Pagine

martedì 31 gennaio 2017

La La Land (2016)

At last!! At last anche io ho avuto l'onore di vedere il film di cui si parla fin dalla sua presentazione al Festival di Venezia, quel La La Land diretto e sceneggiato da Damien Chazelle che ha fatto incetta di Golden Globe e farà sicuramente incetta di Oscar (ha 14 nomination, ovvero Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Protagonista, Miglior Sceneggiatura, Miglior Fotografia, Miglior Montaggio, Miglior Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Colonna Sonora Originale, City of Stars e Audition come Miglior Canzone Originale, Miglior Sonoro e Miglior Montaggio Sonoro). Avrà folgorato anche me come il 99, 9% di chi lo ha visto?


Trama: nella città di Los Angeles si intrecciano i destini di due persone. Mia vuole fare l'attrice mentre Sebastian, amante del jazz "puro", sogna di riscattare un locale storico e riportarlo ad essere il tempio dell'amata musica. Presto tra i due nasce una storia d'amore ma i rispettivi sogni si mettono in mezzo...



Per darvi un'idea dei tempi in cui viviamo, dove ogni cosa, anche la più insignificante, viene pompata da internet e dai social e ogni dissidenza viene punita con insulti assortiti, vi basti sapere che ho affrontato la visione di La La Land con un'ansia che neppure al mio primo esame universitario. Il film di Chazelle è piaciuto a chiunque, persino a chi non mette piede al cinema neppure per sbaglio, i miei blogger preferiti si sono spellati le mani ad applaudirlo, gente che lo ha visto settordici volte ha promesso di passare l'esistenza guardandolo in loop continuo, qualcuno addirittura lo considera opera ultima dopo la quale non esisterà altro Cinema, le camerette sono tornate a riempirsi di poster con i volti di Emma Stone e Ryan Gosling come non accadeva dai tempi di Cioè. Per non sbagliare, ho inghiottito mezza boccetta di Tavor e ho portato al cinema con me ben TRE musicisti, così da farmi dare delle giornalate sul muso nel caso avessi palesato ignoranza (ché qui si parla di jazz, mica pizza e fichi) o se non avessi cominciato a canticchiare le canzoni subito appena uscita dalla sala, esibendomi negli stessi passi dei due protagonisti. Poter concludere la visione di La La Land dicendo "Ho visto proprio un bel film!" è stato dunque motivo di enorme sollievo, così come lo è il fatto che stamattina mi sia svegliata cantando ben DUE delle canzoni della colonna sonora, City of Stars e Another Day of Sun. Ed effettivamente La La Land è proprio bello! Innanzitutto ha due scene talmente ben fatte da mozzare il fiato, quella iniziale che è un esempio magistrale di come si dovrebbe realizzare un piano sequenza e quella finale, altro esempio di come andrebbe girato il momento topico di qualsiasi musical, in più c'è Emma Stone che offre un'interpretazione a tratti toccante, non tanto quando svolazza nel trionfo di abitini anni '60 che sono il vanto del film, bensì quando si mette nuda e cruda davanti all'occhio critico di due direttori del casting, strappandosi il cuore dal petto. Tutto in La La Land è curatissimo, dal già citato guardaroba alle scenografie, dalle abbondanti citazioni dei più bei musical mai girati (e di film quali Gioventù bruciata e Casablanca) alla fotografia coloratissima, dall'abilità con cui Ryan Gosling fa volare le dita sui tasti del pianoforte alla naturalezza con la quale la musica si insinua nella realtà e viceversa, conferendo al film un'ampia varietà di atmosfere e stili e trasformando la "banale" Los Angeles in una vera città di stelle, una LA LA Land da favola dove chiunque ha il diritto e il dovere di essere bello, famoso e sognatore. Almeno, finché i desideri e l'amore non si scontrano con la dura realtà dei sacrifici che servono per mantenere viva la fiamma dei desideri, una volta che questa è stata attizzata, e Dio benedica sempre Chazelle per quel modo che ha di prendere a schiaffi lo spettatore e riportarlo coi piedi per terra, cosa che già avevo apprezzato in Whiplash. Ma siamo comunque in un musical e ogni giorno il sole sorge, e basta un solo sguardo per sapere che va bene così, tutto a posto, "avremo sempre Parigi" o, meglio, l'idea nostalgica della Ville Lumière.


Solo che a me Parigi non è bastata, non dopo quello che ho letto in giro. Non siamo ai livelli di Depardieu che parla di una Parigi dove "pisciano cani ed esseri umani e la gente si bacia con la lingua" però non è possibile che guardando un film ultracelebrato io mi ritrovi a pensare, nell'ordine, a Nino D'Angelo, Albano & Romina, Richard Sagawa in The Happiness of the Katakuris, Once More With Feeling e Anne Hathaway ne I Miserabili, trovando superiori o comunque più esaltanti tutte queste cose (tranne Nino, Albano & Romina, non me ne vogliano. Quella era la supercazzola ma ne avrete capito il senso, spero) e pregando che arrivasse Baz Luhrmann a farmi piangere come un vitello davanti ad una storia d'Amore che santoDDio! me la ricordo ancora adesso dopo anni, altro che la spallata capace di portare via il braccio alla povera Mia e il momento Casa Vianello di un prefinale che non posso fare altro che definire dull. Davanti a La La Land mi sono sentita come un cattivissimo Fletcher (a proposito, stupendo il cameo di J.K. Simmons!) che incita Chazelle a fare di più, a fare meglio, a travolgermi con qualcosa che vada oltre i delicati tramonti violetti e l'eleganza di una scarpetta da tip tap tirata fuori alla bisogna, a darmi almeno una dozzina di melodie da fischiettare per gli anni a venire e magari non solo cinque o sei motivi reiterati e declinati in diverse varianti (ma che ne so io di musica, lo so, sto zitta, scusate), a darmi soprattutto un Attore da affiancare ad un'Attrice. Apro la parentesi Ryan Gosling, fangirl tappatevi gli occhi. Per Attore meritevole di tutti i premi del globo si intende un apprezzabilissimo professionista che impara a suonare sei/sette melodie al piano e a danzare per l'occasione oppure qualcuno che abbia almeno la gamma basica di espressioni facciali? No perché a me Gosling è piaciuto tantissimo in Drive e The Nice Guys ma quelli erano ruoli che demandavano la fissità facciale di un comò, in un film come La La Land e accanto ai grandi occhioni di Emma Stone 'sto marcantonio ci fa proprio la figura del baccalà, non cambia faccia neppure a prenderlo a sputi, ha un bel da fare il fotografo che ciccia fuori ad un certo punto che gli dice  "mordi il labbro inferiore, sii pensoso", forse era meglio chiamare Derek Zoolander che invece, poverino, ha fatto incetta di nomination ai Razzie Awards?


Dopo questo intero paragrafo di vilipendio non vorrei che pensaste che La La Land non mi sia piaciuto. Ribadisco: mi è piaciuto, molto, per tutti i motivi di cui sopra. Volendo seguire la "scaletta da Oscar" do voto 10 a regia, fotografia, montaggio, scenografie, costumi, musiche, persino ad Emma Stone (per non sembrare troppo critica non faccio nomi ma in un mese ho comunque già visto almeno due attrici nettamente superiori). Però. Però mi ha trasportata in un mondo da sogno come dovrebbe fare ogni musical che si rispetti, facendomi uscire dalla sala con la voglia di cantare, ballare e fare l'attrice o la musicista? Assolutamente no, a quello piuttosto quest'anno ci ha pensato Sing. Sing, santo Dio, il cartone animato con i maiali ballerini. Però. Però ho desiderato ardentemente di limonare con Gosling o di essere Emma Stone, di poter vivere una storia d'amore come la loro? Neanche per sogno, ve lo giuro, troppo costruita a tavolino come relazione, anche per un musical, e troppo prevedibili i risvolti della stessa, con in più una punta di fastidioso maschilismo (solo io ho notato che, alla fine, Mia passa per la stronza di turno quando Sebastian, poverello, si sputtana assieme a John Legend solo per fare piacere a lei e alla fine le prepara pure la strada per diventare attrice?): i tentacoli di Arrival e i santini di Scorsese mi hanno toccata molto più nel profondo. Con tutti questi però, La La Land è comunque un film da andare a vedere e lo consiglio spassionatamente a tutti, persino a chi non ama il musical, perché come spettacolo cinematografico è davvero grandioso e se solo il sentimento che lo muove fosse stato altrettanto grandioso probabilmente a quest'ora avrei bruciato i santini di Tarantino per far posto a quelli di Chazelle, solo non stavolta. Not quite my tempo, Damien.


Del regista e sceneggiatore Damien Chazelle ho già parlato QUI. Ryan Gosling (Sebastian), Emma Stone (Mia), J. K. Simmons (Bill) e Finn Wittrock (Greg) li trovate invece ai rispettivi link.

Tom Everett Scott interpreta David. Americano, ha partecipato a film come Music Graffiti, Un lupo mannaro americano a Parigi e a serie come E.R. Medici in prima linea, Will & Grace, Z Nation, Criminal Minds e Scream: The TV Series. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 47 anni e tre film in uscita.


Emma Watson ha rinunciato al ruolo di Mia in quanto impegnata nelle riprese de La bella e la bestia, mentre Ryan Gosling (che ha sostituito Miles Teller, al quale era stato proposto di interpretare Sebastian) ha rinunciato al ruolo della Bestia proprio per partecipare a La La Land; John Legend, che canterà proprio il tema portante del nuovo film Disney, compare invece in La La Land nel ruolo di Keith, per il quale ha dovuto imparare a suonare la chitarra. Al film partecipa anche Olivia Hamilton, la moglie di Chazelle, che interpreta l'attrice che chiede di essere rimborsata per la brioche col glutine. Detto questo, se La La Land vi fosse piaciuto recuperate Cantando sotto la pioggia, Moulin Rouge!, The Artist e Whiplash ai quali aggiungerei altri film che però non ho visto, come Les parapluies de Cherbourg. Guy and Madeleine on a Park Bench, Spettacolo di varietà e Josephine. ENJOY!

34 commenti:

  1. Emotivamente vincono senza dubbio Arrival - soprattutto - e Silence, ma questa è una lezione di Cinema come poche se ne sono viste negli ultimi vent'anni.
    Tecnica pazzesca, e quella scintilla che, soprattutto nel finale, viene fuori.

    Ad ogni modo, mi pareva fosse Gioventù bruciata, e non Il gigante. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente d'accordo sulla tecnica pazzesca, soprattutto sul finale, ma la scintilla con me non è scattata.
      E grazie per aver letto con attenzione il post: il mio cervello diceva Gioventù bruciata, la mia mano ha scritto Il gigante... T__T Corretto!

      Elimina
    2. La "tecnica pazzesca" l'ho vista in Birdman e in The hatefull eight, ultimamente. E hai voglia quando la rivedrò, ragazzi cari.

      Elimina
    3. Come tecnica li metto tutti sullo stesso piano, almeno dal mio umile punto di vista. Registicamente parlando si tratta di tre film grandiosi :)

      Elimina
  2. Adorabile , sarà che ho voglia di bellezza e qui ne ho trovata tanta. una favola moderna con due protagonisti strepitosi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai cosa? Io ho apprezzato tutte le parti musical, davvero splendide, quando poi il musicarello (o swing, o jazz) è venuto meno ed è subentrata la realtà ho cominciato a patirlo un po', come se il film perdesse forza.

      Elimina
  3. C'è più bisogno di cose belle, secondo me. Ecco perché La La Land piace e vince. Sicuramente Arrival e Silence - ho provato a vederlo, chiedo perdono, ma non penso che lo finirò - hanno più peso, ma non sono film che rivedrei a cuor leggero. Questo sì. Non vedo l'ora che esca il DVD.
    E concordo anche sulla faccia di Gosling, non sempre espressiva, ma è il suo punto di forza. Nonostante quella, ha una presenza scenica che fa invidia e non l'ho mai trovato fuori parte. La Stone non sempre mi piace - è adorabile, eh, ma sembra un po' una ranocchietta - però qui l'ho amata più di Sebastian, probabilmente. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece non credo rivedrei La La Land, sono sincera. Non perché non mi sia piaciuto, anzi, ma perché su schermo piccolo non renderebbe affatto la bellezza delle scene che mi hanno folgorata e non ha una storia sufficientemente appassionante o musiche così esaltanti da farmi ripetere la visione.
      La Stone si mangia Gosling a colazione e fossi io ranocchia come lei :P

      Elimina
    2. Eh, però reggere quell'ultimo sguardo in camera è solo per i bravissimi, secondo me. ;)
      Ma ranocchia nel senso "carino" del termine, eh: è una ragazza buffa!

      Elimina
    3. Dai, Chazelle gli avrà detto "Guarda lì!!" e lui ha fissato, come il suo solito :P (Si fa per scherzare, ovviamente. Povero patato Gosling, alla fine gli voglio bene come se fosse Terence Hill. Solo più piacione!)

      Elimina
  4. Decisamente guardabile... ma lontani dall'eccellenza... mi chiedo davvero che vuoto ha scovato per far impazzire la gente così... forse gli ultimi Birdman e Spotlight stavano allontanando la gente dal semplice "spettacolo tanto per"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non saprei cosa dire. Forse c'è bisogno di "semplicità", che non significa per forza avere in pasto un film scemo, quanto piuttosto un ritorno all'innocenza, ai sogni e, come diceva Mr.Ink su, alla bellezza. E' la stessa cosa successa con The Artist, che però a me non ha entusiasmato per gli stessi motivi: alla fine del film mi è venuto da pensare "bello, va bene, ma e quindi?" (e con tutto che La La Land è 90 spanne sopra rispetto a The Artist...)

      Elimina
  5. Concordo Bolla, non potevi trovarmi più d'accordo su tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Al prossimo incontro allora ci abbracciamo forte forte sulle note di City of Stars! <3

      Elimina
  6. Buuuuuuuuuuuuuuuuuu!

    Possa il Dio del Cinema perdonarti per le cose che hai detto. Ma spero che non lo faccia... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quale Dio? Kubrick, Scorsese o Tarantino? Sai che loro mi perdoneranno SEMPRE perché la mia fede è ENORME XD

      Elimina
  7. Stavo pensando che questo mese di Gennaio è stato molto proficuo. Voglio finirlo bene con La La Land

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E allora spero che possa travolgerti come ha fatto con quasi tutti! :)

      Elimina
  8. Mi ritrovo in quello che scrivi: ottimo film ma siamo, a mio avviso, ben lontani dal capolavoro... lo ripeto, l'enfasi e la gloritudine dei media è dovuta, secondo me, soprattutto al fatto che siamo disabituati al genere. Ad ogni modo agli oscar stravincerà: quelli tecnici sono meritatissimi, mentre per quelli agli attori (in particolar modo all'attrice :) ) sai come la penso...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, so che il tuo cuore va a Jackie! Non vedo l'ora di guardarlo, tanto più perché racconta un periodo di storia americana che mi interessa molto...

      Elimina
  9. Ah io invece l'ho adorato, fino alla fine non l'avrei detto, è nel suo complesso e nella sua complessità semplice che è adorabile. Quante cose si potrebbero dire di questo film, nel mio post mi sono limitata alle sensazioni perchè se no era lunga parlar di tutto.
    Comunque il finale non l'ho visto come un "avremo sempre parigi" io.
    Divertente il tuo racconto della visione di questo film ;)
    Su Ryan hai ragione che non ha una grande espressività, ma non mi sembra si metta in ruoli che non potrebbe reggere, questo lo ha retto e bene: perchè si muove bene e perchè ha imparato anche a muovere le dita sul piano per l'occasione. Non da tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il finale è la parte del film che mi è piaciuta di più perché è ambigua. Lo sguardo che si scambiano mi è parso uno sguardo da "è andata male però sono felice lo stesso, questa è la realtà" e il mio "avremo sempre Parigi" intende che i due personaggi avranno sempre il sogno condiviso temporaneamente a sostenerli, il ricordo di ciò che è stato, il rimpianto di ciò che poteva essere.
      Insomma, alla fine non è che non ci abbia riflettuto sul film, eh :P

      Elimina
  10. La tua recensione si allinea a quello che temevo, molto bello, ma senza una vera anima. Comunque voglio assolutamente vederlo!

    RispondiElimina
  11. A me questo Chazelle così citazionista e perfezionista iniziana ricordare qualcuno... sarà anche per questo che ho amato alla follia La La Land? Mah, chissà...

    RispondiElimina
  12. Risposte
    1. Come disse la mamma a Pozzetto in Sono fotogenico: "Non bestemmiare!!!" XD

      Elimina
  13. Meno male che l'ho visto in anteprima, sennò con tutta la cagnara che si è generata (non tu, ovvio), avrei finito per scagarlo come ho fatto per Titanic, che è per me un po' lo stesso: tecnicamente è un capolavoro, la storia a differenza di La La Land è una strunz'ata. Piovono bestemmie, olè! XD Comunque Ryanone ha fatto la migliore interpretazione in Blue Valentine, chissà se lo vince l'Oscariddo. Ma sì, io gli darei il premio per fare arrabbiare e smadonnare ancora di più i sfrangiapalle che stroncano senza criterio (non tu!, che ti è pure piaciuto) un film che finalmente, dopo i 20 anni del Titanic riesce a conquistare il favore del pubblico (ma non il mio ahahah) e della critica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Blue Valentine devo ancora vederlo, lo ammetto. Io l'Oscariddo non glielo darei ma, de gustibus. E comunque con Titanic, per quanto all'epoca mi avesse fatto più che schifo, avevo pianto come una scema XD

      Elimina
  14. E Ryanone funziona pure alla grande in Crazy, Stupid, Love, dove c'è anche la Stone se non sbaglio! Comunque mi immagino che minkia ci usciva un La La Land con Miles Teller ed Emma Watson, magari con J.K. che gli urlava durante le scene di canto e ballo: not quite my tempo! E volo di sedie! XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Crazy Stupid Love sì, tanta roba, eppure anche lì la storia d'amore tra i due è forzatella, che palle T__T Sarà perché a me non è mai capitato che uno sgnoccolone mi puntasse dopo un secondo?
      Ecco, un film come quello che hai descritto lo vorrei vedere XD

      Elimina
  15. Finalmente l'ho visto anche io ... capolavoro, che merita tutto il successo che sta avendo, e la fama di cult-movie ancora pirma di uscire. Da vedere e rivedere (pure io, prima di vederlo, temevo questo unanimismo, ma è meritato).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo con me non è entrato nell'olimpo dei cult. Chissà, magari a rivederlo tra qualche anno senza tutto questo hype cambierò idea :)

      Elimina