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domenica 9 luglio 2017

Fender Bender (2016)

Concludo oggi, ringraziando Lucia per le innumerevoli dritte, i recuperi horror dell'anno passato e lo faccio col ritorno dietro la macchina da presa di Mark Pavia, che nel 2016 ha diretto e sceneggiato Fender Bender.


Trama: a seguito di un lieve tamponamento, la giovane Hilary e un altro guidatore si scambiano i dati per l'assicurazione. Quello che Hilary non sa è di avere appena consegnato la sua intera vita ad un pazzo omicida...



La prima volta che ho letto il titolo Fender Bender su Facebook ho subito riso e pensato a QUESTO. Poi mi sono fatta seria, che in fondo stiamo parlando di Mark Pavia e se c'è una persona che merita rispetto per aver realizzato una delle migliori trasposizioni di un racconto Kinghiano è proprio lui, e ho cercato di capire cosa fosse un fender bender. Noi lo chiameremmo tamponamento, di quelli lievi, ed è così che si presenta il killer del film di Pavia, un colpo secco all'automobile di una sventurata e parte il machiavellico piano di questo personaggio imperscrutabile. Siccome il danno alla macchina della vittima è lieve non c'è nemmeno bisogno di coinvolgere la polizia, solo un caro, vecchio scambio di dati e la promessa di lasciare tutto alle rispettive assicurazioni, ed ecco come uno sconosciuto può venire facilmente a conoscenza del nostro nome, indirizzo e numero di telefono. Paura, eh? E parliamo di quel tipo di paura "tradizionale" che solo uno slasher puro come Fender Bender può infondere allo spettatore, la familiare tensione nei muscoli data dalla consapevolezza di qualcosa pronto ad aggredirci nell'ombra, profanando il luogo che pensiamo più sicuro in assoluto, ovvero casa nostra. Da quanto tempo non vedevo un horror semplice, capace di intrattenermi per l'intera serata senza stordirmi con inutili secchiate di sangue (che francamente mi annoiano anche un po') oppure con jump scare scorretti più basati sull'effetto speciale che sulla ricerca di inquadrature e carrellate mirate (niente. Found. Footage. Né. Mockumentary. Grazie a Dio!)? In Fender Bender l'ansia è interamente giocata sull'attesa, perché noi in realtà sappiamo fin dall'inizio che Hilary è stata presa di mira da QUEL killer e rimane solo da sapere come e quando il fender bender friend deciderà di attaccarla, dapprima stuzzicando lei e lo spettatore come farebbe il gatto col topo e poi tirando una bella zampata a lei e a tutti quelli talmente sfortunati da trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.


Ci importa qualcosa del perché il killer abbia deciso di diventare tale? No ma, nel caso, vi assicuro che il finale della pellicola è goduriosissimo perché il modus operandi del maniaco viene in qualche modo "spiegato" con nerissima ironia, la stessa che pervadeva quel gioiello di The Night Flier. E se è vero che la sceneggiatura di Mark Pavia presenta qualche ingenuità magari voluta (la protagonista se le va a cercare, cadendo come una pera cotta in tutti i cliché del genere, e meriterebbe schiaffi non soltanto quando lascia incustodito il presunto cadavere del killer ma soprattutto quando trova sul cellulare foto di lei mentre fa la doccia e invece di chiamare il 911 decide di armarsi di mazza da baseball e fare la sborona nei corridoi di casa sua) la sua regia è invece classica e molto efficace. Gli omicidi all'arma bianca sono ottimamente orchestrati, così come le tesissime riprese di corridoi e stanze buie o semideserte, e la cinepresa insiste su dettagli che lì per lì parrebbero di secondaria importanza ma invece diventano fondamentali. Bill Sage nei panni del killer ha un fascino tutto particolare e la freddezza leppega che si assocerebbe proprio a quel tipo di maniaco, le giovani (e meno giovani) vittime sacrificali fanno il loro dovere e l'intera vicenda viene accompagnata dalle gradevoli note "d'antan" realizzate dal duo Night Runner, responsabili di buona parte del fattore nostalgia che pervade Fender Bender dall'inizio alla fine. Insomma, un bel filmetto divertente per passare un'ora e mezza in lieta ansia senza stancare troppo il cervello, lo consiglio!


Del regista e sceneggiatore Mark Pavia ho già parlato QUI mentre Bill Sage, che interpreta il guidatore, lo trovate QUA.

Makenzie Vega interpreta Hilary Diaz. Sorella di Alexa Vega, ha partecipato a film come Saw - L'enigmista, Sin City, X-Men: Conflitto finale e a serie come Ghost Whisperer e E.R. Medici in prima linea. Ha 23 anni e un film in uscita.


Se il film vi fosse piaciuto recuperate slasher storici come Halloween - La notte delle streghe e aggiungete The Night Flier. ENJOY!

4 commenti:

  1. Contro: sembra un horror slasher fin troppo semplice e classico.
    Pro: ogni tanto ci sta un horror slasher semplice e classico. :)

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    1. Dai che è estate, c'è bisogno di staccare la spina :)

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  2. Appena finisco il telefilm The Man In The High Castle mi sa che lo recupero.
    Tanto dopo Bedevil non temo più nulla. :-P

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    1. No vabbé, aspetta, Bedevil è unaMMerda, questo è un onestissimo slasher, non sono nemmeno imparentati XD

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