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mercoledì 31 gennaio 2018

Chiamami col tuo nome (2017)

All'alba di mercoledì esce anche il mio post su Chiamami col tuo nome, diretto nel 2017 dal regista Luca Guadagnino, tratto dal romanzo omonimo di André Aciman e candidato a quattro premi Oscar (Timothée Chalamet Miglior Attore Protagonista, Miglior Sceneggiatura Non Originale, Miglior Film e Miglior Canzone).


Trama: nell'estate italiana del 1983 il giovane Elio si innamora, ricambiato, dell'aitante studente universitario Oliver.


Tra venerdì e lunedì la blogosfera è stata letteralmente invasa dalle recensioni di quello che è diventato, in tempo zero, IL film da vedere prima della notte degli Oscar. Mi sono chiesta a cosa diavolo servisse che esprimessi anch'io il mio parere, per di più con un ritardo inqualificabile rispetto ai tempi mordi e fuggi di internet e considerando che la mia opinione rispetta quella del 90% delle recensioni che troverete on line (perciò vi consiglio di leggere QUESTA), quindi la farò breve e poi mi divertirò a riempire il post di castronerie terra terra, facendomi due risate. Allora, SI', Chiamami col tuo nome è bello bello in modo assurdo come dicono tutti. Ivory e Guadagnino si sono dilettati a creare una novella Arcadia dove l'efebico protagonista Elio e il più maschio ma mai volgare Oliver assecondano i loro più reconditi desideri prima rifiutandosi e poi cercandosi con una passione intensa e travolgente, mentre un'estate Italiana fatta non già di gol e tifo sfrenato ma di sole delicato e fiumiciattoli eleganti li coccola e protegge con fare materno, schermandoli da un mondo esterno freddo e crudele; coming of age raccontato attraverso la sperimentazione della sessualità ma con un occhio all'arte, alla musica, alla letteratura e persino all'antica Grecia, Chiamami col tuo nome mette in scena la gioia e il dolore di un ragazzo che cerca la propria identità seguendo le sue pulsioni naturali e abbandonandosi ad esse con rara innocenza, sostenuto silenziosamente da una famiglia particolarmente aperta (il discorso finale del padre merita l'applauso) che tuttavia non può proteggerlo dalla "naturale" (o convenzionale, fate vobis) evoluzione delle cose. Il senso del film è che anche se il cuore si spezza l'importante è comunque nutrirlo di emozioni, pena l'invecchiare male e diventare aridi, godendosi l'attimo in quella che è l'età più importante e anche più effimera dell'essere umano. L'intensa girandola di emozioni del film viene sostenuta magistralmente non solo dalla bellezza di regia e fotografia ma soprattutto da due attori strepitosi come Armie Hammer e Timothée Chalamet, giovanissimo ma già con un bel passaporto per l'Oscar a portata di mano, che a dire il vero si "limita" ad essere bello, tenero e un po' scoglionato per tutto il film ma diventa magistrale nei titoli di coda, accompagnati da un'altra delle splendide, dolcissime canzoni che arricchiscono Chiamami col tuo nome dall'inizio alla fine. E qui finisce l'agile riassunto di ciò che avete letto su tutti gli altri blog, quindi vi invito ad andare a vedere il film di Guadagnino perché è spettacolare, evitando possibilmente un doppiaggio che sicuramente appiattirà tutto il casino linguistico (meraviglioso da ascoltare, by the way) che lo caratterizza. Adesso comincia la parte scema del post, che potete anche evitare di leggere.


Mr. Ivory, Signor Guadagnino, vogliate perdonarmi la volgarità ma ad essere omosessuale così sono buoni tutti, su. Voglio vivere anche io in una specie di Mulino Bianco immerso nella natura italiana dove la cosa più brutta che può capitarmi è che arrivi Armie Hammer ad "usurparmi" la stanza e "molestarmi" con massaggi disturbando così la mia quiete estiva fatta di bagnetti al fiume (ma una belin di sanguisuga? Una PIETRA fuori posto, per la miseria, un TAFANO che arrivi a pungere le chiappe glabre di 'sti giovinetti aitanti, maschi o femmine che siano?), letture auliche, Battiato in radio, sigarette, scopatelle, colazioni pantagrueliche e cene all'aperto con mezzo mondo. Dov'è questo luogo incantato nei pressi di Cremona dove non gira praticamente nessuno per il paese ma dove TUTTI, americani, italiani, francesi, etero e gay si ritrovano magicamente a casa dei genitori di Elio, la cui unica preoccupazione (ché tanto lasciano il figlio in balia del primo tizio che decide di scoparselo al piano di sopra...) è tradurre libri dal tedesco, disquisire di Craxi e Buñuel (su Bettino poi torniamo) e correre a fare del salvage come i signori dell'Amaro Montenegro? Porco schifo ma che snobissimo schiaffo alla miseria! Io sono nata nel 1981 ma un'estate così non la ricordo. Sarà che il mio povero papà durante le ferie lavorava nei campi e mamma rassettava casa, sarà che a me in "vacanza con l'amico" non mi ci hanno mai mandata, ma col piffero che potevo stare 24h sdraiata a leggere, per di più a 16 anni suonati (sento già le urla di mia madre, miseria). Succhi di frutta naturali? Uova fresche tutte le mattine? Vecchi che accettano lo straniero durante la quotidiana partitella a carte e non solo non gli parlano in dialetto ma nemmeno bestemmiano? Non è Italia, signori, nemmeno nei tanto favoleggiati anni '80. Tra l'altro, Chiamami col tuo nome è un film creato e pensato per l'estero, quindi vorrei capire a che pro "contestualizzarlo" con continui, inutili riferimenti a Craxi e piantandoci persino un Beppe Grillo d'annata che lo prende in giro. Davvero, non voglio credere che per gli USA gli anni '80 siano caratterizzati da film e videogame mentre l'unico modo di richiamare l'effetto nostalgia da noi sia evocare il fantasma di Bettino. Ma mettici un gelato Algida, un Topolino (e figurarsi se Elio non leggeva Diabolik invece...), una puntata di Drive In, un BILLY, altro che succo di albicocca. Tutto, ma non Bettino. Last but not least: ma che cristianimento t'hanno fatto le pesche, Guadagnino? Ti faceva così schifo quella roba plebea della torta di mele? Mi immagino quelle povere pesche, avvizzire sull'albero cercando disperatamente di aggrapparsi alla pianta per non cadere e non far la fine delle vittime di Weinstein... #LaPêcheAussi


Comunque il film è bellissimo, eh. Lo ripeto a scanso di equivoci. Voto 8, al momento Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Canzone Originale. Daje, che aspetto Suspiria, Guadagnino!


Del regista Luca Guadagnino ho già parlato QUI. Armie Hammer (Oliver) e Michael Stuhlbarg (Mr. Perlman) li trovate invece ai rispettivi link.

Timothée Chalamet interpreta Elio. Americano, ha partecipato a film come Interstellar e Lady Bird. Ha 23 anni e due film in uscita.


Nel 2015 l'idea era che James Ivory, sceneggiatore di Chiamami col tuo nome, fosse anche regista e che ci fosse Shia LaBeouf al posto di Armie Hammer ma alla fine il tempo è passato ed è subentrato Guadagnino. Il regista, tra l'altro, ha progetti bellicosi perché nel 2020 vorrebbe fare uscire un seguito di Chiamami col tuo nome, con gli stessi attori; nell'attesa, se il film vi fosse piaciuto recuperate Carol, La vita di Adele, I segreti di Brokeback Mountain e Moonlight. ENJOY!

28 commenti:

  1. "Mr. Ivory, Signor Guadagnino, vogliate perdonarmi la volgarità ma ad essere omosessuale così sono buoni tutti, su"
    Ecco, per me il vero giudizio sta nella seconda parte del post XD una ruffianata colossale.

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    1. La seconda parte del post l'ho aggiunta per non scrivere le stesse identiche cose messe nero su bianco da tutti e per "sdrammatizzare" un po' il caso della settimana.
      Tutte cose vere e sentite, però resta il fatto che mi sia piaciuto davvero tanto come film :)

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  2. Grandissima: Nella seconda parte del post hai centrato in pieno il mio grande dubbio per questo film trovando le parole perfette per parlarne. La spensierata - e fuori luogo(?) - chiacchierata su Craxi mi ha decisamente spiazzato!
    Per me un 7 :D
    Saluti,
    Fede.

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    1. Più che altro immagino gli americani davanti alla sequenza "incriminata", annuire e pensare "chi cazz'è sto Craxi e perché è importante ai fini della trama?" XD

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  3. Io il contesto in cui cresce Elio lo conosco per esperienza personale, perché i miei parenti per parte di padre sono così, e in effetti mi ha ricordato molto la mia famiglia.
    Solo che non è tutto rose e fiori come appare, perché lo snobismo e il senso di reclusione dal resto del mondo sono sempre dietro l'angolo.
    Ma devo ammettere che questa realtà è esistita (non se esiste ancora, ho smesso di frequentare certa gente con la fine dell'infanzia) in un certo ambiente sociale.
    Qui Guadagnino la spoglia dei lati negativi, di sicuro e vorrei leggere il romanzo per capire com'è stata trattata una situazione così anomala rispetto a quella che è l'Italia, soprattutto di provincia.
    Diciamo che solo in una "bolla" perfetta, i due protagonisti potevano vivere una storia come quella del film.

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    1. No, immaginavo che da qualche parte ci fossero queste famiglie, solo che guardando il film mi è scappato un po' da ridere ricordando la mia adolescenza, decisamente più "ignorante" e terra terra di così.
      Probabilmente realtà simili esistono ancora ma la percezione che rischia di avere l'aMMeregano medio è che in Italia si viva così e stop. Poi mi muoiono di diludendo, povere stelle :P
      Il romanzo vorrei leggerlo anche io, sinceramente, appena lo trovo a poco su kindle, ché qui siamo liguri e poveri...

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  4. Onestamente, avevamo bisogno dell'ennesimo Moonlight che ricordasse al mondo quanto sia difficile essere omosessuale, ieri come oggi? Credo di no. Perché Guadagnino parla di quanto sia difficile essere innamorati, indipendentemente da chi si ami. E lo fa in una bolla senza tempo, alla The Dreamers, che scoppia sì nel finale, ma nel mentre riempie di incredulità e meraviglia. Lo avrei trovato ruffiano se avesse tirato in ballo AIDS, finali tragici, intolleranza. Invece se hai diciassette anni, è piena estate e la tua è una famiglia a modo (non perfetta, ma coltissima, e la cultura perdona e comprende tutto), il solo problema dev'essere cosa farne di un cuore spezzato davanti al caminetto.
    Insomma, l'ho trovato bello, bellissimo, perché non un film a tema. Invano, tiferò per lui (per Chalamet soprattutto, bravo senza trucco e senza inganno). :)

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    1. Ma per carità, capisco anche io che questo non è un film sull'omosessualità ma sulla passione, il desiderio, e l'amore, a prescindere dall'oggetto degli stessi, e mi sono fatta trasportare da quest'estate "magica". Le riflessioni del secondo paragrafo sono nate "al risveglio" dal sogno e sono state messe nero su bianco per sdrammatizzare un po' (e spingere la gente a commentare oltre il solito "hai ragione", "è bellissimo" "uh, allora devo vederlo", obiettivo raggiunto tra parentesi :PP).
      Io al momento tifo Tre manifesti ma aspetto Suspiria e, soprattutto, The Shape of Water! :)

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    2. Ecco, ha già detto praticamente tutto il giovane Ink con cui, in merito a questo film, concordo a pieno...Io poi, da mamma, Elio lo avrei abbracciato teneramente per tutto il film.. (di cui, prima o poi parlerò pure io...)

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    3. Io l'avrei anche un po' preso a schiaffetti per svegliarlo, però sì, poverino, è tanto tenerello :)

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  5. Se non ho capito male, vuoi dire che si sogna un po' troppo in questo film per poterci immedesimare al 100%... giusto?
    Io non mi ci sono trovato per altri aspetti, nel senso che il rapporto fra i due mi è parso un po' campato in aria per avere dei risvolti così "drammatici" su Elio.

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    1. Allora, ammetto che a un certo punto la svolta nel rapporto tra i due ha perplesso anche me. Se non avessi visto il trailer diciamo che non avrei mai capito la nascita dell'amore XD
      Detto questo, credo che su una persona sensibile il primo amore e la prima passione vera possano fare quest'effetto (io a quell'età mi sono trovata a piangere straziata per molto meno, fidati XD) quindi quell'aspetto l'ho gradito molto.

      Per il resto... sì, ho trovato tutto troppo idillico per potermi immedesimare al 100 %. Non è una cosa negativa, eh, anche perché il film durante la visione cattura proprio per questa patina di sogno, però a mente fredda mi è un po' venuto da ridere :P

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    2. Però, come ti dicevo da me, col tempo sei cresciuta ed hai magari guardato a quelle cose che ti hanno fatto piangere come una disperata (sono stato anche io molte volte melodrammatico XD) come cose che succedono ai ragazzi, che vivono in modo più di pancia rispetto ad una persona adulta. Come cose che ora non vivresti o non ti farebbero piangere così tanto. Se a questo aggiungi il fatto che la storia nasce un po' in modo campato in aria, e che sembra più una cosa fisica che mentale (o per lo meno a me è sembrata 70% fisica 30% mentale) tutto il dramma di Elio, tutta questa emotività della storia si affievolisce. Almeno per me è stato così.

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    3. Beh, col tempo magari sì ma per Elio sono passati pochi mesi, poverello. Sicuramente sperava in un ritorno di Oliver, invece ciccia.
      Il punto di vista è comunque quello di un ragazzo sedicenne, non dimentichiamolo.
      Comunque ne sapremo di più nei sequel, quando in teoria Elio dovrebbe essere cresciuto :) Chissà come si evolverà la personalità di questo delicato fanciullo nel futuro!

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    4. Per Elio sì, per noi spettatori no però :D Io ho guardato ad Elio con tenerezza, ma non pensando fosse il dramma più grande della vita di un uomo, sebbene lui giustamente sia distrutto.
      Sono super curioso anche io del sequel!!

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    5. Ahaha io invece sul finale mi sono commossa con lui, poverino. Mi sono tornate alla mente mille delusioni d'aMMaure e gli ho fatto compagnia :P

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  6. Ovvio che sia un film per l'estero e su come si percepisce l'Italia dall'estero. Quindi dolce vita anni '80, ovattata. per noi, ecco qualche oggetto vintage qua e là. Ma ci sta.
    Hanno cristallizzato il bello.
    In ogni caso lo vedrò :)

    Moz-

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    1. Ma sì, la mia era una "provocazione" ironica, giusto per non dire le stesse cose di tutti: è stupendo, attori meravigliosi, regia fuori scala, colonna sonora divina, bla bla. Tutto vero, tutto scritto nel primo paragrafo, vai a vedere il film :)

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  7. La prima cosa che ho scritto sul film (ovvero le due righe su FB) è che è bucolico al punto giusto per piacere al pubblico americano. Poi direi che concordiamo. Piaciuto, sì, ma non grido al capolavoro.

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    1. Mah, io capolavori per ora tra i candidati all'Oscar non ne ho ancora visti, nemmeno Tre manifesti, che pur mi è piaciuto molto. Aspetto che arrivi Del Toro a farmi battere il corazon!

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  8. Posso dire una cosa seria? :)
    La battuta su Craxi non è affatto campata per aria: si vede che Ivory conosce la storia italiana meglio di noi italiani... pensiamo al contesto in cui si svolge il film: siamo negli anni '80, in America comanda Ronald Reagan e in Italia Bettino Craxi e il Pentapartito. Vale a dire i governi più conservatori, retrogradi e "bacchettoni" che l'Italia e l'America abbiano mai avuto. Oliver (che è più adulto di Elio) sa bene cosa vuol dire essere gay nell'America di Reagan, e infatti è proprio lui inizialmente a convincersi che "quella cosa che sta nascendo" non va bene e non può durare, salvo poi cedere agli istinti. E' una battuta che riflette benissimo il condizionamento della società nei confronti dei "diversi", cosa che (purtroppo) anche oggi, nell'America di Bush e nell'Italia sempre Vaticano-dipendente, è lungi dall'essere superata...

    p.s. comunque la tua recensione è bellissima, e la condivido in pieno. Condivido molto meno la stroncatura che hai linkato: già alla seconda riga, dove questo film viene definito "italiano", l'autrice dimostra di averci capito molto poco...

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    1. Sì, il contesto è giusto ma purtroppo lo capiamo solo noi italiani (e nemmeno tutti, ché io nell'83 avevo due anni e sono andata un po' a rileggermi il libro di storia per capire, appunto, perché Ivory avesse scelto proprio di fissarsi su Craxi. Per me Craxi è poco più di un ricordo da presa in giro da Bagaglino, ahimé) quindi citarlo a piene mani così lascia il tempo che trova.

      Grazie per i complimenti ma io ho apprezzato molto anche la recensione di Francesca :)

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  9. 90 minuti di applausi!!! Io sono andata sul sicuro e mi sono buttata nel radical schicche, e daje a Guadagnino che fa il culo a strisce pure a The Post (visto oggi, enzomma, meglio di Bridge of Spies, ma da Oscar non è).

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    1. The Post lo guarderò domenica, ho buone vibrazioni :) Poi a me era piaciuto anche Il ponte delle spie!

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  10. Lo vedrò, ma non ti nego che ho qualche riserva. Sto sentendo molte ovazioni, spero che non mi deluda.

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    1. Sta senza pensier' (cit.) che Chiamami col tuo nome è davvero molto bello!

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  11. ne ho parlato anch'io nel mio blog, qualche ora fa ^^

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