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venerdì 29 marzo 2019

What Keeps You Alive (2018)

Finita la febbre degli Oscar, torno a recuperare quello che mi ero persa nel 2018, sempre grazie all'agile post riassuntivo di Lucia. Oggi tocca a What Keeps You Alive, diretto e sceneggiato dal regista Colin Minihan nel 2018. Occhio agli INEVITABILI SPOILER.


Trama: Jackie e Jules decidono di festeggiare il primo anniversario di matrimonio nella vecchia casa paterna di Jackie. Lì però l'oscuro passato della ragazza riemergerà...



La regola aurea della caccia, almeno nei selvaggi boschi del Canada, è quella di uccidere solo "quel tanto che basta per mantenersi in vita". Ovvero, come spiegato da Jackie, solo quel che serve per mangiare e stare bene, senza sprechi di sorta. Ma come si coniuga questa regola con una natura di psicopatico, di predatore seriale? E, in senso più ampio, cos'è che riesce a tenere in vita una persona dopo che tutto, attorno a lei, è andato in frantumi senza possibilità di venire ricomposto? Questi sono gli interrogativi alla base di What Keeps You Alive, thriller psicologico con qualche venatura di survival horror che, dopo un inizio idilliaco in cui due fanciulle festeggiano il loro anniversario di matrimonio in mezzo alla wilderness canadese, racconta lo spietato voltafaccia di Jackie ai danni di Jules. Dapprima con piccoli tocchi inquietanti, dettagli che stonano e che raffreddano amore e passione quel tanto che basta per far sorgere dei dubbi allo spettatore, poi con una deflagrazione inaspettata di violenza, un tradimento che mozza il respiro sia alla vittima sia a chi guarda il film seduto "comodo" in poltrona. Angoscia, in What Keeps You Alive, la possibilità di vivere per anni nel letto di uno sconosciuto, una persona che nasconde in sé un'oscurità imperscrutabile eppure riesce a celarla con una maschera di bellezza, dolcezza e amore, tanto da far nascere nel cuore dello sfortunato compagno (compagna, in questo caso) un sentimento reale e per questo ancora più doloroso da dimenticare, a rischio della propria stessa sopravvivenza; più delle coltellate e del dolore fisico, sono i colpi inferti alla fiducia e all'amore di Jules a fare male, la consapevolezza di aver avuto accanto una persona completamente distaccata dalla realtà e pronta ad ucciderla come chissà quante altre vittime, senza darle un valore particolare, nemmeno quello di "prescelta", chissà.


Se What Keeps You Alive funziona così bene è merito di due attrici bellissime e brave, ovviamente. Brittany Allen mi aveva già convinta nel film precedente di Minihan, Deserto rosso sangue, ma qui il suo piglio badass viene compensato da un'interpretazione iniziale fragilissima, che la rende vittima innocente e anche un po' ingenua, animaletto disperato e pronto alla fuga a costo di commettere errori clamorosi; Hannah Emily Anderson, per contro, è una perfetta femme fatale, agghiacciante nelle sequenze in cui la sua maschera di dolce mogliettina viene meno rivelando il freddo automa sottostante. Colin Minihan, che dalle opere precedenti avrei detto un truzzo senza speranza, riesce a confezionare un film che, pur non mancando di ritmo (le sequenze in soggettiva all'interno della casa sono assai ansiogene, così come i primi piani sul volto disperato di Jules o quelle inquadrature con la voce fuori campo che fino all'ultimo impediscono allo spettatore di capire quale delle due contendenti avrà la meglio), si prende anche il tempo di immergere le due protagoniste in una natura splendida e pericolosamente selvaggia, incurante delle umane miserie tanto quanto la bellissima baita piena di dettagli che la cinepresa non si stanca di esplorare, rivelando sempre nuove, inquietanti sorprese. Vero è che il tema della psicosi celata da un'apparenza irreprensibile non è una novità, né in campo cinematografico né letterario, ma What Keeps You Alive ha tutte le caratteristiche per intrattenere lo spettatore e per causare momenti di genuino sconforto, in più è graziato anche da una bella colonna sonora e da alcune sequenze in cui il linguaggio cinematografico si fa particolarmente raffinato. Due motivi in più per guardarlo e sperare venga distribuito in Italia, anche solo su Netflix!


Del regista e sceneggiatore Colin Minihan ho già parlato QUI mentre Brittany Allen, che interpreta Jules, la trovate QUA.


Hannah Emily Anderson, che interpreta Jackie, ha partecipato alla serie The Purge nel ruolo di Jenna. ENJOY!


2 commenti:

  1. Avevo già incrociato il poster (splendido), e ora mi hai attirato tu con tutto il resto: me lo procuro.

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