Ci ho messo cent’anni ma alla fine anch’io sono
riuscita a guardare Friend Request – La morte ha il tuo profilo (Friend
Request), diretto e co-sceneggiato dal regista Simon Verhoeven. Ne è valsa la pena?
Mah…
Trama: la popolarissima studentessa Laura accetta la richiesta d’amicizia di Marina, una ragazza solitaria il cui profilo Facebook è pieno di filmati inquietanti. A causa dell’atteggiamento a dir poco ossessivo di Marina, dopo un paio di settimane Laura le toglie l’amicizia, portandola al suicidio e dando così il via ad una serie di orribili morti all’interno della sua cerchia di amici…
Trama: la popolarissima studentessa Laura accetta la richiesta d’amicizia di Marina, una ragazza solitaria il cui profilo Facebook è pieno di filmati inquietanti. A causa dell’atteggiamento a dir poco ossessivo di Marina, dopo un paio di settimane Laura le toglie l’amicizia, portandola al suicidio e dando così il via ad una serie di orribili morti all’interno della sua cerchia di amici…
Un film che meh, di cui non è che si sentisse il bisogno. Potrei riassumere così il mio pensiero su Friend Request, ma purtroppo ho un blog e qualcosina in più bisognerebbe dirla. Dopo Unfriended, di cui il film di Verhoeven potrebbe essere un mezzo remake/spin off non dichiarato, una di quelle furberie che cavalcano l'onda insomma, quasi sicuramente non era necessaria la presenza di un altro horror che andasse a scavare nelle piaghe da social, tanto più che la pellicola di Levan Gabriadze partiva dalla spiacevolissima pratica del cyberbullismo (ai danni di una stronza ma sempre bullismo era) per dipingere una realtà quotidiana basata sul nulla attraverso una tecnica mockumentary accattivante e veloce. Friend Request, invece, parte da un giro intorno al mondo che fa capo alle antiche arti della stregoneria e, di fatto, racconta la storia di una povera mentecatta che finisce fregata per un unico gesto gentile. Cioè, guardando il film non ho mica capito dove volessero andare a parare i realizzatori. La protagonista Alicia ha tantissimi amici su Facebook, è dipendente dai social e ciò la rende molto fastidiosa, è vero, ma è fondamentalmente una brava persona che ha la sventura di incontrare una psicopatica e mandarla al diavolo spinta esclusivamente da terrore, non da cattiveria, quindi a che pro realizzare un film che parrebbe volerla condannare e metterla in cattiva luce non solo davanti ai personaggi più idioti di sempre, ma anche davanti allo spettatore? Assistere alla rovina sociale, psicologica e soprattutto fisica di Laura e dei suoi sciocchi amici non è qualcosa di catartico, come invece era in Unfriended, bensì una lenta agonia fatta di salti sulla sedia e pessimi effetti in CGI, che lascia allo spettatore solo un gran senso di tedio e dejà vu.
E' un peccato, perché a mio avviso il film iniziava molto bene. Il regista Verhoeven (che, se non ho capito male, viene dalla commedia), ci fa letteralmente entrare nella vita di Laura attraverso una carrellata di foto, post, condivisioni, like, rappresentando così l'uso "sano" del social e facendoci capire qualcosina di più del personaggio, una ragazza "normale" nonostante la sua popolarità crescente, e per un attimo ho sperato che questo stile venisse mantenuto per tutto il resto della pellicola. Invece, ciccia, appena succede il fattaccio Friend Request si affossa nella mediocrità in ogni suo aspetto. Soltanto due cose sono degne di nota, al limite: i fantasiosi, oscuri video postati da Marina, tra i quali spicca quello realizzato a mo' di cartone animato, e la presenza di una ragazza GRASSA. Certo, la ragazza grassa ha anche origini sudamericane, ci mancherebbe che i realizzatori andassero ad "imbruttire" i personaggi palesemente americani, ma all'interno di un film simile è quasi un miracolo trovare attori che non siano tutti stati tirati fuori da qualche catalogo di moda. Ciò non toglie che gli interpreti siano tutti mediamente cani e che le loro abilità probabilmente già non molto affinate vengano ulteriormente rese vane da personaggi scritti un po' alla cacchio e motivazioni poco comprensibili (mi sono particolarmente divertita davanti al linciaggio pubblico di Laura nonostante qualunque essere umano dotato di quoziente intellettivo medio capirebbe che una persona, dopo essere stata sgamata, non continuerebbe a pubblicare video imperniati sulla morte dei suoi migliori amici. E questo è solo un esempio, eh.), ai quali si aggiungono twist decisamente prevedibili. Quindi, non so per voi, ma per me è no. Speriamo che la moda dei social al cinema finisca presto!
Simon Verhoeven è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Tedesco, ha diretto altri tre lungometraggi a me sconosciuti e probabilmente mai arrivati in Italia. Anche attore, compositore e produttore, ha 44 anni e un film in uscita.E' un peccato, perché a mio avviso il film iniziava molto bene. Il regista Verhoeven (che, se non ho capito male, viene dalla commedia), ci fa letteralmente entrare nella vita di Laura attraverso una carrellata di foto, post, condivisioni, like, rappresentando così l'uso "sano" del social e facendoci capire qualcosina di più del personaggio, una ragazza "normale" nonostante la sua popolarità crescente, e per un attimo ho sperato che questo stile venisse mantenuto per tutto il resto della pellicola. Invece, ciccia, appena succede il fattaccio Friend Request si affossa nella mediocrità in ogni suo aspetto. Soltanto due cose sono degne di nota, al limite: i fantasiosi, oscuri video postati da Marina, tra i quali spicca quello realizzato a mo' di cartone animato, e la presenza di una ragazza GRASSA. Certo, la ragazza grassa ha anche origini sudamericane, ci mancherebbe che i realizzatori andassero ad "imbruttire" i personaggi palesemente americani, ma all'interno di un film simile è quasi un miracolo trovare attori che non siano tutti stati tirati fuori da qualche catalogo di moda. Ciò non toglie che gli interpreti siano tutti mediamente cani e che le loro abilità probabilmente già non molto affinate vengano ulteriormente rese vane da personaggi scritti un po' alla cacchio e motivazioni poco comprensibili (mi sono particolarmente divertita davanti al linciaggio pubblico di Laura nonostante qualunque essere umano dotato di quoziente intellettivo medio capirebbe che una persona, dopo essere stata sgamata, non continuerebbe a pubblicare video imperniati sulla morte dei suoi migliori amici. E questo è solo un esempio, eh.), ai quali si aggiungono twist decisamente prevedibili. Quindi, non so per voi, ma per me è no. Speriamo che la moda dei social al cinema finisca presto!
William Moseley interpreta Tyler. Inglese, ha partecipato alla trilogia cinematografica de Le cronache di Narnia e alla serie The Royals. Ha 29 anni e tre film in uscita tra i quali The Little Mermaid, dove dovrebbe interpretare il principe.
Alycia Debnam-Carey, che interpreta Laura, è un volto televisivo abbastanza noto, ha infatti partecipato alle serie The 100 e Fear The Walking Dead. Detto questo, se Friend Request vi fosse piaciuto recuperate Unfriended. ENJOY!
Unfriended insomma, diciamo che si lasciava guardare. Questo avevo cominciato a guardarlo ma mi stavo addormentando...
RispondiEliminaAlla fine di questo film mi sono subito precipitato su FB per vedere se esisteva davvero il profilo di Marina Mills....
RispondiEliminaAlla fine di questo film mi sono subito precipitato su FB per vedere se esisteva davvero il profilo di Marina Mills....
RispondiEliminaC'ho davvero pochissima voglia di recuperarlo...
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