe visto solo per dovere di completezza, nell'attesa che esca il quinto episodio della saga. Per la cronaca, del film esiste anche un remake scena per scena intitolato Raiders of the Lost Ark: The Adaptation, girato a partire dal 1981 e nell'arco di sette anni da un terzetto di teenager, remake apprezzatissimo sia da Eli Roth che da Steven Spielberg in persona ma purtroppo impossibile da trovare per noi comuni mortali. ENJOY!

19 commenti:

  1. Co....co...come "Certo, nulla a che vedere con Indiana Jones e il tempio maledetto ma anche I predatori dell'arca perduta si difende molto bene." 8O Sarebbe a dire che il secondo della trilogia lo reputi il migliore?? 8O

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    1. Ma senza ombra di dubbio. AMO Indiana Jones e il tempio maledetto, credo sia il film che ho visto più volte in assoluto e potrei riguardarlo in loop senza stancarmi mai *__*

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    2. Si, ok. Ma la filosofia, lo stile, il nocciolo ideologico del personaggio sono nel primo e nel terzo, suvvia!
      Lo sai vero, che se non fosse per spettatori come te, il quarto non l'avrebbero mai fatto?

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    3. Ho capito, ma non per questo devono piacermi più del secondo e, ti dirò di più, del terzo apprezzo solo la presenza di Sean Connery e l'evoluzione verso uno stile più "JamesBondiano".
      Passando al quarto film. Certo, all'epoca ero andata a vederlo (come quasi tutti quelli cresciuti con Indiana Jones immagino) ma per me Indy aveva finito di dir qualcosa già nel 1989 quindi non ne ho mai chiesto a gran voce un ritorno. Quindi spiegami come l'amore verso un film del 1984, seguito peraltro già da un'altra pellicola, possa aver dato vita ad un sequel nel 2008 perché non vedo il nesso.

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    4. Sia chiaro che il mio discorso non verte sui gusti ma sugli stili filmici, neh? ;)

      E' stato proprio il nocciolo-tipo di spettatori apprezzanti la struttura, l'ambientazione e la cifra narrativa del "Tempio Maledetto" a dare la possibilità di sfruttare il personaggio in tempi diversi da quelli che lo avevano generato (e che dovevano tenersi). Non ti dimenticare il taglio e l'ideologia "spilberghiana": nazisti, reliquie ebraiche,molta Storia alle spalle, mitologia occidentale ecc...Indy funzia quando è "America a salvare le proprie radici culurali con amore, saggezza e tanto coraggio"..Altre cornici ed altre culture arcaiche , complice la smaccata superficialità ed ignoranza crassa che contraddistingue gli yanquii in questi settori, fanno apparire sia il personaggio che la trama sopa le righe..Se questo non fosse piaciuto, si sarebbero ben guardati da sfruttarne il filone... Invece... ;)

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    5. Capisco l'ideale spielberghiano ma da quello che ho letto rimettendo mano all'epopea Jonesica è stato Lucas, all'epoca, a non volere più i nazisti e soprattutto a sperare di bissare il successo de L'impero colpisce ancora creando un prequel dai toni di più cupi (pentendosene poi amaramente assieme a Spielberg e Ford ma questi sono affari suoi!). Che poi subentri l'ignoranza Crassa tipica degli Yankee è un altro paio di maniche ed è uno dei motivi per cui Spielberg ha rifiutato l'abbozzo di trama proposto per L'ultima crociata, che inizialmente prevedeva la presenza di una tribù africana, di un Re delle Scimmie e quant'altro, su questo di do ragione. Però è anche vero che è sempre stato Spielberg a decidere di NON utilizzare i nazisti nell'ultimo film perché giustamente, dopo Schindler's List, non se la sentiva più di trattare l'argomento come fosse una supercazzola qualsiasi... quindi siamo sempre lì: cambiano i tempi e se gli autori vogliono impelagarsi in determinati revival sono costretti a cambiare anche loro. E ribadisco: Il tempio maledetto aveva fatto schifo ai realizzatori per primi, quindi c'entra poco con la scelta di girare un quarto film. A 'sti punti sarebbe meglio mettere in mezzo la serie Le avventure del giovane Indiana Jones, nata tra l'altro col flashback del terzo Indy...

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    6. Come, NON utilizzare i nazisti? Ci sono in tutti tranne che nel secondo...

      Gli autori "s'impelagano" i nuove operazioni unicamente dietro precisi feedback del target..Non dimenticare che la Fabbrica Pricipale (Disney) usa algoritmi di elaborazione dei feedback social/economici e di Trend Leadering anche per rimaneggiare le sceneggiature, decidere le scenografie, fare casting ecc...

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    7. Ne il regno del teschio di cristallo non ci sono nazisti, bensì russi. E comunque la Lucasfilm alla Disney non c'è andata nel 2011? Tra l'altro, non vorrei dire una castroneria ma Indiana Jones era stato già subito pensato come una serie di cinque...

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    8. OPS! pensa che la Blaqnchet io la ricordo nazi, giuro...Effetti della visione sulla memoria ..la Disney l'ho citata come esempio, non era specifico, ma solo per sottolineare le dinamiche di elaborazione dei contenuti che ci scodellano in casi di Franchising :)

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  2. Uno di quei film mitici ed indimenticabili, ogni volta che lo vedo (anche a sprazzi) è un piacere. Mi diverto sempre molto, le scene horror sono un must di Indy, mi mettono ancora i brividi qualche volta. Insomma, tutto fantastico! ;)

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    1. Indy è Indy, il sapore dei primi tre film è qualcosa di indescrivibile e irripetibile :)

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  3. Io adoro tutta la saga di Indy (e per tutta intendo i primi tre film) e sono legata a ognuno dei film per motivi diversi. Ma, anche per me, Il Tempio Maledetto è il preferito.
    Credo sia un fatto affettivo, o forse perché Williams ha scritto la colonna sonora migliore.

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    1. Il mio amore per Il tempio maledetto lo spiegherò meglio domani ma sono già contenta di sentirmi meno sola! :D

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  4. Sai, di tutti gli Indiana Jones questo è il secondo che preferisco. Non ti nego che ancora oggi ci sono cose che mi sfuggono. Ogni volta che lo vedo, noto qualcosa.

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    1. E il primo qual è? *__* Dimmi "Il tempio maledetto"!

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  5. Da ragazzino apprezzai più il secondo, forse perché più action e più horror degli altri due film ( avevo anche il gioco per Amiga 500), però devo dire che con il tempo ho iniziato a preferire questo primo capitolo. :-)

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    1. Ah, per me il secondo è sempre insuperabile, come il tonno!! :D

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  6. L'ho visto tardissimo, qualche anno fa, ma mi sono divertita molto. Avevo paura fosse invecchiato male.

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    1. A mio avviso l'unico invecchiato male è il terzo!

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