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venerdì 2 novembre 2018

L'insaziabile (1999)

Finalmente è arrivato il momento di parlare di uno dei miei film preferiti, L'insaziabile (Ravenous), diretto nel 1999 dalla regista Antonia Bird.


Trama: durante la guerra tra Messico e America, il Capitano John Boyd viene mandato in un avamposto in Sierra Nevada. Un giorno arriva lì Colqhoun, più morto che vivo e reduce da una terribile esperienza di cannibalismo...



L'insaziabile è una bestia stranissima, per questo ancora più adorabile. La sua matrice horror è cristallina (ed è ciò che mi aveva attirata all'epoca assieme al cast maschile all-star, di cui parlerò nel paragrafo successivo), radicata nel mito indiano del Wendigo, demone che arriva a possedere chiunque osi macchiarsi di un crimine orrendo come quello di mangiare carne umana e che, in generale, rappresenta la gola, la rapacità, l'incapacità di contenere i propri desideri. L'insaziabile non è però solo un horror. Il film di Antonia Bird tocca diversi generi, in primis quello della commedia nera, grottesca, popolata da personaggi involontariamente esilaranti nelle loro idiosincrasie; il film "di guerra", all'interno del quale viene sviscerato non solo tutto l'orrore di un campo di battaglia ma anche il dramma umano di chi, pur odiandosi, cede all'istinto di sopravvivenza rifugiandosi in un atto di codardia che decorati generali mai costretti a prendere parte all'azione non riuscirebbero a comprendere; il racconto "di frontiera", fatto di paesaggi brulli ed inospitali, credenze indiane e pellegrini in pericolo. Questo mix di generi crea una pellicola vivace, capace di sorprendere continuamente lo spettatore e di coinvolgerlo in un'atmosfera che diventa sempre più inquietante e claustrofobica man mano che il film prosegue, inoltre porta sullo schermo personaggi complessi che non si limitano allo stereotipo "buono vs cattivo" oppure "vittime vs killer". Anzi, nel corso de L'insaziabile vengono posti parecchi dilemmi morali che sviscerano la natura fallace dell'uomo il quale, se messo alle strette, getta alle ortiche ogni remora affidandosi al mero istinto; la differenza tra Colquhoun e Boyd è sottile, in quanto i due personaggi sono fin dall'inizio assai simili nel loro desiderio di sopravvivere anche a costo di essere considerati due mostri, ma se Colquhoun sceglie consapevolmente di abbracciare la sua disumanità, Boyd ne rifugge, disgustato dalla propria paura della morte, additato come codardo da tutti i suoi commilitoni e, per questo, ritenuto inaffidabile. In sostanza, per quanto comprensibilmente, neppure Boyd è in grado di sacrificarsi per gli altri e ciò lo rende, agli occhi di Colquhoun, deprecabile quanto lui.


Assieme alla bella sceneggiatura (sulla quale non ricamerei oltre per evitare spoiler), ci sono due elementi che saltano all'occhio de L'insaziabile, riuscendo a fissarsi nella mente dello spettatore per anni. La colonna sonora assurda, realizzata da Damon Albarn e Michael Nyman, spicca per la presenza di un banjo che sembra quasi voler scandire il tempo che resta ai protagonisti e si insinua nella testa come il tarlo che divora Colqhoun e Boyd, insistente ed impossibile da ignorare; zeppa di elementi elettronici distorti, la colonna sonora stride con l'ambientazione da vecchio west del film e rende alcune scene ancor più grottesche e concitate, confermandosi come l'ennesima scelta azzardata ma azzeccatissima di un film che di banale non ha davvero nulla. Il secondo motivo per cui L'insaziabile è riuscito a diventare un cult fin dalla prima volta che l'ho visto è la presenza di attori della madonna, gestiti magistralmente da una regista che è scomparsa purtroppo giovanissima e che chissà quali altre chicche avrebbe potuto regalarci. Robert Carlyle è letteralmente mostruoso, tanto che le efferatissime scene splatter di cui è gremito L'insaziabile fanno molta meno impressione di lui, con quegli occhi ferini e i movimenti animaleschi, imprevedibili sia nel bene che nel male, che caratterizzano il suo personaggio anche nel repentino cambiamento di metà film. Anche gli altri attori però non sono da meno. Guy Pearce, il quale pur essendo il protagonista non apre bocca per i primi venti minuti, lascia che sia lo sguardo terrorizzato da bestia braccata a parlare; l'aspetto naturalmente amabile e pacioso di Jeffrey Jones ci fa adorare fin da subito il suo Colonnello Hart, con tutte le conseguenze del caso, mentre tra i soldati "semplici" si distinguono il biondissimo e folle Neal McDonough e il tenerissimo, ridicolo Jeremy Davies, protagonista di una delle scene più raccapriccianti (benché solo suggerita) del film, perfetta combinazione di dialoghi, interpretazioni e montaggio. Se non avete mai visto L'insaziabile consiglio di recuperarlo appena possibile perché è davvero un gioiello che non dimenticherete facilmente, nemmeno se, come me, avete ormai il cervello zeppo di film!


Di Guy Pearce (Capitano John Boyd), Robert Carlyle (Colonnello Ives/F.W. Colqhoun), David Arquette (Soldato Cleaves), Jeffrey Jones (Colonnello Hart) e Neal McDonough (Soldato Reich) ho parlato ai rispettivi link.

Antonia Bird è la regista della pellicola. Inglese, ha diretto film come Il prete e Face. Anche produttrice, è morta nel 2013 all'età di 62 anni.


Jeremy Davies interpreta il Soldato Toffler. Americano, lo ricordo per film come Nell, Twister, Salvate il soldato Ryan, The Million Dollar Hotel e Dogville, inoltre ha partecipato a serie come Melrose Place, Lost, Hannibal, Twin Peaks e American Gods. Ha 49 anni.


Antonia Bird è stata chiamata, su suggerimento di Robert Carlyle, per sostituire il regista Milcho Manchevski, licenziato dopo sole due settimane; la produzione aveva suggerito di affidare il progetto a Raja Gosnell ma giustamente i membri del cast sono insorti. ENJOY!

12 commenti:

  1. Adoro! Bellissima analisi! La scena in cui Carlyle rivela la sua vera natura ti lascia senza parole!

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    1. Sì, è un esempio di costruzione della tensione favoloso, quello!

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  2. Sai che mi sento in colpa con questo film?
    Lo vidi da ragazzo (avevo 17 anni), con amici, ma sono quei film che non puoi guardare in compagnia se vuoi fare casino...Infatti questo film mi rimase poco impresso, mi deluse.
    Purtroppo la mia fu una visione superficiale...

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  3. Interessante, non conosco ma in verità un po' m'intriga, chissà ;)

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  4. L'ho visto alla sua uscita, decisamente vale la pena per la sua aria macabra e i continui "non detti"che si rincorrono per buona parte della pellicola.

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    1. A me piace tantissimo anche per la sua vena grottesca e disperata.

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  5. Sai che proprio non lo conosco, ma proprio neanche mai sentito nominare? Ma dove ho la testa dal '99??? Lo vedrò subito il prossimo weekend :D

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    1. Recupera e fammi sapere!! :)

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    2. Finalmente ho colmato la lacuna. :) Strano forte questo film, e lo dico in senso positivo, per la mescolanza di generi, di toni narrativi, di morali. Dovrebbero farne di più di film così, dove non sai mai bene cosa aspettarti. Personalmente la parte che preferisco è la prima metà, in cui la tensione che cresce continuamente senza mai un cedimento. Attori di tutto rispetto e ottimi personaggi, uno su tutti il colonnello di Jeffrey Jones (d'ora in poi me lo ricorderò sempre così, con la sua guerra personale contro le noci!). La seconda parte è leggermente più fiacca a mio parere, o forse fa questa figura solo perché è più teatrale, ma è fondamentale perché tira fuori la drammaticità del sottotesto (se proprio uno ne è alla ricerca eh). Io comunque do sicuramente la menzione d'onore alle musiche, sono quelle che fanno la differenza, a volte accompagnando perfettamente la scena e altre volte contrastandola apertamente. Insomma, un film spiazzante, per mia grande gioia :)

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    3. Stranissimo sì, infatti lo adoro sia per quello, che per gli attori della madonna che mette in campo, che per le musiche che, come dici , fanno assolutamente la differenza.
      La prima parte è magistrale per come gestisce la tensione, hai ragione, ma anche i twist della seconda non sono male :P
      Comunque, felicissima che ti sia piaciuto!

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