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domenica 9 aprile 2017

Nina Forever (2015)

Credevate che il recupero degli horror topici dello scorso anno fosse finito? Assolutamente no, me ne mancano ancora un paio e uno di questi era Nina Forever, diretto e sceneggiato nel 2015 dai registi Ben e Chris Blaine.


Trama: dopo la morte della fidanzata Nina in un incidente stradale, Ben è diventato un uomo taciturno, triste ed incline al suicidio. La giovanissima collega Holly in qualche modo riesce a fare breccia nel suo cuore ma la prima volta che i due fanno l'amore si ritrovano nel letto il terzo incomodo, ovvero il cadavere sanguinolento della defunta Nina...



Probabilmente, dopo aver letto la trama, penserete che Nina Forever sia uno di quegli horror morbosetti alla Buio omega incentrati quasi interamente sulla necrofilia, una robaccia cupa ed ammorbante al limite dell'umana sopportazione. Nulla di più sbagliato. Nina Forever, almeno nella prima parte, è più vicino nello spirito al divertente Burying the Ex, con la coppietta novella che deve fare i conti con l'ingombrante e caustica presenza di una cadaverA senziente e parlante dotata del brutto vizio di palesarsi ogni volta che i due fanno sesso e, ancor peggio, di vomitare loro addosso delle scomode verità. Nella seconda parte il tono da commedia nera del film cambia, immergendosi in un'atmosfera malinconica che rende Nina il fulcro di un discorso neppure troppo superficiale, incentrato sull'elaborazione del lutto, sulla cosiddetta "sindrome da crocerossina" e sul fondamentale masochismo dell'essere umano. Perché Nina è tornata o, meglio, non se n'è mai andata? Le storie di fantasmi o zombi ci hanno insegnato che, di solito, uno spirito inquieto rimane sulla terra per rancore, perché ha delle questioni irrisolte oppure perché viene trattenuto dai sentimenti di chi è rimasto in vita; senza fare troppi spoiler, il ritorno di Nina viene scatenato essenzialmente da quest'ultima condizione ma, anche qui, non nel modo che uno si aspetterebbe. La conditio sine qua non che porta Holly a corteggiare Ben fino a farlo capitolare è l'idea stessa del suo amore eterno per Nina, un sentimento che ne definisce la personalità e senza il quale il ragazzo non sarebbe più "quel" Ben; allo stesso modo, ciò che definisce Holly è proprio il desiderio di aiutare gli altri, di essere indispensabile per il benessere di qualcuno, che sia Ben oppure la stessa Nina e, venendo meno questa possibilità, la vita della ragazza si priva di senso. Detto ciò, Nina Forever non si limita ad indagare le dinamiche di questo complicato triangolo amoroso ma si focalizza anche su personaggi apparentemente marginali come i genitori di Nina, due figure tragiche attraverso le quali gli argomenti trattati nel film vengono ulteriormente approfonditi sul finale e grazie alle quali i protagonisti vengono messi ancora sotto un'altra luce, non necessariamente positiva.


Sento già voci di utenti anonimi che mi accusano di avere parlato bene di un horror che in realtà è un megapippone psicologico con qualche piccolo momento "de paura" (non sia mai!): anche qui, sbagliato. Nina Forever fa riflettere, è vero, e tratta argomenti più seri di quelli normalmente presenti in un film di genere ma lo fa con leggerezza (e non è un termine negativo) e senza mai dimenticare ciò che rende tale un horror incentrato sulle presenze malevole. E' impossibile ignorare, per noi e per i protagonisti, la fisicità di Nina, essere ormai morto ma fatto di carne e tantissimo sangue, capace di spuntare nei posti più impensati senza per questo ricorrere a jump scare scorretti ed impegnata nei ménage à trois più improbabili e grotteschi della storia del cinema; l'interpretazione di Fiona O'Shaughnessy è a tratti esilarante e palesa lo scazzo cosmico di chi sa di essere morta, ancora molto desiderabile e fondamentalmente circondata da imbecilli, ex fidanzato e nuova amante in primis. Bravissimi anche Abigail Hardingham e Cian Barry, rispettivamente nei panni di Holly e Rob, soprattutto la prima che, con l'evolversi della vicenda, snuda sempre più il lato dark del personaggio avvicinandosi a poco a poco all'aura mitica che circonda la misteriosa Nina. L'intero film è stato poi girato con uno stile di montaggio assai particolare e non consequenziale, fatto di piccole anticipazioni di quello che avverrà poco più avanti, tecnica che spezza l'azione e rende il film un collage di "flash", come se i personaggi vivessero in uno stato di confusione perenne, cosa che in effetti è... e vorrei ben vedere, poveri cristi. Bravissimi quindi anche i semi-esordienti Ben e Chris Blaine, fratellini da portare ad ennesimo esempio di come gli inglesi ci sappiano decisamente fare con i film horror!

Ben e Chris Blaine sono i registi e sceneggiatori della pellicola. Inglesi, sono al loro primo lungometraggio cinematografico; entrambi produttori, Chris è anche tecnico degli effetti speciali.


Se Nina Forever vi fosse piaciuto recuperate il già citato Burying the Ex. ENJOY!

5 commenti:

  1. Questo film me lo segno, lo voglio vedere, se lo dici tu che ne vale la pena visto che sei l'esperta d'orror ti prendo in parola xD

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    1. Veramente l'esperta di horror qui è Lucia :P Bisogna SEMPRE ringraziare lei per gli ottimi consigli!

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    2. Ah allora ringrazia lei, ma anche te sei brava ;)

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  2. Sembra interessante ma passo per ovvie ragioni

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