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martedì 21 febbraio 2017

20th Century Women (2016)

Arriva alla notte degli Oscar con una sola nomination (quella per la Miglior Sceneggiatura Originale) ma è bastato per spingermi a recuperare 20th Century Women, diretto e sceneggiato nel 2016 dal regista Mike Mills.


Trama: California, fine anni '70. Caroline, madre single ormai avanti con gli anni, cerca di capire come rapportarsi al figlio Jamie e, per "crescerlo" al meglio, chiede aiuto alle giovani Julie e Abbie.


20th Century Women è l'omaggio di un uomo alle donne che l'hanno cresciuto, il tentativo di capire il grande mistero del sesso femminile nel ventesimo secolo. Un mistero impossibile da risolvere, nonostante convivenze sotto lo stesso tetto e manuali di femminismo duro e puro, soprattutto in un periodo di cambiamenti, libertà ed incertezze come la fine degli anni '70 in cui soprattutto le donne cercavano ancora di capire quale fosse il loro posto nel mondo e come sfruttare al meglio tutte le possibilità che nonne e bisnonne non avevano avuto. Alla base di 20th Century Women c'è proprio questo desiderio "maschile" di comprendere l'altro sesso e anche la lotta quotidiana di un gruppo di donne toste alle prese con i loro problemi di identità, autoaffermazione e, ovviamente, amore, che sia quello per la famiglia, per il partner o per se stesse. Protagonista del film è l'adolescente Jamie (un alter ego dello stesso regista), che si ritrova in quel periodo della vita in cui ogni esperienza è motivo di frustrazione e gioia allo stesso tempo e che vorrebbe capire perché la madre, donna intelligente ed indipendente, viva una vita "ai margini" della scena sociale, amando essere circondata da amici ma, di fatto, non legandosi mai a nessuno e palesando sempre una strana tristezza; allo stesso tempo, Caroline vorrebbe capire un figlio che sente sempre più distante nonostante la leghi a lui un rapporto più d'amicizia che filiale ed è qui che entrano in scena Julie e Abbie, le altre due donne presenti nella vita di Jamie, alle quali Caroline chiede di "educare" questo figlio reso ormai estraneo dal gap generazionale che li separa. Julie è un cliché vivente, la tipica ragazzina problematica che passa da un letto all'altro per "protesta" nonché una "figa di legno" che non la darà mai al protagonista perché altrimenti "diventerebbe come tutti gli altri uomini", Abbie invece è una sorta di sorella maggiore, una ragazza indipendente e assai consapevole del suo essere donna, fiaccata ma non vinta da un cancro all'utero che potrebbe impedirle di avere figli in futuro. Queste tre donne a loro modo forti e peculiari saranno le guide che accompagneranno Jamie dall'adolescenza alla maturità, segnandone profondamente il carattere tra momenti allegri ed esaltanti e altri più malinconici e frustranti, imprevedibili come la vita stessa, e verranno a loro volta forgiate dall'esperienza maturando come persone.


La struttura di 20th Century Women è peculiare quanto i protagonisti che lo popolano. Nonostante il punto di vista attraverso cui viene raccontata la storia sia principalmente quello di Jamie e di Caroline, più volte le sequenze vengono introdotte da una narrazione in prima persona anche degli altri personaggi, che non si limitano a raccontare in tempo reale ma spesso anticipano anche ciò che accadrà loro in futuro. Queste introduzioni dei protagonisti si mescolano anche a citazioni di libri, poesie e saggi, portate all'attenzione dello spettatore da scritte in sovraimpressione che ne riportano l'autore e l'opera dalla quale sono tratte e l'intero film viene contestualizzato nel tempo da stralci di discorsi televisivi, film e brani musicali che influenzano direttamente la vicenda e anche il comportamento dei personaggi. Davanti ad una scrittura così complessa, allo stesso tempo drammatica e divertente, ricca di spunti per lo spettatore, non è difficile capire perché Mike Mills abbia ricevuto una nomination all'Oscar e la vivacità dei dialoghi contribuisce a rendere ancora più godibili le performance di un terzetto di attrici di tutto rispetto. Annette Bening, Elle Fanning e Greta Gerwig (adoratissima fin dai tempi di Damsels in Distress e soprattutto mai banale!) sono la linfa vitale del film, ognuna dotata di un suo personalissimo stile che riverbera automaticamente nell'interpretazione degli altri attori, magari meno incisivi (come Billy Cudrup, uomo incapace di prescindere dalle donne ma impossibilitato ad aver con loro un legame duraturo) ma altrettanto bravi e capaci di offrire ognuno una piccola, importante sfumatura all'interno dell'affresco generazionale creato da Mike Mills. Nel bailamme di filmoni in odore di Oscar 20th Century Women rischia di passare praticamente inosservato e, effettivamente, in Italia non esiste ancora una data d'uscita ma se riuscirete a recuperarlo in futuro dateci un'occhiata perché è davvero ben fatto e piacevole da guardare.


Di Annette Bening (Dorothea), Elle Fanning (Julie), Greta Gerwig (Abbie) e Billy Crudup (William) ho già parlato ai rispettivi link.

Mike Mills è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Thumbsucker - Il succhiapollice e Beginners. Anche produttore e attore, ha 51 anni.


Lucas Jade Zumann, che interpreta Jamie, era il terribile Milo di Sinister 2. Detto questo, se 20th Century Women vi fosse piaciuto recuperate Sing Street e magari anche Il diritto di contare. ENJOY!


10 commenti:

  1. Come oscar, quello per la Miglior Sceneggiatura Originale è forse quello che mi interessa di più. In questo caso la trama sembra banale, ma con uno svolgimento originale, potrei recuperarlo.

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    1. Secondo me questo film invece potrebbe piacerti molto, soprattutto il personaggio della Gerwig, assai particolare. Speriamo esca presto in Italia!

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  2. Molto nelle mie corde. Spero di recuperarlo presto. :)

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  3. Mi incuriosisce decisamente.
    Aspetto l'arrivo dei sub ita, che non ho ancora trovato...

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    1. Ah, ecco perché nessuno di voi uomini solitamente attenti a questo genere di film ne aveva ancora parlato! Mi sembrava strano :)
      Attendo fiduciosa allora!

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  4. io non l'avevo nemmeno sentire nominare...
    eppure, potenzialmente, dev'essere bellissimo

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    1. Appena lo distribuiranno in Italia vallo a vedere :)

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