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mercoledì 27 aprile 2016

The Boy (2015)

Nonostante la maggior parte delle persone si chieda come sarà QUESTO The Boy, io sono andata controcorrente e ho scelto di guardare il The Boy diretto e co-sceneggiato nel 2015 dal regista Craig William MacNeill a partire dal romanzo Miss Corpus di Clay McLeod Chapman (al momento impossibile da trovare non solo in italiano ma persino in versione digitale inglese).


Trama: Ted e suo padre John vivono da soli gestendo un motel sull'orlo del fallimento, mentre la madre è scappata già da tempo in Florida. Per raccogliere i soldi necessari a raggiungerla, Ted ripulisce la pericolosa strada davanti al motel dalle carogne degli animali investiti ma un giorno il suo desiderio di aumentare gli introiti causerà un incidente a un misterioso uomo...


Non so se qualcuno di voi si ricorda L'innocenza del diavolo, film in cui un Macaulay Culkin giovanissimo e ancora sulla cresta dell'onda dava del filo da torcere all'altrettanto giovane Elijah Wood palesandosi come serial killer in erba, un piccolo stronzetto a cui nessuno avrebbe addossato le colpe per le quali l'amichetto lo accusava a gran voce. Il film di Joseph Ruben era un thriller senza infamia né lode che puntava molto sulla spettacolarizzazione della cattiveria del personaggio di Culkin e sulla tensione causata da ogni sua apparizione e ovviamente si soffermava poco sui risvolti psicologici della questione, mentre The Boy mi ha stupita per il modo in cui "priva" la storia proprio dell'elemento che più attirerebbe il pubblico, ovvero quello thriller. William MacNeill, regista e sceneggiatore, ci racconta la lenta e graduale nascita di un serial killer non già partendo dalle sue azioni, che pure vengono mostrate con dovizia di particolari macabri, ma dall'ambiente in cui è cresciuto, insistendo molto sullo squallore del motel gestito da un padre palesemente inadatto ad essere genitore, sul paesaggio brullo e privo di attrattiva alcuna, sull'assenza di coetanei con i quali Ted potrebbe rapportarsi e anche sull'apparente vuoto educativo che circonda il piccolo protagonista (Ted sa fare di conto e leggere ma perché non lo si vede mai andare a scuola o fare dei compiti?). La follia di Ted, se di follia poi si tratta, si sviluppa affondando le radici nella terribile solitudine a cui è costretto e nella mancanza di una figura materna che ha scelto di portare via le suole rifugiandosi nell'assolata e più attraente Florida, e i suoi primi, timidi esperimenti con la morte sono strettamente legati alla necessità di ottenere il denaro per raggiungere questa madre lontana; il piccolo, infatti, passa il tempo a raccogliere carcasse di animali dalla strada, per ognuna delle quali il padre lo paga ben 10 centesimi, ed è proprio il bisogno di aumentare gli introiti che lo spinge a non aspettare più il fato crudele ma a farsi ingannatore di bestiole affamate, con metodi di "cattura" sempre più elaborati e, ça va sans dire, pericolosi anche per eventuali automobilisti.


La storia, ovviamente, non si limita a raccontare le gesta di uno "spazzino di carcasse", anche perché sarebbe impossibile parlare di serial killer in questo modo. Altro non aggiungo, se non che la fascinazione di Ted nei confronti della morte e la consapevolezza di avere potere sulle vite degli altri aumenta mano a mano che la squallida realtà da lui conosciuta si disgrega o viene "invasa" da pochi ospiti più molesti e pericolosi di altri, eventi che fanno letteralmente scoccare la scintilla della sua psicosi. MacNeill si prende tutto il tempo necessario prima di arrivare al deflagrante finale, giocando con lo spettatore proprio approfittando delle sue convinzioni, anche grazie all'utilizzo particolarmente infingardo dell'inquietante colonna sonora, dilatando le tempistiche tipiche del genere per catturare il pubblico in un mix di ansia e frustrazione ugualmente soddisfacenti. Lo sguardo che il regista rivolge al piccolo Ted non è impietoso, anzi; la maggior parte delle inquadrature sono fatte per portarci sì ad aver paura di quello che il protagonista potrebbe fare ma anche, in qualche modo, ad empatizzare con lui e ad odiare quell'ameba che si ritrova per padre (interpretato egregiamente dal mio adorato David Morse, che è poi il motivo che mi ha spinta a recuperare il film), catapultandoci di fatto nei panni degli stessi cretini che o sottovalutano Ted, ritrovandosi poi a pentirsene amaramente, oppure scelgono di non vedere oltre l'apparenza di bambino lasciandolo libero di portare la sua finta innocenza come una maschera. Proprio perché privo di quell'espressione da furbetto viziato che aveva Macaulay Culkin all'epoca, il volto triste e il fisico mingherlino di Jared Breez gli consentono di bucare lo schermo e di toccare le corde più tese dell'animo dello spettatore, facendosi ricordare a lungo sia nei panni del demone cornuto mostrato nella spoilerosissima locandina sia nei lunghi silenzi che accompagnano il suo solitario percorso verso gli abissi della pazzia. Quindi, se amate questo genere di thriller "riflessivi", non potete proprio lasciare The Boy a prendere polvere in qualche solitario e fatiscente motel nei recessi della distribuzione italiana.


Di David Morse (John Henley), Rainn Wilson (William Colby) e Mike Vogel (il padre di Ben) ho già parlato ai rispettivi link.

Craig William MacNeill è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, anche produttore, è al suo secondo lungometraggio, dopo aver girato una serie di corti che comprende anche Henley, da cui è stato tratto The Boy.


Bill Sage interpreta lo sceriffo Deacon Whit. Americano, ha partecipato a film come American Psycho, We Are What We Are e serie come Sex and the City, Melrose Place, CSI, CSI: Miami, Numb3rs e Hap and Leonard. Ha 54 anni e sette film in uscita.


Il piccolo Jared Breeze, che interpreta Ted, aveva già partecipato al film Cooties e lo stesso vale per Aiden Lovekamp, ovvero Ben (quest'ultimo ha anche preso parte agli ultimi due episodi della serie Paranormal Activity). Detto questo, se il film vi fosse piaciuto recuperate Henley, corto da cui è stato tratto The Boy, il già citato L'innocenza del diavolo, ... E ora parliamo di Kevin e aggiungete quel Goodnight Mommy che ancora devo vedere. ENJOY!

24 commenti:

  1. In effetti io mi chiedevo dell'altro The Boy. ;)
    Comunque, questo non mi pare niente male.

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    1. L'altro The Boy mi dicono sia una bella sòla, aspetto però che esca al cinema per confermare i sospetti XD
      Questo merita, recuperalo!

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    2. L'altro The boy l'abbiamo visto stasera e ci è piaciuto molto!!!!
      Di questo,che mi incuriosiva,ho provato a vedere il trailer(lento,scarno,senza dialoghi) e mi ha fatto passare un pò la voglia.
      Vedremo ;)

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    3. Lento lo è, assolutamente. Bisogna essere nel mood giusto per vederlo, a me ha preso molto :)

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    4. Temo sìa roba da Veri Cinefili,quindi decisamente non per noi ;)

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    5. Ahahah e ti pare che io sia una vera cinefila? :P

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  2. Segno per i miei recuperi solitari ;)
    Con Morse ultimamente ho visto Zona d'ombra,davvero un bel film!

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    1. Zona d'ombra è quello nuovo con Will Smith? E' che non amo molto né lui né il genere... :(

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    2. lui è molto bravo qui,secondo me.Come genere cosa intendi?la storia vera drammatica?

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    3. Sì, il dramma sportivo/medicale :P

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    5. Ah ok XD a noi piacciono molto entrambi!!! E i film tratti da storie vere ;)

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  3. Bellissimo. Speriamo facciano gli altri due.

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  4. Mi inquieta già dalla recensione, non credo lo recupererò.

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    1. Non mi sembra pane per i tuoi denti, in effetti, nonostante non sia affatto splatter :)

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  5. è stato un film interessante, soprattutto verso il finale...

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    1. Diciamo che sul finale accelera, però è tutto molto interessante, soprattutto nei momenti più riflessivi :)

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  6. Avevo visto qualche immagine e mi ispirava. Dopo la tua recensione, mi ispira ancora di più :)

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  7. Io mi sono imbattuta in quel film proprio cercando l'altro The Boy, la trama mi aveva incuriosito e l'ho guardato.
    Purtroppo io non l'ho trovato così ansioso e brillante come film ^^'' per essere molto vaga e non fare spoiler a chi per caso leggesse concordo che ha una soundtrack abbastanza inquietante ma per come sono state girate ed allungate certe scene ha perso tutto l'effetto. La fine è la parte più tesa, ma non poi così tanto.
    Però ho apprezzato il tentativo di riuscire a farci capire il personaggio. andare al di la del "serial killer" e capire perché fa quello che fa.

    OT: Goodnight mommy è molto carino come film , guardalo appena puoi :)

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    1. Guarda, io ultimamente misuro l'efficacia dei film in base all'"addormentamento" visto che sono sempre piuttosto stanca E, stranamente, nonostante alcune sequenze fossero molto lente, silenziose e riflessive, la storia del "ragazzo" mi ha talmente intrigata che non ho ravvisato un solo momento di calo. Ammetto però che un film così, più di altri, è MOLTO soggettivo. E sì, Goodnight Mommy arriverà presto, spero! Grazie per essere passata!

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    2. ahahah pure io, e non mancava molto a quel momento. È proprio girato male secondo me, perché Goodnight mommy è sullo stesso genere (storia completamente diversa) ed è fatto molto meglio.
      Poi è soggettivo :)

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    3. Goodnight Mommy arriva. Ci vuole pazienza ma arriva!! :D

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